Le iniziative dell’Enpa contro l’abbandono estivo degli animali

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Ogni volta che si avvicina l’estate si ripresenta puntualmente il fenomeno dell’abbandono degli animali domestici e in particolare dei cani e dei gatti; dopo aver rallegrato l’inverno, ecco che alla vigilia delle vacanze diventano un peso e vengono lasciati ai bordi di una strada, come se fossero spazzatura.

Fermo restando che questo comportamento è fortunatamente diventato perseguibile legalmente, ogni anno le associazioni animaliste organizzano delle campagne contro l’abbandono estivo degli animali, come ad esempio l’Enpa, l’Ente Nazionale Protezione Animali, che anche quest’anno ha preparato uno spot del quale è protagonista la cagnolina Lilly, simbolo di tutti cani abbandonati.

La qualità della vita degli animali domestici è migliorata

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Nonostante le cattive notizie arrivino in continuazione e riguardano animali vittime di abusi e violenze inaudite, ogni tanto anche qualche tendenza positiva si fa strada. Ormai, infatti, sembra che le famiglie, soprattutto quelle italiane, difficilmente sappiano rinunciare ad avere fra i propri componenti un amico a quattro zampe e, come ha recentemente evidenziato il rapporto Assalco, nel Belpaese, pure martoriato dalla crisi economica, il settore ha avuto invece una stagione felice. Lo studio che, annualmente, si concentra sul mondo dei pets, ha messo in risalto come esistano dei padroni davvero scrupolisi che hanno fatto alzare sensibilmente la qualità della vita dei cuccioli. Si riducono le spese, si esce meno, insomma, ma il budget destinato alla cura e all’acquisto del proprio animale da compagnia non appare intaccato affatto.

In viaggio con Lola

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Quella che vi raccontiamo oggi è una bella storia di amore ed amicizia tra l’uomo ed il suo cane, un cane che non teme nulla e che si adatta ad ogni situazione pur di seguire il proprio padrone: la storia di Lola e dei suoi viaggi intorno alla penisola. Lola è una femmina di cocker spaniel, di colore fulvo e nata 7 anni fa, che è stata contagiata fin da piccola dall’amore della sua famiglia per la moto. E così la piccola Lola è stata munita di occhialoni e casco ed è stata portata in giro sulla moto guidata dal suo padrone ed è diventata la mascotte di tanti motociclisti.

Fino ad oggi ha percorso più di 50mila km in sella alla moto: nel corso degli anni la cockerina ha posato per tre calendari benefici, ha partecipato ad eventi in favore di associazioni animaliste ed è servita da esempio per tutti coloro che ritengono il cane un semplcie animale da cortile. Lola ha inziato la sua avventura in moto a 5 mesi, spronata ma mai costretta dalla sua famiglia.

Lola viaggia all’interno di un contenitore stabilmente agganciato al serbatoio della moto tramite un apposito copri serbatoio e realizzato appositamente per lei: il tutto a norma di Codice Stradale in quanto gli articoli 169 e 170 consentono ai motociclisti di trasportare un solo animale per moto ma a condizione che sia posto all’interno di gabbia, contenitore o simile, che deve essere stabilmente agganciato al mezzo. Lola insomma viaggia in tutta sicurezza! Inoltre il cane è protetto dal parabrezza che impedisce a vento e polvere di darle fastidio: il contenitore poi è abbastanza ampio da consentire a Lola di stendersi e fare un sonnellino se lo ritiene necessario!

Cura della pelle nel gatto

gatto a pelo lungoLa pelle è fondamentale per i gatti come lo é per noi umani: lo strato epidermico protegge il corpo da lesioni e infezioni, aiuta a controllare la temperatura corporea, isola dagli sbalzi di temperatura, e funge da serbatoio di sostanze nutritive importanti.
Si rivela essenziale dunque mantenere la cute dei nostri amici a quattro zampe in buona salute.

Ma qual è il modo migliore per proteggere dalle malattie la pelle del nostro gatto?
Stando al parere dei veterinari, uno dei modi migliori per farlo è attraverso l’aggiunta alla dieta del gatto di acidi grassi omega-3 e acidi grassi Omega-6.

Come tenere a bada il peso degli animali domestici

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Attenzione alla linea degli animali domestici: porzioni di cibo troppo grandi, poco movimento e qualche snack fuori pasto possono provocare problemi di obesità ai nostri amici a quattro zampe.  I medici veterinari dell’Anmvi, l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani, hanno stilato un decalogo con le dieci regole per non far ingrassare troppo cani e gatti; vediamole insieme:

Per prima cosa tenete presente che il fabbisogno calorico giornaliero dipende dal tipo di vita che conduce l’animale, come del resto la sua età: un conto è il fabbisogno di un cucciolo, un’altra quello di un anziano; inoltre ricordate che un animale non va umanizzato: la sua alimentazione non può essere come la nostra, e i pasti devono essere offerti a orari fissi. Controllate il suo peso almeno una volta al mese, palpando il cane; anche le passeggiate e l’attività fisica sono alla base della salute del cane, e non sono di quella fisica.

