Gatti soffrono di ansia da separazione

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Anche i gatti soffrono di ansia da separazione: bisogna smettere di considerarli come degli animali ai quali non importa niente del proprio padrone: a spiegarlo è una ricerca condotta dagli scienziati dell’Universidade Federal de Juiz de Fora, in Brasile e pubblicata sull’importante rivista scientifica Plos One.

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Ansia da separazione nel cane, veterinario risponde

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Richiesta di consulto veterinario su ansia da separazione cane
“Buongiorno, vi scrivo per esporvi il problema che abbiamo con la nostra meticcia Zoe. Zoe è stata presa in canile, trovata appena nata in Salento senza mamma e con tre fratellini due di loro deceduti subito dopo essere stati soccorsi è arrivata a Savona e li siamo andati a prenderla. Zoe soffre di ansia da separazione, e la situazione sta peggiorando portando l’intera famiglia a uno stato d’ansia che non è sicuramente di aiuto per la nostra cagnolina. Zoe ha 4 anni, quando l’abbiamo presa (aveva si e no 40 giorni) avevamo orari lavorativi differenti da quelli che abbiamo oggi e che ci portano quasi tutti il giorno fuori casa. Appena andiamo via Zoe inizia ad abbaiare e ululare, e i vicini ormai non sopportano più, di conseguenza pur avendo un giardino attrezzato, per tutelare Lei e loro abbiamo deciso di lasciarla in casa, abbiamo acquistato un kong e lasciamo la televisione accesa lasciandogli libero accesso alla stanza di nostro figlio. Ma anche questo non è sufficiente. Siamo terrorizzati al pensiero di doverla dare via, perchè purtroppo la casa non è di nostra proprietà, ma in affitto. Zoe anche quando è in giro abbaia a qualsiasi cosa si muova, rizzando il pelo sulla schiena. Quando ci è capitato di portarla in pensione, invece, appena è libera gioca con cani e gatti senza problemi. Abbiamo tentato con il Korrector seda, che all’inizio pareva la tranquillizzasse ma poi probabilmente si è assuefatta, allora sotto consiglio abbiamo provato i fiori di bach ma senza alcun risultato. Ho letto che i cani sentono gli stati d’animo dei padroni, ebbene io sono una persona ansiosa, e non vorrei che anche questo influisse sul suo stato psicologico. Non sappiamo più cosa fare, siamo disperati. Grazie mille se potrò avere un consiglio .

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Ansia da separazione nel cane, il veterinario risponde

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Richiesta di consulto veterinario su ansia da separazione nel cane
Buongiorno, ho bisogno del vostro aiuto: ogni volta che esco per andare a lavoro o per fare delle commissioni al mio ritorno trovo il mio cane completamente bagnato, sia sulle zampe che sul muso. E’ una cagnolina di sei mesi ed è un maltese. E’ molto legata a me anche troppo, benché io tenda ad essere sempre più distaccata..come posso gestire questo suo comportamento di ansia da separazione? Delle volte oltre a leccarsi fino a bagnarsi completamente le zampe, abbaia fino al mio arrivo e fa pipì in luoghi che generalmente in mia presenza non ha mai sporcato. È in casa con me da quando aveva tre mesi. Ringrazio anticipatamente per la risposta.

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Cane abbaia quando è solo in casa, che fare?

cane abbaia quando solo in casa

Richiesta di consulto veterinario
Buonasera gentilissima Dottoressa, sono il proprietario di un cocker spaniel femmina di 2 anni e 10 mesi. La cagnolina è buonissima, per nulla aggressiva e non abbaia mai ma quando è costretta a stare da sola in casa (sia io che mia moglie lavoriamo) dopo un pò che si rende conto che è sola in casa comincia ad abbaiare e ululare. Per sapere come si comporta utilizzo un registratore così quando torno posso controllare. Questo ci comporta non pochi problemi in quanto già una volta siamo stati richiamati da un condomino che poco sopporta i lamenti della mia piccola. Abbiamo provato a lasciarle il televisore acceso e i suoi ambienti abituali di libero accesso, tanto non ci procura alcun danno nè si lascia andare a dispettucci vari; a volte si lamenta di più a volte meno. Ne abbiamo parlato con la nostra veterinaria che ci ha consigliato di provare a darle delle compresse di adaptil ma noi non vorremmo ricorrere a tanto. Le chiedo un consiglio da esperta comportamentalista perchè siamo davvero disperati e sfiduciati. La ringrazio sin da ora per l’attenzione che vorrà dedicarci. Cordiali saluti.

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Insegnare ai cuccioli a non scavare in giardino

giardino

Se anche il vostro cucciolo ha la brutta abitudine di scavare dei buchi in giardino, arando e distruggendo tutto ciò che trova, aiuole comprese, sappiate che siete in buona compagnia. Lo fanno praticamente tutti i cuccioli: ma perchè? E soprattutto come insegnare ai cuccioli a non scavare in giardino?  Seguendo questi semplici consigli potrete ottenere degli ottimi risultati.

