L’anoressia e l’inappetenza nei conigli

Il coniglio è uno di quegli animali che si sta sempre di più diffondendo nelle case degli italiani. Nonostante sembri meno “partecipativo” alla vita familiare rispetto ad un cane o a un gatto e rischi di rosicchiare mobili e tutto ciò che si trova vicino, questa la paura più grande delle mamme, ormai non è raro vederlo batuffoloso e tenero sulle gambe di qualche bambino. Tuttavia, come tutte le altre creature viventi può soffrire di una serie di disturbi e malattie che vanno tenuti in considerazione e, senza esagerare ovviamente, è giusto chiedere consiglio al veterinario se si nota qualcosa di strano nel suo comportamento.

Chi popola l’acquario: la neocaridina White Pearl

Oggi vi presentiamo un altro abitante dell’acquario: la neocaridina White Pearl, chiamata in questo modo per la colorazione che varia dal grigio chiaro al grigio scuro fino ad arrivare al quasi nero (soprattutto in esemplari femminili), alcuni gamberi hanno nella parte superiore una banda biancastra. Questi gamberetti sono originari della Cina Meridionale dove vengono allevati in grande quantità. Sono molto adattabili anche se occorre tenere presenti alcuni parametri per la creazione di una vasca ideale.

Sono sufficienti piccoli acquari da 20 – 25 litri , con parametri del ph che possono variare da 6.5 a 8, con acque morbide o leggermente dure, anche la temperatura può variare da 20 a 28 gradi: nel caso in cui vogliate fare riprodurre la specie ricordate di creare una vasca esclusiva per le neocaridine, anche perché tendono a ibridarsi con le altre neocaridine. Questi animali solitamente si posiziono nel fondo dell’acquario, oppure in mezzo alle piante: amano nutrirsi di alghe ed alimenti per pesci, come i fiocchi disciolti nell’acqua, pastiglie da fondo per loricaridi, spirulina in scaglie, granulato per discus e scalari.

Si adatta facilmente agli altri pesci presenti nella vasca ma è meglio che non siano presenti pesci aggressivi ed i crostacei di grossa taglia, meglio affiancargli dei gasteropodi, oppure endler o microrasbore: tutto dipende dal carattere della naocaridina, sono animali gregari, tendono a creare dei branchi in vasca. Le White Pearl sono le specie più facili da riprodurre, le femmine dopo la fecondazione depongono uova di colore bianco che dopo circa venti giorni (tempo stimato in base ai valori dell’acqua), si schiudono.

Ipoglicemia nel gatto

L’ipoglicemia nel gatto si verifica quando il tasso glicemico, ovvero la concentrazione di zuccheri nel sangue, è pari a meno di 70 milligrammi per decilitro (mg/dl). I sintomi dipendono dalla rapidità nella diminuzione di concentrazione di glucosio nel sangue, ma raramente si verificano fino a quando non scende al di sotto di 50 mg/dl.

I sintomi dipendono dal tasso di diminuzione della concentrazione di glucosio nel sangue, dalla causa sottostante all’ipoglicemia, e dalla cronicità del problema. Una forma comune di ipoglicemia è chiamata ipoglicemia giovanile perché si verifica nei cuccioli di meno di 3 mesi di età. L’ipoglicemia giovanile è comune nei gattini perché non hanno pienamente sviluppato la capacità di regolare la concentrazione di glucosio nel sangue e hanno un alto fabbisogno di glucosio. Stress, freddo, denutrizione, e parassiti intestinali sono i problemi che possono scatenare e far precipitare un attacco di ipoglicemia giovanile.

