La storia di oggi arriva dagli Stati Uniti e racconta di due cani, Tanner e Blair “legati” nel senso buono del termine, da un guinzaglio. Tanner infatti è un Golden Retriever cieco, che per di più è affetto da epilessia, mentre Blair è il suo cane guida, un Labrador che lo accompagna ovunque tenendo il guinzaglio con la bocca.
Cani
Cani randagi a Capo Verde, l’allarme di Oipa
In occasione della riunione dell’Intergruppo Benessere Animale del Parlamento Europeo, L’OIPA ha lanciato l’allarme sulla drammatica situazione dei cani randagi a Capo Verde. A causa dell’ostruzionismo da parte delle autorità locali, infatti, il progetto ideato da SI MA BO, un’associazione onlus lega membro OIPA, e che da anni si occupa dei randagi di Sao Vicente, rischia di non ottenere la seconda trance di fondi già assegnati dall’Unione Europea.
Cane procione, avvistato anche nel Nord-Est dell’Italia
Sembra che l’Italia del Nord-Est sia letteralmente invasa dal cane procione. Questa specie particolare di animale, è stato avvistato per la prima volta nella riserva di caccia di Socchieve, in provincia di Udine, ma negli ultimi anni gli esemplari si sono moltiplicati. Qualche giorno fa, infatti, sono stati “paparazzati” anche in Trentino. Si tratta di una specie a metà strada tra un cane e un procione e sono davvero adorabili a guardarsi, non credete?
Cuccioli, i toni di voce e la postura giusta per comunicare
Imparare a comunicare con un cane, magari con un cucciolo appena arrivato in casa, è fondamentale per vivere serenamente in famiglia. Quando si parla con il proprio animale domestico occorre assumere il corretto tono di voce e la corretta postura, affinch la comunicazione sia efficace e produca effetti positivi per tutti. Iniziamo con il tono di voce giusto per comunicare: ricordiamo che i cani non capiscono il senso delle parole ma ne sanno interpretare le intenzioni. E’ importante associare alle parole il giusto tono e la giusta postura: vediamo come.
Come abituare il cane a fare i bisogni fuori
Quando il cane è ancora un cucciolo è facile che non riesca a controllare lo stimolo di evacuare, ma questo non ci autorizza a rimproverarlo o a strofinargli il muso sulle feci o sull’urina. Questo, è senza dubbio il metodo peggiore per insegnarli a fare i suoi bisogni fuori casa, anzi, c’è il rischio che si spaventi e la paura, che che se ne dica, non è di certo amica dell’apprendimento.
Cane pauroso, cosa fare per aiutarlo?
La paura è una componente essenziale per qualunque specie vivente, e i cani non fanno di certo eccezione. La paura, infatti, è una delle emozioni primarie e deriva dalla percezione di un pericolo reale o supposto. Provate ad immaginare una gazzella che non teme il sopraggiungere di un leone… Questo, per dire che la paura è assolutamente naturale e si manifesta in vari modi, e con gradi diversi.
Lavare il cane con uno shampoo fatto in casa
Tempo di estate, tempo di bagnetto per il nostro amico a quattro zampe di casa: in commercio si trovano moltissimi prodotti per detergere e lavare i cani, specifici per il tipo di pelo, per l’età o per l’eventuale presenza di dermatiti o altri disturbi. Ma se volete preparare da voi un ottimo shampoo, creato esclusivamente con elementi naturali, ecco qualche consiglio utile, anche magari per risparmiare qualche euro.
Cosa fare se il cane tira al guinzaglio?Rimedi e consigli
Il cane tira al guinzaglio? Cosa fare? Quante volte avrete visto i cani portare a spasso i loro proprietari? Si, avete letto proprio bene, perché quando i nostri amici a 4 zampe iniziano a tirare al guinzaglio sono praticamente loro a guidare la passeggiata, ed è un vero disastro. Si tratta di un vizio piuttosto comune, e non c’è da prendersela di certo con Fido . E’ compito del proprietario, infatti, abituare il cane al guinzaglio, sin da quando è cucciolo, a camminare più piano, ma non è mai troppo tardi per farlo.
Contro l’abbandono dei cani, la campagna shock di Enpa e Saatchi&Saatchi
Quale luogo migliore dei bagni dell’autogrill per una campagna capillare e d’effetto? Devono aver pensato così quelli di Saatchi&Saatchi, che con l’Enpa hanno ideato una comunicazione davvero audace, ma divertente, contro l’abbandono dei cani, un “classico” dell’estate. Con l’arrivo della bella stagione e delle vacanze, infatti, torna l’incubo per molti animali di ritrovarsi soli e spaesati in una piazzola di sosta o in parcheggio lungo l’autostrada.
Addestrare il cane con il clicker training, i pro ed i contro
Il clicker training è un metodo di addestramento per cani, molto in uso, ma non da tutti amato. Questo si basa sul principio della modifica comportamentale dell’animale domestico grazie all’insegnamento di comandi per il quale il cane riceverà prontamente una ricompensa preceduta dal suono del clicker (un piccolo strumento). Le obiezioni e le perplessità riguardo a tale metodica sono numerose, ma a detta di esperti addestratori, sicuramente superabili se si approccia al clicker training con l’ausilio di un professionista. Ma vediamole insieme nel dettaglio.
Niente cani sui treni Eurostar, mangerebbero gli snack
Viaggiare in treno con gli amici a 4 zampe non è mai stato facile, almeno nel nostro Paese, forse un po’ troppo cinofobo, ma al danno, ora si aggiunge anche la beffa. A fronte della richiesta fatta a Trenitalia e Italo per rendere praticabili i treni ad alta velocità non solo ai cani di piccola taglia, ecco il ben servito. Proprietari e cani di media e taglia grande, tutti giù dalla carrozze, ma perché?
Video: come addestrare il cane con il clicker training
Il clicker, ovvero un piccolo e semplice oggetto che serve per addestrare molti animali domestici, cane in primis. Il clicker training è un metodo graduale che serve ad agire sul comportamento dell’animale ed è in grado di ottenere risultati eccellenti. Inizialmente questa tecnica è stata ideata per lavorare con i delfini, ma oggi è in uso con quasi tutti gli animali, pensate amici di Tutto Zampe, anche sui cavalli ed i conigli. Il principio di base è quello dell’azione-premio.
Tale cane, tale proprietario? Una ricerca dice di si
Quante volte vi sarà capitato di vedere un amico a 4 zampe con il suo rispettivo compagno umano e di pensare, tale padrone, tale cane! Tutta una casualità? Forse no, e a quanto pare le somiglianze non sono solo estetiche. Secondo una ricerca condotta dalla Scuola di Psicologia dell’Università di Leicester in Gran Bretagna, infatti, le persone un po’ scostanti tendono a scegliere cani che hanno la fama di essere più aggressivi, come il Rottweiler o il Pit Bull.