Il gabbiano è arancione ma non va dal parrucchiere (VIDEO)

Il gabbiano è arancione ma non va dal parrucchiere (VIDEO)

Un gabbiano ‘anomalo’, perché insolitamente di un colore arancione acceso: immagini diventate virali che hanno spopolato nel Web. Pensereste che sia andato dal parrucchiere per coprire i peli bianchi, ma la tinta sia venuta troppo carica? Oppure che qualche idiota di turno lo abbia colorato? Niente di tutto questo: trattasi di un gabbiano ‘speziato’, troppo, dopo essere caduto in un contenitore di curry. Anzi per l’esattezza di chicken tikka masala, la tipica pietanza indiana a base di curry e pollo. Disavventura capitata non in India ma in Inghilterra.

 

 

Pero, il cane da pastore che non sa stare lontano da casa

cane da pastore

Un agricoltore  alla ricerca di un cane da pastore, ed una famiglia che aveva tanti amici a quattro zampe. Ecco i protagonisti di questa storia che arriva dalla Gran Bretagna, precisamente da Cockermouth. I coniugi James decidono di regalare uno dei loro cani da pastore: si tratta di Pero, un esemplare di quattro anni molto socievole.

cane da pastore

Il viaggio del gatto Austin

gatto Austin

“Nel mese di ottobre del 2012 mi sono attivato per trovare un gattino da adottare. Mi hanno proposto una mamma con un cucciolo, ma dato che avevo posto solo per un pet, ho deciso di prendere solo il piccolo. Appena l’ho portato a casa ho capito subito che si trattava di un micio speciale, che avrebbe rubato in fretta il mio cuore.

gatto Austin

Cani domestici in viaggio nel mondo da 33 mila anni

In viaggio da tempi remoti con l’ardore di una missione sacra: accompagnare l’uomo e diventare parte essenziale della sua vicenda terrestre. La straordinaria avventura dei cani accanto all’uomo è iniziata almeno 33 mila anni fa a cominciare da piccoli, sperduti, villaggi del sud est asiatico e da quel momento il viaggio che ha portato i migliori amici dell’uomo a diffondersi in ogni parte del globo, non è mai finito. Questo è il risultato di uno studio internazionale appena pubblicato sulla rivista scientifica Cell Reserch che leva di mezzo tante convinzioni errate sulla storia del cane.

 

Lupo grigio (cane lupo)

Storia di Aljosha, il gatto ubriaco

gatto ubriaco

Un gatto si allontana da casa per sette settimane e quando torna a casa dalla sua famiglia, oltre ad essere dimagrito, era anche…ubriaco! Ecco la storia del micio Aljosha, razza Angora Turco, rimasto inavvertitamente chiuso nella cantina vinicola dei vicini di casa, diventando un vero e proprio gatto ubriaco, fino a quando..

gatto ubriaco

Storia di Mimì, la gattina postina

postina

Quella che vi vogliamo raccontare oggi, cari lettori, è una storia davvero particolare: quella di una gattina postina di nome Mimì, messa da qualcuno dentro ad una buchetta delle lettere, forse per sbarazzarsene in una maniera vile. Ma si tratta di una storia a lieto fine, perchè la micetta è stata trovata da una signora, che si è presa cura di lei fino al momento dell’adozione. Ma vediamo come sono andati i fatti.

postina

Jackie, il cane che non salutava i nazisti

Dog Hitler

JackieI tedeschi, al pari dei russi con i gulag, vengono ricordati per aver attuato una politica di repressione per alcune “razze” ritenute inferiori, invece sugli animali, specialmente i cani, filmati e documenti riportano un totale rispetto e ammirazione tranne che per uno: il cane Jackie capace di fare il saluto nazista.

Gli animali provano emozioni? Gli uomini se lo chiedono da sempre..

Chi possiede un amico a quattro zampe o un qualunque animale domestico, non avrà dubbi certamente: l’affetto che sanno mostrare, la capacità di essere tristi o estremamente gioiosi, mostrano che anche queste creature, possono provare delle emozioni. Tuttavia, per secoli, l’uomo si è chiesto chi fossero veramente  questi teneri esseri viventi e se fossero in grado di “sentire” tutto quanto intorno a loro. Un quesito che ha portato a consumare pagine e pagine di scritti in merito, fino a creare una letteratura ben nutrita su dubbi e constatazioni.

Cavalier King Charles Spaniel, il cane magico (seconda parte)

Cavalier King Charles Spaniel (7)

Abbiamo iniziato ieri a parlare del Cavalier King Charles Spaniel e vista la sua vena di guaritore e di cane che è capace di tenere lontani i malesseri, i malanni e gli spiriti, non si poteva concludere il capitolo su questa razza senza raccontare le storie che lo riguardano e poi finire come sempre con le sue caratteristiche di standard e di carattere.

