Aggressività cani, bambini scambiano ringhio per sorriso

L’aggressività nei cani è imputabile in parte a fattori genetici, in parte, larga parte, a fattori ambientali. Cane aggressivo, padrone aggressivo. Un’associazione appurata dalla ricerca, così come accertato è il ruolo di un corretto addestramento e dell’attività fisica quotidiana per prevenire spiacevoli aggressioni del cane.

Oggi parliamo di bambini: avere un cane in casa è un ottimo deterrente contro l’obesità e un valido metodo per responsabilizzare i giovanissimi a prendersi cura di qualcuno, ma occhio ai cani aggressivi. Non perdete mai di vista vostro figlio se sospettate atteggiamenti del cane, piuttosto che del bambino, rischiosi per la sua incolumità. Il limite che noi adulti sappiamo riconoscere quando in qualche modo infastidiamo il cane e scateniamo la sua ira non è altrettanto percepito dai più piccoli che, spesso, scambiano un ringhio per un sorriso e persistono nel gioco troppo spinto, come tirare la coda al cane, ad esempio, inconsapevoli del pericolo che corrono di essere morsi ed azzannati.
A dirlo è una recente ricerca condotta da un’équipe di psicologi della Lincoln University, presentata nel corso della  World Safety Conference in corso in questi giorni a Londra.

Educare il cane all’attenzione, essere il capobranco (parte 1)

cani attenti

cani attentiAvere un cane attento significa poterlo portare libero senza guinzaglio, diminuire al minimo il rischio che parta sparato all’inseguimento di un altro cane, che scenda dal marciapiede mentre passa un’auto, non ci crederete ma purtroppo ho visto investire un cane condotto al guinzaglio. Nel primo articoli parlavamo del clicker, stupendo mezzo di comunicazione tra conduttore e animale ma ultimo mezzo che andrei ad utilizzare per insegnare l’attenzione.
Se il cucciolo o un cane molto goloso viene abituato con un metodo potente come il clicker (vedremo comunque come fare successivamente) l’uscita con il padrone non sarà altro che uno strusciamento sulla gamba sinistra e uno sguardo continuo alla ricerca di un boccone nella mano del conduttore, dimenticando che quando un cane è in uscita è come l’impiegato al bar che leggendo il giornale fa colazione: se l’attenzione sarà troppo marcata il cane farà solo colazione perdendosi la gioia di scoprire il mondo attorno a lui.

La prima cosa da fare, e badate bene che questo vale per tutti i percorsi di apprendimento per qualsiasi cosa si voglia insegnare, è, come dicevamo  nell’articolo http://www.tuttozampe.com/clicker-training-educare-addestrare-cane-gatto, essere riconosciuti come capobranco.

Gli avvistamenti della pantera a Palermo, sarebbero un clamoroso falso

Adesso sembra definitivo: la storia della pantera che questa estate passeggiava tranquillamente per le vie di Palermo, soprattutto nella zona di via Bronte, sarebbe stata tutta inventata ad arte da qualcuno che aveva interesse a creare un pò di “panico” in città. La vedevano aggirarsi per le colline e i boschi del capoluogo siciliano, a poca distanza dai centri abitati e tutti si chiedevano come riuscisse a nutrirsi e se fosse realmente pericolosa per la popolazione. Ma il felino, in effetti, non esisteva, almeno questo è quello che hanno dedotto gli esperti dopo mesi di inutili ricerche, anche perchè suona veramente strano che qualcuno possa aver tenuto l’animale in casa e, dopo averlo perso, possa averlo rintracciato con facilità.

Pet Click: il protagonista di questa settimana è Pippo

Pippo, il cane di Federico da Ravenna, ha una triste storia alle spalle: è stato infatti abbandonato da piccolo insieme alla madre ed è praticamente cresciuto in un canile.

Adesso però è stato adottato ed è il cane più felice del mondo! Ha sette anni ed è un gran giocherellone: appena sente la parola pallina scatta sull’attenti pronto a giocare!

Una coperta per Fido

Con l’arrivo di temperature meno miti Fido trascorrerà più tempo in casa: per tale ragione occorre che abbia una coperta tutta per lui, per evitare in tal modo che prenda la brutta abitudine di salire sul divano o su altri mobili, sporcandoli. La coperta di Fido sarà uno spazio tutto suo, sulla quale stare la sera, mentre si guarda la televisione, dopo pranzo o cena, per riposarsi un pò.

Nella gallery presentiamo alcuni modelli di coperte per cani, differenti tra loro: l’importante è che le coperte dedicate al vostro animale domestico siano lavabili e resistenti, isolanti e che proteggano da sporco e peli. Per il resto via libera alla fantasia, con colori, disegni e accessori differenti e nuovissimi!

