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I cani nella storia, tra immagini e scritti antichi

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Dopo il primo impatto con l’uomo preistorico, e quindi con la caccia, addentriamoci ancora all’interno del mondo canino, ripercorrendone i passi attraverso la storia e soffermandoci su un’altra caratteristica fondamentale dei cani, la guardia, che come la caccia venne scoperta e immediatamente utilizzata dall’uomo.

Le raffigurazioni preistoriche non riguardano i cani. Chiaramente gli artisti del tempo erano più attratti dal riprodurre grandi bisonti, elefanti, renne, gli animali che venivano cacciati e uccisi e che poi diventavano cibo, che fornivano pellicce e quindi il Canis Familiaris manca completamente nelle prime preistoriche forme d’arte. Esso era sicuramente un compagno abituale, che non richiamava l’attenzione in questo senso, fino a quando anche queste prime forme d’arte si sono evolute e sono cambiati anche i soggetti rappresentati. Appaiono le iene e gli sciacalli e circa nel 4.500 a.C. ecco comparire anche i cani, dipinti nell’atto di aiutare i cacciatori. E’ stato ritrovato anche un coltello, risalente a 4-5 mila anni fa, sul cui manico è ritratto un cane con un collare. Molte rappresentazioni hanno convinto gli storici e gli esperti riguardo al fatto che il cane venisse utilizzato anche per fare da guardia ai villaggi.

Le prime rappresentazioni di cani che più si avvicinano alle razze che oggi noi conosciamo arrivano dall’Egitto, si possono riconoscere Bassotti e Segugi. Dall’Oriente vennero importati i Mastini e i Levrieri e pare che furono i Fenici a contribuire alla conoscenza e all’arrivo di cani sempre nuovi a Roma o in Grecia, perchè tra i loro numerosi commerci c’erano anche quelli che riguardavano i cani.

I cani vennero inseriti anche nei culti religiosi. In Egitto venivano erette maestose tombe per loro ed erano reati gravissimi il malatrattamento o l’uccisione, punibili anche con la pena di morte. Anche per i Persiani l’uccisione di un cane era uno tra i reati più gravi. Per i Greci i cani erano stati forgiati per l’uomo dal Dio Vulcano e la loro importanza si rispecchia anche nelle prima forme di letteratura. Noi tutti conosciamo Argo, il cane di Ulisse. Nei popoli precolombiani quando un uomo moriva veniva ucciso anche il suo cane, veniva posto insieme al padrone nella tomba, in modo che potesse accompagnarlo nel suo viaggio nell’aldilà. Gli Ebrei non hanno invece mai avuto particolari simpatie per i cani e nella Bibbia i riferimenti ai cani sono quasi sempre denigratori. In Cina esitevano i cani da manica, così piccoli da essere portati nelle maniche dei chimoni, ma quando si parla di Cina non possiamo dimenticare che la carne di cane era ed è considerata un piatto prelibato.

Il rapporto tra uomo e cane è dimostrato anche in una serie di scritti, che riguardano sì il tessere le lodi di questo fidanìto compagno, cacciatore e guardiano delle dimore, ma anche consigli sul modo più giusto per nurtirlo e per farlo vivere bene, e anche piccole note sui diversi cani, appartenenti quindi a diverse razze. Aristotele, che non era solo un filosofo, ma anche uno zoologo, fece un lungo elenco di razze canine, distinguendole attraverso i loro paesi di proveninenza. Purtroppo mancano descrizioni dettagliate che possano permetterci di identificare ceppi antichi delle razze giunte fino a noi.

A Roma, Ovidio ci spiega come fare perchè le fattrici diano dei buoni cuccioli e Varrone invece dà consigli sull’acquisto di cani, dando spiegazioni sulle varie tipologie canine e sulle loro caratteristiche. Cynegetica è invece l’opera del greco Oppiano, che spiega come i cani di taglia piccola siano più adatti per la caccia della selvaggina nei boschi. Ritornando ai cani da guardia, a Pompei, attraverso le targhe cave canem, attenti al cane, si è scoperto come i cani venisserro tenuti legati di giorno e di notte invece lasciati liberi per le proprietà, in modo da poterle difendere.

Già dai tempi antichi i cani si sono dimostrati davvero preziosi per gli esseri umani, fin da allora abbiamo fatto di tutto per conoscerli, capirli ed amarli, e loro sono sempre rimasti al nostro fianco, nonostante alcuni errori crudeli che abbiamo commesso nel corso dei millenni.

[photo courtesy of lucias-tears]

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