American Shorthair, il gatto degli emigranti

american shorthair

L’American Shorthair, ovvero il gatto americano a pelo corto, deriva dai gatti domestici portati in America dagli emigranti europei; la razza venne fissata in modo definitivo a alcuni allevatori americani e la il capostipite di questa specie nacque nel 1904 e venne chiamato Buster Brown.

La testa di questo gatto e rotonda, con le guance piene, dotata di mascelle possenti e forti vibrisse; anche il corpo è molto robusto e le zampe sono dotate di piedi forti e adatti a tutti i terreni, la coda possiede una base pesante ed è di media lunghezza. La pelliccia è fitta ma non lanosa, ed è adatta a sopportare climi invernali anche rigidi. L’American Shorthair è il gatto che in assoluto viene riconosciuto con la più vasta gamma di colori.

La prevenzione dei tumori nei cani

prevenzione tumori caniUn sempre maggior numero di cani sopravvive al cancro. Tra questi ci sono sicuramente gli amici a quattro zampe di proprietari attenti alla salute del loro cane e che osservano molti degli accorgimenti suggeriti dai veterinari per scongiurare l’insorgenza di tumori nel loro animale domestico. A questo proposito il dottor Richard Pitcairn, il dottor Cheryl Schwartz ed il dottor Bob Goldstein hanno redatto una sorta di guida per i padroni di cani con poche semplici regole da osservare per evitare la comparsa di cancro.

Tra le prime disposizioni dei veterinari compare quella di rifornire il cane solo con acqua pura. L’acqua del rubinetto infatti può contenere sostanze chimiche come il piombo, l’arsenico e nitrati. Filtrare l’acqua è fondamentale per eliminare tutte le sostanze impure che possono nuocere al vostro cane. Se decidete di acquistare un depuratore d’acqua, tenete a mente che, sebbene inizialmente più costoso rispetto all’acqua in bottiglia, è molto più economico a lungo termine. Si può anche decidere di utilizzare l’acqua in bottiglia o distillata. L’acqua pura elimina le tossine dal corpo e contribuisce a diffondere una sensazione di benessere generale dell’organismo.

Simon’s cat, il terribile gatto della rete!

Simon\’s Cat

Qualcuno di voi sicuramente già lo conosce, qualcun’altro si appassionerà non appena vedrà questi video, e molto probabilmente ci sarà chi non riuscirà ad arrivare alla fine della visione perchè trova Simon’s Cat davvero troppo irritante! Io non ho mai posseduto gatti, ma persone molto care e vicine a me sono invece amanti di questi felini domestici, e devo ammettere che questa visione buffa, scaltra, fastidiosa e irriverente del gatto di Simon la trovo perfetta e ricca di realtà, anche perchè lo stesso effetto lo fa Simon’s Sister’s Dog, quindi da appassionata di cani resto imparziale nella presa in giro!

Tutto ciò nasce dal genio di Simon Tofield, un giovane animatore inglese, che possiede tre gatti, Hugh, Maisie e Jess e probabilmente non ha potuto fare a meno di raccontare a modo suo la vita con un gatto, che è ricca di tenerezze e anche di indifferenza a volte, ma la presenza di un felino in casa, che chiede spesso il cibo, si fa le unghie ovunque, vuole le coccole quando siamo impegnati (mentre se siamo noi ad avvicinarci ci respinge), ci sveglia la mattina infilando le unghie nelle coperte e arrivando fino alla pelle (lo fa apposta?), che ci porta in dono mosche, grilli, lucertole, o anche topini di campagna, dopo averli lasciati senza vita si presta perfettamente a delle vignette umoristiche! Questa è l’ironica e simpatica visione del mondo gatto di Simon’s Cat!

Furetto, un piccolo mammifero da compagnia

furetto

Il furetto è un mammifero appartenente alla famiglia dei mustelidi, e contrariamente a quanto si crede, non è un roditore. Il furetto è la variante domestica della puzzola; la femmina possiede una lunghezza di 40 centimetri, il maschio di 60, ed un peso che varia dai 500 grammi ai due chilo.

