Pulci nei gatti, i segnali spia sul pelo

Dei segnali inequivocabili di un’infestazione da pulci nei gatti parla su Petplace la dottoressa Debra Dr. Primovic.
Anche se non vediamo il parassita, sul pelo potrebbe esserci una traccia che non lascia adito a dubbi sulla sua presenza nel nostro micio: si tratta degli escrementi che producono i microorganismi.

Come riconoscerli? Innanzittutto è bene sapere che aspetto hanno. A prima vista, potrebbe sembrare semplice sporcizia con cui è entrato in contatto il nostro amico a quattro zampe. Sulla superficie del pelo si presentano infatti come piccole macchie nere. Per darvi un’idea ancora più precisa, potremmo paragonarle a del pepe macinato fresco.

Purtroppo, però, è un materiale ben più fastidioso di una spezia. Le pulci si nutrono di sangue e, per quanto possa sembrare disgustoso, i loro escrementi contengono dunque principalmente il sangue digerito del nostro povero micio, vittima di questi minuscoli vampiri.

Gatti e stress, come rinnovare l’arredamento senza disorientare il micio

Gatto sul div

Anche i gatti soffrono lo stress e non certo quello da troppo lavoro visto che ronfano soporitamente per gran parte del giorno. A disturbare il micio sono i cambiamenti nell’ambiente di vita e nelle abitudini, sue o del proprietario.

Fattori di stress possono essere dunque un trasloco, l’ingresso in famiglia di un nuovo micio o di una persona nuova o ancora l’arrivo di un cane ma anche cambiamenti minori, per noi quasi impercettibili, come può esserlo spostargli continuamente la lettiera o la ciotola o privarlo del suo sguardo sul mondo esterno, impedendogli l’accesso al davanzale della finestra o al giardino.

Ad esempio, anche un cantiere aperto di fronte casa, con rumori ed un continuo andirivieni di mezzi pesanti ed estranei ed urla di operai, può stressare il gatto. O ancora rinnovare l’arredamento.
I veterinari consigliano di non destabilizzare d’un botto le sicurezze del gatto. Questo perché i mici in casa hanno alcuni posti in cui si sentono più sicuri, nascondigli sotto i mobili ma anche odori di casa rassicuranti.

Roma: tutti alla festa del gatto

Domenica 20 febbraio a Roma si terrà la prima festa del gatto, a partire dalle ore 16,00, presso il gattile all’interno dei giardini dell’Ospedale Forlanini di Roma, entrata piazza C. Forlanini 1. La festa, organizzata dai volontari dell’associazione Azalea, vuole omaggiare i nostri amici mici, la cui festa nazionale è stata convenzionalmente fissata ogni anno il 17 febbraio: tutti coloro che possiedono un gatto sono invitati a portarlo con se, per farlo conoscere e giocare insieme.

L’occasione sarà ottima anche per visionare i circa 260 gatti ospiti del gattile, in attesa di una vera casa, ognuno dei quali nasconde una storia da raccontare, spesso tragica ma anche ricca della dolcezza, della tenerezza e del fascino che solo questi animali sanno comunicare: chissà che qualcuno durante la giornata non decida di fare un gesto d’amore adottando un simpatico micio in cerca di adozione?

Giornata nazionale del gatto, si festeggia oggi 17 febbraio

Auguri ai gatti d’Italia e ai loro fortunati proprietari. Oggi, 17 febbraio, ricorre la Giornata nazionale del gatto, dedicata agli ammalianti felini di casa che ci stregano non solo oggi ma tutti i giorni con i loro occhi misteriosi ed il loro irresistibile fascino, un mix di indipendenza e coccole calibrato al punto giusto da fare del micio uno degli animali domestici più amati e ricercati nelle famiglie degli italiani.

La Giornata nazionale del gatto è stata istituita nel 1990: il mese di febbraio è stato scelto in quanto rientra nel segno zodiacale dell’Acquario, il segno degli spiriti liberi, e chi meglio del nostro micio può comunicare il senso di libertà, mantenuta nonostante l’appartenenza ormai secolare agli umani?

Ed il 17 con quale criterio è stato scelto per celebrare il gatto? La scelta di questo giorno, come per il mese, non è certo casuale, bensì nasce da un intento ben preciso: sfatare tutte le superstizioni nate intorno ai gatti che spesso portano a fare gli scongiuri quando un esemplare di colore nero attraversa la strada e a conseguenze ben più gravi, come quelle segnalate dall’AIDAA nella notte di Halloween, con soprusi e uccisioni ai danni dei gatti neri.

