Inscatola il gatto e lo getta nei rifiuti

Ha buttato un gatto nei riufiuti

Ha buttato un gatto nei riufiutiIl 2010 non è finito bene per un povero gatto in Alabama che è stato chiuso in uno scatolone con tanto di nastro adesivo e gettato tra i rifiuti.

La storia fortunatamente ha un lieto fine e viene fuori grazie ad una signora che stava portando il suo cane a fare i bisognini, ad un certo punto il quadrupede punta un cassonetto della spazzatura, subito la signora avrà pensato a del cibo ma avvicinandosi nota delle unghie spuntare da uno scatolone.

Per la Peta è Bill Clinton l’uomo dell’anno

Secondo la Peta, acronimo di People for The Ethical Treatment of Animals, l’organizzazione che da anni si batte per il trattamento etico degli animali, oltre che per l’abolizione delle pellicce, l’uomo dell’anno 2010 è l’ex Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton.

Clinton è stato insignito dell’autorevole menzione grazie al fatto di essere diventato vegano, incentivando così la popolazione a passare dal junk food, il cibo spazzatura, e dalla cultura degli hamburger, ai prodotti vegetali e senza derivati animali. La motivazione del riconoscimento a Bill Clinton si legge sull’homepage del sito della Peta:

Clinton ha aiutato gli animali sfruttando la sua influenza per promuovere nel mondo uno stile di vita vegano sano. Grazie alla sua nuova dieta basata sui vegetali, l’ex presidente ha perso qualche chilo, ha diminuiti i rischi di futuri problemi cardiaci e ha risparmiato la vita di numerosi animali.

Aidaa conferma: è allarme vendita cani on line

La crisi economica degli ultimi mesi ha portato i consumatori ad acquistare di meno e lo stesso vale per il settore degli amici a quattro zampe. Se comprare un cane o un gatto costa sin dall’inizio, per non parlare poi della continua assistenza, i venditori aguzzano l’ingegno e trovano la soluzione. Un gruppo di allevatori di cuccioli di cani di razza, infatti, ha deciso di venderli on line in rete. Aidaa sempre attenta al benessere di queste creature indifese, venuta a conoscenza della situazione ha subito denunciato l’accaduto, nonostante si tratti di un fenomeno tristemente in ascesa.

Pulizia delle orecchie del cane

Una buona pulizia delle orecchie del cane è vivemente consigliata, una volta ogni tanto salvo diverse indicazioni del veterinario, per evitare gli accumuli di cerume e prevenire l’insorgenza di otiti o altre malattie infettive del cavo auricolare. Tenete presente che l’orecchio del cane ha una struttura complessa, piena di curve e molto sentibile: è sconsigliato pertanto utilizzare dei bastoncini di cotton fioc che potrebbero fare male al nostro amico a quattro zampe.

Per la pulizia interna delle orecchie del cane occorre utilizzare un’apposita soluzione, che viene venduta in un boccettino con beccuccio morbido per non provocare dolore al cane. Insderite alcune gocce di soluzione all’interno del canale uditivo e massaggiate un pochino le orecchie, per far rilassare il vostro amico e tranquillizzarlo: solitaqmente e se non vi sono delle patologie in atto, si tratta di una operazione piuttosto semplice e gradita dal pet.

Terminata l’operazione, asciugate le orecchie del cane per evitare che vi siano tracce di umido: in un paio di giorni la soluzione applicata dovrebbe pulire le orecchie raccogliendo il cerume in eccesso che poi verrà eliminato con alcune scrollate di orecchie. Ecco che le orecchie di Fido sono pulite come si deve! Controllate sempre che le stesse non emanino cattivo odore: anche questo è un segnale di squilibrio. Il cattivo odore potrebbe infatti celare un’infezione batterica in corso, meglio rivolgersi al veterinario per adottare la soluzione medica migliore da applicare.

I cani che vivono meglio al freddo, seconda parte

Pastore tedesco

Continuiamo, in questo gelido gennaio, la nostra carrellata di cani che si adattano meglio alle rigide temperature invernali, ripartendo dal cagnolone che vedete in homepage, il San Bernardo. Nessun altro cane è stato così fortemente legato ad un barile di whisky. Compagno dei monaci, il San Bernardo ha salvato molte persone che si erano smarrite o ferite nel gelo sferzante delle Alpi svizzere. E ancora:

  • Greater Swiss Mountain, il Grande Bovaro svizzero. Questa razza è stata sviluppata in Svizzera come cane da lavoro.  Utilizzato come animale da guardia e per guidare le mandrie,  il Grande Bovaro svizzero gode l’aria aperta  e vive bene al freddo.
  • Bovaro bernese. Come lo svizzero, il bernese è forte e possente e si adatta bene a vivere fuori casa, in climi freddi.

Gb: sei cani della regina muoiono misteriosamente

In Gran Bretagna, praticamente, è strage di cani della regina e, per chi come lei nutre un grande amore per queste creature o semplicemente le rispetta, ovviamente, è un pessimo inizio d’anno. Colpiti da una curiosa quanto inspiegabile malattia, sono morti ad uno ad uno e, fino ad adesso, ne sono scomparsi ben sei. Una vera tragedia alla quale i medici di corte e non solo, stanno tentando di porre rimedio ma, fino ad oggi, evidentemente, con scarsi risultati. A riportare la notizia per prima, è stata proprio la stampa inglese, la quale ha riferito che gli animali della tenuta reale nel Norfolk non stanno per niente bene e, addirittura, ce ne sarebbero altri 31 in fin di vita e con poche speranze di sopravvivere. Un grande dolore per sua Maestà che non sa più a chi rivolgersi, tanto che ha chiesto aiuto addirittura al Ministero della Salute. Del resto appare di fondamentale importanza cercare di capire perchè stia accadendo tutto questo, per evitare che l’epidemia possa colpire altre specie e diffondersi a macchia d’olio.