Come quasi tutti mustelidi possiede un corpo allungato, muso appuntito, testa triangolare e zampe corte; ha la vista poco sviluppata, ma in compenso è fornito di un olfatto molto fine. I denti sono quelli tipici del carnivoro, perché sono molto sviluppati, soprattutto i canini; la pelliccia è molto folta, come del resto la coda, che è lunga e fitta.

Il furetto è un carnivoro e può essere nutrito con carne bianca bollita, o in alternativa, con le crocchette per gatti, evitate la frutta, la verdura e i dolci perché possono essere dannosi per la sua salute. Ama cacciare, e avendo, una colonna vertebrale molto flessibile, riesce ad entrare anche in buchi molto stretti; questo piccolo mammifero ha un’aspettativa i vita di circa 10 anni.

Se il cane perde peso

perdita peso  caneUn cane in buona salute è un cane felice. Ecco perchè è importante non trascurare neanche il minimo segnale di cambiamento nelle abitudini e nelle condizioni fisiche per intervenire tempestivamente qualora ci sia un problema. Anche il più apparentemente trascurabile sintomo può infatti nascondere l’insorgenza di una patologia più grave ed essere la spia di un’infezione, di un tumore, o di un disagio psichico del cane. Tra i fattori di allarme che compaiono come sintomi di più patologie uno ricorrente e assolutamente da non sottovalutare è la perdita di peso.

Quando il cane inizia a deperire, più o meno considerevolmente, è senza dubbio il segno che qualcosa non va. Potrebbe trattarsi di squilibri nutrizionali nell’alimentazione, e quindi c’è la necessità di cambiare e/o aumentare il tipo e le dosi di cibo. Oppure è il segnale di malattie in corso, che si tratti di virus, infezioni, o tumori, questo solo il veterinario potrà accertarlo.

Il cane e i cinque sensi

sensicaniSpesso nelle descrizioni sulle singole razze canine si fa riferimento ai sensi dei cani, rispetto proprio alle caratteristiche specifiche di quel cane o quell’altro, la vista acuta, il fantastico udito, l’olfatto che non può essere ingannato. Ma facciamo una breve analisi dell’espressione dei cinque sensi nel mondo canino, in modo generico ma anche specifico, con un piccolo riferimento “magico” sul finale.

L’udito. E’ conoscenza comune che i cani percepiscono gli ultrasuoni, ovvero vibrazioni sonore ad altissima frequenza, che noi umani non possiamo sentire. Questa caratteristica era spesso utilizzata durante le guerre, i soldati attraverso speciali fischietti davano ordini ai cani, ordini che il nemico non poteva sentire, e quindi in alcun modo poteva sospettare che il fedele amico dell’avversario fosse pronto a intervenire in qualche modo, magari per chiamare aiuti e rinforzi. In più, noi percepiamo suoni leggeri se sono a circa 4 metri di distanza da noi, questa stessa percezione per il cane corrisponde a 25 metri di distanza, quindi immaginate quanto bene possa distinguere i suoni e percepirne anche la distanza. Di questo ne abbiamo continue prove quotidianamente con i nostri cani, percepiscono suoni e rumori prima di noi, anche  i tuoni durante i temporali, ad esempio, sentono quelli che noi non riusciamo a sentire, e anche per quello hanno più paura di noi!

Il gatto Bombay, caratteristiche e comportamento

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Il Bombay è un gatto nato dall’incrocio tra il gatto americano a pelo corto e il Burmese; è una razza ottenuta per la prima volta in India, ma a causa della sua somiglianza con il leopardo nero dell’India, ha preso il nome della città di Bombay.

Il gatto Bombay possiede un corpo allungato di taglia media, flessuoso e dall’aspetto massiccio, con zampe sottile e robuste; gli esemplari maschi sono molto più grandi rispetto alle femmine. Questi gatti hanno una coda di lunghezza media che agitano molto frequentemente. Per consistenza il pelo ricorda il raso, è molto corto e aderente alla pelle, ed possiede un colore chiaro alla nascita, che tende a scurirsi via via che raggiunge la maturità sessuale.

