La corretta alimentazione di un cane

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Ci sono dei piccoli accorgimenti da prendere nell’alimentazione dei cani che vanno bene per tutte le razze e per tutte le tipologie di cane (da caccia, da compagnia, da guardia), così come ci sono caratteristiche particolari di ogni animale da tener presente anche nella nutrizione, e per le quali potrete chiedere consiglio al veterinario o al vostro rivenditore di fiducia. Queste sono note generali da tener presente, consigli alimentari per garantire anche una vita lunga e sana al vostro amico, infatti pare che sia più probabile che un cane possa morire di indigestione che non di fame!

E’ fondamentale dare da mangiare al nostro cane sempre alla stessa ora, nello stesso luogo e nella stessa ciotola (che cambierete periodicamente solo dopo l’usura che non vi consente pù di pulirla a dovere). Se si tratta di un cane da guardia meglio che sia anche sempre la stessa persona a nutrirlo, così sarà molto difficile che accetti cibo da estranei. I cuccioli svezzati devono mangiare 4 volte al giorno, i pasti poi diventeranno 3 e infine 2 pasti quotidiani,  con intervalli di almeno 8 ore tra un pasto e l’altro in modo da permettere al cane di digerire bene prima di mangiare di nuovo. La pappa deve essere tiepida, non troppo calda perchè ustionerebbe le mucose e non troppo fredda perchè potrebbe bloccare la digestione del cane, causando coliche. Il cibo va lasciato al suo posto per circa mezz’ora, se il nostro amico capriccioso non lo mangia o non lo finisce non bisogna lasciarglielo lì per ore intere.

Hachiko A dog’s story: Richard Gere, l’amore per i cani in una fiaba per adulti

Hachiko- Richard GereHachiko: A Dog’s Story. Una di quelle storie da raccontare davanti ad un falò. Così la definisce l’attore protagonista, Richard Gere, amante da sempre dei cani, che si cimenta nel ruolo del serio professor Parker, che un giorno si porta a casa un cane dando vita ad un sodalizio senza fine.

Alla presentazione (fuori concorso, nella sezione Alice, dedicata ai ragazzi) al Festival del cinema di Roma è stato accolto dagli aggettivi sentimentale e commovente. Un film, quello prodotto dalla Lucky Red per la regia di Lasse Hallstrom, dalla trama semplice, e forse per questo alquanto disarmante, per un pubblico del grande schermo abituato a ben più complessi intrecci ed effetti speciali. In Italia la pellicola approderà nelle sale a dicembre. E per riscaldare una fredda e lunga  serata invernale non esiste niente di più appropriato, a giudicare dai primi commenti piovuti sul film. Ma guai a chiamarla favoletta per bambini. La storia si basa su fatti realmente accaduti in Giappone e Gere è pronto a giurare che ci lascerà qualcosa di indelebile dentro, cosa che una comune storiella non potrebbe certo fare.

La prevenzione dei tumori nei cani

prevenzione tumori caniUn sempre maggior numero di cani sopravvive al cancro. Tra questi ci sono sicuramente gli amici a quattro zampe di proprietari attenti alla salute del loro cane e che osservano molti degli accorgimenti suggeriti dai veterinari per scongiurare l’insorgenza di tumori nel loro animale domestico. A questo proposito il dottor Richard Pitcairn, il dottor Cheryl Schwartz ed il dottor Bob Goldstein hanno redatto una sorta di guida per i padroni di cani con poche semplici regole da osservare per evitare la comparsa di cancro.

Tra le prime disposizioni dei veterinari compare quella di rifornire il cane solo con acqua pura. L’acqua del rubinetto infatti può contenere sostanze chimiche come il piombo, l’arsenico e nitrati. Filtrare l’acqua è fondamentale per eliminare tutte le sostanze impure che possono nuocere al vostro cane. Se decidete di acquistare un depuratore d’acqua, tenete a mente che, sebbene inizialmente più costoso rispetto all’acqua in bottiglia, è molto più economico a lungo termine. Si può anche decidere di utilizzare l’acqua in bottiglia o distillata. L’acqua pura elimina le tossine dal corpo e contribuisce a diffondere una sensazione di benessere generale dell’organismo.