Con un cane in famiglia, bambini meno a rischio obesità

Se vi state chiedendo sia il caso o meno di cedere alle suppliche di vostro figlio che vi chiede da tempo un cane, nella lista dei pro, già molto lunga, aggiungete un minor rischio di obesità. L’epidemia infantile del nuovo millennio, in crescita nei Paesi occidentali, può essere arginata, se non addirittura scongiurata, stimolando anche i bimbi più pigri a fare un po’ di movimento.

Se dietro le nostre insistenze non ci pensano neanche a staccarsi dalla play station, dalla tv e dal pc, non sapranno invece resistere agli occhioni dolci del loro cucciolo. Garantito. A dirlo è un recente studio effettuato da un’équipe di ricercatori della St George’s University di Londra, che ha preso in esame un campione di 2.065 bambini tra i nove e i dieci anni, constatando un’attività fisica maggiore tra quanti possedevano un cane.

Scuole di educazione e l’ambiente favorevole

educazione cinofila
educazione cinofilaSulla piazza ci sono state diverse scuole di educazione e di addestramento per impartire al cane dei comandi vocali o gestuali che vengono tradotti in azioni da eseguire, presto passeremo alla pratica ma senza teoria non si va da nessuna parte, il lettore deve capire cosa c’è dietro l’educazione di un cucciolo o di un cane adulto. Educare è diverso da addestrare, nel primo caso cerchiamo di plasmare il comportamento dell’animale in modo che conviva nel miglior modo possibile il mondo creato dall’uomo, per addestramento si intende il valorizzare delle capacità innate nel cane, anche se nel mondo canino non gli sarebbero servite possono essere utili alla società in cui vive, basta pensare al cane bagnino Luba o ai cani guida per gli ipovedenti.
All’inizio dei tempi si pensava che dominare l’animale punendolo era la via giusta, la mia nonnina non ha mai picchiato un cane, però il vicino in campagna usava lo sculaccio nel sederino, con relativo guaito del malcapitato cucciolo, quando faceva un’azione ritenuta errata, con l’arrivo dell’etologia, la scienza moderna che studia il comportamento animale nel suo habitat, si è scoperto che per far fare un qualcosa che noi desideriamo bisogna utilizzare il metodo gentile basato sul rinforzo positivo del comportamento esatto usando le mani solo per premere il clicker, distribuire il meritato premio e fare carezze, in caso contrario l’animale va ignorato.
Diciamo basta alle persone che schiacciano il muso nei bisogni, che prendono a schiaffi il cane, se volete richiamare l’attenzione del cane utilizzando il contatto fisico trasformatevi in una mamma e fate quello che farebbe ai cuccioli per rimproverarli prendendo il cane per la collottola, la parte posteriore del collo tra la testa e la nuca, e sballottandolo leggermente a destra e a sinistra, anche se per esperienza serve solo con soggetti sottomessi oppure inibiti in ambiente favorevole.

Il cane della prateria: conosciamo un simpatico roditore

Oggi continuiamo il nostro viaggio all’interno del mondo dei roditori con un dolcissimo mammifero appartenente proprio all’ordine dei Rodentia, ovvero il cane della prateria. Questo animaletto appartiene alla stessa famiglia delle marmotte e deve il suo nome al caratteristico suono, molto simile al latrato di un cane che emette quando deve comunicare ai propri simili l’esistenza di un pericolo. Il cane della prateria vive soprattutto nella parte ovest degli Stati Uniti e in alcune zone del Messico e del Canada, può raggiungere i 30 o 35 centimetri di lunghezza per un chilo e mezzo di peso.

L’unica specie di cane della prateria che può essere commerciato legalmente è il Cynomis Ludovicianus, ovvero il cane della prateria dalla coda nera e, dal 2003 è possibile l’acquisto solo delle specie nate in cattività. Il cane della prateria è un animale sociale e in natura vive in gruppi di quattro o cinque esemplari, in prevalenza femmine; anche per l’allevamento in cattività è consigliabile acquistare due esemplari, in modo da non farli soffrire di solitudine.

Nonostante il cane della prateria sia un animale selvatico, è anche molto dolce e tenero, e se adottato da piccolo è in grado di stabilire un legame affettivo molto forte con il padrone; anche se viene preso da adulto si affeziona facilmente, ma gli ci vorrà più tempo per fidarsi degli umani.

Paris Hilton ama gli animali e salva venti conigli

Lei che alla pubblicità, più negativa che positiva per la verità, non può proprio rinunciare, nei giorni scorsi si è resa protagonista di un atto di generosità nei confronti degli animali, che oltre a riportarla ancora una volta agli onori della cronaca, ha evitato la morte certa di creature innocenti. Almeno secondo il racconto di Paris Hilton, sembra che da oggi oltre ad una serie di maialini e chiwawa, nella sua “collezione” ci saranno anche venti coniglietti. Per carità, in effetti la biondissima ereditiera ha sempre dimostrato una sorta di amore per gli amici a quattro zampe e non solo, tanto da aver fatto costruira una specie di castello per i suoi cani, dotato di tutti i comfort, solo che dato il suo essere così bizzarro, a volte si fa fatica a comprendere un lato tanto affettuoso e delicato.

