A Molfetta, l’assurda caccia al cane nero

Molfetta caccia cane nero

Molfetta caccia cane nero

A Molfetta si è verificato un episodio davvero paradossale, ai danni di una povera cagnolina nera randagia, regolarmente sterilizzata e microchippata, accusata di aver dato un morso ad uno Yorkshire, forse un po’ troppo invadente. Da quel giorno, la padrona della “vittima” – e che sarà mai un morso! – è stata più volte avvistata nei paraggi della zona industriale della città, dove si è verificato l’accaduto, per darle la caccia!

Cane spara a cacciatore…. involontariamente

caccia,

Cane spara a cacciatore“. La notizia è di quelle che ricordano i cartoni animati, ma in realtà sembra essere vera, riportata da quotidiani e telegiornali nazionali negli Stati Uniti (e che ora sta facendo il giro del mondo sul web). E’ chiaro che l’animale, il cane da caccia, comunque fedele amico dell’uomo, non ha premuto il grilletto volontariamente, certo è che benché si sia sfiorata la tragedia, qualcuno ha pensato che qualche “segno” del destino abbia voluto dare la giusta punizione al signore in questione, impallinato, nel fondoschiena. Ma veniamo ai dettagli:

L’Orso Dino è stato ucciso in Slovenia

Avevamo parlato molte volte lo scorso anno dell’Orso Dino, diventato una sorta di “ladro” imprendibile, in grado persino di distruggere tutti gli aggeggi che gli erano stati messi addosso per segnalarne i movimenti. Di lui si perdevano in continuazione le tracce, ma il risultato era che i cittadini delle zone in cui si spostava erano terrorizzati.

Dino, infatti, era noto per le sue scorribande senza sosta, durante le quali faceva razzia di qualunque animale si trovasse intorno. Nel Vicentino, ormai, non si dormiva più la notte e non erano pochi i cacciatori che avevano tentato di farsi giustizia da soli, in attesa che arrivassero dei provvedimenti più mirati. I risultati erano però sembravano scarsi, fino a quando per una manciata di mesi, nessuno ne ha più parlato. Almeno fino ad oggi, perchè adesso l’Orso Dino non c’è più:  è stato ucciso in Slovenia.

Cat Larry il gatto 007: dormi e lascia vivere

GattoE’ di poche settimane la notizia di “Cat Larry il gatto 007 con licenza di uccidere i topi“, il nuovo acquisto nel team di agenti segreti britannici ha la missione di ridurre drasticamente la presenza di topi a Downing Street dove si trovano le residenze ufficiali di due fra più importanti ministri del Regno Unito, sicuramente Fleming traendo spunto dalle avventure del felino non avrebbe mai scritto “Vivi e lascia morire” ma “Dormi e lascia vivere”.

Cat Larry il gatto 007 con licenza di uccidere i topi

David Cameron

Gatto

Bond, James Bond? Roba da dilettanti, il nuovo agente 007 si chiama Larry, Cat Larry e, proprio come il famoso personaggio di Fleming, ha “licenza di uccidere”. Direttamente dal centro Battersea Dogs and Cats Home di Londra è stato trasferito a Downing Street 10 dove risiede il primo ministro David Cameron. La sua missione? Eliminare i topi che da mesi girano indisturbati nella residenza del premier inglese.

L’AIDAA dà i numeri, 3300 cani maltrattati dai cacciatori

cane pessimista triste

cane pessimista tristeNell’articolo di ieri TuttoZampe dava i numeri, numeri alti, che si riferivano ad una stima dei rapimenti stilata da AIDAA, l’associazione continua a fornirci dati che purtroppo non sono per niente confortevoli.

L’Associazione Italiana per la Difesa Animali e Ambiente parla dei cani maltrattati dai cacciatori: 3300 segnalazioni “firmate e sottoscritte.

Caccia, Sarah Palin uccide un caribù in mondovisione (video)

Fa infuriare la PETA, Sarah Palin, ex candidata repubblicana alla vicepresidenza Usa, uccidendo un caribù, animale della famiglia dei Cervidi, in diretta tv, nell’ambito di un reality show che la vede protagonista, Sarah Palin’s Alaska. Dan Mathews, vice presidente dell’associazione che raccoglie gli animalisti più convinti, People for the Ethical Treatment of Animals, in una nota esprime tutta la sua indignazione contro un gesto cruento, volto solo ad alzare lo share:

Sarah forse pensa che un po’ di violenza e sangue, oltre ai peggiori istinti, possano spingere le persone a guardare il suo noioso show. I suoi ascolti comunque restano morti come i poveri animali a cui spara.