Gli animali domestici possono essere infettati dal virus A-H1N1?

cani gatti influenza aIl virus A-H1N1, portatore della nuova influenza, erroneamente denominata influenza suina, infetta la popolazione umana e si trasmette come una qualsiasi malattia stagionale di origine virale, tramite le particelle di saliva e stando a contatto con oggetti e persone che lo hanno contratto. Riguardo alle misure di prevenzione, al vaccino e alla terapia contro la nuova influenza qui troverete maggiori ed esaurienti informazioni. Ma per quanto riguarda i nostri animali domestici, esiste qualche rischio che contraggano la malattia? A chiederlo ai veterinari è un sempre maggior numero di proprietari di cani e gatti, allarmati da una simile eventualità.

Tra le tante, e simili, risposte fornite dagli esperti, abbiamo scelto quella data dai veterinari del California Animal Health and Food Safety Laboratory System, che per un Paese così colpito dall’epidemia di A-H1N1 è estremamente rappresentativa e soprattutto rassicurante.

I cani: tra regole e gioco

Educazione cani

educazione cani

Il cane va educato appena arriva in casa. Per educare si intende insegnargli a vivere secondo le regole del vivere civile, imparando a svolgere le sue azioni quotidiane nel rispetto della sua famiglia. Non sporcare, non abbaiare spesso e senza motivo, non aggreddire gli ospiti, non rovinare gli oggetti della casa, non salire su divani e poltrone (se deciderete di non permterglielo o di permetterglielo solo su vecchie poltrone che diventeranno “loro”!), non salire sui letti, obbedire a piccoli ordini.

Per educare un cucciolo, in casa, basta seguire la semplice regola dei premi e dei castighi. Se il cane fa la pipì solo sul giornale in cucina, o solo fuori al terrazzo come gli avete insegnato, una carezza o un biscottino saranno il giusto premio; se ringhia ogni volta che qualcuno viene a trovarvi fate la voce grossa sempre, ogni volta che lo fa, senza ridere e senza accarezzarlo subito dopo, o dategli un leggero colpetto sulla terga con il giornale arrotolato. La punizione, che si differenzia molto dal premio, perchè noi accarezziamo e nutriamo i nostri cani anche indipendentemente dalla giusta azione compiuta, deve avenire immediatamente dopo lo sbaglio o l’azione scorretta. Il cane altrimenti non capirebbe perchè lo sgridate se non lo fate subito dopo e finirebbe con l’avere paura di voi senza motivo.

Perché scegliere un ratto come animale domestico

ratti

I ratti sono dei roditori simili ai topi, solo con dimensioni maggiori, anche se raramente superano i 500 g. di peso; esistono 56 specie di ratti, ma quelle più comuni e diffuse sono due: il ratto nero, o Rattus rattus, e il ratto marrone, o Rattu norvegicus. A differenza di quello che generalmente si pensa, i ratti possono essere addomesticati, e grazie alla loro straordinaria intelligenza possono diventare degli ottimi animali da compagnia.

Intorno ai ratti esistono molti pregiudizi e il rapporto con l’uomo è spesso problematico a causa dell’igiene; in effetti, un ratto che vive nelle fogne può essere portatore di circa 30 malattie trasmissibili all’uomo, ma a dispetto dei luoghi comuni, se tenuto in un ambiente salubre è un animale estremamente pulito. Il ratto possiede un costituzione sana e robusta ed è in grado di correre e saltare molto velocemente; sono animali molto curiosi, intelligenti e affettuosi, e a differenza di altri roditori sono molto socievoli con i loro simili.

Scegliere come animale da compagnia un ratto ha tanti vantaggi; innanzi tutto, i ratti sono molto intelligenti e questo permette un’interazione con loro, poi amano giocare, non fanno rumore, e fatto da sottolineare, sono molto puliti: non emettono odori forti, a meno che non ci siano problemi di salute delle ghiandole.

Gatti famosi

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Una ricerca dell’università di di Warwick in Inghilterra ha rilevato un fenomeno curioso ed interessante: le persone con grosse responsabilità preferiscono circondarsi da gatti! Le ricercatrici June McNicholas e Glyn Collis che hanno effettuato la ricerca in esame, hanno esaminato diversi campioni di persone effettuando diverse statistiche e giungendo alla conclusione che le persone ambiziose e chi in genere ricopre cariche importanti amano il gatto, anche per combattere efficacemente lo stress.

Oltre a questo primo studio ne venne effettuato un altro di pari importanza dall’università della California, dove i dottori Aline e Robert Kidd hanno dimostrato come gli amanti dei gatti abbiano un forte senso di indipendenza, grande astuzia e riescano a nascondere i loro sentimenti più facilmente apparendo di fatto meno fragili.

