La salute delle orecchie nei cani

salute orecchie caniLa salute del nostro cane passa anche per le orecchie. Ed è dunque sempre opportuno tenerne sotto controllo le condizioni per verificare eventuali anomalìe nel loro aspetto. Per prima cosa, è bene ricordare che gli organi uditivi del nostro amico a quattro zampe vanno tenuti costantemente e perfettamente puliti. Per questioni di igiene, e non solo.

Se vi state chiedendo come fare a riconoscere delle orecchie in buono stato di salute, è presto detto: i veterinari spiegano che il colore ideale delle orecchie internamente è una sfumatura grigio-rosa. E, dettaglio ancora più essenziale, delle orecchie sane non emanano alcun tipo di odore insolito.

Quello che i cani non dicono

cani linguaggioGesti, scatti, movimenti precisi, rituali, giochi. I cani non posseggono il dono della parola e noi non possiamo interpretare i segnali che ci lanciano quotidianamente paragonando il loro comportamento a quello umano. Quello che possiamo e dobbiamo fare è capire il loro modo di esprimersi, educarli fin dove e possibile e imparare a comunicare con loro nel migliore dei modi.

Le orecchie e la coda sono incredibilmente indicativi: le orecchie basse indicano preoccupazione e paura; dritte, attenzione; portate in avanti, allarme; la coda ferma denota inquietudine; sollevata e in movimento, sicurezza e gioia; bassa, insicurezza; tra le zampe, paura. Altro segnale chiarissimo, conosciuto da tutti e che non ci lascia molti dubbi sulla sua interpretazione è quello dell’intimidazione: labbra sollevate e ringhio.

Cesar Millan, l’uomo che sussurra ai cani

cesar millan the dog whispererCesar Millan, l’uomo che sussurra ai cani, the dog whisperer, così è stato soprannominato. Capace di placare le ansie di cani agitati, di trovare un rimedio al latrato notturno del nostro amico a quattro zampe e di offrire una soluzione per ogni tipo di tormento che affligge il nostro pet: dalla gelosia alla pigrizia all’aggressività.

Vero e proprio esperto in riabilitazione di cani problematici, Cesar Millan è diventato subito una celebrità, sin da quando è apparso il primo episodio della serie tv Dog Whisperer, nel 2004, sul National Geographic Channel (NGC). Ben presto gli spettatori, infatti, si sono resi conto che avevano bisogno dell’aiuto di questo incantatore dei cani, forse più degli animali stessi. In molti casi Cesar ha rappresentato un po’  l’ultima spiaggia per risolvere i problemi dei cani.

Yorkshire Terrier, dalle miniere ai salotti

yorkshireOttenuto nel XIX secolo dall’incrocio tra lo Skye e altri Terrier, lo Yorkshire è un cane che appare semplice e da coccolare, anche da esibire, invece nasconde un passato e delle caratteristiche “da combattimento” sconosciute ai più.

Lo Yorkie, così lo chiamano gli inglesi, era un cane da caccia di ratti. Lo faceva sia nei quartieri, ma soprattutto nelle miniere, infatti era il cane che i minatori si portavano dietro durante il lavoro in modo che non solo trovasse i ratti, ma anche che li uccidesse, pare in modo molto violento e brutale! Quindi oltre che un simpatico birbante lo Yorkshire è anche un duro, anzi, a dirla tutta le femmine sono delle dure, sono più scattanti e più propense non solo alla caccia, ma anche alla difesa, sembra addirittura che i maschi che crescono con le sorelle delighino a loro tutto il lavoro. Evitiamo di fare commenti e paragoni!

Veterinario: come far abituare il cane

veterinario

Il veterinario è essenziale per la vita del vostro animale; un cane che si relazione senza stress alle persone, alle cure e allo stesso ambiente ambulatoriale avrà un vantaggio notevole rispetto agli altri, e i padroni possono fare molto per aiutare i propri cani in questo percorso.

