Home » Gatti » Maltrattamenti e abusi sui gatti, come riconoscerli

Maltrattamenti e abusi sui gatti, come riconoscerli

Molti gatti purtroppo subiscono dei maltrattamenti nel corso della loro vita. L’abuso può assumere la forma di aggressioni fisiche, punizioni troppo dure, ma anche la sofferenza silenziosa di un abbandono. Quando l’abuso si verifica durante la fase delicata dello sviluppo di un gattino, può avere un profondo impatto per il resto della vita, anche se il gatto viene rimosso dall’ambiente in cui lo ha subito.

Un esemplare anziano può riprendersi da una brutta situazione, ma un giovane gatto è facilmente impressionabile e restano delle cicatrici mentali indelebili, come la perdita di fiducia negli esseri umani, per fare solo un esempio tra i più noti. I traumi psicologici e i maltrattamenti più comuni includono:

  • Lo svezzamento precoce (il gatto viene privato della madre troppo presto)
  • Isolamento sociale (parziale o totale)
  • La privazione delle proprie esperienze di apprendimento
  • Contenzione fisica ( il gatto è costretto in piccole casse o gabbie)
  • Punizioni verbali o fisiche (urla, colpi, percosse)
  • Incuria (alimentazione non corretta o insufficiente, mancanza di igiene)
  • Inflizione intenzionale di stress cronico o dolore

La reazione del gatto alla violenza subita è l’isolamento sociale, l’inattività fisica e la depressione. Il gatto completamente afflitto e abbattuto spesso si rintana in un angolo di una stanza o sotto il letto, non osando esplorare il suo ambiente. Questa paura può estendersi al mondo esterno, presentandosi sotto forma di agorafobia (paura degli spazi aperti). I gatti maltrattati pesantemente non avranno alcun voglia né sapranno giocare. Saranno sempre vigili, spesso solitari e silenziosi.

Questi sono segnali generali di maltrattamento, indicazioni specifiche possono riflettere il tipo di abuso subito dal gatto. Ad esempio, se un gatto giovane è stato costretto a trascorrere molte ore da solo, può temere un ritorno di questa situazione con una tale intensità da diventare eccessivamente attaccato al proprietario, e da mostrare un’ansia estrema durante una separazione, seppur breve. O ancora può avere paura di essere lasciato a casa da solo.

I gatti che non hanno avuto contatti con persone durante le prime sette settimane di vita, o sono stati maltrattati nello stesso periodo, raramente saranno socievoli e saranno ostili agli umani per sempre.

La negligenza e l’incuria, infine, sono da considerarsi, al pari degli altri citati sopra, maltrattamenti gravi perché mettono a repentaglio la vita e la salute  del gatto.

[Fonte: Petplace]

2 commenti su “Maltrattamenti e abusi sui gatti, come riconoscerli”

Lascia un commento