Se il cane perde peso

perdita peso  caneUn cane in buona salute è un cane felice. Ecco perchè è importante non trascurare neanche il minimo segnale di cambiamento nelle abitudini e nelle condizioni fisiche per intervenire tempestivamente qualora ci sia un problema. Anche il più apparentemente trascurabile sintomo può infatti nascondere l’insorgenza di una patologia più grave ed essere la spia di un’infezione, di un tumore, o di un disagio psichico del cane. Tra i fattori di allarme che compaiono come sintomi di più patologie uno ricorrente e assolutamente da non sottovalutare è la perdita di peso.

Quando il cane inizia a deperire, più o meno considerevolmente, è senza dubbio il segno che qualcosa non va. Potrebbe trattarsi di squilibri nutrizionali nell’alimentazione, e quindi c’è la necessità di cambiare e/o aumentare il tipo e le dosi di cibo. Oppure è il segnale di malattie in corso, che si tratti di virus, infezioni, o tumori, questo solo il veterinario potrà accertarlo.

Il cane e i cinque sensi

sensicaniSpesso nelle descrizioni sulle singole razze canine si fa riferimento ai sensi dei cani, rispetto proprio alle caratteristiche specifiche di quel cane o quell’altro, la vista acuta, il fantastico udito, l’olfatto che non può essere ingannato. Ma facciamo una breve analisi dell’espressione dei cinque sensi nel mondo canino, in modo generico ma anche specifico, con un piccolo riferimento “magico” sul finale.

L’udito. E’ conoscenza comune che i cani percepiscono gli ultrasuoni, ovvero vibrazioni sonore ad altissima frequenza, che noi umani non possiamo sentire. Questa caratteristica era spesso utilizzata durante le guerre, i soldati attraverso speciali fischietti davano ordini ai cani, ordini che il nemico non poteva sentire, e quindi in alcun modo poteva sospettare che il fedele amico dell’avversario fosse pronto a intervenire in qualche modo, magari per chiamare aiuti e rinforzi. In più, noi percepiamo suoni leggeri se sono a circa 4 metri di distanza da noi, questa stessa percezione per il cane corrisponde a 25 metri di distanza, quindi immaginate quanto bene possa distinguere i suoni e percepirne anche la distanza. Di questo ne abbiamo continue prove quotidianamente con i nostri cani, percepiscono suoni e rumori prima di noi, anche  i tuoni durante i temporali, ad esempio, sentono quelli che noi non riusciamo a sentire, e anche per quello hanno più paura di noi!

I cani: tra regole e gioco

Educazione cani

educazione cani

Il cane va educato appena arriva in casa. Per educare si intende insegnargli a vivere secondo le regole del vivere civile, imparando a svolgere le sue azioni quotidiane nel rispetto della sua famiglia. Non sporcare, non abbaiare spesso e senza motivo, non aggreddire gli ospiti, non rovinare gli oggetti della casa, non salire su divani e poltrone (se deciderete di non permterglielo o di permetterglielo solo su vecchie poltrone che diventeranno “loro”!), non salire sui letti, obbedire a piccoli ordini.

Per educare un cucciolo, in casa, basta seguire la semplice regola dei premi e dei castighi. Se il cane fa la pipì solo sul giornale in cucina, o solo fuori al terrazzo come gli avete insegnato, una carezza o un biscottino saranno il giusto premio; se ringhia ogni volta che qualcuno viene a trovarvi fate la voce grossa sempre, ogni volta che lo fa, senza ridere e senza accarezzarlo subito dopo, o dategli un leggero colpetto sulla terga con il giornale arrotolato. La punizione, che si differenzia molto dal premio, perchè noi accarezziamo e nutriamo i nostri cani anche indipendentemente dalla giusta azione compiuta, deve avenire immediatamente dopo lo sbaglio o l’azione scorretta. Il cane altrimenti non capirebbe perchè lo sgridate se non lo fate subito dopo e finirebbe con l’avere paura di voi senza motivo.

Padrone aggressivo, cane aggressivo

cani aggressiviTale padrone, tale cane. E’ proprio il caso di dirlo. E finchè si tratta di eredità positive, come allegria e giocosità ci può anche stare. Ma se parliamo di aggressività il discorso si fa un tantino più delicato. Recenti studi hanno dimostrato che un comportamento aggressivo da parte del proprietario del cane ha ripercussioni sullo stesso animale, che tenderà, con maggiori probabilità, a sviluppare lo stesso atteggiamento ostile e rabbioso.

