Pet Sitter: un mestiere in ascesa

Il mestiere del pet sitter è divenuto ormai di largo consumo: sono molte le persone, con una gran passione per gli animali, che decidono di intraprendere tale strada. Ma come diventare un bravo pet sitter? L’OPSI, Obiettivo Pet Sitter Italia, offre una serie di corsi specifici per iniziare a muovere i primi passi in questa professione ed acquisire competenze specifiche rivolte a tutti gli animali, non solo cani. La  figura del dog sitter in particolare non è semplicemente di colui che porta il cane a passeggio al parco, ma un amico del cane stesso che sostituisce il proprietario in alcuni momenti della giornata, prendendosene cura.

Le principali capacità richieste ad un dog sitter sono: l’amore per i cani, non condizionato dalla razza o da difetti estetici o fisici, il senso di responsabilità e l’esperienza nel trattare con loro, quest’ultima caratteristica si acquista con il tempo. Al momento non esiste ancora un albo professionale di riferimento, anche se la proposta di una creazione in tal senso è stata avanzata dall’On. Brambilla, ministro del turismo. Che cosa deve saper fare un buon dog sitter? Certamente deve saper ascoltare l’animale: capire le sue esigenze e le sue paure, porsi nei suoi confronti in modo amichevole.

Il dog sitter deve essere un amico del cane, non un padrone: il gioco, la passeggiata, la carezza sono tutti elementi essenziali, che spesso a causa della vita frenetica di tutti i giorni, dimentichiamo di concedere al nostro pet.

La capacità degli amici a quattro zampe di vivere il presente

Forse gli uomini dovrebbero imparare da loro, dagli animali, ed in particolare dagli amici a quattro zampe. Troppo concentrati sul passato nella speranza di rendere il futuro migliore, gli esseri umani si perdono gran parte della bellezza di ogni istante, cosa che non succede nel regno della fauna, dove si tende a vivere con grande intensità le emozioni del qui e ora. Concentrarsi sul momento, è in grado di modificare la loro percezione della realtà e di incanalarla sull’accettazione di ciò che è e non su ciò che è stato, cosa che noi invece non facciamo quasi mai. Questo però non vuol dire che un trauma passato o una esperienza positiva già trascorsa non vengano ricordati e temuti o aspettati, ma è difficile che ne vengano previste le conseguenze. Ci sono delle creature del regno animale ad esempio, che sono capaci di ferirsi una zampa pur di liberarsi da una trappola che li tiene bloccati, tuttavia non si rendono conto del dopo, cioè del fatto che potranno provare dolore o anche rimanere zoppi per sempre.

Come comportarsi con un cane spaventato

Spesso accade di avere a che fare con cani spaventati, inibiti, che non vogliono lasciarsi avvicinare dall’uomo. Come comportarsi in questi casi? Non bisogna avere paura, gli animali la percepiscono, ma occorre seguire alcune regole di comportamento essenziali che faranno si che il cane riesca a fidarsi di noi. In primo luogo mettetevi di fronte al cane, abbassandovi al suo livello: se siete in piedi mettetevi in ginocchio o seduti a terra, in modo da non sovrastarlo con la vostra stazza superiore alla sua.
Lasciate che il cane si comporti come vuole: se vuole stare seduto lasciatelo seduto, è molto frequente che i cani spaventati tendano a nascondere i propri genitali. Avvicina la mano al suo muso: il movimento della mano deve essere fermo, alzategli delicatamente il muso ma solo se non si incontrano resistenze. In tal caso non forzatelo e mantenete la posizione assunta. Con l’altra mano via libera alle carezze: delicate e dolci, sotto il collo. Quando avrete stabilito un primo contatto potrete accarezzargli anche la testa. Movimenti lenti, senza scatti: il cane già spaventato potrebbe pensare ad una situazione di pericolo.
Oltre ad accarezzare la testa, parlategli con dolcezza, a voce bassa, senza urla e cambi di tonalità di voce: il cane si abituerà a sentire il suono della vostra voce e capirà che non vi sono pericoli. Se il cane invece tende ad indietreggiare è bene lasciarlo fare e non avvicinarsi ancora. Quando il cane è al guinzaglio ha poche possibilità di fuga, quindi chiuderlo in un angolo potrebbe farlo sentire in pericolo e spingerlo a reagire aggressivamente.

