L’albero di Natale a prova di gatto

La casa, in vista del Natale, si riempie di piante e decorazioni a tema. Regali, nastri colorati, candele, ghirlande, luci. Un mondo incantato per la famiglia, e non certo privo di attrattive per i nostri gatti curiosi e giocherelloni. Occhio ai pericoli derivanti dai botti, dalle candele per il rischio di incendi, e alle sostanze tossiche contenute nella stella di Natale, nel vischio e nei giunchigli.

Per quanto riguarda il protagonista per eccellenza del Natale, l’abete, anche qui è sufficiente adottare alcuni semplici accorgimenti per un albero a prova di micio.

Occorre innanzitutto posizionarlo in un posto della casa non al centro della stanza, perché i mobili non devono servire al gatto come trampolino di lancio per saltare o arrampicarsi altrove. L’ideale è fissarlo alla parete, il più possibile vicino alla presa elettrica, per evitare di dover spargere troppi cavi per casa, un pericolo per i quattrozampe che ci giocherebbero e li rosicchierebbero con il rischio di prendere la scossa.

Nomi per gatti

Se per Natale sotto l’albero troverete come regalo un gatto,  è bene sapere come partire con la zampa giusta per accoglierlo in famiglia, sin dal primo giorno essere attrezzati a renderlo felice, a cominciare dal soddisfare le esigenze ed i bisogni fondamentali del nostro nuovo amico, come bere, mangiare, dormire, giocare, ricevere cure veterinarie ed effettuare le vaccinazioni di rito.

A finire con dettagli non vitali ma pur sempre fondamentali per instaurare un rapporto di comunicazione con il nostro micio. La scelta del nome, ad esempio. Se non vi va di optare per Micio, Gatto, Miao, è bene iniziare a smuovere la fantasia e pensare a come ci piacerebbe chiamarlo, magari scegliendo come nome un qualcosa che richiami alcune caratteristiche fisiche piuttosto che il carattere dell’animale.

Ad un gatto sempre allegro e pimpante, pieno di personalità, ad esempio, si addice il nome di origine latina Felix, Felice.

Un Natale a prova di gatto, feste sicure per i quattrozampe

Tra regali per cani, gatti e furetti, vestiti, ciotole e collari a tema natalizio, il Natale in compagnia dei nostri tuttozampe si preannuncia magico. Come per tutte le festività, ci sono delle insidie per i nostri piccoli amici pelosi. Pericoli che in generale si nascondono in ogni evento che stravolge le abitudini dei nostri cani e dei nostri gatti, che si tratti di un giorno di festa piuttosto che di vacanze prolungate.

Ne parlammo anche ad Halloween, del fatto che la confusione, creata da estranei o ospiti, in casa genera spesso insofferenza, soprattutto negli animali meno socievoli, scatenando un’eccitazione eccessiva che può portare anche a fughe o comportamenti isterici.

Per quanto riguarda i gatti, nello specifico, tralasciando i capitoli già trattati, delle piante tipiche delle feste tossiche, e la paura e gli incidenti causati dai botti, bisogna stare attenti a come si trasforma la casa in vista delle feste, avendo cura di creare un ambiente sicuro per il micio.

Un Natale a prova di gatto, piante tossiche

Si avvicina il Natale ed è bene cercare di creare un ambiente a prova di gatto, senza per questo dover necessariamente rinunciare ad un’atmosfera calda ed accogliente, a tema natalizio. Abbiamo già parlato di come mettere il nostro micio al sicuro dai botti e dai fuochi d’artificio, che potrebbero impaurirlo e ferirlo. E di come far fronte all’ostilità del nostro quattrozampe nei confronti degli ospiti e degli estranei, magari bambini, che lo strapazzano eccessivamente.

Oggi parliamo delle piante tipiche delle feste. Tra i pericoli in agguato segnaliamo la stella di Natale, tossica per il gatto e molto irritante. La sua ingestione provoca nausea e vomito, raramente è fatale, ma è meglio stare molto attenti, peccando per eccesso di prudenza piuttosto che mettere a rischio il micio.

E poi c’è il vischio, tipico del periodo natalizio, che adorna le nostre case e che per il gatto rientra invece nella soglia di tossicità compresa tra media e grave. Se il gatto ha ingerito la pianta è meglio non indugiare e rivolgersi immediatamente ad un centro anti-veleni o al veterinario.