Lo studio, realizzato tramite un sondaggio sommistrato dai ricercatori dell’Università della Pennsylvania ad un campione di proprietari di cani, ha riguardato principalmente il confronto sui vari metodi utilizzati per addestrare i cani aggressivi. Il team di ricercatori in veterinaria ha così scoperto che i cani aggressivi con molta probabilità continueranno a rimanere tali, a meno di un radicale cambiamento nelle tecniche di addestramento, di per sè troppo aggressive.

Collie, il pastore del ritorno a casa

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CollieIl Collie è il cane pastore dei bassopiani scozzesi, il guardiano di greggi che discende dal Borzoi, dal Terranova e dal Levriero scozzese. Il suo nome deriva probabilmente dal termine coalie, o coaly, che significa nero come il carbone. Questo probabilmente si riferisce al muso scuro del cane che pascolava le greggi in Scozia, ma è anche possibile che molto tempo fa il Collie fosse prevalentemente di colore nero e che quindi gli scozzesi gli abbiano dato questo nome riferendosi al pelo scuro e non solo al muso del suo antenato.

Il Collie da sempre possiede due caratteristiche fondamentali, che lo hanno reso nel corso del tempo uno dei cani preferiti dalla letteratura, dal cinema e dalla tv. Ha un senso del dovere innato, non è in grado di non portare a termine un compito, e collegato a questo l’amore che lo lega alla sua famiglia e talmente tanto grande che tante sono diventate le leggende e le storie vere che narrano di Collie indispensabili per il padrone o di cani che sono sempre tornati al nido, anche se lontani chilometri e lottando contro mille difficoltà, perchè non potevano fare altrimenti.

Il cucciolo e l’igiene

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L’educazione igienica del cucciolo è un problema che riguarda tutte le famiglie, quando portano in casa un tenero batuffolo di pelo: nonostante l’irritazione possa sorgere spontanea si deve ricordare che il cucciolo è pur sempre tale e non si può pretendere troppo, almeno fino a quando non abbia raggiunto i 5 mesi circa di età.

Anzitutto non si deve lasciare che il cucciolo giri per tutta la casa, limitando il suo raggio di azione ad una o due stanze, dove lo si può tenere d’occhio. Se dorme in casa o lo si vuole abituare al giornale, occore tenere a portata di mano un paio di fogli sparsi sul pavimento: quandoil cucciolo inizia ad annusare il pavimento, ad andare di qua e di là senza posa e dunque manifestare segni di incontinenza, ponetelo sul giornale disteso.

Se si comporta bene, lodatelo e lasciatelo di nuovo libero: è meglio insegnargli un buon comportamento piuttosto che punirlo: qualche incidente è del tutto normale, ma l’importante è cancellare per quanto possibile l’odore di urina in quanto il cucciolo tenderà a sporcare sempre nello stesso posto. Una buon soluzione è pulire con acqua e aceto, per eliminare ogni traccia di urina.

Il Terranova, nostromo dei cani

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Le origini del Terranova sono sconosciute ai più, visto che le storie sulla nascita della razza sono troppe e difficili da accorpare. Possiamo affermare con certezza solo che la razza prende il nome dall’isola canadese di Terranova e che lì sono stati così tanti gli incroci di genti (e cani), che qualcosa sarà successo ed è venuto fuori questo splendido cane, enorme e dolcissimo.

Alcuni pensano che i vichinghi lo abbiano portato sull’isola, altri invece che gli inglesi, dopo averla conquistata, vi abbiano portato degli esemplari di Mastino Tibetano, che incrociandosi con i cani del luogo, usati per la caccia agli orsi, abbiano dato vita al nostro Terranova. Altri sostengono che la vicinanza tra le isole Labrador e Terranova indichi che sono stati i Labrador Retriever, attraversando a nuoto, in nave o a piedi lo Stretto dell’Isola Bella, ad arrivare lì a Terranova e ad accoppiarsi con i cani del luogo. E se invece la razza discendesse dal Pastore dei Pirenei, arrivato qui grazie ai pescatori di merluzzo? Poco importa, alla fine pare che esistessero già degli esemplari di cane sull’isola, che cacciavano gli orsi, e questo ci basta, perchè ciò spiega non solo le dimensioni, ma anche il grande coraggio dell’immenso Terranova.

Una scuola per i cani bagnino

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Forse non tutti sanno che in Italia esiste la Scuola Italiana Cani Salvataggio, che conta circa 200 cani bagnino, utilizzati nelle spiagge italiane per soccorrere i natanti, coadiuvare l’uomo nelle operazioni a riva, collaborare con la Protezione Civile e l’Aeronautica Militare, oltre che le capitanerie di porto. E’ importante ricordare che i cani al temrine del corso riceveranno un vero e proprio brevetto, riconosciuto dal Ministero dei Trasporti.

