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Malattie pesci acquario, l’idropisia: quello strano gonfiore addominale del pesce

Malattie dei pesci dell’acquario: oggi parliamo di idropisia che più che una patologia è una condizione fisica localizzata che funge da spia di un disturbo di salute più generalizzato. Se il vostro pesce vi sembra gonfio e si ingrossa, con le squame che si sollevano dal corpo, la causa è probabilmente da ricercare in un accumulo di liquidi all’interno dell’organismo dell’animale. Il gonfiore che osserviamo altro non è che il risultato dell’incapacità del pesce di regolare i livelli di liquidi presenti in una zona del suo corpo. Solitamente si tratta dell’addome, nello specifico la cavità viscerale che ospita lo stomaco, l’intestino, la cistifellea ed i reni.

Se un esemplare, all’interno della comunità dell’acquario, non riesce a regolare i fluidi corporei, il più delle volte c’è qualche malattia scatenante alla base del sintomo.  Tra le cause più comuni additate dagli esperti come fonte primaria dell’anomalia che si osserva nel pesce figurano le malattie infettive; lo stress causato al pesce da fattori ambientali: dall’aggressività subita da parte di altri esemplari presenti nella vasca, a livelli elevati di nitriti, di ammoniaca o ancora al pH basso frutto di una cattiva o scarsa manutenzione dell’acquario da parte dell’acquariofilo.

L’idropisia non è contagiosa ma se i pesci sono sottoposti alla stessa fonte di stress o patogena potremmo ovviamente osservare il diffondersi di più casi nel nostro acquario. Quando il gonfiore compare generalmente è troppo tardi per scongiurare il peggio anche se, in alcuni casi, individuata nella prime fasi, può essere trattata con farmaci antibatterici e soluzione saline specifiche.

La migliore arma, come sempre per la salute dei pesci, resta la prevenzione. Gli esperti spiegano che, solitamente, uno o due giorni prima della comparsa di gonfiore, il pesce smette di mangiare, tende ad isolarsi dal gruppo e non reagisce accorrendo alla vista del cibo come di consueto. Generalmente una dieta varia, compagni di vasca compatibili e condizioni ambientali sane dovrebbero rivelarsi sufficienti a scongiurare il rischio.

[Fonti: Fish Channel; Acquaportal]
[Foto: Petgoldfish.net]

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