Nell’adottare un cane, adulto o cucciolo che sia, la visita veterinaria è d’obbligo; se l’animale sarà in salute, la visita consisterà in alcuni esami di routine e forse qualche iniezione per vaccini o analisi del sangue. Se il cane è visibilmente nervoso o difficile da gestire anche per il personale specializzato, chiedere al veterinario di consigliarvi un bravo specialista comportamentale per lavorare su questo problema prima di perdere il controllo della situazione; nella maggior parte dei casi, comunque, il cane potrà mostrare un lieve nervosismo non preoccupante.

Portate sempre con voi degli stuzzichini per ingannare l’attesa; vanno bene, ad esempio, dei biscottini da dargli a piccoli morsi, perché il cane apprezza più l’odore che la dimensione dello spuntino. Attenzione però: ricordatevi di dargli da mangiare solo quando si sta comportando bene, non dovete premiare un comportamento nervoso o maleducato. Se vi lasceranno entrare in ambulatorio, continuate a dare i biscotti al cane mentre viene posizionato sul tavolo delle visite e fate pratica nel mettere e togliere il cane dal tavolo in modo da farlo abituare a questa azione.

Cani attori, casting per star a quattro zampe

cani attoriTutti i cuccioli e cani adulti che vediamo negli spot, nei film, nelle fiction, e anche a teatro o nelle fiere expo prima di diventare degli attori provetti hanno fatto dei casting! In Italia, ormai da un anno, è attivissima l’attività di Cani Attori che si occupa proprio di organizzare casting in tutta Italia e poi di mettere a disposizione e addestrare i nostri piccoli amici per il grande schermo o per degli spettacoli teatrali, e anche per alcune delle nostre serie televisive preferite!

Il modello del casting che hanno adottato è quello americano, e sta ormai prendendo piede in tutta Italia e anche nel resto dell’Europa. I casting sono aperti a ogni cane, di qualsiasi razza o taglia e i cani non devono necessariamente essere già addestrati. Le uniche cose importanti sono che siano socevoli, che non siano paurosi o aggressivi, magari perchè spaventati da tanta gente o dalle telecamere, e anche che vadano d’accordo con gli altri animali, in modo che se dovranno collaborare con altri colleghi cani o con altre specie non vada a finire tutto in una gran confusione!

Cani aggressivi, questione di razza: umana

cucciolo rottweilerMolti cani vengono soppressi o abbandonati a causa della loro natura violenta ma, contrariamente alla credenza popolare, la razza ha ben poco a che fare con il comportamento aggressivo di un cane. O almeno incide tutto sommato poco rispetto a tutte le responsabilità che sono invece a carico del proprietario.  Lo dimostra chiaramente un recente studio effettuato da ricercatori dell’Università di Córdoba, che ha preso in esame proprio le razze che sono considerate aggressive per natura, come il rottweiler e il Pit Bull.

Le conclusioni della ricerca sono state a dir poco sorprendenti: sarebbero infatti i proprietari i primi responsabili  degli attacchi dei cani, generati dalla volontà di ottenere una posizione dominante o di concorrere con altri animali.
Il gruppo di ricerca  ha determinato una serie di fattori esterni che sono inerenti ai cani, al fine di comprendere la loro aggressività, e hanno osservato che i fattori dipendenti dal proprietario, e dunque modificabili, hanno una maggiore influenza sugli animali.

Il Boxer, un tenero pugile

boxerIl primo Boxer appare in una tappezzeria fiamminga del 1600, ma ancora oggi non sappiamo se quella sia un’opera di completa fantasia o meno, visto che pare che il Boxer risalga a un periodo molto successivo, oltre il 1850. La razza pare provenga dall’incrocio tra il Bullenbeiszer e il Barenbeiszer, due cani da combattimento, i loro nomi significano quello che attacca il toro e quello che attacca l’orso. Infatti da loro sembra derivi l’indole combattente del Boxer, indole che lo ha portato ad essere uno dei cani da combattimento più attivi, ma che fortunatamente non ha segnato il suo destino, visto che ancora oggi il Boxer è conosciuto come un dolcissimo cane da compagnia.

