L’assistenza di un animale domestico dopo un intervento chirurgico

Quando il cane piuttosto che il gatto si sottopongono ad un intervento chirurgico, la sterilizzazione ad esempio, è importante, al rientro a casa,  offrirgli un’assistenza adeguata per garantire una ripresa che sia il più veloce ed indolore possibile e scongiurare il rischio di complicazioni e infezioni alla ferita.
Prima cosa da fare è non lasciarsi prendere dal panico, anche se, lo ammetto, la vista del taglio dopo l’operazione della mia gattina, mi ha scosso parecchio. Ecco alcuni consigli per affrontare i problemi più comuni del post-operatorio negli animali domestici.

E’ importante stare in guardia con i punti di sutura, per evitare infezioni dovute all’ingresso di parassiti attraverso la ferita. Seguite scrupolosamente le indicazioni del veterinario (ricordo che mi fece applicare più volte al giorno un disinfettante e un cicatrizzante nell’area del taglio) e utilizzate solo i farmaci da lui prescritti nella modalità e nelle dosi indicate.
Il collare di Elisabetta è d’obbligo per evitare che cani e gatti si strappino via i punti o si lecchino nella zona ferita.

Cani “bagnino”: la storia del Terranova Liuba

All’inizio della stagione estiva e balneare vi avevamo parlato dei cani da salvataggio, degli speciali “bagnini” che, insieme a quelli in carne e ossa, avrebbero vigilato sulle nostre spiagge; e così è stato: già diversi bagnanti sono stati salvati dai cani da salvataggio, e oggi vogliamo parlarvi in particolare di Liuba, un bell’esemplare di Terranova che ha salvato un bambina di 12 anni che rischiava di annegare.

La vicenda si è svolta in una spiaggia di Porto Santa Margherita., quando i bagnini hanno notato in mare una bimba in difficoltà in balia di onde alte circa due metri; alla scena ha assistito anche Liuba, che era stata addestrata per intervenire in mare con qualsiasi condizione atmosferica, e infatti il cane si è subito tuffato in acqua raggiungendo la bambina, facendola aggrappare all’imbracatura che teneva sulla groppa e, ovviamente, riportandola a riva sana e salva.

E’ l’anno dei cani maremmani abbandonati

E’ una notizia insieme triste e curiosa, ma del resto assolutamente vera secondo quanto conferma Aidaa, l’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente. Sembra, infatti, che il 2010 sia l’anno dell’abbandono di cani maremmani, soprattutto nella regione del Lazio e si tratta di una tendenza così pericolosa quanto presente ed è necessario trovare il modo di intervenire subito, per bloccare un fenomeno in crescita che potrebbe aumentare nei prossimi mesi. Nei giorni passati si era parlato di nuove razze che stavano vivendo il dolore legato a maltrattamenti o rifiuto da parte dei padroni, come roditori, pesci e addirittura cavalli, ma adesso si ritorna a puntare il dito sugli amici a quattro zampe e, addirittura, sul compagno più fedele che l’essere umano conosca da sempre.

Spazzolini da denti per cani

La pulizia dei denti del proprio cane è un gesto importantissimo, per evitare la formazione del tartaro sui denti e per deodorare l’alito dell’animale, spesso non proprio freschissimo. Lavare i denti al cane presuppone davvero tanta pazienza ed una strumentazione idonea: in commercio esistono diversi tipi di spazzolini per cani, da quelli più classici a quelli moderni e funzionali.

Il primo spazzolino utilizzabile è quello da dito: praticissimo da usare, lo si infila al dito con sopra un po’ di pasta dentifricia e si massaggiano denti e gengive. Il risultato non tarda ad arrivare, i denti tornano puliti e senza placca. A questa  tipologia di prodotto viene associato anche lo spazzolino per il massaggio delle gengive, sempre utilizzabile con le dita.

Per i padroni più esigenti  è possibile altrimenti utilizzare lo spazzolino da denti doppio, in tal caso la testina è formata da due strati di setole, che abbracciano il dente e lo puliscono. Oppure esistono anche spazzolini con due teste di differenti dimensioni, per poter agevolmente raggiungere e spazzolare denti di dimensioni notevolmente differenti.

Il controllo del tartaro nel gatto

Se avvertite un odore sgradevole, quando vi trovate vicino al vostro gatto, ma non riuscite a capire da dove provenga, provate a controllargli i denti per individuare segni di disturbi al cavo orale.
Le malattie dei denti e delle gengive sono molto più comuni di quanto si possa immaginare negli animali domestici, e possono essere causa di dolori anche forti se lasciate progredire senza intervenire con le cure del caso.