La rogna o scabbia nel cavallo

Nonostante sia un animale di grandi dimensioni, il cavallo sta piano piano tornando ad essere molto amato dall’uomo e non sono pochi coloro che pure in città, avendo a disposizione delle strutture adeguate, decidono di allevarlo per farlo partecipare alle gare o, semplicemente, per passione. Tale equino evoca libertà e bellezza al primo sguardo e vivergli accanto infonde un grande senso di tranquillità e rilassamento. Tuttavia, come ogni altro essere vivente, è soggetto a molte malattie, per fortuna gran parte delle quali curabili. Tra queste c’è, ad esempio, la rogna o scabbia che viene prodotta da parassiti che sono di dimensioni quasi irrilevanti ma molto dannosi e fanno parte della famiglia degli Acari. Come loro, infatti, con il loro particolare corpo ovale, tendono a pungere e succhiare, soprattutto nel caso delle femmine che sono le più temibili e causano un proliferare quasi incontrollato del disturbo.

Doggy Brain Train: stimolare l’intelligenza dei nostri amici a quattro zampe

Per allenare il cervello del vostro amico a  quattro zampe, è possibile acquistare nei negozi specializzati il Doggy brain train: si tratta di una serie di giochi motivazionali adatti per tutti i tipi di cane, ed anche per i padroni. Tra i modelli in commercio ci sono il Gioco dei Coperchi e Slider. Con il primo gioco il cane si allenerà a ricercare gli oggetti: nascondete un bocconcino o uno snack sotto ad uno dei coperchi ed invitate il vostro amico a quattro zampe a ritrovarlo. Slider è molto simile ma anziché avere dei coperchi, avrete a disposizione dei bicchieri che potrete spostare a piacimento: anche in questo caso il cane sarà chiamato a ritrovare qualcosa di nascosto.

Dog Tornado invece è una roulette tridimensionale in legno che sviluppa i riflessi naturale del cane: composto da quattro dischi amovibili, su tre livelli si trovano delle aperture in cui nascondere gli snack premio. I dischi in legno vengono spostati sia verso destra che verso sinistra, in modo da scoprire le aperture e trovare il bocconcino. Il cane dovrà prima capire il funzionamento del gioco e poi scoprire dove si trova la pappa.

Shell Game è composto da sei buchi coperti dai coni nel quale è possibile nascondere le leccornie da far ritrovare al vostro animale: questo gioco è pensato per sviluppare l’olfatto dei cani e favorire la loro concentrazione. Cube infine è sempre un’asse in legno composta da cassettini e bottoni in plastica che nascondono gli snack, per arrivare ai  quali il cane deve aiutarsi col muso e levare di mezzo l’ostacolo.

Il diabete nel gatto, fattori di rischio alimentazione e obesità

Di diabete mellito nei cani e nei gatti abbiamo già parlato abbondantemente in passato. Oggi ci occupiamo nello specifico dei gatti e dei fattori di rischio più rilevanti per i nostri amici a quattro zampe. Iniziamo con il dire che il diabete, purtroppo, è una malattia relativamente comune nei gatti.
Alcuni gatti sono più a rischio di altri? La risposta è sì. Alcuni studi hanno suggerito che la qualità dei prodotti alimentari influisce nel determinare il rischio di insorgenza della patologia. Ad esempio, gli alimenti che hanno un tasso più elevato di amido e carboidrati, il cibo secco per intenderci, possono portare ad un rischio di diabete maggiore rispetto a quello provocato da un consumo maggiore di proteine, componenti base del cibo umido.

D’altra parte, riguardo al cibo umido ed al cibo secco, ed a quale sia più indicato per il nostro micio, i pro ed i contro dell’uno e dell’altro tipo di dieta, abbiamo già parlato.
Uno studio effettuato di recente presso l’Università del Missouri suggerisce che, riguardo al rischio di diabete, non è determinante la qualità quanto piuttosto la quantità.

Il Duprasi, ovvero il gerbillo dalla coda clava

All’interno delle pagine di Tutto zampe vi abbiamo parlato dei gerbilli, dei deliziosi roditori dalla lunga coda pelosa; oggi vi vogliamo parlare di un piccolo roditore appartenente alla famiglia dei gerbilli, ovvero il duprasi (Pachyuromys duprasis), conosciuto anche come gerbillo dalla coda clava o dalla coda grassa.

