La scelta dell’animale domestico, Round I

animaliSappiamo che molto spesso la richiesta di prendere un animale domestico parte dai bambini. Nell’80% dei casi i piccoli di casa chiedono un cagnolino, e non me ne vogliano male gli amanti degli altri animali, è anche la richiesta più logica e spontanea, visto che il cane è il compagno di giochi ideale per i bimbi e anche un amico che fa davvero sentire la sua presenza all’interno della famiglia. Concedetemelo, la mia cagnolina ha vissuto con me per 18 anni, e io ne avevo 8 quando l’abbiamo presa, e ha lasciato un vuoto davvero incolmabile…

Anche i gattini sono molto richiesti, più dalle bambine forse, ma è vero anche che a volte i bimbi si lasciano affascinare anche dagli animaletti più piccoli, come criceti o tartarughe, mentre invece noi adulti a volte subiamo il fascino di qualcosa di più elegante, come creare un bell’acquario tropicale o finalmente esplicitare la passione per i rettili, comprando un’iguana! Proviamo insieme, in modo molto semplice e alla portata di tutti, a valutare i pro e i contro che ci/vi porteranno a scegliere il nuovo membro della famiglia.

Bassotto, il cacciatore spiritoso

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Pare che il Bassotto abbia assunto questa sua caratteristica corporatura allungata proprio per l’utilizzo prolungato nei secoli come cane da caccia in tana. Quel suo fare che l’ha reso così simpatico e adorabile in realtà è dovuto a una sorta di anomalia da lavoro, che poi l’uomo ha provato a perfezionare nella speranza che il Bassotto diventasse sempre più lungo e stretto, in modo da poter arrivare fino in fondo ad ogni tana!

Le sue origini tuttavia pare non siano tedesche, anche se la razza fu messa a punto in Germania alla fine dell’Ottocento, ma il Bassotto fu anche Teckel, nome con cui infatti è consciuto dai tedeschi e non solo, ovvero una sua versione antica, di cui si trova traccia nella tomba di un faraone.

Esistono tre diverse varietà di Bassotto, a pelo corto, a pelo duro e a pelo lungo, scopriamole una alla volta.

Rottweiler, il cane guardiano

RottweilerIl Rottweiler con molta probabilità discende dal Mastino Italiano. Troviamo sue tracce già nell’Antica Roma, infatti ci sono portoni e bronzi con la sua figura scolpita, e probabilmente fin da quei tempi era per eccelenza il cane che guidava le mandrie. Arrivò in Gran Bretagna proprio grazie ai Romani, e in seguito in Germania, nazione che oggi gli attribuiamo come patria, e proprio lì divenne ufficialmente il cane dei macellai. Questi ultimi potevano permettersi di andare in giro senza alcun problema: quando portavano le mandrie al pascolo il Rottweiler era vigile e attento, quando andavano in giro per la città era il cane a portare il sacco che conteneva le monete, e in più, caratteristica che è rimasta immutata, per sua natura il Rottweiler difende tutto ciò che è del padrone, quindi la casa, così come la bottega da macellaio, erano al sicuro.

Nell’Ottocento il bestiame non era più guidato dai cani con i loro padroni, i trasporti avvenivano tramite le ferrovie e gli animali iniziavano ad essere gestiti senza troppi spostamenti e così il Rottweiler è diventato ciò che conosciamo adesso, un buon cane da compagnia, un ottimo cane da guardia e cane poliziotto.

Ordinanza sui cani pericolosi: ecco cosa prevede

ordinanza cani pericolosi

Lo scorso 3 marzo è stata approvata la nuova ordinanza sui cani pericolosi che a differenza della precedente prevede l’eliminazione della lista “nera” delle 17 razze più pericolose, introducendo il principio che ogni cane potrebbe essere potenzialmente rischioso; l’ordinanza punta soprattutto sulla formazione sulla formazione e sulla responsabilizzazione dei proprietari.

Vediamo quali sono le principali norme a cui si devono attenere i proprietari e i detentori dei cani. Innanzi tutto è stato introdotto un patentino rilasciato ai padroni attraverso la frequenza di percorsi formativi organizzati congiuntamente da Comune e Aziende Sanitarie. Durante la conduzione dell’animale, dovrà essere sempre utilizzato il guinzaglio ad una misura non superiore a 1,50 m, ad eccezione nelle aree per cani individuate dai Comuni; la museruola deve essere sempre a portata di mano del padrone per metterla al cane in caso di rischio o su richiesta delle autorità competenti.

Libri & Dog, cosa troviamo in libreria sui nostri amici a quattro zampe

canilibriIn ogni libreria c’è una sezione dedicata ai nostri piccoli amici, che siano cani, gatti, canarini o tartarughe, per non parlare poi dei numerosi testi dedicati a tutti gli animali della foresta e al loro habitat naturale. In questo articolo faremo un breve excursus su testi di recente uscita che riguardano i cani, siano essi libri utili, buffi, simpatici, seri o quant’altro; un tuffo nella cultura animale e canina, per chi davvero vuole conosce e sapere tutto il possibile sui nostri compagni di vita!

