Mici e cani: i bisogni psicosomatici

cani

Vi è mai capitato di incontrare un amico a quattro zampe con il suo padrone ed accorgervi che sono molto simili? Nulla di più normale e l’effetto riguarda pure l’aspetto legato alle abitudini e al modo di reagire. Si, perchè un animale che vive in famiglia, alla fine, tende ad assimilarne caratteristiche ed umori. In misura diversa è vero, ma cani e gatti in particolare, diventano dipendenti dal gruppo familiare di adozione e soffrono molto se vengono abbandonati da un giorno all’altro. Si sintonizzano con i ritmi del gruppo umano e capiscono i vari toni di voce, quello calmo, quello arrabbiato e quello in grado di dare comandi. Molti proprietari, allo stesso modo, possono alterare il loro equilibrio e confonderli e persino causare disturbi funzionali diversi perchè cresce l’ansia e la preoccupazione di comprendere svariati segnali e questo mette sempre in funzione e allarme una parte del cervello.

Dolori articolari, i sintomi da non sottovalutare nel cane e nel gatto

Con l’aumentare dell’età, i problemi di degenerazione articolare nei cani sono molto comuni, tanto che si stima che addirittura un cane su quattro sia affetto da osteoartrite. Identificare i sintomi della malattia è spesso difficile se non ci si affida ad uno specialista veterinario.

Anche i gatti possono essere colpiti da osteoartrite ma, nel loro caso, la diagnosi risulta davvero difficoltosa. Poiché il trattamento precoce di patologie come l’osteoartrite può rallentare la progressione della malattia, è davvero molto importante rilevare con prontezza eventuali segnali di problemi articolari nel cane e nel gatto.

Per capire se il proprio animale soffre di  dolori articolari, non bisogna sottovalutare alcuni segnali o cambiamenti nelle abitudini. Elenchiamo alcune segnali che non si devono sottolineare:

Benessere amici a quattro zampe: acqua e cibo non bastano

Inutile dirlo, un buon padrone per un cane, un gatto o per qualsiasi altro animale domestico, non è soltanto quello che riesce a fornirgli dell’acqua e del cibo fresco, ma anche colui che sa donargli affetto e le cure necessrie, non ultimo le visite periodiche dal veterinario. Non dimenticate, infatti, che i controlli, di tanto in tanto, sono importanti anche pre un cucciolo apparentemente in buona salute, questo indipendentmente dalla taglia e dalla razza.

Cani, quando il pelo non ricresce

I modelli di crescita del pelo variano a seconda delle specie e della posizione anatomica.

In alcuni animali si verificano dei cambiamenti in base alla stagione: nei cani e nei gatti esiste una varietà di cicli di crescita e perdita legata ai diversi periodi dell’anno.

In alcune razze come lo Yorkshire Terrier, proprio come avviene nelle persone, il ciclo è continuo. Queste razze sono più sensibili alle terapie farmacologiche, come la chemioterapia, che interferiscono con la ricrescita del pelo e causano come effetti collaterali alopecia.

Cani obesi, boom negli USA

Negli USA l’epidemia di obesità dilaga. Tra gli adolescenti, nei bambini, tra gli adulti, nella popolazione anziana. E non risparmia nemmeno gli animali domestici. Gatti e cani in primis.
All’indomani della fine delle feste, scatta il contrattacco e iniziano dunque le diete dimagranti, sia per i quattro zampe che per i bipedi.

E probabilmente per il cane è anche più semplice resistere alla tentazione di sgarrare dal menu ipocalorico concedendosi degli strappi al regime alimentare ferreo. Questo perché, ovviamente, siamo noi a riempirgli la ciotola e a controllarne l’introito calorico e non c’è certo il rischio che apra il frigo per dare sfogo alla golosità repressa.

Umani e cani non sono certo uguali dunque, eppure c’è chi ha pensato di applicare lo stesso programma per la perdita di peso riservato ai duezampe anche ai cani. Negli States, The Biggest Loser, il noto reality show che vede la partecipazione di Alison Sweeney, si sta occupando anche del peso dei tuttozampe, realizzando programmi dietetici per cani in sovrappeso e obesi.

Cianosi nel cane

La cianosi nel cane è caratterizzata da una colorazione bluastra o violacea della pelle o delle mucose causata da quantità eccessive di emoglobina scarsamente ossigenata nella circolazione sanguigna. Le cause comprendono alcune malattie cardiache congenite, varie malattie respiratorie, e l‘esposizione ad alcune sostanze chimiche che portano alla creazione di alcune forme anomale di emoglobina, che non sono in grado di legare l’ossigeno in modo corretto.