La tracheobronchite infettiva canina o tosse dei canili

La tosse dei canili, chiamata comunemente in tal modo i quanto è riscontrabile soprattutto in comunità di cani provenienti da origini diverse, è un’affezione contagiosa alle vie respiratorie, caratterizzata da una tosse che può durare fino a diverse settimane, in alcuni casi anche mesi. La sindrome è dovuta all’azione combinata di un insieme di microorganismi, batteri e virus il cui principale batterio è la Bordetella bronchiseptica, che interviene contemporaneamente ad un’infezione virale.

Dopo circa tre giorni di incubazione il cane presente una forte tosse e uno scolo nasale più o meno purulento: a questo generale stato di malessere si può associare una leggera infiammazione della regione rinofaringea, per diversi giorni. Si tratta di una patologia molto contagiosa che si trasmette di conseguenza ai cani circostanti.

La forma clinica più frequente di tosse dei canili è una forma semplice, caratterizzata da tracheobronchite. In questo caso si verifica una tosse secca, forte, spasmodica, non produttiva e persistente. I sintomi possono scomparire o persistere alcune settimane nelle forme più gravi. Spesso insieme alla tosse compaiono congiuntiviti, sinusiti, tonsilliti, faringiti, ma per la maggior parte del tempo lo stato generale del cane non viene colpito. Più raramente, se i cani colpiti subiscono cali al sistema immunitario, sviluppano una forma più grave, con la comparsa di polmonite associata ad un peggioramento dello stato generale.

Salviamo i gatti neri dal massacro, diciamo no alla superstizione

Salvare i gatti neri dalla superstizione. Smettere di pensare che portino sfortuna se ci attraversano la strada. Sciocchezze. Anche se in molti pensano non ci sia niente di male a fare gli scongiuri quando se ne incontra uno, non è così: tutt’altro, anche questi semplici gesti scaramantici non fanno altro che alimentare questa assurda credenza popolare. Il risultato? E’ il massacro di centinaia di gatti neri ogni anno. E chiunque prenda provvedimenti nell’incontrare un  gatto nero si macchia di questo crimine, anche se non è l’esecutore materiale della mattanza.

Pensate che sono ben 15 milioni gli italiani che credono il gatto nero porti sfortuna. Questo stando alle cifre diffuse dal centro studi AIDAA, l’Associazione Italiana per la Difesa di Animali e Ambiente. Quindici milioni di italiani creduloni e poco intelligenti.

Il gatto è l’animale da compagnia più diffuso in Gran Bretagna

Lo confermano svariate ricerche e da anni i risultati non cambiano: i gatti sono gli animali da compagnia più amati e diffusi in Gran Bretagna. Questo non vuol dire che nel resto del mondo, non ci sia spazio negli appartamenti per questo amico a quattro zampe ben più indipendente del cane, ma è proprio in tale Paese che i felini vanno per la maggiore. Di fronte agli impegni lavorativi, il micio è più in grado di muoversi in casa senza soffrire troppo, anche se non gli manca certo la sensibilità e la voglia di dare affetto al proprio padrone. Vivere insieme agli esseri umani, inoltre, sviluppa in questo animale una maggiore socialità e senso di fiducia, visto che allo stato selvatico appare, invece, troppo solitario, nonostante la madre rimanga con i piccoli almeno fino ai due anni.

Pet Sitter: un mestiere in ascesa

Il mestiere del pet sitter è divenuto ormai di largo consumo: sono molte le persone, con una gran passione per gli animali, che decidono di intraprendere tale strada. Ma come diventare un bravo pet sitter? L’OPSI, Obiettivo Pet Sitter Italia, offre una serie di corsi specifici per iniziare a muovere i primi passi in questa professione ed acquisire competenze specifiche rivolte a tutti gli animali, non solo cani. La  figura del dog sitter in particolare non è semplicemente di colui che porta il cane a passeggio al parco, ma un amico del cane stesso che sostituisce il proprietario in alcuni momenti della giornata, prendendosene cura.

Le principali capacità richieste ad un dog sitter sono: l’amore per i cani, non condizionato dalla razza o da difetti estetici o fisici, il senso di responsabilità e l’esperienza nel trattare con loro, quest’ultima caratteristica si acquista con il tempo. Al momento non esiste ancora un albo professionale di riferimento, anche se la proposta di una creazione in tal senso è stata avanzata dall’On. Brambilla, ministro del turismo. Che cosa deve saper fare un buon dog sitter? Certamente deve saper ascoltare l’animale: capire le sue esigenze e le sue paure, porsi nei suoi confronti in modo amichevole.

Il dog sitter deve essere un amico del cane, non un padrone: il gioco, la passeggiata, la carezza sono tutti elementi essenziali, che spesso a causa della vita frenetica di tutti i giorni, dimentichiamo di concedere al nostro pet.