Panleucopenia felina

La panleucopenia felina è una malattia virale che provoca di solito una grave gastroenterite. E’ comunemente chiamata cimurro felino, ed è causata da un virus specifico chiamato parvovirus. Senza trattamento, ha un tasso di mortalità molto elevato.

La malattia è altamente contagiosa e può colpire qualsiasi razza, ma i giovani gattini non vaccinati sono ad un rischio significativamente più alto rispetto agli altri gatti. I più colpiti sono nello specifico i cuccioli non vaccinati di età compresa tra i 3 e i 5 mesi.

Sintomi

A parte i disturbi gastrointestinali più comuni, il virus può causare morte prematura del feto e aborti nelle femmine gravide, morte neonatale, e sintomi a carico del sistema nervoso. Alcuni gattini possono morire rapidamente, anche entro 24 ore dalla comparsa dei primi sintomi clinici. I gatti anziani possono sviluppare un’infezione subclinica, ovvero che mostra sintomi ridotti al minimo della malattia, e avere una rapida ripresa.

Tromboembolia aortica nel gatto

La tromboembolia aortica, nota anche come trombo a sella, è una comune complicanza associata a tutti i tipi di malattie cardiache del gatto. La trombosi è la formazione di un coagulo di sangue. Un’embolia è quando il coagulo ostruisce l’interno di un vaso sanguigno. Si pensa che si i coaguli si formino in una camera della parte sinistra del cuore malato. Quando si liberano, i coaguli viaggiano nei vasi sanguigni finché non si bloccano.

La sede più comune per il blocco del coagulo si trova nella parte opposta dell’aorta, nella zona compresa tra le gambe posteriori. Viene così ad interrompersi l’afflusso di sangue ad entrambi gli arti  posteriori. Un coagulo può anche rimanere bloccato in in un’arteria che rifornisce le zampe anteriori, i reni e nell’intestino, o può ostruire un’arteria che porta sangue al cervello. Raramente la formazione di coaguli avviene nelle vene poiché il lato destro del cuore non è comunemente coinvolto.

Se un coagulo blocca l’arteria, il gatto non può più utilizzare le gambe posteriori e le trascina.
Il gatto di solito diventa dolorante e comincia a miagolare con tono lamentoso. Le zampe posteriori sono spesso fredde al tatto e i cuscinetti di colore blu, a causa della mancanza di flusso sanguigno.

La stragrande maggioranza dei gatti con trombo a sella ha anche una malattia cardiaca sottostante che può non essersi resa manifesta fino a quel momento. Purtroppo, lo stress e l’ansia dell’embolia possono generare un’insufficienza cardiaca congestizia.

Come capire se il gatto è disidratato

La disidratazione è un’evenienza comune negli animali domestici, e può portare a problemi di salute anche molto seri per i nostri piccoli amici.

Se il vostro gatto non si sente bene, ha smesso di mangiare, è stato esposto a quantità eccessive di calore senza avere accesso alla ciotola dell’acqua, o ancora se presenta sintomi come il vomito, e non riesce a deglutire nemmeno i liquidi, è probabile che sia disidratato.

I veterinari suggeriscono, quando il gatto non mangia e non beve, o vomita e sviluppa diarrea, di escludere prima di ogni altra cosa proprio la disidratazione.

Dermatite da contatto nei gatti

La dermatite da contatto è una rara malattia della pelle di cani e gatti causata dal contatto con alcune piante (in particolare le piante della famiglia Ebreo errante), farmaci e sostanze chimiche varie. La dermatite da contatto non è molto comune negli animali o almeno non come nelle persone, perché la pelle degli animali domestici è protetta dal pelo. Per questo è facile che si sviluppi in quelle zone del corpo in cui i peli sono radi.