I cani della camorra, una morte randagia tra combattimenti illegali e atroci sofferenze

Cani tenuti al buio, affamati, assetati, con sul corpo segni evidenti di morsi e lotte feroci, visibilmente impauriti e aggressivi per difesa. Questa la scena terribile che si è presentata due giorni fa davanti agli occhi del nucleo di carabinieri della compagnia Stella, guidati dal capitano Piercarmine Sica, all’ingresso in una baracca abusiva a ridosso del rione Sanità, a Napoli.

All’interno la temperatura era irrespirabile: colpa del sole battente sulle lamiere tutto il giorno. I cani latravano da qualche tempo ed i loro lamenti hanno insospettito gli agenti che hanno forzato il lucchetto.
Nella baracca gabbie perlopiù vuote, solo tre occupate, una da uno yorkshire e le altre da due meticci, altre ancora ospitavano dei canarini.
Di acqua, cibo, luce ed umanità neanche l’ombra. Gli animali sono stati trasferiti all’ospedale veterinario di Frullone. Ora si indaga per identificare i carcerieri, battendo su varie piste: forse sono cani della camorra, utilizzati per lotte clandestine, o cani allevati illegalmente.

Cane caduto da traghetto Moby, interviene la Martini

Ricordate la vicenda del cane caduto dal traghetto e non soccorso tempestivamente, o almeno stando a quanto riferito dai proprietari dell’animale, di cui vi abbiamo parlato qualche giorno fa? Riassumendo la vicenda, per chi si fosse perso questo triste episodio, il traghetto Moby, in viaggio da Portoferraio verso Piombino, il 30 giugno scorso non si era fermato in tempo per soccorrere Tita, cagnolina imbarcatasi insieme ad una coppia di coniugi di Collodi (Pistoia), e finita accidentalmente in mare sfuggendo al loro controllo. E non si era fermato perché non previsto dal regolamento.

Torniamo a parlarne perché su quanto è accaduto è intervenuto il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini proponendo

una immediata modifica del Codice di Navigazione che recepisca la norma di civiltà già inserita nel Codice della Strada in materia di obbligo di soccorso agli animali.
Se questo vuoto normativo non sarà al più presto colmato, in questi gravi casi i milioni di proprietari di cani non avrebbero altra scelta che gettarsi in mare in aiuto del loro cane, dato che solo in presenza di ‘uomo in mare’ esiste un immediato protocollo obbligatorio di recupero. Personalmente se vivessi un dramma così con il mio cane attualmente non avrei scelta.

Cane cade in mare, il traghetto non si ferma

Oggi vogliamo raccontarvi la vicenda di Tita, una cagnolina di otto anni, scomparsa il 30 giugno scorso dopo essere tragicamente caduta da un traghetto. L’episodio ha sollevato molte polemiche, dopo che i proprietari, i coniugi Gaspari, una coppia residente a Collodi (Pistoia), hanno reso noto che il personale dell’imbarcazione ha ignorato le richieste di spegnere temporaneamente le macchine per tentare di salvare l’animale finito accidentalmente nelle acque del Tirreno.

I due, con al seguito Tita, che stava con loro dall’età di un mese, stavano rientrando da una vacanza all’isola d’Elba sul traghetto Moby, che da Portoferraio stava marciando verso Piombino. Una distrazione gli è stata fatale: il cagnolino è scappato ed è caduto in mare. Solo dopo 15 minuti il traghetto ha virato, tornando indietro per cercare il cane ma ormai era troppo tardi.

Giochi per cani, il ruolo dei colori nella scelta

Nello scegliere un gioco per cani, spesso teniamo conto di alcune caratteristiche specifiche. Ad esempio, se il nostro cane è un coccolone che ama strofinare il muso contro oggetti particolarmente soffici, opteremo per un peluche. I proprietari di cani adulti che amano masticare o di cuccioli rosicchiatutto sceglieranno piuttosto giochi molto resistenti per evitare la furia distruttiva di Fido.

E per quanto riguarda i colori? C’è chi pensa che l’acquisto di un gioco marrone, ad esempio, simulando i colori dei tronchi in natura, possa piacere di più al cane rispetto ad altri. Ma che dicono gli esperti a riguardo? Il colore conta davvero nella scelta di un gioco per cani?