Il duprasi, infatti, si caratterizza per avere una coda rosa lunga circa quattro o cinque centimetri, priva di peli e a forma di clava, che contiene le riserve di grasso e di acqua. Il duprasi proviene dalle zone dell’Africa mediterranea, e infatti il primo esemplare fu scoperto in Algeria, anche se è molto diffuso in Egitto, Tunisia e Libia.

Oltre alla particolare coda, il duprasi si caratterizza per il corpo tondo, lungo circa 13 centimetri, e per le zampe corte; possiede il pelo lungo e folto, in genere di colore beige con la pancia bianca; come per gli altri roditori, i denti sono a crescita continua.

Piccola grande vittoria a Caltanissetta: multato per l’abbandono dei suoi dalmata

Non è la prima volta, purtroppo, che la Sicilia finisce nell’occhio del ciclone in merito a storie legate ai cani: maltrattamenti, attacchi da parte di qualche branco affamato agli esseri umani e casi limite. Certo, questo non vuol dire che nella Trinacria moltissimi cittadini non siano un esempio di amore e dedizione verso gli amici a quattro zampe, però la cronaca si concentra spesso sugli aspetti negativi della convivenza, qualche volta forzata, uomo-pet. Adesso,comunque, arriva un piccolo grande risultato che farà felici non soltanto gli animalisti che si battono da tempo per questo tipo di soluzioni, ma anche per tutti coloro che agli animali dedicano parte della propria vita. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Caltanissetta, infatti, ha condannato un signore di 43 anni, al pagamento di una multa pari a duemila euro, per aver abbandonato due cani di razza dalmata di sua proprietà.

Lettiera gatti, come ridurre i cattivi odori

Continuiamo a parlare di lettiera del gatto, tornando su un argomento che sta a cuore a tutti i proprietari di mici d’appartamento, ovvero: come limitare gli odori?
Iniziamo con il dire che non esiste alcuna bacchetta o prodotto magico. Così come per il nostro di bagno, anche la toilette del gatto, per quanto si usino deodoranti e lettiere speciali, qualche odorino, quando viene usata, lo emana e sarebbe anormale il contrario.
Tuttavia si possono limitare al minimo le cattive esalazioni, rispettando alcune buone norme di igiene che non dipendono dal gatto, ma da noi.

Innanzitutto valutare l’idea di una lettiera coperta con i filtri a carbone attivo, che riduce davvero al minimo l’odore. Trovate maggiori informazioni qui, anche su come far abituare il gatto al bagno coperto.
Anche in questo caso, però, munitevi di paletta e di apposito cestino vicino la lettiera ed eliminate quotidianamente i bisognini solidi. Sembra scontato ma spesso ci si dimentica di farlo, e le lettiere coperte, che trattengono bene gli odori, contribuiscono a questa dimenticanza. 

The New York Pet Fashion Week: quando il lusso viaggia su quattro zampe

La settimana della moda newyorkese non poteva di certo ignorare le crescenti tendenze modaiole per niamali: ecco che quindi è stata appositamente creata la The New York Pet Fashion Week. La fiera del lusso e della moda per maici a quattro zampe si è svolta al Metropolitan Pavilion di New York il 22 e 23 agosto, per il quarto anno consecutivo. Secondo l’American Pet Products Manufacturers Association, l’industria si aspetta che per il benessere degli animali gli americani siano disposti a spendere 2,7 miliardi di dollari sui servizi per la cura, il vestiario e la bellezza dei propri beniamini.

I proprietari di animali da compagnia sono il 63 per cento della popolazione degli Stati Uniti, quindi una grossa fetta di mercato.
All’interno della fiera, tutti i famosi brand internazionali si divertono a mostrare  le novità del settore. Per intrattenere il pubblico, vengono organizzate delle sfilate di moda cane- modella: il ricavato è stato devoluto ad associazioni che si occupano del benessere degli animali.

Il manifesto per “La coscienza degli animali”

Una vera e propria mobilitazione popolare. Così si può definire la partecipazione degli oltre 64.000 milioni di italiani che hanno sottoscritto il manifesto “La Coscienza degli Animali” ideato dal Ministro Michela Brambilla e dal senatore Umberto Veronesi.

