I canili comunali sarebbero ai ferri corti in molte città italiane. In particolare, nella capitale la situazione si fa sempre più insostenibile. Non arrivano abbastanza fondi dalle istituzioni e i volontari ricorrono al fai-da-te, organizzando collette, sfruttando l’amore per gli animali di veterinari disposti a vaccinare e sterilizzare gratuitamente le centinaia di randagi che affollano le strade e le strutture preposte.
La denuncia di Simona Novi, membro dell’associazione Volontari Canile di Porta Portese, non lascia adito a dubbi: la situazione è ormai sull’orlo del tracollo.
Siamo arrivati al punto del “fai da te”. La miccia è scoppiata ai primi di ottobre, quando abbiamo chiesto all’Utba, l´Ufficio Tutela benessere animali del Comune, l’autorizzazione al ricovero e all’intervento chirurgico di un gatto che aveva riportato gravi fratture. Ci è stato risposto che non c’era più disponibilità economica. Ci siamo rimboccati le maniche, come facciamo da un anno, e abbiamo chiesto, per curare il gatto, donazioni ai cittadini su Internet e nei nostri tavoli informativi.