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Come educare il cane a stare da solo a casa

Come educare cane stare solo casa

Come educare cane stare solo casa

Lasciare il cane da solo a casa potrebbe essere un problema. In generale tutti gli amici a 4 zampe vivono l’isolamento come una sorta di punizione o di abbandono perché sono animali sociali e vorrebbero sempre vivere all’interno del loro branco, anche quando questo è composto da esseri umani. Come fare, allora, per evitare l’ansia da separazione?

Cani ed ansia da separazione, cosa fare e non per curare l’animale

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cani ansia separazione cosa fare curareTorniamo anche oggi a parlare di cani affetti da ansia da separazione dal proprietario. Non si tratta di una dimostrazione di fedeltà ed affetto estremo, benché da questa abbia inizio, ma di un disturbo del comportamento dell’amico a quattro zampe, che è incappato in una dipendenza eccessiva, malsana, nei confronti dell’uomo. Una vera e propria patologia cronica che può portare il cane anche all’autolesionismo.

Cani ed ansia da separazione: come distinguere i sintomi

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cane ansia da separazione sintomiL’ansia da separazione nei cani può essere un disturbo molto serio che si manifesta con un comportamento insolito nell’animale nel momento in cui si trova lontano dal suo compagno umano: anche il Fido più tranquillo se si sente abbandonato può cominciare a dimostrare intemperanze: abbaiare di continuo, distruggere cuscini e scarpe, far cadere oggetti, stracciare giornali, raschiare la porta di casa….. Ma come facciamo a capire se questo comportamento è dovuto all’ansia da separazione (che va trattata) o solo una carenza educativa, o peggio noia e desiderio di fare guai?

Animali domestici, cosa fare in caso di divorzio

In caso di divorzio o separazione, l’animale domestico si trasforma spesso in oggetto di contesa alla stregua di un vaso cinese. Solitamente viene considerato un bene che appartiene al proprietario legittimo ovvero a chi lo ha acquistato o ricevuto in dono o comunque più fortemente voluto.

Non vogliamo entrare nel merito di questioni legali quanto piuttosto spingere ad un’attenta riflessione quanti stanno pensando di ingaggiare una battaglia a suon di avvocati non tanto per avere con sé il cane piuttosto che il gatto di famiglia per motivi affettivi, quanto piuttosto per assestare l’ennesimo colpo a proprio favore contro l’ex coniuge o l’ex convivente.

E’ essenziale porsi alcuni interrogativi cruciali su chi sia, a conti fatti, il vero proprietario, prima di procedere.

Maltrattamenti sui gatti, come intervenire

Abbiamo parlato di come riconoscere un gatto che ha subito maltrattamenti e abusi. L’animale rimane spesso appartato, è diffidente, ansioso, silenzioso o peggio miagola troppo. Come intervenire per fargli riacquistare fiducia negli esseri umani?

E’ indispensabile in primis avere pazienza e non aspettarsi che le cose si sistemino nell’arco di un  giorno. Non avere aspettative troppo elevate per il risultato finale. Spesso ci vuole un anno per trasformare un gatto che ha subito abusi in un animale domestico socievole. Anche così, non aspettatevi un miracolo: è molto improbabile ottenere una completa risoluzione dei problemi. Al massimo il gatto avrà fiducia dei familiari, di chi lo accudisce e lo nutre, ma resterà comunque ostile con gli ospiti e con gli estranei.

Detto questo, tentare questo lavoro terapeutico può essere una sfida gratificante, e coloro che hanno avuto successo non hanno certo mai rimpianto la loro decisione di fare di un animale infelice un gatto domestico felice e coccolone.

I gatti e la perdita di un compagno di giochi

Quando un gatto muore, spesso i proprietari notano alcuni cambiamenti nell’altro gatto di casa. Il micio sta in disparte ed è letargico. Alcuni possono smettere di mangiare o diventare appiccicosi nei nostri confronti. Altri possono miagolare lamentandosi come se cercassero il loro compagno. Sulla base di questi segnali esteriori, sembra che i gatti soffrano quando un altro animale della famiglia muore.

Poiché i nostri animali domestici non parlano, non sappiamo però davvero cosa gli stia passando per la mente. Pertanto dobbiamo basare l’interpretazione del loro stato emotivo sul loro comportamento, su quello che fanno in certe situazioni e in determinate circostanze.

Quando una persona vive la perdita di una persona cara, comunica verbalmente il dolore. Molto spesso, però, a comunicarci la sua sofferenza è il comportamento più che la parola. La perdita di attenzione, l’apparire svogliati e disorientati, non mangiare e diventare disinteressati a ciò che accade intorno. Chi elabora un lutto piange, non dorme o dorme più del solito. Un animale in cui si verifica la perdita di un compagno può reagire in modo simile.

Animali e ansia da separazione

Quasi tutti gli animali domestici e, soprattutto, cani e gatti, soffrono se vengono allontanati dal padrone, anche momentaneamente. Del resto loro non sanno per quanto tempo resteranno a distanza e pensano sia per sempre. Il livello di angoscia e frustrazione varia da soggetto a soggetto, ma in linea di massima è per tutti una situazione di grande disagio che può portare a momenti di grande sofferenza. Non è diverso, poi, quando sono abituati a vivere e a giocare con altri simili o con esseri viventi, con i quali hanno instaurato uno stretto rapporto, per cui l’allontanamento, per quanto possibile, sarebbe sempre da evitare.