San Valentino, 5 idee last minute per far felice il gatto

Oggi è San Valentino, se non ve ne foste accorti dal proliferare di cuoricini che riempie le vetrine da settimane. Per noi innamorati anche degli animali è un’occasione per trascorrere un po’ di tempo a coccolarci, dedicandoci esclusivamente ai quattrozampe. Se poi il vostro partner ama come voi cani, gatti&co il 14 febbraio può essere un giorno davvero speciale, all’insegna dell’Amore con la A maiuscola. L’occasione per una gita in campagna che coinvolga il cane, per regalare al gatto un nuovo gioco e osservarlo divertirsi e… lasciarci per un po’ indisturbati.

A proposito di gatti, se non avete ancora provveduto a comprargli un regalino ghiotto per San Valentino o un topo di peluche in tema festoso, eccovi cinque idee last minute per farlo felice.

Premettendo che, come ci ha scritto saggiamente una lettrice qualche giorno fa, il miglior regalo è la salute o meglio la prevenzione: che si tratti del richiamo di un vaccino piuttosto che di non rimandare quel controllo dal veterinario per un disturbo ricorrente.

Il gatto: indipendente e coccolone

Misterioso e indipendente, ma nello stesso tempo affettuoso e coccolone: il gatto, caratterialmente, è probabilmente quanto di più completo e complesso possa esistere ma, di certo, il mondo non sarebbe lo stesso senza di lui. Eppure la vita per questo piccolo felino così vicino alla vita degli esseri umani, non è stata sempre facile e proprio la sua “pericolosa” amicizia con le persone in passato gli è costata la vita.

Nell’antichità, infatti, amato dalle streghe e sacerdotesse, soprattutto nella sua versione più scura, è stato insieme a queste donne perseguitato e considerato una creatura diabolica. Superati gli anni bui, comunque, oggi torna ad essere uno degli animali domestici più presenti tra le quattro pareti domestiche e più semplice da allevare.

Le malattie trasmesse dal gatto

Gatto

Amore, affetto, coccole, compagnia, allegria, oltre agli innumerevoli apporti positivi del gatto, nella nostra vita spiccano anche regali sgraditi, in primis le infezioni che possono trasmettersi dal nostro micio a noi o ad un membro della nostra famiglia.

Si parla in questo caso di malattie zoonotiche ovvero malattie che contagiano gli animali e che possono essere trasmesse anche agli esseri umani.

Le più conosciute sono la malattia di Lyme che è una malattia batterica trasmessa da punture di zecche, la malaria che è trasmessa dalla zanzara anofele, e la peste bubbonica che viene trasmessa dai ratti, o meglio dalle pulci infettate dopo aver morso i ratti.

Pet Click, questa settimana la protagonista è Kitty

Torna l’appuntamento settimanale con il Pet Click con il quale vi presentiamo le fotografie degli amici a quattro zampe dei nostri lettori.

La protagonista di questa settimana è Kitty, la deliziosa micia di Chiara.

Gatti, inquinamento acustico e stress alla base dei disturbi urinari

Disturbi urinari. Ce ne siamo occupati spesso sulle pagine di Tuttozampe, cercando una risposta al problema che tenesse conto dei diversi fattori sanitari ed ambientali specifici del gatto. Se il micio si rifiuta di usare la lettiera e inizia a lasciare traccia dei suoi bisognini in giro per casa, può essere infatti dovuto ad una varietà di cause anche molto diverse tra loro.

La lettiera non è di suo gradimento (leggete i nostri consigli a riguardo); non ha abbastanza spazio in casa e soffre di stress; qualcosa lo spaventa e lo rende insicuro (provate a tranquillizzarlo con diffusori di ormoni come Feliway); o ancora si tratta di una malattia del tratto urinario.

Oggi affrontiamo un’altra possibile motivazione: l’inquinamento acustico, che spesso, c’è da premettere, è sottovalutato. Ad esempio, vi avevamo già avvertito che il gatto non ama che la lettiera sia situata vicino a caldaie, lavatrici ed elettrodomestici rumorosi. Ma che fare quando fuori da casa nostra c’è un cantiere aperto o i vicini fanno rumore tutto il giorno per via dei lavori di ristrutturazione in corso?