Questi coraggiosi compagni a quattro zampe si tuffano da gommoni in corsa o da elicotteri ed affrontano il pericolo con l’unico obiettivo di salvare chi è in difficoltà.

Oltre al valore tecnico il cane fa da trait d’union tra i cittadini e l’istituzione: sulle spiagge si formano capannelli di bambini e adulti e la Guardia Costiera entra ancora più in contatto con i bagnanti. Senza dimenticare che un’unità cinofila addestrata insieme a chi opera in mare trasmette un messaggio molto positivo

spiega Roberto Gasbarri presidente della scuola per cani da salvataggio.

Museruola cani, meglio il paradenti

paradenti caniLa museruola è uno strumento indispensabile per la salvaguardia dell’incolumità delle persone che vengono a contatto con cani pericolosi. Anche quando il proprietario è sicuro che gli atteggiamenti aggressivi dell’animale non creino alcuni pericolo per sè stesso e per i suoi familiari, non bisogna infatti dimenticare che per strada, o anche a casa, il cane potrebbe diventare irascibile con la prima persona estranea che si avvicina, che sia il postino, o un vicino di casa, piuttosto che un passante.

Una misura preventiva resasi necessaria, quella della museruola, dopo i molti episodi di aggressione, anche a bambini e membri della famiglia, che hanno visto protagonisti cani come i doberman, i pit bull, i rottweiler. In realtà abbiamo già spiegato che l’aggressività di un cane deriva nella maggioranza dei casi da un cattivo addestramento o peggio da un non addestramento, e in razze così cariche di energia se la si incanala in modo sbagliato, è facile sfociare in eventi spiacevoli come le aggressioni a persone o cose. Tornando alla museruola, i cani, inutile dirlo, non la amano affatto. Ma oggi potrebbe esserci finalmente una soluzione alternativa, che renda il cane inoffensivo senza però rivelarsi un metodo eccessivamente invasivo per la sua libertà di  movimento e di interazione con il mondo esterno.

Leishmaniosi canina, cosa c’è da sapere

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Questo articolo non vuole essere una guida medica sostitutiva, assolutamente, anche perchè in questo particolare caso non può proprio esserlo perchè purtroppo la Leishmaniosi è una malattia che ha ancora tanti punti interrogativi, i sintomi non sono chiari, non esiste una cura, e quindi pensare di risolvere qui alcuni dilemmi non sarebbe assolutamente possibile. Magari però chi legge conosce da poco il mondo canino e quindi, così come gli altri articoli che riguardano malattie e problematiche dei vari animali, questa può essere la sede per raccogliere notizie e poi rivolgersi a veterinari e specialisti.

Le Leishmaniosi provengono da parassiti che appartengono ai protozoi, nelle aree mediterranea questa malattia colpisce soprattutto i cani, ma è un’antropo-zoonosi, ovvero una malattia che può essere in alcuni casi trasmessa all’uomo, e l’agente principale di questo tipo di Leishmaniosi mediterannea è il Leishmania infantum.

Levriero Afgano, il cane di Noè

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Io ho una vera passione per questo cane. Devo ammettere che se a volte immagino per me per la mia futura famiglia una grande casa, magari con giardino, non posso fare a meno di pensare a un paio di cani da possedere, e nei sogni, in cui non vado nei canili a recuperare dei piccoli trovatelli, tra le fronde degli alberi e in mezzo ai cespugli spunta fuori un favoloso Levriero Afgano. Non è detto che un giorno non accada! Ma veniamo a questo cane, che nasconde anche una mitologia che lascia senza fiato.

L’Afghan Hound è ritenuto da molti il cane più antico del mondo. E’ originario del Sinai, le immagini, ma anche testi che lo citano, appaiono su papiri e iscrizioni all’interno di antiche tombe. E’ rimasto puro per secoli, così come è arrivato a noi, perchè in Afghanistan, sua terra d’origine, ne era proibita l’esportazione, infatti è giunto in Europa, di contrabbando, nel primo Novecento. E’ uno dei cani più versatili che esistono, è stato pastore di pecore, cacciatore di lupi, cervi, gazzelle, conigli, sciacalli, marmotte, e le leggende narrano che sia stato in grado di inseguire e fermare anche i leopardi.