La Palin, dal canto suo, si dichiara ferma sostenitrice della caccia o meglio sostiene di aver ingaggiato una battaglia contro quella che definisce l’ipocrisia degli animalisti:

Cacciare è una cosa che la maggior parte degli abitanti dell’Alaska fa per riempire i freezer di carne in vista dell’inverno. Fareste meglio a risparmiarvi certe condanne. L’episodio di stasera è controverso? Davvero? A meno che non abbiate mai indossato scarpe di cuoio o mangiato un pezzo di carne in vita vostra, risparmiatevi le critiche sulla puntata. Sono orgogliosamente intollerante rispetto all’ipocrisia contro la caccia.

Brambila, Caccia e Droga: la settimana in pillole

cane di un cacciatore

La Coscienza degli Animali nasce per volontà del ministro Michela Brambilla al fine di sensibilizzare le persone nei confronti di tutti gli animali.

L’associazione “più odiata dai cacciatori” con l’aiuto del Dott. Veronesi e Vittorio Feltri continua a dare la caccia, scusatemi il gioco di parole, alle blande leggi che regolamentano la stagione venatoria.

La coscienza degli animali” – che conta 120 mila iscritta – “è nato con lo scopo di avviare nel nostro Paese quel cambiamento culturale che potrà portare ad una nuova sensibilità di amore e rispetto nei confronti degli animali e dei loro diritti” spiega il Ministro Brambilla sempre in prima linea per combattere a sei zampe con gli animali.

Il manifesto vanta un principio sacrosanto: “gli animali nascono uguali davanti alla vita e per questo hanno il diritto di essere rispettati… bisogna porre un freno al massacro degli animali nella stagione venatoria, fino alla totale abolizione della caccia… non è degno di un Paese civile uccidere per sport, spesso con metodi crudeli, esseri viventi ignari e indifesi”.

Per questo verranno organizzate altre giornate come quella dell’8 Novembre a Roma contro una pratica che l’Italia chiede a gran voce di abolire.

No alla caccia, l’Italia è schierata

Il recente sondaggio sulla caccia, commissionato dal Ministero del Turismo, conferma ancora una volta un dato molto incoraggiante: la stragrande maggioranza degli italiani è contraria alla caccia. Una contrarietà che si fonda su molteplici aspetti:  da un lato l’inutile massacro di milioni di animali, oltre ai gravi rischi per l’incolumita’ pubblica e non da ultima l’alterazione degli equilibri ambientali. Lo afferma in una nota la LAV- Lega Anti Vivisezione facendo riferimento al sondaggio Ipsos, intitolato ‘Gli italiani, il turismo, gli animali e la caccia’.

Secondo tale sondaggio ben l’88% degli italiani ritiene importante che la politica intervenga a tutela degli animali, domestici o selvatici, mentre  il 77% crede che il nostro Paese debba adeguarsi a un piu’ evoluto contesto europeo di tutela e rispetto nei loro confronti. Massimo Vitturi, responsabile del settore caccia e fauna selvatica della LAV a tal proposito commenta:

La maggioranza contraria alla caccia, che emerge dal sondaggio del Ministro Brambilla, e’ letteralmente schiacciante rispetto ai cacciatori, che rappresentano solamente l’1% della popolazione! In un Paese democratico la caccia sarebbe gia’ stata abolita da tempo. Grazie a questo sondaggio anche le massime istituzioni nazionali hanno preso atto che il rispetto degli animali e dell’ambiente interessa la gran parte dei cittadini, e non e’ appannaggio esclusivo delle associazioni animaliste ed ambientaliste.

Stagione venatoria 2010/2011: è gia strage di specie protette

cicogna

Nonostante si sia aperta da poche settimane, la nuova stagione venatoria è già pronta a far registrare infrazioni alle leggi in difesa delle specie protette e incidenti tra i cacciatori, come ad esempio quello accaduto nella provincia di Ascoli Piceno, dove un uomo è stato colpito da un fucile caduto a terra. Le guardie volontarie del WWF hanno emesso numerose multe per le violazioni e i Centri di Recupero Animali Selvatici sono in attività per curare aironi, poiane e altri rapaci feriti dalle armi da fuoco.

