
Uno studio recente pubblicato su Conservation Letters fa emergere una nuova, pesante, tragedia marina che rischia di avere pesanti ripercussioni su una specie molto delicata e già poco presente nei nostri mari: le tartarughe marine. Queste infatti rischiano di divenire ben presto un animale a rischio di estinzione a causa dei pescherecci e delle modalità con cui avviene la pesca in mare.
Secondo lo studio infatti negli ultimi 20 anni sarebbero state ben 8 milioni la testuggini morte a causa della pesca: ami e reti sono un pericolo concreto per le tartarughe, senza contare poi tutti gli esemplari morti dopo essere stati pescati erroneamente dai pescherecci o a causa degli strascichi o dei palangari. Nel solo Mar Mediterraneo le tartarughe della specie Carretta Carretta sono state vittime di una vera e propria strage.
La ricerca è stata condotta dai biologi Bryan Wallace del Conservation International di Arlington, in Virginia e da Rebecca Lewison della San Diego State University in California: hanno studiato attentamente le denunce di catture accidentali o di ritrovamenti di carcasse di testuggini dal 1990 ad oggi, scoprendo la macabra verità. Senza contare le numerosissime trappole rudimentali e non autorizzate che vengono usate dai pescatori nei mari: trappole non solo per i pesci ma per tutte le specie animali che popolano gli abissi.
La rinite è un’infiammazione della mucosa (rivestimento) della cavità nasale o dei seni paranasali (sinusite). Si tratta di una patologia che ha molti fattori scatenanti e che colpisce cani di tutte le razze e di ogni età. I cani giovani sono più inclini alle cause infettive, mentre nei cani anziani è più probabile che si sviluppino tumori e malattie dentali connesse alla rinite. I cani dal naso lungo sembrano essere più inclini alle cause fungine e cancerogene.