Purtroppo capita che spesso le liti tra vicini, magari iniziate per colpa di un animale domestico, possano degenerare in minacce nei confronti della vita e all’integrità fisica dei nostri piccoli amici a quattro zampe. Polpette avvelenate, acidi, stricnina o altre sostanze nocive possono essere facilmente date a cani o gatti sotto forma di gustosi spuntini, che li conducono ben presto alla morte tra atroci sofferenze.
Come evitare tutto ciò? In primo luogo tenete presente che se un condomino o un vicino rivelasse l’intenzione di nuocere al cane o al gatto, anche se non di proprietà, o di manifestare propopositi di avvelenamento è possibile presentare una denuncia – querela alla Polizia Municipale, alla Polizia di Stato, ai Carabinieri, o al Corpo Forestale dello Stato.
Si configa infatti il reato di minaccia punito e previsto ex art. 612 del codice penale, che punisce a querela della persona offesa chiunque minacci ad altri un danno ingiusto. La morte del proprio animale d’affezione rientra senza dubbio tra i danni ingiusti: per la configurabilità del reato non è necessario che il bene tutelato venga realmente leso ma è sufficiente che il male prospettato incuta timore, fondato, nel soggetto passivo, proprietario dell’animale.