Le difese naturali sono maggiori nei gatti

Studi recenti hanno dimostrato che le difese naturali sono maggiori, in linea di massima, nei gatti che, appaiono più forti e con una salute meno cagionevole dei cani. Il micio, inoltre, dimostra pure in questo caso, una grande indipendenza ed è più veloce e più bravo a guarire da solo. Ognuna delle sue mucose, in particolare, ha sviluppato nel corso dei secoli, straordinarie capacità di rigenerarsi. Quando qualche infezione attacca l’apparato digerente, molto delicato negli amici a quattro zampe, l’organismo si mette subito in moto per eliminare i batteri ed ecco che compaiono i primi sintomi. E’ chiaro che soltanto un veterinario potrà dirvi con esattezza come mai il cucciolo presenta un determinato disturbo, ma quasi sempre riesce a riprendersi nel giro di pochi giorni di fronte a semplici malesseri.

Gatti anziani, la qualità della vita è importante nei mici affetti da malattie croniche

Torniamo a trattare l’argomento della salute del gatto anziano. I gatti oggi sono sempre più longevi per via delle cure veterinarie sempre più efficaci, delle vaccinazioni che li proteggono da numerosi virus e malattie, senza contare il fatto, non certo trascurabile, che vivendo spesso in casa sono meno esposti al rischio di essere investiti o coinvolti in altri tipi di aggressioni o incidenti.

Anche i mici che trascorrono la loro esistenza tra le mura domestiche devono però fare i conti con gli acciacchi dell’età che avanza che non risparmiano nessuno.

E’ difficile stabilire quando è il momento di porre fine alle sofferenze di un gatto affetto da una malattia cronica. L’idea di separarcene è straziante. E’ bene parlarne con il veterinario e valutare in base a quelli che sono i fattori fondamentali per una qualità della vita accettabile e tollerabile dal micio.

L’importanza delle unghie per i gatti

Come tutti sappiamo, le unghie sono molto importanti per i gatti, perché le utilizzano per difendersi, per attaccare, per  aggrapparsi tra un salto e l’altro e sono di primaria importanza per mantenersi in equilibrio. Nonostante le unghie siano così importanti, a noi umani non piacciono tanto: oltre a graffiarci, infatti, le unghie dei nostri mici provocano diversi danni in casa e rovinano mobili, tappeti o divani.

La caratteristica principale delle unghie dei gatti è quella di essere retrattili, ossia l’animale è in grado di estrarle e di usarle quando la situazione lo richiede, oppure quando ne sentono la necessità, proprio come quando si “fanno le unghie” sui mobili di casa.

Per i gatti, “farsi le unghie” è un bisogno dovuto dalla necessità di consumarle, in quanto, per la maggior parte del tempo non le usano; infatti, i gatti quando camminano tengono le unghie retratte le quali, perciò, non sono a contatto con il terreno e non si consumano.

Cani e gatti: i bisogni fisiologici e ambientali

Quando si decide di allevare un animale a quattro zampe, una delle prime considerazioni da fare è quella di essere in grado di interpretare i suoi bisogni fisiologici e ambientali, con o senza l’aiuto del veterinario. E’ chiaro che questa non deve diventare una mania e il buon padrone non deve stare tutto il giorno a tentare di comprendere se il proprio pet sta del tutto bene o no, però è sbagliato anche il contrario: insomma, come in tutte le cose è giusto trovare un equilibrio tra amore eccessivo e distrazione totale. Tutti gli esseri viventi, in natura, cercano lungo il corso dell’esistenza di soddisfare i loro bisogni primari, come il cibo e il riparo e secondari, come il senso di protezione e sicurezza, ma cani e gatti spesso tendono a confondersi con gli umani e a non riuscire più a visualizzare le loro corrette necessità. Se per sfortuna la famiglia di adozione vive in un modo che poco si adatta allo stile di vita canino o felino, i problemi, anche comportamentali, si potrebbero notare a lungo termine.

Gatti e vita d’appartamento, pro e contro

Un gatto che vive esclusivamente tra le mura domestiche gode sicuramente di molti privilegi: è meno esposto alle malattie contagiose e ai virus perché non entra in contatto con carogne ed esemplari randagi; alle intossicazioni alimentari perché non accede ai cassonetti ed ai cumuli d’immondizia; non rischia di continuo di morire investito da un’automobile o di essere aggredito da persone senza scrupoli che a volte si accaniscono sui gatti per il semplice e macabro gusto di torturarli o per alimentare il mercato illegale del sangue.

D’altra parte, soprattutto se lo spazio in casa è limitato, il gatto domestico soffre della mancanza di libertà e della carenza di privacy.

Prima di prendere un gatto che non avrà la possibilità di uscire in giardino o in strada, come avviene oggi per molti mici d’appartamento che vivono nelle grandi città,  è bene dunque considerare se c’è abbastanza posto per garantirgli un cantuccio in cui dormire, uno in cui bere e mangiare lontano da rumori ed uno in cui fare i suoi bisognini indisturbato.