La dermatite da contatto può essere di due tipi: allergica o irritante.
Le reazioni allergiche richiedono un periodo di sensibilizzazione più o meno lungo durante il quale si sviluppa la reazione immunitaria. In media, la sensibilizzazione impiega da sei mesi a due anni per svilupparsi. Pertanto, i farmaci e le sostanze chimiche che sono state usate in passato senza problemi possono, apparentemente all’improvviso, essere responsabili di una reazione allergica qualche tempo dopo.

L’allergia da contatto presenta sintomi che si verificano da 24 a 48 ore dopo il contatto con la sostanza incriminata.
La reazione è simile a quella che si verifica nelle persone a causa dell’edera velenosa.
I sintomi tipici comprendono prurito ed una eruzione papulare. Il prurito può essere grave. Negli animali vengono colpiti generalmente le zampe ed il muso e, a volte, l’interno delle orecchie.

Gattini, come proteggerli dai pericoli

Se per Natale avete intenzione di adottare un gattino o lo riceverete in regalo, è bene sapere, soprattutto se siete alle prime armi con i cuccioli, che proprio come un bebé può correre dei rischi a causa di piccoli oggetti lasciati in giro ed ingeriti, di piante tossiche, fili della corrente lasciati scoperti e tante altre disattenzioni all’apparenza banali ma che possono mettere in serio pericolo l’incolumità del nuovo arrivato. E se vogliamo partire con la zampa giusta, non possiamo certo permettere che accada.

La curiosità è gatto e i micini non hanno granché idea di cosa possa fargli del male. Giocano con tutto quello che gli capita a tiro, ingeriscono di tutto e si ficcano nei posti più impensati.

Tra gli oggetti che dovrebbero essere off limits per il gattino di casa, ci sono i gomitoli di filo, malgrado il gatto sia spesso rappresentato mentre gioca con un gomitolo, se il filo viene ingerito non verrà digerito e potrebbe ostruire il tratto intestinale.
L’unico rimedio in quel caso è la chirurgia. Meglio dunque giocare con il filo solo se all’altro capo ci siete voi, altrimenti tenete i gomitoli lontani dal gatto.

Enteropatia proteico disperdente nel gatto

L’enteropatia proteico disperdente nel gatto è un termine non specifico riferito alle condizioni associate ad una eccessiva perdita di proteine plasmatiche nel tratto gastrointestinale.

Le cause sono numerose, tra cui disturbi del sistema linfatico; blocco dei vasi linfatici del tratto gastrointestinale; cancro; insufficienza cardiaca congestizia; granuloma del piccolo intestino; malattie associate con l’aumento della permeabilità della mucosa; enterite linfoplasmatica; intussuscezione; corpo estraneo nell’intestino; gastroenterite ulcerosa; istoplasmosi (infezione fungina); parassitismo intestinale; malattie immuno-mediate; gastroenterite emorragica.

L’enteropatia proteico disperdente colpisce sia i cani che i gatti, senza particolari predisposizioni in base al sesso, alla razza o all’età.
Anche se alcuni gatti possono viverla in maniera asintomatica, in altri le manifestazioni del disturbo potrebbero anche mettere a rischio la vita dell’animale.

Gatti, come proteggerli dal freddo

I gatti si proteggono dal freddo principalmente grazie al pelo. I gatti randagi sono abituati alle temperature rigide e sanno dove cercare i posti più riparati e caldi dove rifugiarsi.
E per quanto riguarda i gatti di casa? Il principio è lo stesso e noterete sicuramente che i nostri mici adorano intrufolarsi nei posti più riscaldati della casa.

Diverso è il discorso di notte, quando le temperature calano precipitosamente, soprattutto se il vostro gatto domestico dorme sul balcone o in giardino.

L’ideale è garantirgli un riparo all’asciutto che lo protegga dall’esposizione a vento, pioggia e gelo. Per far sì che il gatto lo consideri un punto di appoggio sicuro evitiamo di sceglierlo in base alle nostre esigenze, pensando da umani. Per accontentare un gatto, bisogna pensare da gatto.