Perché i cani si annusano quando si incontrano? 101 dubbi e curiosità sui cani, di Becker Marty e Spadafori Gina, Edizioni TEA, costo 8€. Questo simpatico libro ci racconta come noi esseri umani a volte dimentichiamo che le abitudini e le usanze, e soprattutto gli istinti dei cani sono molto diversi dai nostri e finiamo con lo stupirci se il nostro cucciolo si avventa contro dei cani giganti, chiedendoci perchè non si rende conto di quello che sta facendo, ma noi la pensiamo in questo modo, lui sente altro! Per soddisfare tutte le vostre curiosità.

L’Alano, Apollo dei cani

Alano5Da bambina ho conosciuto un Alano arlecchino. Era incredibilmente vivace e giocherellone, ed era davvero enorme! L’Alano è un cane gigante, questa è la prima cosa che possiamo dire. In Inghilterra è conosciuto come Danese, ma con la Danimarca non ha mai avuto niente a che fare, le sue origini sono tedesche. La razza sembra sia nata dall’unione di Levrieri, Inglesi e Irlandesi, con il Mastiff.

Una nota molto importante è che pare che sia uno di quei cani “sempre esistiti”, ce ne sono tracce su monumenti e tombe egizie, ma la prova più certa sono monete del 39 a.C. con incisa la sua immagine. Queste origini elleniche gli hanno fatto guadagnare il soprannome più che calzante di “Apollo dei cani”.

Inizialmente veniva utilizzato per la caccia ai cinghiali, anche in branco, ma non era mai lui a completare l’operazione, teneva il cinghiale bloccato tra le possenti mascelle senza ucciderlo, una caratteristica che lo accompagna nel tempo, quella di non essere assolutamente un cane aggressivo o violento, anche la stazza potrebbe lasciarlo immaginare. Molti poi si resero conto che era troppo elegante per cacciare, così diventò un cane da mostrare, in inghilterra apriva il passo alle carrozze che trasportavano i lord e le loro dame, bello proprio come un Apollo, era l’avvertimento che stavano arrivando i Signori.

Doberman, il cane dell’esattore delle tasse

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Nessuno forse poteva immaginare che un giorno il Doberman Pinscher sarebbe diventato il cane elegante e rassicurante che è adesso. La razza nasce da un particolare miscuglio, effettuato da Louis Doberman, in Gemania, intorno al 1860. Questo signore era un esattore delle tasse, che spesso si trovava ad avere a che fare non solo con chi non voleva pagare, ma anche con malviventi, girando in brutti quartieri. Decise di creare per sè un compagno da difesa, e incrociò esemplari di Rottweiler, Alano, Manchester Terrier e probabilmente anche Bauceron e Levriero Inglese. Venne fuori un cane cattivo e aggressivo, sempre pronto a scattare con estrema violenza, difficile da domare, tanto che la gente si chiedeva come si potesse pensare di tenerlo in casa.

Otto Geller “pulì” la razza, la rese più regale e meno aggressiva, e nel 1900 fu presentata con estremo successo alle mostre canine. Negli Stati Uniti pare che poi il Doberman divenne quello che conosciamo oggi, un cane armonico, molto bello, pronto a proteggere e ottimo come cane da guardia, il migliore tra tutti, ma di certo non una belva feroce e indomabile. E’ forse il cane per cui vale maggiormente il detto “non esistono cattivi cani ma cattivi padroni”.

Artrite nei cani, diagnosi e cura

artrite caniL’artrite non fa discriminazioni di sorta. Colpisce indistintamente persone di tutte le età – bambini compresi – e purtroppo non risparmia nemmeno i nostri amici a quattro zampe. Nessun problema se il vostro cane mangia regolarmente, vi guarda con occhi vivi e gioiosi, e vi accoglie al vostro rientro a casa come solo un cane sa fare, facendovi le feste, saltellando e scodinzolando, e nei casi dei cani più espansivi saltandovi letteralmente addosso con il rischio di farvi perdere l’equilibrio (soprattutto se la stazza del cane è imponente).
Se, al contrario, notate cambiamenti di umore e una modifica delle abitudini e delle attività quotidiane, è un primo segno che qualcosa non va per il verso giusto. Potrebbe trattarsi di una semplice sindrome da raffreddamento, di un virus allo stomaco. Ma potrebbe anche essere artrite. Pensate che l’artrite colpisce un cane su cinque ed è una delle cause più comuni del dolore cronico, secondo i veterinari.

Dal momento che il cane non può parlare e descrivervi i suoi sintomi, è importante saper interpretare i segnali non verbali e soprattutto non sottovalutare nemmeno il più (all’apparenza) insignificante cambiamento. Alcuni atteggiamenti potrebbero fungere da spia per l’artrite:

  • il vostro cane preferisce appoggiarsi su un solo arto;
  • ha difficoltà a stare seduto o in piedi;
  • dorme più del solito;
  • sembra avere le articolazioni rigide e soffrire quando si muove;
  • ha dell’esitazione nel saltare, correre o salire le scale;
  • è aumentato di peso;
  • si sono verificati cambiamenti nel suo comportamento generale e nell’atteggiamento verso di voi;
  • è meno attento e vigile, perde riflessi e ha meno interessi nel gioco.