Nel cane solitamente è un sintomo che deve destare allarme ed indurre ad un controllo veterinario che ne accerti la causa.

Sintomi

  • Colorazione porpora / bluastra della lingua, delle gengive, delle labbra, e delle zone della pelle in cui i vasi sanguigni sono superficiali
  • Possibile colorazione violacea/bluastra dei cuscinetti delle zampe del cane

Febbre Q nel cane

La febbre Q nel cane è causata da un organismo chiamato rickettsia Coxiella burnetii. Questo organismo è stato identificato come causa della malattia sia nei cani che nei gatti che nelle persone e viene trasmesso da diverse specie di zecche. L’infezione è più diffusa tra i gatti.

L’infezione può avvenire per inalazione, ingestione dei tessuti infetti o di fluidi contaminati o ancora direttamente tramite le punture di zecche. Dopo essere stato infettato, l’organismo colpisce le vie urinarie, il fegato ed il sistema nervoso. Nonostante interessi diversi sistemi dell’organismo, la febbre Q spesso non causa una malattia evidente, ma è stata implicata nei casi di aborto. La febbre Q è considerata una zoonosi e può essere trasmessa dai cani alle persone, soprattutto durante il parto del cane.

Gli animali che hanno contratto la malattia in genere mostrano sintomi lievi. Molti cani possono essere asintomatici. L’aspetto più importante della febbre Q è dunque la potenziale diffusione dell’infezione alle persone.

Reazioni allergiche alle vaccinazioni nei cani

I vaccini, somministrati per stimolare il sistema immunitario e proteggere il cane dagli agenti infettivi, possono causare all’animale alcuni sintomi, che variano da lievi a gravi. Dal dolore nel punto in cui è stata fatta l’iniezione alla febbre fino ad arrivare a vere e proprie reazioni allergiche, più o meno allarmanti.

Le reazioni di lieve entità includono febbre, stanchezza e perdita di appetito e si risolvono solitamente senza alcun trattamento.
L’orticaria rientra invece nelle reazioni di moderata entità e provoca ponfi, rossore e gonfiore delle labbra, intorno agli occhi, e nella regione del collo. Di solito è estremamente pruriginosa. E’ la reazione più comune nei cani ed in alcuni casi, può progredire fino all’anafilassi, che è considerata pericolosa per la vita.

La reazione più grave, come anticipato sopra, è l’anafilassi, un’improvvisa e grave risposta allergica che produce difficoltà respiratorie, collasso e possibile morte. I sintomi di solito comprendono: improvvisa comparsa di vomito, diarrea, andatura barcollante, rapido calo della pressione arteriosa, gonfiore della laringe che porta ad ostruzione delle vie aeree (e all’incapacità di respirare), convulsioni e collasso cardiovascolare o morte. Questa reazione, così come l’orticaria, è estremamente pericolosa per la vita del vostro cane, se non viene trattata tempestivamente.

Malattia di von Willebrand nel cane

La malattia di von Willebrand (vWD) è causata da una deficienza del fattore di von Willebrand (vWF), uno degli elementi che permettono al sangue di formare coaguli. Può causare sanguinamento prolungato o eccessivo.

Si tratta di un difetto ereditario che si trasmette dai genitori ai figli attraverso il materiale genetico. L’ereditarietà è complicata, ma incide allo stesso modo su maschi e femmine, e un genitore affetto può trasmettere la malattia alla sua prole. Possono esserne affette molte razze canine e razze diverse sono inclini a diversi sottotipi della malattia.

La gravità della malattia di von Willebrand varia da cane a cane, ma in molti diventa un problema solo quando è necessario un intervento chirurgico o se il cane è ferito.

Iperparatiroidismo secondario nutrizionale nel cane

L’iperparatiroidismo secondario nutrizionale nel cane è un disturbo nutrizionale/metabolico causato da un aumento dei livelli dell’ormone paratiroideo (PTH). Solitamente l’innalzamento dei valori ormonali è secondario ad un problema di malnutrizione. Si tratta infatti della normale risposta dell’organismo che compensa in questo modo l’ipocalcemia ovvero tassi troppo bassi di calcio.

Una dieta inadeguata dal punto di vista nutrizionale stimola un aumento del PTH a causa dei bassi livelli di calcio, dell’alto contenuto di fosfati e di valori ridotti al minimo di vitamina D.

Questo disturbo colpisce sia i maschi che le femmine del cane ed animali di tutte le età, anche se è molto più comune che si verifichi negli esemplari giovani. Può colpire tutte le razze.