I fiori di Bach per cani e gatti

Negli ultimi anni i rimedi naturali hanno vissuto un periodo di grande espansione e moltissime persone si sono accostate in particolare ai Fiori di Bach che aiutano ad alleviare stati d’animo e pensieri ricorrenti e non fanno male. Le stesse essenze, però, possono essere preferite pure per i propri animali domestici, in particolare per cani e gatti, in grado di soffrire delle medesime preoccupazioni e troppo spesso bisognosi di aiuto per ritrovare pace e tranquillità. I disturbi emozionali e comportamentali, insomma non risparmiano neppure gli amici a quattro zampe e, in tal senso, possono mostrare gelosie, aggressività, depressione, paura, insicurezza e così via dicendo, proprio come noi. Lo stress amplifica ogni sensazione. Sono estratti da fiori selvatici privi di effetti collaterali e dal 1976 sono stati riconosciuti dall’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità per la loro efficacia e, da allora, si trovano facilmente in erboristeria e in farmacia. Non di rado, vengono impiegati nelle strutture sanitarie pubbliche del Regno Unito, Australia, Francia, Germania e Stati Uniti. L’unico che può accorgersi di qualcosa che non va ed, eventualmente, intervenire è proprio il padrone, ma se la situzione degenera e l’ansia del pet è esagerata si ouò provare con il rescue remedy, magari dopo aver verificato con il veterinario che non si tratta di un malessere fisico.

Il gatto e il topo di Downing Street, quando la caccia è un affare da Primo Ministro

So che siamo abituati a vedere i nostri mici d’appartamento mangiare solo cibo in scatola e croccantini ed al massimo inseguire topolini di peluche, al punto che a volte ci dimentichiamo che il nostro gatto è un predatore per natura. Eppure, chi vive in campagna e lascia il felino di casa libero di scorrazzare in lungo e in largo tra l’erba, lo sa: nella caccia è infallibile.

Lo pensa anche il primo ministro britannico David Cameron che pare essersi deciso, finalmente, ad adottare un nuovo gatto al numero 10 di Downing Street per evitare altre figuracce. In molti lo sapranno già ma per chi non fosse aggiornato sulle vicende dei ratti che scorrazzano liberamento appena fuori della casa del premier, ricordiamo che negli ultimi tempi, in numerose apparizioni video ufficiali ed ufficiose, oltre al leader britannico,  figuravano, in basso, schivando piedi importanti dei topi terra terra che, diciamolo pure, non facevano fare una gran bella figura a Cameron, divertendo gli spettatori e forse anche ridicolizzando le dichiazioni serie di giornalisti e politici con nello sfondo gli intrusi striscianti.

Ebbene, può un Primo Ministro che risolve ben più intricate questioni lasciarsi sconfiggere da un topolino (in realtà pare sarebbero molti di più)?

L’erba gatta è davvero pericolosa?

Avete mai sentito parlare della Nepeta Cataria, accostabile alla famiglia della menta e della salvia, in grado di crescere perennemente e facente parte delle Lamiaceae? Probabilmente utilizzando dei termini così tecnici, non vi viene in mente nulla, ma le cose cambiano se parliamo di erba gatta, di cui tra l’altro abbiamo già scritto un post in passato proprio su tutto zampe. Il vegetale è originario del Nord Africa e della zona mediterranea, ma oggi si può trovare con grande facilità pure nel resto dell’Europa e del Nord America e presenta tale nome proprio perchè i felini ne vanno particolarmente ghiotti. Non sanno però a quali rischi vanno incontro, tutt’ora al  vaglio degli esperti, in quanto spesso ha degli effetti allucinogeni.

Perché il gatto fa le fusa?

Se c’è qualcosa che più si avvicina al settimo cielo per noi gattofili è tenere in grembo il nostro amico a quattro zampe e coccolarlo mentre inizia a fare le fusa in un crescendo di beatitudine.
Una sensazione di appagamento che i mici condividono con noi e che è dimostrato rappresenti un ottimo antistress per noi proprietari. Il corpo del gatto caldo e rilassato ci trasmette una sensazione di quiete ed ha un effetto calmante dopo una giornata stressante, per trasmetterci calore e amore.

Ma perché il gatto fa le fusa? E che cosa produce questo suono caratteristico?
Secondo il veterinario Bruce Fogle, autore di The Cat’s Mind, la funzione originaria delle fusa era quella di consentire al gattino di comunicare con mamma gatta un messaggio rassicurante: va tutto ok. Un gattino è già in grado di fare le fusa entro il secondo giorno di vita.

Ci sono molte teorie per spiegare come vengono generate le fusa, a livello acustico. Uno studio ha determinato che le fusa comportano l’attivazione dei nervi all’interno delle corde vocali.