Basta guardare la sua fisicità per capire il motivo per cui venne utilizzato come cane lottatore per tanto tempo. Mascella sporgente e naso all’insù, in modo da poter agguantare la presa e non lasciarla, senza essere intralciato da un tartufo imponente. E anche il corpo, muscoloso sul dorso e snello nella parte inferiore, gli ha fatto guadagnare il nome che porta, visto che alcuni sostengono che il cane fosse in grado di alzarsi sulle zampe posteriori e colpire con quelle anteriori! Comunque sia già nel XIX secolo si impose come compagno di vita dell’uomo, senza soprusi, e il boom corrispose con quello del Beagle, negli Stati Uniti nel dopoguerra.

Cani, l’obesità si combatte facendo esercizio fisico con il padrone

obesità cane corsaL’obesità, che affligge molti dei nostri amici a quattro zampe, deve essere innanzitutto prevenuta con la giusta alimentazione. Qualora il peso del nostro cane fosse  pericolosamente al di sopra della norma, l’ideale è l’esercizio fisico da svolgersi insieme. Stando a quanto afferma Susan Nelson, un veterinario della Kansas State University, pare infatti che non ci sia niente di meglio per combattere il sovrappeso del cane che svolgere attività fisica insieme al suo padrone. Con duplice beneficio:

  1. si migliorano le condizioni di salute di ambedue
  2. si rafforza ulteriormente il legame tra l’uomo ed il cane

I cani, proprio come le persone, traggono molti vantaggi dall’allenamento, sia  a livello fisico che psichico. Ed esercitarsi insieme al proprietario amplifica questi benefici, perchè l’animale è contento del tempo trascorso in esclusiva insieme al padrone.

Samoiedo, il cane bianco che viene dal nord

samoiedoIl popolo nomade dei Samoiedi, pescatori e cacciatori, vive da sempre in Siberia. Il popolo possedeva dei robusti cani bianchi di cui si serviva per tirare le slitte attraverso le steppe e per mantenere le mandrie e anche difenderle dagli attacchi degli animali selvatici. Fin dal primo momento il Samoiedo, che prende il nome proprio dal popolo con cui si è sviluppato, è stato considerato un amico indispensabile e portentoso. Gli inverni siberiani sono così freddi che sulle ali dei corvi si forma la brina, ch rende difficoltoso il loro volo, e il Samoiedo riesce a sopportare queste temperature e ad essere sempre attivo, forte, tenace e ad adattarsi a mille situazioni diverse. Il cane arrivò il Inghilterra nel 1889, grazie all’esploratore Robert Scott, e da lì la razza si diffuse in tutto il mondo visto che il Samoiedo si dimostrò immediatamente non solo un forte lavoratore ma anche un compagno affidabile e affettuoso.

La mitologia ha sfornato diverse storie sui cani bianchi, e il Samoiedo è protagonista di alcune di esse. Purtroppo questi miti riguardano riti sacrificali, diffusi in tutto il mondo proprio per la particolarità del cane, Indiani D’America, Cinesi e anche alcune popolazioni della Gran Bretagna hanno sviluppato strane credenze intorno al nostro piccolo amico bianco. Per gli Apache Jicarilla il cane bianco rappresenta il sole e la luna e il suo sacrificio serve loro per portare al Grande Spirito i messaggi degli umani. Un antica pratica cinese invece garantiva sicurezza agli abitanti che avevano cosparso sulle porte delle loro case il sangue del Samoiedo, e in più un boccale di sangue caldo pareva potesse far guarire dalla febbre e dalla pazzia, e allontanare gli spiriti. Nel Galles fortunatamente non ci sono credenze legate all’uccisione dell’animale: se una persona in fin di vita incontra un cane bianco sarà salvata dall’Inferno e andrà in Paradiso.

