Cura dei gatti, gli sbagli da evitare

Quando ci prendiamo cura di un gatto, non sempre abbiamo l’esperienza necessaria per evitare di sbagliare. Con i primi mici si fanno molti errori che un proprietario di gatti con più pets all’attivo e da più anni, reputerebbe grossolani. Ebbene, ma quali sono gli errori più comuni?

Stando al parere degli esperti, una delle mancanze più gravi sta nella scarsa attenzione riposta nella prevenzione delle malattie. In molti trascurano una visita di controllo annuale dal veterinario che è invece estremamente importante per diagnosticare i problemi di salute nella fase iniziale, quando molte  malattie sono facilmente curabili.

Altro errore è non dotare di un ID o di un microchip il micio. Molti gatti non ne hanno uno, a differenza dei cani.  Ricordate che anche i gatti che vivono in casa di tanto in tanto potrebbero sfuggirvi, e se lo facessero sarebbero estremamente vulnerabili. Un ID o un microchip è il modo migliore per far sì che un gatto smarritosi vi venga restituito. Senza identificazione, molti gatti finiranno nei gattili o in strada e non saranno mai riuniti ai loro proprietari.

Perché i gatti sbadigliano?

Noi bipedi sbadigliamo per noia, sonno, quando qualcun altro intorno a noi fa uno sbadiglio e lo emuliamo inconsciamente. Per questo diciamo che sbadigliare sia contagioso. E i gatti, invece, perché lo fanno? Ve lo siete mai chiesti?

C’è chi dice che lo sbadiglio sia un’opinione del gatto espressa molto apertamente. Eh, già, molto apertamente. Avete mai visto un gatto sbadigliare? La sua bocca si apre così tanto da riuscire a contare ogni dente.

E’ stato stimato che un gatto sbadigli in media circa 109.500 volte nel corso della sua vita.
Il primo sbadiglio umano in genere si verifica a circa 11 settimane dopo il concepimento, ancora prima della nascita del bambino. Lo sbadiglio diventa contagioso nei primi cinque anni di vita. Lo sbadiglio in scimpanzé e scimmie è contagioso proprio come per noi. Anche pesci e uccelli sbadigliano.

Alopecia nel gatto

L’alopecia nel gatto è la mancanza totale o parziale di pelo in qualsiasi zona della pelle in cui normalmente dovrebbe essere presente il mantello. Può essere causata da un auto-trauma che si procura il gatto con i graffi o mordendosi e masticandosi la cute, da malattie del follicolo pilifero che causano la caduta dei peli, o ancora dall’incapacità dei peli di ricrescere dopo la normale caduta.

Una perdita consistente di peli può rendere il gatto più sensibile agli elementi. Inoltre, alcune delle malattie che possono causare alopecia possono anche avere effetti dannosi su altri organi e sistemi dell’organismo dell’animale.

Sintomi.

  • Perdita di peli
  • Aspetto anomalo della pelle

I gatti e il loro “magico” mondo

Cacciatori carnivori, i teneri mici che allietano molte delle nostre case o che vivono per le strade cittadine, non somigliano ai cani per carattere e atteggiamento. Il loro, infatti, è un temperamento molto più solitario, maggiormente nervoso, meno adattabile ai cambiamenti e parecchio più determinato, soprattutto se si tratta di territorio. La differenza fondamentale con i loro atavici nemici-amici a quattro zampe, è quella di non volere assolutamente compiacere l’uomo e addestrarli, infatti, non è una causa persa ma nemmeno una azione semplicissima. In ogni caso, i gatti non sono assolutamente indisciplinati, ma rispondono alla ricompensa e alla disciplina e ubbidiscono ai comandi.

Colite nel gatto

La colite è un’infiammazione del colon, o intestino crasso. Può essere acuta, con insorgenza improvvisa e di breve durata o cronica, ovvero nel caso in cui sia presente per almeno due o tre settimane o abbia una ricorrenza episodica.

Nei gatti, non vi è alcuna associazione con fattori variabili come l’età o il genere. Ci sono molte possibili cause responsabili dell’insorgenza di colite nel gatto. Queste includono:

  • Malattie infiammatorie specifiche del colon. Linfocitica-plasmatica, istiocitaria, granulomatosa, suppurativa ed eosinofila sono termini che descrivono la colite, sulla base del tipo predominante di cellule presenti nel colon infiammato.
  • Agenti infettivi, come batteri, virus, funghi o parassiti.
  • Intolleranza o allergia alimentare.
  • Abusi alimentari.
  • Cancro del colon.
  • Trauma, interno o esterno.
  • Intussuscezione, ovvero l’invaginazione intestinale: si tratta di uno scivolamento di un tratto dell’intestino dentro un altro tratto dello stesso intestino.
  • Gastroenterite emorragica, una malattia infiammatoria del tratto intestinale caratterizzata da emorragia.
  • Pancreatite (infiammazione del pancreas).
  • Colite associata ad antibiotici.

Carenza di tiamina nel gatto

La carenza di tiamina nel gatto è una sindrome clinica associata a lesioni vascolari e danni ai nervi causati dalla carenza di vitamina B1. E’ causata da un inadeguato apporto dietetico di tiamina, un componente del complesso di vitamine appartenenti al gruppo B, che appare insufficiente rispetto alle esigenze complessive dell’organismo.
Questa deficienza è più comune nel gatto che nel cane ed è particolarmente diffusa nei gatti che si cibano di pesce crudo.

