Il pipistrello, animale notturno per eccellenza, è stato oggetto di uno studio coordinato dall’americano James Simmons dell’università di Brown, Stati Uniti: in particolare Simmons ha voluto studiare la capacità di volo del pipistrello e la sua capacità di evitare ogni ostacolo pur non vedendolo. Si è così scoperto che i pipistrelli massimizzano l’ecolocazione, riuscendo così a cacciare le prede e navigare grazie all’emissione di ultrasuoni di cui captano i segnali riflessi, anche in ambienti affollatissimi.
In pratica è come se ogni pipistrello disponesse dentro al suo cervello di una vera e propria stazione radio, della quale sintonizza le frequenze al momento del volo, fino a trovare la migliore: i pipistrelli in tal modo adattano le frequenze alle quali emettono i loro ultrasuoni per volare anche in ambienti affollatissimi di oggetti o propri simili, evitando perfettamente ogni ostacolo. Il risultato della ricerca è stato reso noto e pubblicato sulla rivista dell’Accademia delle scienze americana, Pnas, ed è stato accolto con grandissimo interesse.
Infatti lo studio delle frequenze utilizzate dai pipistrelli potrebbe essere estremamente utile per l’uomo, per progettare più efficienti sistemi sonar e radar utili all’uomo per navigare correttamente in ambienti che potrebbero indurre in errore. Per portare a termine lo studio gli scienziati hanno riprodotto all’interno di un laboratorio una finta foresta, nella quale sono state inserite delle catene di ferro, tra il pavimento ed il soffitto, che fungevano da ostacolo.