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I Molossi, la storia e le leggende

MolossiIl cane Molosso fu visto per la prima volta nell’antica Grecia e nell’antica Roma. Alcuni sostenevano che esso fosse l’antico Mastino Tibetano portato in Grecia da Alessandro Magno, oggi si pensa invece che il Molosso sia stato portato in Inghilterra dai Fenici, e che da questo cane discenda il Mastiff, o Mastino Inglese. Veniva chiamato anche Bandog, Dogue o Alano, ma il nome che gli rimase e che è giunto fino a noi è proprio Mastiff, dal francese massif.

Il Molosso ha da sempre rispettato la potenza che riesce ad incarnare, con le sue spalle possenti e il pelo ispido. Quando Marco Polo ne vide uno per la prima volta, in visita dal Gran Can, raccontò che i Molossi d’Oriente erano così forti e potenti che ogni uomo che doveva partire per un viaggio ne portava due con sè. Questo avveniva perchè gli uomini incontravano i leoni lungo il loro cammino e due Molossi erano perfettamente in grado di attaccarne uno e anche se il leone si rivoltava contro di loro non poteva far altro che soccombere.

In Gran Bretagna, visto il numero molto elevato di cani da caccia, il Molosso venne impiegato principalmente per il combattimento contro i tori. In realtà uno dei principali usi che è sempre stato fatto di questo cane è quello di fedele compagno da guerra, un vero e proprio soldato, conosciuto in tutto il mondo proprio per la sua funzione di accompagnamento e attacco tra le truppe e tra i conquistatori.

I Molossi sono stati cani da guerra degli Assiri, dei Galli e anche di Attila l’Unno. Uno dei Molossi del re Carlo V di Spagna indossava addirittura un’armatura e sia in Jamaica che in Florida i conquistatori sguinzagliavano questi cani dietro alle popolazioni indigene. Una leggenda racconta proprio di una nativa americana che prese a scappare rincorsa da un Molosso, ma credendo che non ci fosse più niente da fare decise di fermarsi e mettersi a sedere, attendendo la morte. Non sapeva quanto questo cane fosse nobile. Non avrebbe mai attaccato un essere umano seduto.

I cani da guerra divennero poi cani mascotte, per le truppe italiane, tedesche, inglesi e per molti altri paesi. Ricevevano inumazioni ufficiali e acquisivano un certo rango all’interno degli eserciti. Ci sono molte storie che riguardano i cani in guerra. C’è quella del Molosso che emetteva un latrato simile “sissignore”, quando i soldati venivano messi in riga. O quella del cane che prese al volo la bandiera dalle mani del suo padrone che era stato colpito, e la portò in salvo al suo reparto.

La storia più famosa però riguarda George Washington. Una sera, durante la guerra di rivoluzione, il generale cenava nella sua tenda, quando improvvisamente comparve un Molosso, probabilmente un Mastiff. Il cane era affamato, Wasghington controllò la sua targhetta e vide che il cane apparteneva al suo nemico, il generale inglese Howe. Lo fece sfamare e poi ordinò che venne riportato verso le linee nemiche, esponendo una bandiera di tregua. Il generale Howe rispose a questa gentilezza con una lettera, illustrando quanto gli fosse caro il suo amico cane.

Altre storie riguardano anche la caccia ai cinghiali, infatti i Molossi riuscivano a tenere a bada questi animali selvatici, che tutti sappiamo essere molto violenti e capaci di fare davvero male. I Molossi riuscivano ad azzannarli e bloccarli, permettendo non solo la caccia e quindi la cattura, ma anche evitando la devastazione che i cinghiali ancora adesso compiono anche nei parchi protetti.

Questi erano alcuni cenni storici, domani andremo ad analizzare le caratteristiche dei Molossi: Mastiff, Bullmastiff e Mastino Napoletano.

PS: i Mastini nelle foto stanno chiaramente giocando!

[photo courtesy of anetaelk]

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