Cause generali

  • Dieta a base di pesce crudo
  • Solfiti (prodotti chimici) nella dieta che interferiscono con l’assorbimento di tiamina

Neoplasia gastrointestinale nel gatto

La neoplasia gastrointestinale è un tipo di cancro che si sviluppa in tutto il tratto gastrointestinale, compresa la cavità orale (bocca), l’esofago, lo stomaco, l’intestino tenue, l’intestino crasso ed il retto. La neoplasia può essere primaria, il che significa che ha origine direttamente nel tratto gastrointestinale, o metastatica, ovvero che si sviluppa da un’altra parte del corpo intaccata da un tumore.

Le cause specifiche dello sviluppo di un tumore primario non sono state identificate, anche se questa forma tumorale è stata associata a diverse malattie. L’infiammazione cronica o l’irritazione si pensa siano probabili fattori di rischio in alcuni casi.

Il cancro di solito si verifica a partire dalla mezza età e nei gatti anziani. A seconda del tipo di tumore e della posizione, possono esserne colpite razze diverse, di età e specie variabili. All’inizio della malattia, molti casi sono asintomatici, il che significa che non presentano alcun sintomo clinico.

Gioie e dubbi, quando si sceglie un cucciolo

Quando, dopo un attento esame di coscienza, ci si rende conto di essere sicuri di poter badare ad un pet e di essere in grado di allevarlo con amore e mantenerlo, allora altri dubbi, oltre che innegabili gioie, affollano la mente dell’aspirante padrone. Per prima cosa, ci si chiede quanto può costare un animale di compagnia, considerando anche i soldi legati all’adattamento in casa, quelli per il cibo, per la pulizia di tutti i giorni, per l’eventuale riparazione dei mobili rovinati o per l’addestramento. Se poi non si tratta di un cane, di un gatto o di un coniglio ad esempio, ma di un pony, aggiungete le spese del maniscalco, dello stallaggio e delle lezioni di equitazione.

Ipertensione nei gatti

La pressione arteriosa elevata – propriamente detta ipertensione arteriosa sistemica – è un aumento della pressione sistolica o diastolica del sangue arterioso. La pressione arteriosa ha due valori: la pressione sistolica, che è l’alto valore che si sviluppa quando il cuore si contrae e pompa il sangue e la pressione diastolica, il basso valore che si verifica quando il cuore si rilassa e si riempie. Ad esempio, 120/80 equivale ad una pressione sistolica di 120 mmHg e ad una pressione diastolica di 80 mmHg.

Una sistolica costantemente superiore a 160 mmHg nel gatto è considerata elevata. La pressione diastolica nei gatti non dovrebbe superare i 100-110 mmHg, a condizione che si registri il valore quando l’animale è rilassato.

Cause.

  • Tumori della ghiandola surrenale, come il feocromocitoma, che è un tumore corticosurrenale causa della malattia di Cushing o la malattia di Conn
  • Farmaci
  • Disturbi del sistema nervoso centrale

La scelta di un cucciolo

Tutti sognano di avere un animale fino a quando non realizzano che richiede cure, tempo e ha dei costi e allora esce fuori il vero amore per un amico a quattro zampe: chi ha davvero voglia di allevarlo non si  tirerà indietro, chi invece si fa cullare soltanto da una idea romantica e lontana dalla realtà, proverà un certo timore e ci ripenserà. L’entusiasmo per “la novità” non deve durare giusto il tempo di portare a casa un cucciolo, ma si tratta di una scelta, meravigliosa, che una volta presa non prevede ripensamenti. Eroi televisivi, storie struggenti che hanno come protagonisti queste tenere creature, da soli non bastano a creare un legame con il proprio cane o con qualunque altra specie si decide di tenere in casa, bisogna ragionarci su e chiedersi se si ha voglia e costanza di dedicare gran parte della propria giornata alla sua corretta crescita.

Bambini e animali: amici del cuore

E’ difficile trovare un bambino che non vada d’accordo o che non sia attratto da un animale, soprattutto se vive con lui in casa. Fra gli amici a quattro zampe e i “cuccioli di uomo”, il rapporto è speciale, perchè entrambi hanno una sensibilità profonda e sono capaci di amare profondamente e incondizionatamente. Tuttavia, una famiglia con un bimbo di pochi anni deve fare tutti i calcoli del caso, prima di decidere quale pet è più indicato per le proprie esigenze. La scelta di prendere una qualunque specie tra le mura domestiche, è una condizione dalla quale non si può tornare indietro e anche i figli, grandi o piccini che siano, dovranno imparare termini quali il rispetto e la tolleranza e metterli in pratica.

Gatti in appartamento, di cosa hanno bisogno per essere felici

I gatti vengono tenuti in casa per una serie di ragioni, relative principalmente alla loro salute e sicurezza. I motivi più comuni includono minimizzare la loro esposizione ai pericoli esterni, a traumi, tossine ed infezioni mortali. I gatti che sono allevati esclusivamente in casa vivono in media almeno il doppio degli anni dei gatti liberi.

Anche se l’ambiente interno può essere più sicuro, purtroppo non è altrettanto stimolante. E’ dunque importante creare un clima il più possibile ricco di stimoli che simuli, in qualche modo, la vita interessante che si svolge al di fuori delle mura domestiche.

Ecco alcune raccomandazioni degli esperti per rendere felice il più possibile il micio di casa. Una mini-guida essenziale per ogni proprietario attento alle esigenze, al benessere e alla salute psichica del proprio gatto. Vediamole insieme dopo il salto.