Curiosando tra le notizie che si trovano online, si scopre che molte persone di potere effettivamente vivono o hanno visuto con un gatto: primi fra tutti i presidenti americani. Tra questi si ricordano Socks, il micio di Bill Clinton e Tom Kitten, il piccolo amico di John F. Kennedy. Il primo presidente ad aprire la casa ad un felino fu niente di meno che Abramo Lincoln: i suoi biografi raccontano che, prima di prendere un’importante decisione, il presidente se ne stava da solo a pensare accarezzando uno dei suoi gatti.

Padrone aggressivo, cane aggressivo

cani aggressiviTale padrone, tale cane. E’ proprio il caso di dirlo. E finchè si tratta di eredità positive, come allegria e giocosità ci può anche stare. Ma se parliamo di aggressività il discorso si fa un tantino più delicato. Recenti studi hanno dimostrato che un comportamento aggressivo da parte del proprietario del cane ha ripercussioni sullo stesso animale, che tenderà, con maggiori probabilità, a sviluppare lo stesso atteggiamento ostile e rabbioso.

Lo studio, realizzato tramite un sondaggio sommistrato dai ricercatori dell’Università della Pennsylvania ad un campione di proprietari di cani, ha riguardato principalmente il confronto sui vari metodi utilizzati per addestrare i cani aggressivi. Il team di ricercatori in veterinaria ha così scoperto che i cani aggressivi con molta probabilità continueranno a rimanere tali, a meno di un radicale cambiamento nelle tecniche di addestramento, di per sè troppo aggressive.

Collie, il pastore del ritorno a casa

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CollieIl Collie è il cane pastore dei bassopiani scozzesi, il guardiano di greggi che discende dal Borzoi, dal Terranova e dal Levriero scozzese. Il suo nome deriva probabilmente dal termine coalie, o coaly, che significa nero come il carbone. Questo probabilmente si riferisce al muso scuro del cane che pascolava le greggi in Scozia, ma è anche possibile che molto tempo fa il Collie fosse prevalentemente di colore nero e che quindi gli scozzesi gli abbiano dato questo nome riferendosi al pelo scuro e non solo al muso del suo antenato.

Il Collie da sempre possiede due caratteristiche fondamentali, che lo hanno reso nel corso del tempo uno dei cani preferiti dalla letteratura, dal cinema e dalla tv. Ha un senso del dovere innato, non è in grado di non portare a termine un compito, e collegato a questo l’amore che lo lega alla sua famiglia e talmente tanto grande che tante sono diventate le leggende e le storie vere che narrano di Collie indispensabili per il padrone o di cani che sono sempre tornati al nido, anche se lontani chilometri e lottando contro mille difficoltà, perchè non potevano fare altrimenti.

Cura degli scoiattoli: come allestire una gabbia

cura scoiattolo

Lo gabbia ideale per lo scoiattolo giapponese non è quella lunga è stretta, perché questo roditore non ama solo arrampicarsi, ma anche correre, quindi è opportuno scegliere una gabbia piuttosto grande, indicativamente con le seguenti misure: 60x30x50 nel caso di un solo esemplare e 65x45x60 nel caso di una coppia. Se si dispone di uno spazio molto ampio come un balcone o un giardino, la cosa migliore è costruire una voliera, che garantirà un maggior confort al vostro scoiattolo.

Se avete scelto la gabbia, la prima cosa da appurare è che non sia dotata di una griglia di fondo per facilitare le operazioni di pulizia: lo scoiattolo potrebbe farsi male rimanendo impigliato con le zampine; i materiali per la cura e l’igiene della lettiera sono gli stessi che si usano per la maggior parte dei roditori domestici; anche gli accessori sono quelli “classici”: un paio di mangiatoie e il beverino con la pallina in fondo.

Se, invece disponete di più spazio e avete deciso di sistemare il vostro scoiattolo in una voliera la prima cosa da controllare è dove si appoggia il fondo. Se esso poggia su un cassetto estraibile utilizzate un fondo igienico adeguato; se, invece, la voliera poggia direttamente sul giardino o sulla terra, si può anche fare a meno del fondo igienico.