La tessera sanitaria digitale per gli animali domestici, Amicopets

La medicina si fa sempre più tecnologica, con iPad in corsia, cartelle mediche digitali, referti via web, visite mediche in videoconferenza. Rivoluzione che non poteva toccare, anche se per ora solo in misura minore, anche i nostri amici animali, che condividono con noi progressi e nuove frontiere nel campo della salute, ovviamente nell’ambito della veterinaria.

E così ecco spuntare, anche per cani e gatti, una tessera sanitaria digitale che permetterà, anche per i nostri amici a quattro zampe, di avere a portata di clic informazioni riguardanti la storia medica, le vaccinazioni e quant’altro serve al veterinario per monitorare il benessere del nostro pet.

L’iniziativa, denominata Amicopets, è stata promossa dal Ministero della Salute, che l’ha presentata in questi giorni con grande orgoglio. Tutti i proprietari avranno la facoltà di registrare il proprio cane piuttosto che il loro gatto semplicemente collegandosi al sito www.amicopets.it.
Il tutto al modico prezzo di 28 euro l’anno, che include l’apertura di un account ed il conseguente rilascio della tessera.

L’albero di Natale a prova di gatto

La casa, in vista del Natale, si riempie di piante e decorazioni a tema. Regali, nastri colorati, candele, ghirlande, luci. Un mondo incantato per la famiglia, e non certo privo di attrattive per i nostri gatti curiosi e giocherelloni. Occhio ai pericoli derivanti dai botti, dalle candele per il rischio di incendi, e alle sostanze tossiche contenute nella stella di Natale, nel vischio e nei giunchigli.

Per quanto riguarda il protagonista per eccellenza del Natale, l’abete, anche qui è sufficiente adottare alcuni semplici accorgimenti per un albero a prova di micio.

Occorre innanzitutto posizionarlo in un posto della casa non al centro della stanza, perché i mobili non devono servire al gatto come trampolino di lancio per saltare o arrampicarsi altrove. L’ideale è fissarlo alla parete, il più possibile vicino alla presa elettrica, per evitare di dover spargere troppi cavi per casa, un pericolo per i quattrozampe che ci giocherebbero e li rosicchierebbero con il rischio di prendere la scossa.

Animali, l’epidemia di obesità dilaga

L’obesità dilaga: il tasso di incremento tra i bambini e gli adolescenti non conosce battute d’arresto, ma quella che ormai viene considerata una vera e propria epidemia serpeggia anche tra gli adulti e gli anziani a tassi di crescita preoccupanti, che toccano picchi vertiginosi nei Paesi dell’Occidente industrializzato, figlio del consumismo e dei fast-food.

L’eccesso di peso non risparmia nemmeno i nostri amici a quattro zampe. Un argomento che abbiamo affrontato spesso, quello dell’obesità negli animali domestici, sempre drammaticamente attuale nella sua emergenza. Secondo un recente studio condotto dai ricercatori della University of Alabama, gli animali che vivono a stretto contatto con gli esseri umani sono più inclini al sovrappeso.

David Allison, che studia l’obesità presso il Birmingham UA, ha scoperto un’inspiegabile tendenza di aumento di peso nei primati che vivevano nel laboratorio dell’università. Nella speranza di scoprirne di più sul fenomeno, il ricercatore ha messo a confronto i dati raccolti con 24 campioni di altri dati prelevati da diversi animali domestici: cani, gatti, topi e scimpanzé utilizzati per la ricerca, scoprendo che gli animali sono sempre più grassi, proprio come gli umani.

Un Natale a prova di gatto, feste sicure per i quattrozampe

Tra regali per cani, gatti e furetti, vestiti, ciotole e collari a tema natalizio, il Natale in compagnia dei nostri tuttozampe si preannuncia magico. Come per tutte le festività, ci sono delle insidie per i nostri piccoli amici pelosi. Pericoli che in generale si nascondono in ogni evento che stravolge le abitudini dei nostri cani e dei nostri gatti, che si tratti di un giorno di festa piuttosto che di vacanze prolungate.

