Ondata di caldo, il vademecum dell’ENPA per gli animali 

cane, caldo

Con il caldo eccezionale in arrivo è bene ricordare che anche gli animai soffrono molto il caldo e che devono essere protetti quando le temperature diventano molto alte. 

Arriva direttamente dall’Enpa (Ente nazionale protezione animali) il vademecum per aiutare i nostri amici a quattro zampe per affrontare le giornate di caldo in tutta sicurezza.  

cane, caldo

1) Cani e gatti non “sudano” come noi umani considerando che la loro temperatura corporea normale è si circa 38,5 e per abbassarla aumentano i ritmi respiratori. Dovrete essere certi che abbiano sempre un luogo ombreggiato e ventilato, dove riposarsi, acqua fresca, cibo leggero e di facile digestione.

Pesci rossi, cosa fare quando “galleggiano” curvi in superficie

Pesci rossi, cosa fare quando galleggiano in superficie un po’ come se fossero tappi di sughero, capovolti su di un lato, in una posizione decisamente ricurva ed innaturale? Prima di tutto è bene spiegare da cosa dipende questo fenomeno: la causa è da ricercarsi in disturbi alimentari e genetici. I pesci rossi che si trovano in commercio sono allevati per ricavarne esemplari  con quel preciso aspetto. Purtroppo giocare con i geni può provocare delle malformazioni, degli effetti collaterali indesiderati.

Pesci rossi che cambiano colore, quando e se preoccuparsi

I pesci rossi cambiano colore: non tutti lo sanno ma è un processo del tutto normale. Non bisogna dunque allarmarsi se notiamo cambiamenti simili nell’aspetto di uno o più esemplari presenti nel nostro acquario. In alcuni casi, potremmo essere infatti portati a pensare che si tratti di un segnale spia di disturbi di salute o ancora di problemi relativi alla qualità dell’acqua nella vasca o ancora a squilibri nutritivi nella dieta. Per capire il fenomeno del cambio colore nel pesce rosso è bene dunque sapere innanzitutto da cosa può dipendere e come può evolversi.

Malattie virali pesci, la linfocisti

Malattie dei pesci dell’acquario, oggi parliamo di un virus molto diffuso che scatena la linfocisti, una patologia che fortunatamente non è quasi mai fatale ma che provoca lesioni fisiche agli esemplari colpiti. Si tratta, nello specifico, di un iridovirus abbastanza grosso nelle dimensioni trattandosi di un agente virale: misura infatti tra i 180 ed i 300 nm ed attacca il tessuto connettivo dell’animale. Per avere un’idea di quanto sia diffusa la linfocisti nella popolazione ittica, pensate che colpisce oltre 125 specie. Il suo campo di azione è altrettanto vasto perché intacca sia varietà che vivono in acqua dolce che quelle che abitano ambienti salmastri, sia pesci d’allevamento che selvatici.

Occhio gonfio, pesce ed esoftalmia

Gonfiore all’occhio nei pesci dell’acquario, un disturbo conosciuto come esoftalmia che può interessare anche entrambi i bulbi oculari e che, più che una vera e propria malattia, è un sintomo. Da cosa dipende, come prevenirlo e cosa fare in caso l’animale presenti un occhio gonfio? Ce lo spiega Neil Monk, zoologo della University of Aberdeen, partendo dall’aspetto di un pesce colpito dal problema: oltre alla protuberanza verso l’esterno, la superficie oculare può apparire bianca o offuscata. Le cause del gonfiore dell’occhio del pesce sono da rintracciarsi nella fuoriuscita di liquidi dai tessuti che si trovano nella regione localizzata dietro il bulbo oculare.

Salute pesci acquario, corrosione ed infezione delle pinne

Salute dei pesci dell’acquario: proseguiamo il nostro viaggio all’interno delle malattie e delle anomalie fisiche più comuni che possono affliggere la comunità ittica parlando dei disturbi a carico delle pinne. Quando notiamo dei danni a queste strutture fondamentali per il pesce potrebbe trattarsi di conseguenze imputabili ad un combattimento avvenuto nella vasca ma potrebbe anche essere il segnale spia di una patologia sottostante, principalmente un’infezione batterica o fungina. Il primo aspetto da considerare, in ordine di comparsa, come il sintomo di qualcosa di anomalo nell’animale, è la presenza di striature rosse sulla superficie delle pinne.

Malattie pesci acquario, l’idropisia: quello strano gonfiore addominale del pesce

Malattie dei pesci dell’acquario: oggi parliamo di idropisia che più che una patologia è una condizione fisica localizzata che funge da spia di un disturbo di salute più generalizzato. Se il vostro pesce vi sembra gonfio e si ingrossa, con le squame che si sollevano dal corpo, la causa è probabilmente da ricercare in un accumulo di liquidi all’interno dell’organismo dell’animale. Il gonfiore che osserviamo altro non è che il risultato dell’incapacità del pesce di regolare i livelli di liquidi presenti in una zona del suo corpo. Solitamente si tratta dell’addome, nello specifico la cavità viscerale che ospita lo stomaco, l’intestino, la cistifellea ed i reni.

Pesci, malattia dei Guppy

Malattie dei pesci nell’acquario: oggi parliamo di una patologia che colpisce in special modo i Guppy (Poecilia reticulata) tanto da essere denominata Guppy disease. Si tratta di un’infezione provocata da parassiti, protozoi ciliati istofagi del genere Tetrahymena, molto diffusa negli allevamenti di Poecilidi del Sud-Est asiatico e che, per via del commercio mondiale di pesci ornamentali, si è verificata anche in Italia in una comunità importata dalla Malesia, come testimonia uno studio dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna. Vediamo come si manifesta e come intervenire per limitare i danni e prevenirla.