L’esempio più eclatante di infrazione alla legge in difesa delle specie protette è un esemplare di cicogna nera uccisa nei pressi di Fucecchio, in Toscana, una zona che, tra l’altro, il WWF avevo da tempo chiesto di essere elevata ad area protetta, in quanto è l’ultima grande zona umida della Toscana.

Nonostante l’esemplare fosse stato avvistato già da alcune settimane e segnalata agli organi di vigilanza, il povero animale è stato abbattuto.

Stagione venatoria 2010-2011: già raccolte 100.000 firme per abolirla

Ieri è iniziata la stagione della caccia 2010-2011 che si chiuderà il 31 gennaio e che già all’inizio che si preannuncia piena di polemiche, considerando anche le 100.000 firme raccolte per abolirla e dal corteo organizzato a Venezia dal Ministro del Turismo Michela Brambilla, dell’oncologo Umberto Veronesi, già ideatori del Manifesto per la coscienza degli animali. A proposito della caccia, ecco cosa si legge nel Manifesto:

La coscienza animalista è una grande ricchezza di cui andare orgogliosi. Al centro c’è il rifiuto deciso della barbara pratica della caccia da parte di una schiacciante maggioranza dell’opinione pubblica che non deve più essere ignorata. Chi si dedica a questa attività non solo nuoce agli animali del Pianeta, ma provoca anche grave danno all’ambiente.

Oltre all’amore per gli animali e per l’ambiente, le polemiche riguardano anche la questione della sicurezza, soprattutto perché, secondo le varie associazione, nella scorsa stagione venatoria, sono stati 23 i cacciatori morti e oltre 53 quelli feriti, senza contare le vittime tra i cittadini.

Inizia la caccia, ferito un gatto

Caccia Friuli

La stagione venatoria è iniziata ormai da qualche giorno, e come ogni anno non sono mancate le polemiche, soprattutto sulle date di apertura nelle varie regioni, sulla possibilità o meno di cacciare specie protette e in via d’estinzione e di colpire a morte la fauna selvatica nei periodi di riproduzione.

Noi di Tuttozampe vogliamo occuparci degli effetti collaterali della caccia, degli incidenti che colpiscono animali innocenti, e non che gli uccellini non lo siano, ma delle pallottole che vanno a finire su specie che non rientrano tra quelle che si possono impallinare con il beneplacito dello Stato: i gatti, ad esempio.

Allarme caccia al Ghiro: potrebbe rischiare l’estinzione

ghiro_2

Il corpo forestale dello stato lancia l’allarme per un problema che potrebbe portare serie conseguenze negli equilibri naturali e l’estinzione di un animale simpatico e socievole: il ghiro. Infatti è stata diffusa la notizia secondo cui negli ultimi anni vi sarebbe stata una caccia senza precedenti nei confronti di tale specie, la cui carne, saporita, pare essere divenuta un must tra quanti amano la cacciagione.

La caccia al ghiro, illegale, pare essere diffusa soprattutto sulle montagne della Calabria, nel Lazio, in Campania e in Toscana, in particolare nel Rossanese e nella Locride, fra le province di Reggio Calabria e Catanzaro, la Forestale ha messo a segno diverse operazioni di repressione del bracconaggio. Il ghiro, specie protetta, a lungo andare potrebbe anche rischiare l’estinzione, a causa delle sue carni pregiate e perfette, come si legge in una nota, per la preparazione dello spezzatino.

Il ghiro sta uscendo dal letargo proprio in questo periodo, è un animale notturno, piuttosto impacciato che si spaventa con facilità: un rumore improvviso o un fascio di luce puntato al muso lo disorienta con facilità, consentendo ai cacciatori e bracconieri una facile cattura. Il ghiro si riproduce una sola volta l’anno, con difficoltà: pur dando alla luce dai cinque ai sette piccoli, è difficile che questi sopravvivano, chiudendosi poi in un lungo letargo ad ottobre, dopo una bella scorpacciata di castagne e frutti.