Allevare un serpente è sinonimo di grande passione e curiosità per la specie, ma nonostante questo in molti sono frenati dall’alimentazione che bisogna fornire a questi affascinanti rettili. Sono carnivori e preferiscono prede piuttosto “particolari” come locuste, topolini, o ramarri, morti …. ma anche vivi, senza escludere il fatto che una volta cresciuti, alcuni esemplari necessitano di un’alimentazione molto abbondante: più aumentano le dimensioni del serpente e maggiori devono essere le misure del pasto, e si può arrivare anche a conigli, ecc.
Rettili e Tartarughe
Serpenti: il terrario e l’ambiente ideale per il milk snake (lampropeltis triangulum)
Il Lampopeltis triangulum, noto anche come Milk Snake (serpente del latte) o falso corallo, non ha grandissime dimensioni. A seconda della sottospecie e dell’età, la lunghezza di questo rettile varia dai 50 centimetri al metro e mezzo. Questo ci dice che non necessita di una teca/ terrario molto grande. Deve però essere spaziosa quel tanto da permettere una buona areazione ed una discreta escursione termica da un lato all’altro. Ma cosa mettere sul fondo? Quale il miglior substrato?
Serpente domestico: il Lampropeltis triangulum, milk snake o falso corallo
Usare il termine domestico, per descrivere un serpente, non è mai appropriato fino in fondo, ma rende certamente l’idea di quanto il Lampropeltis triangulum sia facile da allevare in casa: non a caso è uno dei serpenti più diffusi in cattività, è assolutamente innocuo per l’essere umano, e possiede delle livree coloratissime, belle! Se affascinati dai serpenti vorreste acquistarne uno, dopo aver fatto le dovute riflessioni del caso, potreste optare per questa specie, altamente variegata. Il Lampropeltis triangulum si divide in almeno 25 sottospecie, ed anche per questo è conosciuto con numerosi altri nomi: Falso Corallo (perché molto simile al velenosissimo Serpente Corallo) e Milk Snake, serpente del latte.Scopriamone insieme alcune caratteristiche.
Serpente o ramarro, chi è il più forte? Il video
I serpenti, animali tanto affascinanti quanto a volte pericolosi. Sono carnivori e liberi in natura, aggrediscono le specie che si trovano sul loro cammino, ma non sempre hanno la meglio. E’ il caso di un’assidua lotta per la vita tra un serpente ed un ramarro. Il video che segue è frutto di alcune riprese effettuate nelle Marche, quindi staimo parlando di animali viventi anche nel nostro Paese e di situazioni che potremmo incontrare su una qualunque strada fuori città e che non devono spaventarci, ma semplicemente indurci a prudenza.
Acquistare un serpente, consigli e riflessioni da fare
Diciamocelo pure, il serpente è un animale affascinante e sono in molti ad essere appassionati da questi rettili e desiderosi di acquistarne uno. Eppure un serpente non è per tutti, per varie motivazioni. Ecco alcuni spunti di riflessione necessari prima di comprare un rettile di questo tipo.
Iguana, guida alla scelta
Sono sempre di più le famiglie italiane che scelgono un’iguana come animale domestico: si tratta di un animale inusuale che necessità di cure ed attenzioni particolari e specifiche. La razza di iguana più diffusa qui in Italia è sicuramente quella denominata Iguana iguana, o green iguanas in inglese. Al momento dell’acquisto fate attenzione alla provenienza dell’animale: la maggior parte delle iguane che si trovano in vendita nei nostri negozi sono di farm o di cattura. In entrambi i casi i cuccioli vengono fatti nascere nel proprio habitat naturale e poi spediti nei vari paesi destinatari, privando in tale modo l’ambiente dalle nuove generazioni e creando grosse problematiche a livello ambientale: inoltre spesso si tratta di individui non sani. Scegliete sempre degli esemplari nati in cattività anche se costa un pochino in più.