Com’è spiegato nelle pagine del sito creato per ospitare il manifesto e la sua sottoscrizione, ovvero www.lacoscienzadeglianimali.it, il progetto è nato per:

contribuire alla creazione di una nuova cultura di amore e rispetto per gli animali e i loro diritti.

Non solo politici; promotori e firmatari del manifesto sono anche artisti, scrittori, giornalisti e registi del calibro di Susanna Tamaro, Dacia Maraini, Franco Zeffirelli, Vittorio Feltri, Don Luigi Lorenzetti e Renato Zero.

Il manifesto si pone come obiettivo quello di difendere tutti gli animali che, in quando esseri viventi devono essere rispettati, e quindi far cessare tutte le crudeltà di cui troppo spesso sono vittime: dal loro uso nei circhi, agli allevamenti intensivi per la macellazione o per il mercato delle pellicce, dall’abbandono alla caccia, passando per la vivisezione. Proprio in riferimento a questo tema, i garanti del manifesto hanno spedito una lettera al Parlamento Europeo per chiedere la revisione della legge sulla sperimentazione degli animali.

Red, eroe a quattro zampe testimone di quel terribile 11 settembre 2001

Sono trascorsi nove anni da uno dei più tragici eventi che l’umanità intera e non solo l’America, abbia mai vissuto: gli attentati dell’11 settembre del 2001. Passano i mesi e nel cuore della gente la commozione non cessa e qualcuno pensa anche agli animali, vittime ancora più silenziose se possibile, della cattiveria estrema di chi li circonda. Il mensile Quattro Zampe, in occasione di questo triste anniversario ha ritrovato uno degli ultimi, se non l’unico eroe a quattro zampe rimasto in vita ancora oggi e ne ha raccontato la storia. Il suo nome è Red ed è una femmina di Labrador nero di quasi dieci anni ormai, ancora in forze e protagonista di un reportage che il magazine ha dedicato al World Trade Center di New York City. Del resto tra le tante vittime non meno importanti sono stati gli animali, molti feriti, uccisi o traumatizzati da quanto accaduto.

Susanna Tamaro racconta a Tuttozampe il suo rapporto con gli animali

La scrittrice Susanna Tamaro, da sempre amante degli animali e schierata in loro favore, ci ha gentilmente concesso una breve intervista che qui di seguito riportiamo. L’intervista verte principalmente sugli aspetti normativi e sociali del fenomeno dell’abbandono degli animali e dei maltrattamenti, oltre a piccole curiosità per i nostri lettori.

Signora Tamaro, innanzitutto grazie per la sua disponibilità e per averci dedicato un pò di tempo. Nel nostro portale ci occupiamo spesso di normative animali e news di cronaca, che spesso tragicamente, li hanno come protagonisti. Come valuta la situazione normativa del nostro paese relativamente alle tutela degli animali?

Credo che negli ultimi anni siano stati fatti dei grandi passi in avanti, sia dal punto legislativo, sia dal punto della coscienza sociale.  Il calo di abbandoni dei cani in queste ultime due estati mi sembra un ottimo sintomo. Certo, siamo straordinariamente indietro rispetto agli altri paesi europei. E c’è una garnde differenza da regione a regione. Basta confrontare il numero dei cani presenti nei canili a Trieste o a Bolzano, con quelli presenti in Calabria o in Sicilia…

Ritiene che possa essere fatto altro? Cos’è indispensabile per la corretta tutela animale?

Credo che, dal punto di vista legislativo, l’animale da oggetto dovrebbe diventare soggetto. Con la legislazione attuale, il furto di un cane viene equipatato a un furto di motorino, cioè di una proprietà, mentre è molto evidente che si tratta molto di più di una proprietà. Inoltre dovrebbe essere fortemente monitorato il territorio per contrastare gli abusi venatori che sono una costante nel nostro paese. Basti pensare al caso del povero sacerdote ucciso in un posto dove non si poteva sparare   e in una stagione in cui non si poteva sparare.  E poi bisogna continuare con la campagna di sensibilizzazione e lavorare molto sulla sterilizzazioni dei cani e dei gatti.