Nel caso del tartaro, le piccole porzioni di cibo e di batteri che lo formano, vanno ad attaccarsi ai denti del nostro amico a quattro zampe, provocando un’infiammazione alle gengive chiamata gengivite. Questa infiammazione può provocare emorragie, infezioni, dolore e, talvolta, la perdita dei denti. Le malattie dentali sono diagnosticabili dal veterinario con un semplice esame fisico sia nei cani che nei gatti e richiedono un intervento per correggere e prevenire il loro ripetersi.

Lotte in famiglia, perchè ad ereditare tutto è il gatto

E’ sempre così: quando si verificano eventi di questo genere, e in verità non sono pochi, in chi legge la notizia si scatena una forma di ilarità, ma colui che vive la situazione come protagonista, ha ben poco da divertirsi. L’amore per gli animali, a volte, può superare qualunque cosa e l’affetto fornito ad un padrone da un amico a quattro zampe, può portare quest’ultimo a scegliere di lasciare in eredità tutto a lui e nulla ai parenti più prossimi. Una quota milionaria tutta garantita ad un micio appartenente ad un uomo milanese, ha scatenato improvvisamente l’interesse dei figli che alla morte del padre, hanno tentato in tutti i modi di recuperarlo, visto che era stato affidato ad un’altra persona. Tra un miagolio e una coccola, infatti, era riuscito a tenere per sé addirittura un intero attico.

L’epilessia idiopatica del cane

L’epilessia nel cane è una forma morbosa piuttosto frequente e grave che deve essere curata con costanza e serietà sotto strettissimo controllo medico veterinario. Durante un attacco di epilessia il cane cade improvvisamente a terra senza conoscenza, in piena sindrome nervosa cerebrale caratterizzata da frequenti crisi convulsive o da altre manifestazioni critiche motorie , psichiche, neurovegetative. L’attacco epilettico è di solito preceduto da un periodo preliminare di comportamento anormale.

I segni clinici che annunciano l’attacco si manifestano con irrequietezza, nervosismo, guaiti, salivazione, atteggiamenti di marcata ansia o di paura con lo sguardo fisso. La durata di tale periodo preliminare è variabile e a volte puo’ passare inosservata: al termine si manifesta l’attacco che puo’ durare da alcuni secondi a qualche minuto. I segni clinici che si evidenziano durante l’attacco possono essere divisi in quattro gruppi:

1) Segni motori: caratterizzati da contrazioni della muscolatura ed irrigidimento, cui seguono contrazioni brevi e piuttosto brusche.

2) Disturbi della coscienza: i cani appaiono privi di coscienza durante l’attacco, non si ha nessuna reazione agli stimoli esterni. Le palpebre sono spalancate le pupille in midriasi , manca il riflesso pupillare alla luce e il riflesso corneale è molto attenuato.

3) Azioni involontarie: si ha abbondante salivazione, perdita di feci e di urine.

4) Cambiamenti del comportamento: prima di un attacco si hanno segni di apprensione , irrequietezza, movimenti di masticazione a vuoto.

L’avvelenamento da farmaci negli animali domestici

Una storia che ci arriva da oltreoceano e che invita alla riflessione, in quanto caso emblematico di tanti episodi simili che capitano a tanti proprietari di animali domestici di tutto il mondo. John D’Amato rientrò un po’ prima dal lavoro un giorno e trovò un flacone di ibuprofene vuoto riverso sul pavimento del soggiorno. Il suo cucciolo giaceva a terra in cattive condizioni: aveva ingerito i farmaci che l’uomo aveva lasciato accidentalmente sul tavolino basso del soggiorno, inghiottendo decine di pillole.

Il cane, un alano di 38 kg, è stato immediatamente trasportato in una clinica veterinaria vicino casa, dove lo staff sanitario gli ha fatto rigurgitare immediatamente i farmaci ingeriti, iniziando un trattamento con fluidi IV.
Pochi minuti di più al lavoro o una fila più lunga nel traffico sarebbero costate la vita al cane.
L’ingestione di farmaci da banco formulati per gli esseri umani sono di gran lunga la causa più frequente di intossicazioni degli animali da compagnia negli States.

Luntik, il gatto nato con quattro orecchie

Il delizioso gattino che vedete nella foto si chiama Luntik, ha solo tre mesi ed è nato a Vladivostok una città che si trova nell’est della Russia. Forse il piccolo Luntik non sarebbe balzato agli onori delle cronache mondiali se non fosse nato con una curiosa anomalia: possiede quattro orecchie: due grandi come ogni gatto, e due più piccole posizionate proprio sotto a quelle principali.

Le orecchie in più del piccolo Luntik non sono funzionali, in quanto non contengono canali uditivi. Questo delizioso gattino, che nel resto del corpo è perfettamente uguale ad ogni altro gatto, è già stato soprannominato “Jedi Cat”, proprio per la sua somiglianza con lo jedi di Guerre Stellari.