Seborrea nei gatti

La seborrea o pelle sebo-squamosa è frequente negli animali, può definirsi più un sintomo che una malattia. Può essere secca o grassa (seborrea oleosa) ed in commercio esistono diversi shampoo per ogni tipo di seborrea.

Nella maggior parte dei casi, le squame sono conseguenza di un’altra malattia della pelle. In questi casi, di solito, non erano evidenti in giovane età e si sono palesate successivamente a seguito di prurito o di altri problemi della pelle. L’identificazione della causa di fondo è importante per controllare il disturbo.

Diagnosi

Il veterinario farà una diagnosi basandosi sulla storia clinica completa del gatto e vi chiederà a che età è insorto il problema, quando il primo sintomo, se il prurito ha preceduto la comparsa delle squame o si è verificato come conseguenza delle lesioni cutanee.
Successivamente procederà con un esame fisico completo. Se c’è una malattia primaria dietro la seborrea, la malattia è presente anche nell’orecchio.
Altri esami specifici sono il prelievo di campioni citologici per diagnosticare infezioni che potrebbero aver causato prurito al gatto, e le biopsie cutanee.

Gatti, sintomi di malattie in risposta allo stress

I gatti reagiscono allo stress provocato da cambiamenti radicali nel loro ambiente di vita, mostrando sintomi tipici dei gatti malati: vomito, inappetenza, defecazioni al di fuori della lettiera. E’ quanto afferma un recente studio effettuato da un’équipe di ricercatori della Ohio State University.

Il team di veterinari ha documentato il comportamento ed i sintomi sviluppati sia da gatti sani che da gatti affetti da cistite interstiziale felina, una malattia cronica caratterizzata da disturbi ricorrenti, dolore alla vescica e che spesso porta l’animale ad un bisogno urgente e frequente di urinare.

Quando i gatti sani venivano sottoposti a fattori di stress, come ad esempio un cambiamento negli orari di alimentazione, in risposta mostravano gli stessi sintomi dei gatti malati cronici.

La tolettatura del gatto persiano

Il gatto persiano, con il suo lungo pelo morbido e vaporoso, è un animale certamente delicato, che necessita di attenzioni quotidiane da parte dei proprietari: i Persiani necessitano di essere pettinati quotidianamente, su tutto il corpo, in modo dolce con un pettine a denti larghi. Successivamente si potrà utilizzare un pettine a denti stretti per eliminare peli morti o piccoli nodi, molto frequenti nella specie.

E’ importante ricordare che i pettini a denti stretti vanno impiegati per la fronte e per le guance, mentre le zone che richiedono particolare attenzione sono le ascelle e tra le cosce, dove più frequentemente si formano i nodi. Anche gli occhi necessitano di essere puliti ogni giorno, perché nei Persiani si ha spesso una lacrimazione eccessiva, mentre le orecchie vanno pulite una volta alla settimana, seguendo i consigli che il vostro veterinario saprà offrirvi.

Rogna notoedrica nel gatto

La rogna notoedrica è una malattia della pelle contagiosa che provoca prurito al gatto causata da un’infestazione di parassiti, CATI Notoedres. Si tratta di un acaro della rogna che è strettamente legato al Sarcoptes canis, l’acaro che provoca la rogna sarcoptica nel cane. La malattia è altamente contagiosa nel gatto e si diffonde per contatto diretto. Gli acari possono sopravvivere soltanto sull’animale e possono vivere solo pochi giorni lontano dall’organismo ospite.

Anche se è un parassita che colpisce i gatti, questo acaro può occasionalmente infestare i cani e può causare un prurito lieve e temporaneo anche nell’uomo. L’acaro provoca prurito intenso e i gatti infestati possono causarsi danni significativi alla pelle mordendosi e graffiandosi. La malattia inizia alla base dell’orecchio e si diffonde al padiglione dell’orecchio, intorno al viso, e giù per il collo.
Alla fine, le lesioni possono raggiungere tutto il corpo, fino ai piedi e alla zona anale, probabilmente a causa del gatto stesso che, durante le operazioni di igiene quotidiana, la diffonde.

Gatti anziani e perdita di peso

Dopo aver affrontato il problema della diversa reazione ai farmaci del gatto anziano e dell’aumento di peso che spesso affligge il nostro micio con l’avanzare degli anni, causato dai cambiamenti ormonali e dalla riduzione dell’attività fisica, parliamo di un altro disturbo comune negli esemplari più anziani: la perdita di peso.

Non tutti i gatti con l’età tendono ad ingrassare, anche se certamente si tratta dei casi più numerosi. Ci sono anche gatti che deperiscono in maniera preoccupante. Ma quali sono le possibile cause della perdita di peso nel gatto anziano?

Bisogna chiedersi innanzitutto se l’animale sta mangiando. Se i denti sono ancora forti e la bocca e le gengive sane. O ancora se soffre di artrite che compromette la mobilità del collo. Magari non vuole mangiare perché si tratta di un processo doloroso.