Tartarughe nel Mediterraneo, una meraviglia da conservare
Sembra impossibile, ma splendidi esemplari di tartarughe, come quella che vedete nella foto sono presenti nel Mediterraneo, sono molto vicine a noi. Purtroppo però, secondo un’indagine appena pubblicata dal Wwf Italia, ogni anno in questo mare più di 130.000 tartarughe rimangono coinvolte involontariamente in battute di pesca (accidentalmente catturate dagli attrezzi immersi in acqua): 40.000 di esse non riescono a sopravvivere. La presenza dell’uomo e le sue attività, alcune accidentali come nel caso specifico, rappresentano la principale causa di morte di questi meravigliosi animali.
Coccodrilli dell’Orinoco: una specie a rischio estinzione
Guardate questo splendido coccodrillo. Con la sua enorme stazza e le fauci spalancate fa di sicuro paura, eppure è lui che da un secolo a questa parte teme noi animali umani. Il Crocodylus intermedius, o Coccodrillo dell’Orinoco è infatti un rettile fortemente a rischio di estinzione. Vive esclusivamente nel fiume che gli da il nome tra la Colombia ed il Venezuela, ma ormai non si contano più di 1500 esemplari in tutto. E’ una specie fortemente protetta, ma nonostante esistano delle leggi restrittive sulla caccia, la specie è ancora fortemente a rischio.
Tartaruga: pulizia ed accorgimenti
Le tartarughe, ormai divenuti veri e propri animali domestici, necessitanmo di una costante pulizia dei lori spazi, sia che vivono all’aparto in un laghetto artificiale sia che vivano in un terrario: la pulizia è molto importante per evitare problemi di salute per l’animale stesso. Procediamo con ordine, analizzando per prima l’ipotesi in cui la tartaruga si trovi in un laghetto artificiale: in tale caso occorrerà cambiare l’acqua togliendo con un secchio quella sporca, per poi aggiungerne di pulita.
Tartarughe: domande frequenti e curiosità
Le tartarughe, animale domestico molto diffuso tra le famiglie italiane, sono affascinanti e ricche di mistero. Cerchiamo di rispondere in questo articolo ad alcune domande e curiosità su di loro. Ad esempio come si distingue il sesso delle tartarughe? Il sesso delle tartarughe più comuni, come ad esempio le Testudo e Geochelone per le terrestri o le Pseudemys, Chrysemys, Trachemis e Graptemys per le acquatiche, si distingue osservando la coda.
Infatti i maschi hanno una coda che è molto più lunga di quella della femmina: può infatti arrivare a quasi il doppio della lunghezza. Inoltre, per i soli generi acquatici, i maschi hanno anche le unghie delle zampe anteriori più lunghe. Un altro fattore, valido per tutti i generi, che non bisogna tralasciare è la concavità del piastrone, così è detta la parte inferiore del guscio: negli esemplari di sesso maschile è infatti concavo, mentre nelle femmine è piatta. Le caratteristiche sopra indicate si notano nelle tartarughe di una certa età, non in quelle ancora cucciole.
Xenagama: conosciamo un nuovo rettile
Le Xanagama sono rettili della famiglia delle lucertole, originari del Nord Africa, dell’Etiopia e Somalia: si tratta di animali abituati ai territori aridi, che si adattano bene alla cattività. Eè una lucertola con caratteristiche molto interessanti, a partire dalla coda, particolare e che assomiglia ad uno scudo.
Sono animali molto territoriali e attivi, che arrivano a pesare fino a 20 grammi, con colorazione che va dal marrone opaco al colori sabbia, alcuni esemplari presentano delle chiazze nere distribuite sul corpo. Le Xanagama possono essere poste in delle teche, le cui dimensioni minime per una coppia dovranno essere di almeno un metro per 60 centimentri per 55 centimetri di altezza.
Il fondo può essere formato da sabbia, simile al loro habitat naturale, alta almeno otto-dieci cm che consenta agli animali di scavare delle tane: è ottima l’aggiunta di argilla alla sabbia che consente uno scavo maggiore. Per quel che riguarda l’alimentazione, si tratta di animali onnivori ma in terrario peferiscono di gran lunga nutrirsi di insetti. Importante accompagnare la loro dieta anche con verdure, ottimali sono tarassaco, radicchio,dente di leone,tubinampur.