Il cane perde il pelo: ecco il motivo

cani che perdono il peloUn cane può perdere il pelo in due modi: o in forma di caduta localizzata, detta alopecia, o totale, cioè la muta annuale. Per prima cosa bisogna dire che il pelo di un animale ha una vita limitata, muore e si rigenera secondo il ritmo delle stagioni e le differenze di temperatura e luce: ciò costituisce il fenomeno della muta: una massiccia perdita di peli per la durata di qualche settimana, seguita dalla crescita di un pelame sostitutivo, destinato a resistere fino alla muta successiva.

Nei cani che vivono in casa o in appartamento questo ritmo scompare quasi completamente;  l’animale vive ad una temperatura costante per tutto l’anno e, l’illuminazione alla quale sottoposto è più intensa di quella naturale del giorno e della notte.

La muta, quindi, non tende più a prodursi in una data fissa: il cane perderà i peli morti nel corso dell’anno. Contro questo fenomeno, medicalmente parlando, non si può fare molto, tranne che dare all’animale vitamine e aminoacidi, favorevoli a un miglior tessuto del pelame.

Il Dalmata, “il cane dei cani”

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Le origini del Dalmata si perdono nella notte dei tempi. Ci sono tracce della sua presenza tra gli Egizi, è stato immortalato in bassorilievi e su numerosi cocchi, quindi probabilmente aveva a che fare con questi mezzi di trasporto e anche con la corsa su ruote. Il Dalmata è stato per secoli anche il cane degli zingari, abituato a lunghe camminate e al traino, e in più ottimo cane da compagnia per la vita nomade. Si trovano tracce della sua presenza anche in India, dove fu cane da caccia, per poi arrivare alla sua funzione forse più conosciuta, quella di cane pompiere, supporto speciale per gli uomini che salvano la vita agli altri uomini e che negli anni è diventato davvero indispensabile perchè in grado di fare compagnia, di lanciarsi tra le fiamme, di fare la guardia alla base e anche di cacciare i ratti nei momenti di pausa!

Il Dalmata, come si può capire dalla sua storia, è un cane di mondo, che ha la sua nazionalità ovunque, che è stato e continua ad essere apprezzato come simpatico cane da compagnia in ogni paese, e il fatto che le origini jugoslave, in Dalmazia, siano dubbie, alla fine non è poi così importante visto l’amico fidato che è stato per l’uomo fin dagli inizi della civiltà.

 

La salute delle orecchie nei cani

salute orecchie caniLa salute del nostro cane passa anche per le orecchie. Ed è dunque sempre opportuno tenerne sotto controllo le condizioni per verificare eventuali anomalìe nel loro aspetto. Per prima cosa, è bene ricordare che gli organi uditivi del nostro amico a quattro zampe vanno tenuti costantemente e perfettamente puliti. Per questioni di igiene, e non solo.

Se vi state chiedendo come fare a riconoscere delle orecchie in buono stato di salute, è presto detto: i veterinari spiegano che il colore ideale delle orecchie internamente è una sfumatura grigio-rosa. E, dettaglio ancora più essenziale, delle orecchie sane non emanano alcun tipo di odore insolito.

Quello che i cani non dicono

cani linguaggioGesti, scatti, movimenti precisi, rituali, giochi. I cani non posseggono il dono della parola e noi non possiamo interpretare i segnali che ci lanciano quotidianamente paragonando il loro comportamento a quello umano. Quello che possiamo e dobbiamo fare è capire il loro modo di esprimersi, educarli fin dove e possibile e imparare a comunicare con loro nel migliore dei modi.

Le orecchie e la coda sono incredibilmente indicativi: le orecchie basse indicano preoccupazione e paura; dritte, attenzione; portate in avanti, allarme; la coda ferma denota inquietudine; sollevata e in movimento, sicurezza e gioia; bassa, insicurezza; tra le zampe, paura. Altro segnale chiarissimo, conosciuto da tutti e che non ci lascia molti dubbi sulla sua interpretazione è quello dell’intimidazione: labbra sollevate e ringhio.

Cesar Millan, l’uomo che sussurra ai cani

cesar millan the dog whispererCesar Millan, l’uomo che sussurra ai cani, the dog whisperer, così è stato soprannominato. Capace di placare le ansie di cani agitati, di trovare un rimedio al latrato notturno del nostro amico a quattro zampe e di offrire una soluzione per ogni tipo di tormento che affligge il nostro pet: dalla gelosia alla pigrizia all’aggressività.

Vero e proprio esperto in riabilitazione di cani problematici, Cesar Millan è diventato subito una celebrità, sin da quando è apparso il primo episodio della serie tv Dog Whisperer, nel 2004, sul National Geographic Channel (NGC). Ben presto gli spettatori, infatti, si sono resi conto che avevano bisogno dell’aiuto di questo incantatore dei cani, forse più degli animali stessi. In molti casi Cesar ha rappresentato un po’  l’ultima spiaggia per risolvere i problemi dei cani.