Ne parlammo anche ad Halloween, del fatto che la confusione, creata da estranei o ospiti, in casa genera spesso insofferenza, soprattutto negli animali meno socievoli, scatenando un’eccitazione eccessiva che può portare anche a fughe o comportamenti isterici.

Per quanto riguarda i gatti, nello specifico, tralasciando i capitoli già trattati, delle piante tipiche delle feste tossiche, e la paura e gli incidenti causati dai botti, bisogna stare attenti a come si trasforma la casa in vista delle feste, avendo cura di creare un ambiente sicuro per il micio.

Un Natale a prova di gatto, piante tossiche

Si avvicina il Natale ed è bene cercare di creare un ambiente a prova di gatto, senza per questo dover necessariamente rinunciare ad un’atmosfera calda ed accogliente, a tema natalizio. Abbiamo già parlato di come mettere il nostro micio al sicuro dai botti e dai fuochi d’artificio, che potrebbero impaurirlo e ferirlo. E di come far fronte all’ostilità del nostro quattrozampe nei confronti degli ospiti e degli estranei, magari bambini, che lo strapazzano eccessivamente.

Oggi parliamo delle piante tipiche delle feste. Tra i pericoli in agguato segnaliamo la stella di Natale, tossica per il gatto e molto irritante. La sua ingestione provoca nausea e vomito, raramente è fatale, ma è meglio stare molto attenti, peccando per eccesso di prudenza piuttosto che mettere a rischio il micio.

E poi c’è il vischio, tipico del periodo natalizio, che adorna le nostre case e che per il gatto rientra invece nella soglia di tossicità compresa tra media e grave. Se il gatto ha ingerito la pianta è meglio non indugiare e rivolgersi immediatamente ad un centro anti-veleni o al veterinario.

Un Natale a prova di gatto, paura dei botti

Solitamente è il cane ad avere paura di botti e tuoni, ma non è affatto raro che anche i gatti sviluppino il terrore di rumori forti come lo sono i fuochi pirotecnici, comuni durante le feste natalizie. Specie i gatti sensibili come quelli che hanno subito traumi da gattini o maltrattamenti ed associano il frastuono ad eventi negativi e dolorosi, preferendo piuttosto una casa tranquilla ed il silenzio. Spiegano dalla LAC, la Lega per l’Abolizione della Caccia:

Nei gatti, e soprattutto nei cani, un botto crea forte stress e spavento tali da indurli a fuggire dai propri giardini e recinti, per scappare dal rumore a loro insopportabile, finendo spesso vittime del traffico o di ostacoli non visibili al buio.

Va ricordato che cani, gatti e piccoli animali domestici si spaventano quasi a morte per i botti della notte di San Silvestro; ciò è dovuto in particolare alla loro soglia uditiva infinitamente più sviluppata e sensibile di quella umana. A San Silvestro chi possiede cani e gatti deve seguire alcuni accorgimenti: se si tratta di gatti, è bene rinchiuderli in luoghi tranquilli (garage, bagno, ecc.), possibilmente chiudendo le finestre in modo che anche i bagliori, oltre ai rumori, siano diminuiti. Non utilizzare i botti sarà un segno di civiltà e sensibilità.

I gatti e l’ansia

Quando si guarda un gatto, lo si accarezza e si ascolta il vibrare delle sue fusa, ci si sente rilassati e in pace con se stessi, immaginando che questo amico a quattro zampe sia lo specchio della calma. In effetti, non è proprio così e, nonostante l’aspetto forte e distaccato, anche i mici hanno i loro problemi interiori. L’ansia è al primo posto, purtroppo però non sono rari i casi, addirittura, di depressione o apatia. Per questo motivo, molto più che per i cani è necessario osservare l’atteggiamento del proprio animale e, senza cadere in inutili paranoie, verificare il perchè di eventuali cambiamenti comportamentali.