Ipercalcemia nel cane

L’ipercalcemia nel cane si riferisce ad una concentrazione elevata di calcio nel sangue. Le concentrazioni di calcio nel sangue sono misurate in milligrammi (mg) per decilitro (dl). Nei cani adulti i valori norma sono di circa 9,0-11,6 mg / dl. Nei cuccioli la concentrazione ematica normale di calcio può essere leggermente superiore. Le concentrazioni di calcio nel sangue sopra i 13,0 mg / dl sono considerate anormali e bisogna individuarne la causa e procedere con il trattamento.

A volte i laboratori di analisi registrano erroneamente alte concentrazioni di calcio nel sangue a causa dei campioni con un alto contenuto di grassi (lipemia) prelevati subito dopo il pasto o del rilascio di emoglobina dai globuli rossi durante l’esame del sangue (emolisi).
O ancora di alcuni anticoagulanti e detergenti utilizzati per la pulizia della vetreria di laboratorio.

La disidratazione è una situazione clinica comune che può portare a concentrazioni leggermente aumentate di calcio nel sangue. Il cane deve essere dunque reidratato prima di procedere con le analisi.

Cuccioli ricevuti in regalo, dopo le feste è tempo di vaccinazioni

Se avete ricevuto un cucciolo per Natale, non dimenticate che dovete fargli un importante regalo proprio a feste finite: vaccinarlo. I cani a 4-5 mesi di età hanno bisogno di protezione contro molte malattie infettive.
Se il cucciolo che avete ricevuto è più grande, informatevi se queste vaccinazioni non siano già state effettuate.

Tra le vaccinazioni più comuni ed importanti figura quella contro il parvovirus, una malattia molto contagiosa che provoca vomito, diarrea e mette in pericolo la vita dell’animale.
E’ una delle più gravi malattie contagiose per i cuccioli, che sopprime il sistema immunitario e può essere fatale anche se trattata. Rottweiler, Dobermann Pinscher e Pit Bull sembrano essere più sensibili di altre razze.

Discutete con il vostro veterinario su quali siano le vaccinazioni di cui necessita il vostro cucciolo, anche in base alle malattie e ai parassiti diffusi  nella vostra area di residenza.

Milano: quì i primi animali con tessera sanitaria magnetica

Gli animali dei milanesi saranno i primi in Italia ad avere una loro tessera sanitaria magnetica: il Comune guidato da Letizia Moratti è stato infatti il primo ad aderire ad Amico Pets, il progetto del ministero della Salute per la schedatura digitale delle cartelle cliniche veterinarie. Il primo cittadino ha dato l’annuncio pochi giorni fa dell’arrivo in città della nuova card che potrà essere ritirata presso l’ambulatorio del proprio veterinario a un costo annuo di 28 euro.

Il chip della tessera contiene tutta la storia clinica dell’animale, con l’elenco delle malattie e delle vaccinazioni, e condivide queste informazioni con un database di tutta la popolazione animale censita dai veterinari. Il proprietario dell’animale una volta collegato vedrà tutta la scheda del proprio micio e cane, con tutti i dati che potranno essere visionati anche da altri veterinari qualora ciò sia necessario. Dice in proposito il sindaco Letizia Moratti:

A Milano sono oltre 100 mila le famiglie che hanno un animale  e sono contenta di poter loro annunciare che la nostra città è la prima in Italia per un’iniziativa così importante per la tutela della salute dei nostri piccoli amici. Questa tessera sarà anche di aiuto ai proprietari nel sentirsi maggiormente responsabili della salute dei propri animali.

Diabete nel cane, la curva glicemica

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Il diabete mellito è un disturbo della regolazione degli zuccheri nel sangue molto diffuso, comune ad uomini e tuttozampe. Similmente a quanto avviene nelle persone, anche gli animali domestici diabetici in numerosi casi sono costretti a sottoporsi ad iniezioni quotidiane di insulina.

La difficoltà nasce spesso nell’individuare la giusta tipologia, il corretto dosaggio e la frequenza di somministrazione appropriata. Come per le persone diabetiche, ogni animale è diverso dall’altro. Una posologia inadeguata ha gravi conseguenze ma anche dosi eccessive possono causare debolezza, coma e morte.

Uno dei modi migliori per determinare la dose ottimale di insulina in un animale domestico è la curva glicemica. In questo test, la misurazione dei livelli di glucosio avviene ripetutatamente nell’arco di 24 ore, per determinare, dopo l’iniezione, come agisce l’insulina, in quanto tempo, quanto a lungo ha effetto sul cane. Con i dati raccolti a più riprese sui tassi di zuccheri nel sangue si crea una curva, detta appunto glicemica, che fornisce al veterinario informazioni preziose ed un quadro chiaro su come gestire il diabete.