Un Natale a prova di gatto, paura dei botti

Solitamente è il cane ad avere paura di botti e tuoni, ma non è affatto raro che anche i gatti sviluppino il terrore di rumori forti come lo sono i fuochi pirotecnici, comuni durante le feste natalizie. Specie i gatti sensibili come quelli che hanno subito traumi da gattini o maltrattamenti ed associano il frastuono ad eventi negativi e dolorosi, preferendo piuttosto una casa tranquilla ed il silenzio. Spiegano dalla LAC, la Lega per l’Abolizione della Caccia:

Nei gatti, e soprattutto nei cani, un botto crea forte stress e spavento tali da indurli a fuggire dai propri giardini e recinti, per scappare dal rumore a loro insopportabile, finendo spesso vittime del traffico o di ostacoli non visibili al buio.

Va ricordato che cani, gatti e piccoli animali domestici si spaventano quasi a morte per i botti della notte di San Silvestro; ciò è dovuto in particolare alla loro soglia uditiva infinitamente più sviluppata e sensibile di quella umana. A San Silvestro chi possiede cani e gatti deve seguire alcuni accorgimenti: se si tratta di gatti, è bene rinchiuderli in luoghi tranquilli (garage, bagno, ecc.), possibilmente chiudendo le finestre in modo che anche i bagliori, oltre ai rumori, siano diminuiti. Non utilizzare i botti sarà un segno di civiltà e sensibilità.

Maltrattamenti sui gatti, come intervenire

Abbiamo parlato di come riconoscere un gatto che ha subito maltrattamenti e abusi. L’animale rimane spesso appartato, è diffidente, ansioso, silenzioso o peggio miagola troppo. Come intervenire per fargli riacquistare fiducia negli esseri umani?

E’ indispensabile in primis avere pazienza e non aspettarsi che le cose si sistemino nell’arco di un  giorno. Non avere aspettative troppo elevate per il risultato finale. Spesso ci vuole un anno per trasformare un gatto che ha subito abusi in un animale domestico socievole. Anche così, non aspettatevi un miracolo: è molto improbabile ottenere una completa risoluzione dei problemi. Al massimo il gatto avrà fiducia dei familiari, di chi lo accudisce e lo nutre, ma resterà comunque ostile con gli ospiti e con gli estranei.

Detto questo, tentare questo lavoro terapeutico può essere una sfida gratificante, e coloro che hanno avuto successo non hanno certo mai rimpianto la loro decisione di fare di un animale infelice un gatto domestico felice e coccolone.

Maltrattamenti e abusi sui gatti, come riconoscerli

Molti gatti purtroppo subiscono dei maltrattamenti nel corso della loro vita. L’abuso può assumere la forma di aggressioni fisiche, punizioni troppo dure, ma anche la sofferenza silenziosa di un abbandono. Quando l’abuso si verifica durante la fase delicata dello sviluppo di un gattino, può avere un profondo impatto per il resto della vita, anche se il gatto viene rimosso dall’ambiente in cui lo ha subito.

Un esemplare anziano può riprendersi da una brutta situazione, ma un giovane gatto è facilmente impressionabile e restano delle cicatrici mentali indelebili, come la perdita di fiducia negli esseri umani, per fare solo un esempio tra i più noti. I traumi psicologici e i maltrattamenti più comuni includono:

  • Lo svezzamento precoce (il gatto viene privato della madre troppo presto)
  • Isolamento sociale (parziale o totale)
  • La privazione delle proprie esperienze di apprendimento
  • Contenzione fisica ( il gatto è costretto in piccole casse o gabbie)
  • Punizioni verbali o fisiche (urla, colpi, percosse)
  • Incuria (alimentazione non corretta o insufficiente, mancanza di igiene)
  • Inflizione intenzionale di stress cronico o dolore

Piometra nel gatto

Piometra è il termine medico utilizzato per descrivere un utero infetto. Questa infezione può essere aperta (pus drenante dalla vagina) o chiusa (il pus è contenuto nell’utero dalla cervice chiusa).

L’infezione può costare la vita al gatto e potrebbe richiedere un intervento chirurgico d’urgenza. Una piometra chiusa è più rischiosa rispetto ad una aperta, dato che non vi è il drenaggio di pus verso l’esterno. Se non trattata, i gatti peggiorano rapidamente e alcuni potrebbero non sopravvivere. Con il trattamento precoce, circa il 90 per cento dei gatti colpiti invece riesce a recuperare.

