La libertà è un valore irrinunciabile. Anche libertà di trasgredire, certo. Ma dove si ferma la nostra libertà? Risposta scontata, forse banale, ma tremendamente vera: laddove intacca quella degli altri. Finchè si tratta di persone consenzienti che si divertono un po’ come gli pare, senza ledere nessuno, contenti loro ci viene da dire. Ma quando, ad esempio, si costringono animali innocenti a soddisfare le perversioni sessuali a domicilio, dire che si tratta di una crudeltà è riduttivo.
Lo chiamano animal sex, ovvero la prostituta con al seguito il cane. Quando va bene solo il cane. Ma è stata trovata anche una gallina. E non parliamo dei conigli torturati con i tacchi a spillo, in quello che viene definito trampling legato alla zoofilia (crusching e squishing, pratiche che sono state dichiarare illegali in America proprio per le sevizie praticate sugli animali, spesso uccisi e filmati dalle telecamere). Stavolta però non siamo negli Usa, non siamo nei trasgressivi Paesi Bassi. Siamo nella cattolicissima e perbenista Italia, la tutta casa, scuola e chiesa.