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Interpretare il linguaggio del gatto, il felinese

interpretare-miagolìo-gattoUn po’ come il pianto per i bambini, miagolare è per i gatti uno dei pochi modi per comunicare con noi, farci delle richieste, o anche semplicemente richiamare la nostra attenzione per un qualsivoglia motivo, e talvolta anche senza una ragione specifica. Dico questo perchè non sempre, quando miagola, il gatto ha fame o vuole le coccole. A volte è solo un modo per manifestare la sua presenza, per dire: ecco, ci sono.
Il linguaggio del gatto non è ovviamente fatto solo di miagolii, bensì comprende una vasta gamma di segnali, dalla posizione dell’orecchio, alla coda, alla postura complessiva, senza dimenticare le da noi tanto amate fusa. Interpretare il felinese non sempre è cosa facile per noi umani. Ci viene in aiuto il veterinario Marty Becker, autore insieme a Gina Spadafori del libro The ultimate cat lover, nel quale è svelato il segreto per una perfetta (o quasi) comunicazione tra noi ed il nostro gatto. In linea generale, secondo i consigli dell’esperta:

…se si vuole veramente interpretare il codice di comunicazione felina, bisogna prima ascoltare il tipo di miagolìo, poi osservare il linguaggio del corpo, e successivamente collegare questi segnali ad un qualche evento che si sta verificando.

Uhm, non sembra facile. Vediamo allora nello specifico qualche indizio pratico per interpretare il felinese:

  • la coda: se si sta muovendo avanti e indietro, il gatto è agitato. La coda infilata sotto le zampe o avvolta intorno al corpo indica invece che il gatto è nervoso. Disteso con la coda vicino al corpo: nessun dubbio, in questo caso il nostro micio è rilassato;
  • le orecchie: se sono abbassate o rivolte indietro il gatto è timoroso o aggressivo. Gli occhi in questo caso aiutano ad interpretare il giusto stato d’animo: se le pupille sono dilatate il gatto ha paura, se invece il gatto è molto agitato si riducono alle dimensioni di un puntino;
  • le fusa: possono avere significati molto diversi, dal sollecitare la pappa, alla contentezza. E, strano ma vero, a volte indicano anche paura o dolore;
  • il miagolìo: ne esistono di diversi tipi, di richiamo per il compagno di giochi, o durante l’accoppiamento, o ancora durante la caccia, un grido quasi strozzato. E rivolti invece a noi, per le più svariate ragioni. Potrebbero in alcuni casi indicare disagio in una situazione nuova, o ancora dolore, ed essere quindi segnale di qualche disturbo fisico. In ogni caso, è importante saper interpretare i segnali persistenti per risolvere al più presto la causa dei lamenti più acuti.

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