Non date mai ossa al vostro cane, perché potrebbero bucargli lo stomaco e l’intestino, se volete fargli allenare i denti fornitegli del pane secco. Anche l’acqua è importante nella dieta del vostro animale: per rendervi conto di quanto beve versategli l’acqua da una bottiglia, in modo da capire la quantità.

Gatto: le caratteristiche fisiche condizionano la personalità

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La personalità di un gatto è strettamente legata ai tratti somatici: così un micio più muscoloso apparirà meno vivace e, al contrario, uno longilineo sarà scattante e discolo. La forma del corpo e del muso, ancora, sono fondamentali non soltanto per valutarne razza e bellezza, ma anche per tentare di prevedere quale sarà il carattere nel corso della sua vita. E’ vero anche, però, che la provenienza geografica può contribuire in questo senso e i cuccioli dotati di caratteristiche fisiche robuste, arrivano da climi freddi, come nel caso dei Persiani, con la testa grande ed il muso corto, oltre che una coda dal pelo molto folto. I gatti orientali, dove le temperature sono particolarmente alte, hanno zampe sottili e un peso irrisorio, una testa triangolare e orecchie e occhi obliqui. I felini che, invece, presentano segni intermedi, sono detti semistranieri e sono snelli e muscolosi.

Il gatto bengalese

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Il gatto bengalese, conosciuto anche come gatto Bengal o Bengala, è il risultato di un incrocio ottenuto abbastanza recentemente tra gatti domestici e gatti selvatici, chiamati scientificamente Felis Bengalensis; all’inizio, questi incroci avvenivano per alcune ricerche sulla leucemia felina, dalla quale i gatti selvatici sarebbero immuni. Successivamente, gli allevatori hanno deciso di continuare questi incroci con l’obiettivo di selezionate dei gatti che avessero il mantello maculato come quello del Felis Bengalensis; il gatto bengalese è riconosciuto come razza dal 1991.

Il gatto bengalese è un animale piuttosto robusto e muscoloso, con il corpo massiccio dalla forma allungata e l’ossatura robusta; gli esemplari maschi arrivano a pesare intorno ai 9-10 chili, mentre le femmine si fermano a sei. La caratteristica principale di questo gatto è il pelo, che è corto, ma molto liscio e setoso e con macchie simili a quelle del leopardo, ben visibili e distribuite orizzontalmente.

Diritti e doveri delle gattare

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L’Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa) per ridurre le controversie tra condomini e tutelare il benessere dei felini ha deciso di stilare un vero e proprio decalogo dei diritti e dei dovere dei gattari, di coloro cioè che gesticono le colonie feline presenti nel nostro territorio: i gatti che vivono negli spazi condominiali sono già tutelati dalla legge 281 del 1991 e dalle leggi regionali di attuazione, le quali garantiscono ai felini il diritto di territoralità e libero transito, il diritto all’alimentazione e il diritto di ricovero.

Tuttavia spesso tali diritti spesso non vengono rispettati e le colonie feline diventano oggetto di litigi tra i condomini: il decalogo quindi è rivolto in particolar modo agli amministratori di condominio, perche’ possano trarre spunti per i regolamenti condominiali, in modo da poter tutelare al meglio le colonie feline ed evitare che diventino materia di contendere. Tra i diritti delle gattare il decalogo prevede: il diritto di accedere agli spazi comuni condominiali anche in compagnia di terzi, per curare i gatti malati o catturare attraverso apposite gabbie quelli che necessitano di cure o di sterilizzazione.

Tra i doveri il più importante è l’obbligo di provvedere al benessere dei gatti della colonia, informando immediatamente il veterinario di fiducia in caso di presenza di gatti malati, in modo da provvedere alle loro cure. Ed ancora distribuire il cibo ad ore fisse in modo che i gatti consumino subito la loro razione, creare delle stazioni di rifornimento al riparo dal sole per evitare decomposizioni e cattivi odori, versare il cibo in contenitori usa e getta e rimuoverli quanto prima.

Il cane-oggetto e la bellezza patologica, cani in&out si sfidano in passerella a Torino (fotogallery)

sfilata caniPaola Italiano della Zampa apre un dibattito a mio avviso interessante sui due modi di concepire ed essere cane oggi. Un rapporto che rispetti la sua natura non forzandolo a comportamenti che non gli sono congeniali, o piuttosto una propensione al cane-oggetto, bello ad ogni costo, rigorosamente di razza, in concorso con altri cani, alle prese con phon, bigodini, spazzole e fronzoli.