Labrador Retriever: la storia del cane pescatore

Labrador RetrieverHa srotolato carta igienica di spot in spot, è uno dei cani più ricercati da chi mette su famiglia e non vede l’ora di verderlo scondinzolare nel suo nuovo giardino, gli allevamenti specifici per la razza sono numerosissimi anche in Italia, ma il Labrador Retriever è molto di più. Non è solo uno dei cuccioli più teneri e belli in assoluto, un fedele compagno sia per chi ama la vita all’aria aperta che per chi preferisce una quotidianità casalinga, un compagno di giochi per i più piccoli, uno dei cani più ricercati, fotografati e allevati, il Labrador Retriever ha una lunga storia, fatta di fatica per l’affermazioni della razza, pesca, leggende e lavoro.

Fu il conte Malmsbury, uno dei primi a possedere questo cane, a dargli il nome di Labrador Retriever, nonostante la razza sia nata sull’isola di Terranova. Fu portato in Inghilterra all’inizio del 1800 e questa denominazione deriva probabilmente dal fatto che veniva utilizzato per trasportare il pesce catturato, o recuperare reti e attrezzature varie, sulle desolate coste della penisola canadese del Labrador. Si distinse immediatamente come ottimo nuotatore e venne impegato fin dall’inizio del suo rapporto con gli esseri umani come cane da caccia, sia di terra che di mare.

L’alimentazione del cane anziano

alimentazione cane anziano

Come gli umani, anche i cani invecchiano, e proprio come noi, necessitano di un’alimentazione appropriata. Nel processo d’invecchiamento si assiste al declinare dell’attività di molti organi preziosi, responsabili dell’assimilazione e dell’impiego degli alimenti: i fegato, i reni, i muscoli e le varie cellule non hanno più le stese funzioni fisiologiche, inoltre, la vita sedentaria favorisce l’obesità che può costituire un vero problema.

I principi fondamentali del nutrimento saranno quindi incentrati sulla riduzione delle calorie, il rigoroso equilibrio delle razioni e l’adeguamento ai bisogni di minerali e di vitamine. Bisognerà diminuire i grassi, e dare la preferenza agli oli vegetali, più ricchi di acidi grassi non saturi. Le necessarie proteine saranno fornite dalle carni scelte in base alla loro digeribilità; per evitare un affaticamento dei reni, il cane dovrà essere abituato alle carni bianche, e per facilitare la digestione aggiungete al cibo delle verdure.

Una simpatica canaglia: il Beagle!

beagleEh si, musino simpatico e un po’ irriverente, posa da cane da caccia un tantino fanfarone, atteggiamento da presa in giro, è lui, una delle razze di moda degli ultimi anni, lord inglese, cane elisabettiano: il Beagle.

La razza nasce in Gran Bretagna, inizialmente si pensava durante il periodo elisabettiano, invece sembra che il Beagle sia antecedente a quel periodo di circa 5 secoli. Esistevano due segugi differenti: quelli più grossi, chiamati Buck Hounds, che cacciavano i cervi, e quelli di taglia minore, ovvero i Beagle, utilizzati per la caccia alla lepre e ai conigli, e in seguito anche per la caccia alla volpe.  Negli anni ’50 il Beagle è diventato il cane da compagnia per eccellenza negli Stati Uniti. In realtà il simpatico cagnolino è arrivato in America già alla fine del 1800. Diventò molto di moda il beagling, ovvero la caccia alle velocissime lepri, meno costosa e più divertente della caccia alla volpe. Il Beagle quindi entrò nelle famiglie dei cacciatori, e il suo dolce tartufo, le orecchie penzolanti e gli occhi sporgenti e vispi, poco alla volta conquistarono intere famiglie, rendendolo così il cane da compagnia numero uno.