Luglio-agosto: in aumento gli abbandoni di animali esotici e domestici

E’ una triste verità, eppure non sempre gli animali vengono acquistati dai proprietari perchè hanno voglia di dedicare loro cure e amore.  Ci sono casi in cui servono soltanto per ostentare ricchezza, per potersi vantare con gli amici di possedere un esemplare raro e alla moda o per provare l’emozione di non dover badare soltanto ad un “classico” cane o ad un “semplice” gatto. In questo modo, negli ultimi anni, si sono moltiplicate le creature esotiche presenti nelle case degli italiani, con il risultati che con il periodo estivo tra abbandoni e fughe, ormai le cifre allarmanti non riguardano più soltanto gli amici a quattro zampe, ma specie di ogni tipo e grandezza.

Ferragosto: tristi dati relativi agli animali

Quello appena trascorso è stato purtroppo un ferragosto dai tristi risvolti, almeo per i nostri amici a quattro zampe: dai dati raccolti in questi giorni dall’Aidaa (Associazione italiana Animali e ambiente) si registra una forte scarsità di spiagge pubbliche e stabilimenti balneari aperti ai bagnanti con i cani, poco più di cento in tutta Italia. Sono aumento invece le segnalazioni relative a cani rinvenuti morti ai bordi delle strade e le richieste di informazioni per soccorrere animali feriti, come dettato dal nuovo codice della Strada.

Insomma pare proprio che i comuni non vogliano saperne di aprire le spiagge ai cani: quelli che hanno aderito alla proposta del ministero e dell’Anci, di riservare una spiaggia libera attrezzata ai padroni con i loro cani, sono stati solamente 6 sui 636 marittimi. Veramente pochini se si pensa alla grande estensione del litorale nella nostra penisola. Anche gli stabilimenti balneari che garantiscono l’entrata dei bagnanti con i cani sono veramente pochini. In tutto 107: la palma d’oro va alle spiagge di Romagna, Toscana, Liguria e Friuli Venezia Giulia.

Gli investimenti di animali randagi o abbandonati sono purtroppo in aumento: da inizio agosto complessivamente vi sono state 314 segnalazioni, di queste 78 dalla Puglia, 61 dalla Sardegna e 43 dalla Campania. Le isole ed il sud si confermano anche per questa estate 2010 i territori con il maggiori numero di abbandoni e randagismi.

I gatti sudano?

Quando la giornata è calda ed umida, ce ne accorgiamo sin dalle prime ore del mattino: è sufficiente raggiungere a piedi la nostra auto per ritrovarci già leggermente sudati, per non parlare di quando siamo coinvolti in attività più intense: il bagno di sudore è assicurato. Se è certo che gli umani sudano, che dire dei nostri animali domestici? I gatti, ad esempio, sudano?

Anche se la sudorazione può arrecarci disagio, in realtà è un metodo efficace del nostro corpo per regolare la temperatura interna. Le ghiandole sudoripare aiutano a regolare la temperatura corporea espellendo l’umidità calda attraverso la superficie della pelle (con il sudore), e provocando il raffreddamento dell’organismo. Poiché le ghiandole sudoripare sono situate su tutto il corpo umano, il raffreddamento avviene su una superficie di grandi dimensioni, per aiutare l’intero corpo a mantenersi fresco.
E i gatti come raffreddano i loro corpi?

Le vaccinazioni del furetto

Se avete deciso di adottare un furetto dovete sapere che è necessario fargli alcune vaccinazioni indispensabili per la sua salute; vediamo quali sono.

Cimurro. Il furetto deve essere vaccinato contro il cimurro; la profilassi si esegue facendo un primo ciclo di vaccini: uno a sei settimane, uno dopo un mese dal primo, e il terzo dopo un altro mese. A partire dal terzo vaccino bisognerà farne uno all’anno per sempre.

Rabbia. La rabbia è una malattia mortale per il furetto, ma dato che ormai sono anni che non si verificano casi in Italia, è inutile vaccinarlo in quanto lo stressereste inutilmente; il vaccino contro la rabbia è invece obbligatorio se il furetto deve viaggiare all’estero o andare in regioni come la Sardegna dove questa vaccinazione è richiesta.

Chiedere l’elemosina con animali al seguito: purtroppo è boom

L’accattonaggio con gli animali è una verità scottante, presente da molto tempo ed in qualsiasi stagione dell’anno; tuttavia è d’estate che il problema si fa sentire maggiormente e, quindi, va affrontato con la massima urgenza per tentare di fermare quello che rappresenta in tutto e per tutto una forma di maltrattamento e una mancanza di rispetto per la dignità animale. Sono i cani a soffrire quasi sempre di tale situazione, secondo quanto denuncia Aidaa.