Proteggere le orecchie del gatto dal freddo

Cari amici di Tuttozampe, non so lì da voi, ma qui nel profondo Sud le temperature sono a dir poco agghiaccianti. Il tempo ideale per riscaldarsi di coccole vicino al camino con i nostri Fido e Micio.

Vi abbiamo dato spesso consigli su come proteggere cani e gatti dal clima rigido e qualche precauzione in più è sempre utile, malgrado i nostri pelosetti abbiano un cappotto naturale che li difende dal freddo polare.

Oggi, nello specifico, vogliamo occuparci delle orecchie del gatto che, qualora esposte all’aria gelida se il gatto ha accesso all’esterno o trascorre molto tempo in giardino e sul balcone, possono apparire gonfie e doloranti, causando non pochi inconvenienti al nostro micio.

Gatti e vita d’appartamento, pro e contro

Un gatto che vive esclusivamente tra le mura domestiche gode sicuramente di molti privilegi: è meno esposto alle malattie contagiose e ai virus perché non entra in contatto con carogne ed esemplari randagi; alle intossicazioni alimentari perché non accede ai cassonetti ed ai cumuli d’immondizia; non rischia di continuo di morire investito da un’automobile o di essere aggredito da persone senza scrupoli che a volte si accaniscono sui gatti per il semplice e macabro gusto di torturarli o per alimentare il mercato illegale del sangue.

D’altra parte, soprattutto se lo spazio in casa è limitato, il gatto domestico soffre della mancanza di libertà e della carenza di privacy.

Prima di prendere un gatto che non avrà la possibilità di uscire in giardino o in strada, come avviene oggi per molti mici d’appartamento che vivono nelle grandi città,  è bene dunque considerare se c’è abbastanza posto per garantirgli un cantuccio in cui dormire, uno in cui bere e mangiare lontano da rumori ed uno in cui fare i suoi bisognini indisturbato.

Il gatto e il topo di Downing Street, quando la caccia è un affare da Primo Ministro

So che siamo abituati a vedere i nostri mici d’appartamento mangiare solo cibo in scatola e croccantini ed al massimo inseguire topolini di peluche, al punto che a volte ci dimentichiamo che il nostro gatto è un predatore per natura. Eppure, chi vive in campagna e lascia il felino di casa libero di scorrazzare in lungo e in largo tra l’erba, lo sa: nella caccia è infallibile.

Lo pensa anche il primo ministro britannico David Cameron che pare essersi deciso, finalmente, ad adottare un nuovo gatto al numero 10 di Downing Street per evitare altre figuracce. In molti lo sapranno già ma per chi non fosse aggiornato sulle vicende dei ratti che scorrazzano liberamento appena fuori della casa del premier, ricordiamo che negli ultimi tempi, in numerose apparizioni video ufficiali ed ufficiose, oltre al leader britannico,  figuravano, in basso, schivando piedi importanti dei topi terra terra che, diciamolo pure, non facevano fare una gran bella figura a Cameron, divertendo gli spettatori e forse anche ridicolizzando le dichiazioni serie di giornalisti e politici con nello sfondo gli intrusi striscianti.

Ebbene, può un Primo Ministro che risolve ben più intricate questioni lasciarsi sconfiggere da un topolino (in realtà pare sarebbero molti di più)?

Perché il gatto fa le fusa?

Se c’è qualcosa che più si avvicina al settimo cielo per noi gattofili è tenere in grembo il nostro amico a quattro zampe e coccolarlo mentre inizia a fare le fusa in un crescendo di beatitudine.
Una sensazione di appagamento che i mici condividono con noi e che è dimostrato rappresenti un ottimo antistress per noi proprietari. Il corpo del gatto caldo e rilassato ci trasmette una sensazione di quiete ed ha un effetto calmante dopo una giornata stressante, per trasmetterci calore e amore.

Ma perché il gatto fa le fusa? E che cosa produce questo suono caratteristico?
Secondo il veterinario Bruce Fogle, autore di The Cat’s Mind, la funzione originaria delle fusa era quella di consentire al gattino di comunicare con mamma gatta un messaggio rassicurante: va tutto ok. Un gattino è già in grado di fare le fusa entro il secondo giorno di vita.

Ci sono molte teorie per spiegare come vengono generate le fusa, a livello acustico. Uno studio ha determinato che le fusa comportano l’attivazione dei nervi all’interno delle corde vocali.