Pesci: cure per gli esemplari più comuni

Un bambino che rimane affascinato di fronte allo spettacolo della natura e, soprattutto, osservando esseri viventi che guizzano colorati e silenziosi nell’acqua: una scena comune che rappresenta un pò l’infanzia di tutti. Parliamo, quindi, di una immagine quotidiana e di una sensazione che, probabilmente, ha riguardato tutti nell’età infantile. Ma è davvero così semplice curare un piccolo pesciolino rosso? Rispetto a qualunque altro animale, è davvero così indipendente dall’uomo? Un quesito che si pone in generale anche per tutte le altre creature del mare che possono vivere nelle case senza un apposito acquario.

Pesci rossi: vietato usare la boccia di vetro

E’ quasi una tradizione: quando si sceglie di acquistare un pesce rosso, il primo luogo dove si pensa di metterlo è la classica boccia, complici anche molti film, cartoni animati o antiche credenze. Ricordatevi, però, che quella diventerà la casa del vostro taciturno amico e non va assolutamente bene.

Probabilmente questa rivelazione, ormai neppure del tutto nuova, sarà in grado di gettare nella confusione chi non è per nulla esperto nel settore dell’allevamento delle creature del mare, ma anche quelle vinte ad una fiera o regalate da un amico, vanno rispettate al massimo, tra l’altro visto che sono pure provate dallo scomodo trasporto nel classico sacchettino con i manici.

La cura della tartarughe d’acqua: malattie più frequenti

Le tartarughe sono, in natura, tra gli animali più longevi: purtroppo non è così in cattività, soprattutto se vengono allevate non avendo cura delle loro naturali inclinazioni e delle loro esigenze primarie. Tra le malattie più frequenti che possono colpire le tartarughe, ricordiamo in primis la carenza di vitamina A, dovuta principalmente ad una scarsa alimentazione.

Il sintomo principale di tale mancanza è rappresentato da una tumefazione delle palpebre, da una otite, da problemi di pelle ma anche lesioni negli organi interni e respiratori: la mancanza di tale vitamina inoltre può far si che la tartaruga sia maggiormente predisposta alla rinite, infezione delle prime vie respiratorie. Per sopperire a tale mancanza, oltre a dare alla tartaruga alimenti ricchi di vitamina A, esistono in commercio anche degli integratori, da somministrare non più di una volta la settimana e sotto stretto controllo del vostro medico veterinario.

Tra le malattie oculari ricordiamo la presenza di occhi gonfi, che sono spesso dovuti ad una infezione batterica causata da uno scarso riciclo dell’ acqua o da un difettoso o insufficiente sistema di filtraggio. Tra le malattie che invece interessano la corazza, annoveriamo il rammollimento del carapace (causato quando la tartaruga trascorre troppe ore in acqua senza poter salire, ad esempio perchè non è presente nella vasca una zona asciutta), e le lesioni o piaghe si possono verificare a causa di continui sfregamenti della tartaruga con sassi o altro: per evitare infezioni eliminate ciò che causa gli sfregamenti.

Pesci e vacanza estive: i consigli per l’alimentazione

Dopo cani, gatti, conigli e furetti, oggi è la volta dei pesci: ecco quali sono gli accorgimenti utili da adottare se si possiede un acquario e bisogna assentarsi qualche giorno in vista delle vacanze. A differenza degli altri animali da compagnia, i pesci non possono essere spostati, ma non per questo è sbagliato avere il timore di lasciare i propri animali in mano di persone inesperte che potrebbero dargli poco cibo oppure troppo.

Innanzi tutto, bisogna sapere che i pesci sono in grado di sopravvivere diversi giorni senza cibo: basti considerare il fatto che gli acquariofili hanno l’abitudine di tenere sotto controllo l’alimentazione dei pesci non dandogli da mangiare tutti i giorni, in quanto in ogni acquario, soprattutto se ben tenuto, si formano discrete quantità di microrganismi e alghe che costituiscono una riserva di cibo vivo.

Marea nera, paura per la sopravvivenza degli animali

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Pochi giorni fa la notizia terribile della rottura di una nave carica di petrolio, proprio vicino alla costa degli Stati Uniti: la tragedia ambientale che potrebbe derivare da ciò è evidente e sotto gli occhi della comunità internazionale che si sta mobilitando per cercare di arginare il danno. La dispersione in mare di petrolio costituisce un indubbio danno per le molte specie di animale che vivono sui fondali marini, soprattutto in considerazione del fatto che questo è il periodo dell’anno in cui molte specie scelgono proprio il Golfo del Messico per fare una sosta nelle migrazioni o per riprodursi.

Ma quali sono le specie più a rischio in questo delicato periodo dell’anno? Secondo gli esperti intervistati dal quotidiano Globalpost, riportato dal ANSA, tra le specie più delicate vi è senza dubbio il tonno atlantico, in quanto già a rischio di estinzione, depone proprio da metà maggio a metà giugno le uova nell’area interessata dalla marea nera. Senza dimenticare la tartaruga marina Carretta Carretta, che ha come rotta migratoria proprio il delta del Mississipi, lo squalo che sceglie ogni anni Chandeleur Island, vicinissima alla zona dell’incidente per riprodursi e che peraltro si nutre di plancton, anch’esso colpito dalla marea nera.

Balene e delfini sono a rischio immediato, perche’ l’ingestione o l’inalazione di petrolio provoca infiammazioni e danni a diversi organi, mentre il pellicano Marrone, da poco considerato specie non più a rischio, rischia di rientare di diritto nella categoria in quanto depone le proprio uova sulla costa atlantica interessata. I sedimenti intorno alle spiegge della Louisiana sono sede anche dei principali allevamenti di ostriche del paese messi a rischio a causa delle esalazioni di idrocarburi rilasciate dalla nave.