L’ultima storia magica che vi racconto sul Cavalier King è tratta da un racconto di La Fontaine, Piccolo Cane. I protagonisti della storia sono una bella dama, Argia e un bellissimo giovane, Atis. Il giovane si innamorò della ragazza ed era pronto a qualsiasi cosa pur di averla. Una fatina comparve in suo aiuto e trasformò se stessa nel nostro Spaniel e Atis in un menestrello vagabondo. Arrivati alla porta della dama, Atis e il suo cane si prodigarono nei canti e nei giochi più belli che ci fossero, e Argia adorò dal primo momento quel cagnolino, ma non poteva apprezzare anche Atis, imbruttito e malconcio, perfettamente mascherato. Argia voleva lo Spaniel, ma Atis non voleva darglielo. Le disse che il suo cane era il più bravo che ci fosse e premendo la sua zampa ne caddero fuori diamanti, perle e oro. La dama non poteva restistere, ma la condizione posta da Atis era che insieme al cane lei prendesse anche lui. Argia cedette e così quella notte Atis si trasformò di nuovo nel giovane bello e vigoroso che era, cosa che rese molto felice Argia, e lo Spaniel rimase un cagnolino, molto speciale.

I cani e la storia, dai Romani al Rinascimento

CANI STORIA 3

Passando per i lupi e attraversando i culti egiziani e greci arriviamo alla Roma degli Imperi, quella delle conquiste e delle guerre, che proprio durante queste ultime iniziò a utilizzare i cani come fedeli compagni anche sui campi di battaglia. L’impiego dei cani era di due diversi tipi: cane da collegamento e cane da attacco. Per l’attacco e la difesa venivano utilizzati i Molossi, che avevano zanne come tenaglie e attorno al loro collo venivano messi dei collari con lame appuntite, in modo che spesso il nemico scappava ancor prima di affrontre il combattimento con il nemico a quattro zampe. La sorte dei cani da collegamento era di sicuro peggiore. Essi ingoiavano un piccolo tubo di rame in cui veniva racchiuso il messaggio. Una volta arrivato a destinazione il cane veniva ucciso, visto che in guerra non c’era di certo il tempo di aspettare l’espulsione in modo naturale.

L’Impero Romano cadde, i barabri arrivarono e iniziò il Medioevo, periodo in cui ai cani toccò una pessima sorte, vivevano nelle strade, formavano branchi spesso feroci, alla ricerca di cibo, una sorta di regressione alla loro vecchia vita da lupi. Probabilmente i modi di dire negativi, che riguardano i cani, risalgono a questo periodo, “solo come un cane”, “vita da cani”, freddo cane”, “figlio di cane”, “mangiare da cani”.

I cani nella storia, tra immagini e scritti antichi

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Dopo il primo impatto con l’uomo preistorico, e quindi con la caccia, addentriamoci ancora all’interno del mondo canino, ripercorrendone i passi attraverso la storia e soffermandoci su un’altra caratteristica fondamentale dei cani, la guardia, che come la caccia venne scoperta e immediatamente utilizzata dall’uomo.

Le raffigurazioni preistoriche non riguardano i cani. Chiaramente gli artisti del tempo erano più attratti dal riprodurre grandi bisonti, elefanti, renne, gli animali che venivano cacciati e uccisi e che poi diventavano cibo, che fornivano pellicce e quindi il Canis Familiaris manca completamente nelle prime preistoriche forme d’arte. Esso era sicuramente un compagno abituale, che non richiamava l’attenzione in questo senso, fino a quando anche queste prime forme d’arte si sono evolute e sono cambiati anche i soggetti rappresentati. Appaiono le iene e gli sciacalli e circa nel 4.500 a.C. ecco comparire anche i cani, dipinti nell’atto di aiutare i cacciatori. E’ stato ritrovato anche un coltello, risalente a 4-5 mila anni fa, sul cui manico è ritratto un cane con un collare. Molte rappresentazioni hanno convinto gli storici e gli esperti riguardo al fatto che il cane venisse utilizzato anche per fare da guardia ai villaggi.

I cani e la storia: l’incontro con l’uomo

cani storia

Sappiamo quanto le opinioni sull’origine dell’uomo possano essere discordanti e avvolte da aloni di mistero, e lo stesso vale per il suo fedele amico cane. Così come per gli essere umani, sono i reperti paleontologici a testimoniare la prima comparsa di specie “canine” sulla terra, e ciò risale a 25-30 milioni di anni fa. Sappiamo così che nell’età dei mammiferi, in parallelo con le scimmie primitive, esisteva anche un essere che aveva caratteristiche canine, questo esemplare è stato classificato come Cynodesmus, e che dopo un’evoluzione durata milioni di anni è diventato un animale molto simile al lupo, il Tomarctus, che ha dato poi origine proprio ai lupi, agli sciacalli, alle volpi, ai coyote e a tutti i canidi.

Il primo cane conosciuto dall’uomo e da lui addomesticato è stato il lupo, e le prove archeologiche di questa vita comune ci sono in Europa, in Asia e nelle Americhe, parallelamente, nello stesso periodo, e questo dimostra come il legame uomo-cane esista davvero fin dalla notte dei tempi. L’uomo ha trovato nel lupo un fidato compagno e il lupo nell’uomo un fidato capobranco.