Tartarughe: normativa europea di riferimento
L’Unione Europea vieta l’importazione di Trachemys scripta elegans, e di altre specie di tartarughe d’acqua dolce, con il seguente regolamento e con le successive modifiche, di cui qui di seguito si riporta. In particolare il suddetto regolamento è stato adottato in sostituzione del regolamento precedente n. 3626/82 allo scopo di accrescere la protezione delle specie di fauna e di flora selvatiche sulle quali grava la minaccia del commercio.
L’obiettivo del presente regolamento è proteggere le specie della fauna e della flora selvatiche nonché assicurare la loro conservazione controllandone il commercio. L’introduzione nella Comunità di esemplari esotici è subordinata all’attuazione delle verifiche necessarie e alla previa presentazione, presso l’ufficio doganale frontaliero di introduzione, di una licenza di importazione rilasciata da un organo di gestione dello Stato membro di destinazione.
Insomma il regolamento sopra menzionato è stato una grande rivoluzione, che ha permesso un maggiore controllo, per quanto possibile, sull’ingresso di animali esotici o comunque protetti. Le statistiche dicono che, date le condizioni terribili di trasporto nei container, della stabulazione nei centri di stoccaggi e per il modo in cui vengono tenute da chi le acquista, circa il 90% delle tratarughe importate dall’estero muore entro il primo anno di età.
Tartarughe d’acqua: ecco gli errori più comuni
Le tratarughe d’acqua sono animali delicati che necessitano di attenzione e di specifici accorgimenti da adottare per il loro benessere. In questa sezione troverete molti consigli su un corretto allevamento, anche se, in caso riscontriate problematiche specifiche, ricordiamo che è sempre meglio rivolgersi ad un veterinario esperto in animali esotici.
Ma quali sono i principali errori di chi alleva per la prima volta una tartarua d’acqua? Analizziamoli insieme: in primo luogo ricordate sempre che si tratta di animali che necessitano di un ambiente caldo, non tenetele mai al freddo, un termoriscaldatore è indispensabile per loro corretta tenuta. Come pure è indispensabile tenere tali animali puliti: controllate che l’acqua non sia sporca, cambiatela al fine di pulirla degli escementi dell’animale.
Non nutrite eccessivamente la tartaruga e comunque variate la sua dieta: l’errore più comune è la mono alimentazione, basata cioè su di un unico elemento. Tutti gli alimenti poi devono essere non conditi, e crudi, freschi o decongelati, ma soprattutto devono essere molto simili a ciò che troverebbero in natura, come chiocciole, piccoli pesciolini, insetti e cibi vegetali.
Rettili e condominio, la corretta coabitazione
Un commento lasciato da una coppia di lettori appassionata di rettili, mi ha offerto uno spunto per affrontare un argomento che non è ancora stato dibattuto: la coabitazione tra i condomini ed i rettili. Insomma, cosa accade quando un condomino possiede, invece di un cagnolino o di un micio, un rettile? E’ possibile che questo possa essere perseguito per la sua presenza nella struttura? Analizziamo insieme cosa ci dice la normativa relativa alla dentenzione dei rettili in Italia.
In primo luogo occorre ricordare che per detenere rettili bisogna essere muniti della relativa certificazione Cites, documento ufficiale per il controllo del commercio delle specie selvatiche importate: questa deve essere rilasciata dal negozio di animali o dall’allevatore presso il quale avrete effettuato l’acquisto. In alcuni comuni o provincie di residenza potrebbe essere obbligatoria la denuncia del vostro rettile al sindaco, alla ASL o ad altro organismo che abbia il compito di verificare che avete una struttura atta ad allevare l’animale in modo consono ai suoi bisogni.
Se avete espletato tutte queste formalità ed avete la certificazione di idoneità della struttura nella quale l’animale dovrà vivere e il documento di acquisto in regola, nessuno potrà impedirvi di vivere serenamente con accanto il vostro amico rettile. Il D.M. 19/4/1996 ha chiarito ed indicato dettagliatamente tutte le specie da denunciare (detenzione, quantità, nascita e morte degli esemplari) al Corpo Forestale, nonchè la contingente possibilità di commercializzazione libera, vietata o condizionata.