Accanto ai cani in, con il pedigree, quelli di cui vantarsi in giro, ci sono i meticci, amabili al di là della bellezza ossessiva per il pelo fuori posto, al di là di un concorso vinto e di quello che ci fruttano in termini di accoppiamento e riproduzione.
Posta così può sembrare quasi che far partecipare il cane ad un concorso di bellezza sia una reato orribile.

Spedivano tartarughe in pacchi postali, per vendita illegale

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Una terribile violenza ai danni, questa volta, di tartarughe, è stata scoperta in Sardegna, al termine di una indagine condotta dalla sezione Investigativa del Servizio Cites del Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Tempio Pausania. Oltre 100 esemplari appartenenti, tra l’altro, a specie protette, venivano spediti per il commercio illegale all’interno di pacchi postali e le loro zampe nonchè la coda, erano avvolte nel nastro adesivo. Il fatto è stato scoperto, a seguito del sequestro di due pacchi postali avvenuto alla dogana di Santa Teresa di Gallura, che contenevano almeno dodici tartarughe mediterranee, facenti parte di specie tutelate dalla convenzione di Washington.

Cavalli a mollo nel Tevere

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Incredibile salvataggio quello posto in essere domenica mattina dagli uomini del corpo vigili del fuoco, che hanno salvato da morte certa un cavallo finito a mollo nel fiume Tevere: i due animali infatti sono precipitati all’altezza del Lungotevere degli Inventori e trascinati dalla corrente. Ma mentre uno dei due cavalli è stato abile nel risalire con le proprie forze la riva, per l’altro si è temuto il peggio: i due animali erano fuggiti da un maneggio della capitale.

Ben presto i proprietari se ne sono accorti ed hanno lanciato l’allarme: per poter portare in salvo l’animale sono dovuti intervenire i sommozzatori che hanno imbracato il cavallo e lo hanno fatto risalire all’altezza di via di Santa Passera, a circa 250 metri dal punto in cui era caduto.

Pappagallo si salva chiamando il padrone, succede a Vibo Valentia

pappagallo Enrico con il proprietarioLui si chiama Enrico ed é un pappagallo diventato famoso per un episodio curioso che lo ha visto protagonista nei giorni scorsi. Siamo a Brognaturo, in provincia di Vibo Valentia in Calabria: rimasto impigliato tra i cavi dell’alta tensione, Enrico ha iniziato ad urlare a squarciagola il nome del suo padrone, o meglio l’affettuoso diminuitivo: Cenzo, Cenzo! (da Vincenzo).

Vincenzo Grenci (nella foto a sinistra lo vediamo in compagnia di Enrico) viene immediatamente avvertito dagli abitanti del paese che hanno udito le grida e accorre sul posto chiamando tempestivamente i vigili del fuoco. Tanta la paura. Poteva finire peggio, ma grazie all’intervento dei vigili, dello stesso Grenci, e di un altro aiutante del posto che ha messo a disposizione una scala più adatta di quella dei vigili, si é risusciti a trarre in salvo il volatile. E grazie soprattutto all’appello lanciato da Enrico, sentendosi in pericolo.

Orso bianco: diminuiscono gli esemplari

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Sono i continui cambiamenti climatici che stanno velocizzando il processo di estinzione dell’orso bianco e, gran parte della colpa, ancora una volta, è da attribuire all’uomo. Un nuovissima ricerca portata avanti proprio per capire come è possibile scongiurare una drammatica scomparsa di questa specie, per la prima volta ha mostrato le modalità con le quali il riscaldamento globale, causerà una mancata riproduzione e, quindi, pregiudicherà la sopravvivenza degli esemplari. Un numero troppo basso di gravidanze e un indebolimento generale, porteranno a conseguenti morti per il digiuno delle lunghe stagioni non ghiacciate, senza la possibilità che le nuove generazioni moltiplichino il numero dei restanti orsi polari. Ad un certo punto, magari quando gli studiosi avranno abbassato la guardia, si raggiungerà il cosiddetto “punto di non ritorno” e, allora, non ci sarà più nulla da fare.

L’iguana reagisce ai disastri ambientali

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Disastri ambientali e calamità naturali, spaventano l’uomo ed anche gli animali, solo che questi ultimi mettono in atto delle strategie che permettono loro di reagire ad un evento improvviso e questo, indipendentemente dalla loro possenza fisica o dalla spiccata intelligenza. Un nuovo studio, a questo proposito, evidenzia come la fauna selvatica risponde allo stress traumatico che queste situazioni provocano; ricerca che è stata poi pubblicata all’interno della rivista scientifica Proceedings. In particolare, sono stati messe sotto osservazione le creature marine e le iguane e i risultati sono stati sorprendenti, quanto inaspettati.