Cani, il lato peggiore di possederne uno

I cani portano nella nostra vita gioia, amore e compagnia. Ma, innegabilmente, anche se attenuati dall’immensa carica positiva dell’avere un animale domestico, ci sono anche dei lati negativi, come in tutte le cose, legati alle difficoltà di addestramento ad esempio, alle liti con i vicini, al viaggiare con il quattrozampe al seguito ed ai costi di mantenimento spesso esosi.

Da un sondaggio effettuato dal sito Petplace emerge che i proprietari di cani, alla domanda: Qual è l’aspetto peggiore del possedere un cane? hanno dato risposte che evidenziano le principali difficoltà dell’adottare un quattrozampe. Vediamole dopo il salto.

Cani guida non ammessi in 72 ospedali su 102, la denuncia dell’AIDAA

Dopo l’episodio della signora, rimasta sola a Varese a mezzanotte per via dell’indisponibilità di taxi disposti a trasportare anche i cani, un altro dato ben poco meritevole per un Paese che voglia evolversi in un’ottica pet friendly, e in questo caso anche sociale, riguarda l’ingresso dei cani guida negli ospedali. Pare infatti che in Italia settantadue strutture ospedaliere su centodue, tra quelle esaminate, non li facciano entrare.

E’ la denuncia dell’AIDDA, Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente, che lamenta la non ammissione dei cani al seguito dei ciechi nei reparti di degenza.
Lo scorso anno erano 86 su 102, ma il miglioramento, come ben evidente, non è stato incisivo e resta comunque un fatto a dir poco vergognoso.

Video shock, ragazza inglese getta cani ancora vivi in un fiume

Su Tuttozampe solitamente vi presentiamo video divertenti che hanno per protagonisti i nostri amici animali. Stavolta a farla da protagonista, tristemente, è la crudeltà di una ragazza inglese, ormai popolare perché la sua attività preferita spopola in un filmato di appena 44 secondi, diffuso da LiveLeak, ripreso da Twitter e cliccatissimo su You Tube. Breve, brevissimo, ma sufficiente a farsi un’idea di fin dove si possa spingere la nefandezza umana nei confronti di esserini indifesi e più fragili.

Cosa fa di tanto orribile questa donna, dal video sembra giovanissima, è presto detto: prende dei cuccioli ancora vivi e li getta nell’acqua corrente di un fiume, senza farsi alcuno scrupolo, anzi divertendosi un mondo, e lo dimostra la sua espressione chiaramente compiaciuta. Dopo di che si ferma a guardarli annegare senza via di scampo, facendosi anche quattro risate.

L’armadietto dei medicinali del cane, pronto soccorso e farmaci da tenere in casa per ogni emergenza

La maggior parte di noi ha a disposizione a casa, nella cassetta dei medicinali, una varietà di farmaci da utilizzare in caso di necessità: dagli antipiretici a semplici cerotti e garze al disinfettante alla comune aspirina o ancora sciroppo per la tosse, gocce per l’otite, collirio. Occhio che non siano lì da troppo tempo quando li utilizzate per evitare effetti collaterali spiacevoli.

Ma veniamo ai nostri amici a quattro zampe, nello specifico ci occupiamo dei cani. Di cosa hanno bisogno in caso di emergenza e dei malesseri più comuni? Cosa dovrebbe contenere di indispensabile un armadietto dei medicinali del cane che si rispetti? Invitandovi a non somministrare mai al cane i vostri farmaci, se non seguendo il dosaggio e le istruzioni del veterinario alla lettera, perché il metabolismo degli animali domestici è diverso dal nostro, vi elenchiamo, dopo il salto, il kit del pronto soccorso del cane.

I cani sono in grado di prevedere terremoti e tempeste?

Prima di una scossa di terremoto, il cane si agita, abbaia, è concitato. Così come prima di una violenta tempesta, appare turbato anche se c’è ancora il sole o se si trova in casa al sicuro. Questo porterebbe a pensare che gli animali domestici abbiano la capacità di prevedere cosa accade in futuro. In realtà non ci troviamo di fronte a veggenti a quattro zampe, quanto piuttosto ad animali dai sensi piuttosto sviluppati.
Cani e gatti spesso avvertono gli eventi fisici molto più acutamente di noi.

Prendiamo la previsione delle tempeste, ad esempio: molti cani, specie quelli che hanno la fobia di tuoni e temporali, diventano estremamente ansiosi prima che si scateni la pioggia.
Stando al parere degli esperti, i cani probabilmente sono in grado di avvertire, annusando, sentendo o percependo, ultrasuoni indistinti per l’orecchio umano.