Poiché la piometra è un’infezione dell’utero, tutti i gatti non sterilizzati sono a rischio. E’ raro che l’infezione si sviluppi nei gatti da settembre a dicembre, quando i loro cicli di calore sono a riposo.

I felini e l’acqua: la storia della gatta Nazzaning

Si dice che i gatti abbiano un pessimo rapporto con l’acqua, che ne abbiano paura e che non sappiano nuotare. Non sempre è vero, e lo testimonia la commovente storia di Nazzaning, una gatta di sei anni di razza Turco Van.

La scorsa estate la piccola Nazzaning è stata investita da un’automobile e la sua padrona, la signora Florence, l’ha portata in ospedale temendo che le zampe posteriori fossero rotte; in realtà, la veterinaria che l’ha visitata si è resa conto che le condizioni della gattina erano più gravi del previsto e che per questo bisognava assolutamente ricoverarla.

Ferite alla zampa nel gatto

La zampa è considerata la parte più dura e spessa del corpo del gatto. La struttura spugnosa assorbe gli urti e sopporta le pressioni grazie allo strato di pelle ispessita e ad una superficie ruvida.

A causa della posizione e della funzione le zampe spesso subiscono delle ferite che possono sanguinare per via dei vasi sanguigni in rilievo. Generalmente, le lesioni della zampa includono lacerazioni, punture, abrasioni, bruciature. A causa della pressione esercitata dall’uso continuo della zampa, alcune lesioni particolarmente estese potrebbero far fatica a guarire.

Sintomi

  • Sanguinamento
  • Scolorimento della parte interna della zampa
  • Il gatto si lecca spesso la zampa

Polifagia, quando il gatto mangia troppo

Polifagia è il termine utilizzato per indicare un aumento del consumo di cibo. Gli animali con polifagia sono generalmente descritti come aventi un appetito vorace.
Nel gatto è importante riuscire a distinguere la polifagia causata da una malattia sottostante da quella causata da motivi psicologici, che è spesso il risultato di comportamenti appresi e della sovralimentazione, che causa ovviamente aumento di peso e obesità. Nella polifagia associata ad altre patologie si può invece rilevare sia l’aumento che la perdita di peso.

Cause

  • Psicologica o comportamentale. La polifagia può anche essere associata all’invecchiamento dell’animale, perché alcuni gatti tendono a diventare voraci con l’età.
  • Scarso assorbimento gastrointestinale delle sostanze nutrienti: il gatto mangia tanto eppure deperisce a vista d’occhio. La causa è spesso da attribuirsi a malattie infiammatorie intestinali, ad alcuni tipi di cancro intestinale, ed all’insufficienza pancreatica esocrina.
  • Iperadrenocorticismo, ovvero la sindrome di Cushing, una causa molto comune di polifagia nei gatti.
  • In genere è anche associata ad un aumento della sete e delle minzioni.
  • Il diabete mellito può causare polifagia per via dello scarso utilizzo dello zucchero nel sangue del corpo.
  • Tumori che producono insulina (insulinoma, tumori del fegato), sostanza che può scatenare un abbassamento della glicemia e un corrispondente aumento dell’appetito.
  • Alcuni farmaci possono indurre un aumento dell’appetito (prednisone e fenobarbital).

Tosse cronica nel gatto

La tosse, anche nel gatto, è un riflesso protettivo molto comune che espelle le secrezioni o i corpi estranei dalla faringe, dalla laringe, dalla trachea e in generale dalle vie respiratorie, proteggendo in tal modo i polmoni dall’aspirazione. La tosse colpisce il sistema respiratorio, ostacolando la capacità di respirare correttamente.

Tra i fattori scatenanti più comuni si segnalano l’ostruzione della trachea, la bronchite, la polmonite, la filariosi cardiopolmonare, i tumori polmonari e lo scompenso cardiaco.

Sintomi

La tosse nel gatto si definisce cronica quando persiste da due o tre settimane. Può iniziare improvvisamente o peggiorare gradualmente. Una tosse occasionale, anche se frequente, è normale, ma bisogna contattare il veterinario se il vostro animale domestico soffre del disturbo da più giorni senza interruzione.