Catania: allarme cani randagi

È ancora allarme nel Catanese per il branco di cani randagi che sta facendo strage di pecore. Ieri notte ne sono state uccise altre tre. Gli animali finora hanno ucciso ben 27 ovini.

Gli investigatori ritengono che nella zona ci siano altri cani oltre i due catturati il 30 dicembre scorso dopo l’uccisione di una ventina tra pecore ed agnelli avvenuta alla vigilia di Natale in un ovile nelle campagne del paese.

Capodanno, bilancio finale: come ritrovare il cane scappato

Oltre che per gli uomini anche per gli animali la notte di Capodanno e’ stata un’ecatombe. Stando alle segnalazioni ricevute dal telefono amico dl’associazione AIDAA, Associazione italiana difesa animali e ambiente, sono rimasti uccise diverse centinaia di cani e gatti mentre mancano i dati sui volatili e su altre specie, non ancora resi noti.

Come ogni anno ogni tentativo delle istituzioni di eliminare o limitare lo scoppio dei botti è rimasto privo di ascolto. Migliaia invece gli animali in fuga specialmente cani e gatti che sono fuggiti presi dal panico per i botti sparati durante la mottata e mattinata seguente. Fonte AGI

Ma come far tornare a casa gli animali fuggiti? Proponiamo: tre semplici ed importati consigli per coloro che hanno perso il proprio cane scappato in seguito allo scoppio dei botti. Ecco cosa fare:

I cani che vivono meglio al freddo, prima parte

Il freddo implacabile delle scorse settimane, quando nel periodo prenatalizio l’Italia intera è stata avvolta nella morsa del gelo e sepolta dalla neve, ha fatto addirittura gridare glaciazione i più allarmisti, puntualmente smentiti dai climatologi. Giampiero Maracchi, ordinario di climatologia all’Università di Firenze ha spiegato che

gli estremi ci sono in un senso e nell’altro. Fa molto caldo d’estate con temperature sopra i 40 gradi e molto freddo in inverno e questo per la rivoluzione in atto della circolazione atmosferica generale.

Ma come affrontano i nostri tuttozampe le temperature polari che sferzano nei mesi invernali ed in alcune aree montane per gran parte dell’anno?
Ci sono cani che sono nati nel freddo e per resistere al freddo. I veterinari di Petplace hanno stilato una classifica delle razze che meglio si adattano alle temperature rigide. Vediamole dopo il salto.

Criceti: idee regalo per i vostri piccoli animali

Anche se le feste sono quasi finite non dovete perdere l’abitudine di fare dei piccoli regali ai vostri animali, essi, infatti, fanno parte a tutti gli effetti della famiglia e, proprio come gli umani, hanno diritto a qualche piccola gratificazione. Oggi vediamo quali sono i doni che potete fare ai vostri criceti: sono piccole cose, ma vi assicuro per esperienza che i vostri amici apprezzeranno moltissimo.

I bastoncini con i semi sono sempre molto graditi dai criceti che, si sa, sono piuttosto golosi, fate soltanto attenzione a non acquistare quelli contenenti miele o quelli troppo dolci soprattutto se avete criceti Campbell o criceti cinesi, perché queste specie hanno la tendenza a sviluppare il diabete. Allo stesso modo sono molto gradite le drops di frutta, ma senza esagerare, oppure, più semplicemente e sempre con parsimonia, noccioline o semi di girasole ovviamente non salati.

Se non volete scegliere dei regali alimentari, orientatevi su qualche giocattolo: i criceti sono animali molto curiosi che amano sperimentare nuovi giochi, e il mercato offre diversi accessori per roditori; nella scelta del giocattolo ricordate sempre che i criceti amano rosicchiare tutto quello che trovano, quindi scegliete accessori in legno non trattato o in materiali naturali; fate attenzione anche a non comprare giochi con parti plastiche troppo sottili che potrebbero essere ingerite dall’animale.

Gli animali sentono le emozioni del padrone

Che gli animali e, soprattutto, gli amici a quattro zampe, siano in grado di possedere una sensibilità molto forte e totalmente differente da quella umana, è ormai un dato di fatto da parecchio tempo. Cani e gatti, da sempre, più vicini alle persone e abituati a vivere in casa, capiscono immediatamente se nel nucleo familiare qualcuno è triste o è felice, se soffre o si sente smarrito e sono in grado di immedesimarsi perfettamente. Riesce perfino a commuovere la loro vicinanza e l’affetto che sono in grado di dare a chi non è al massimo delle proprie energie e, per tal motivo, sono davvero dei compagni super fedeli.

Parto record in Germania: ben 17 cuccioli

Un parto canino da record: ben 17 cuccioli nati dalla stessa gravidanza. E’ successo a Etana, un Rodhesian ridgeback, in Germania, nei pressi di Berlino. Otto femmine e nove maschi. Sono tutti nati di parto naturale, non è stato necessario alcun cesareo, ma sono servite ben 26 ore per farli uscire tutti.

La padrona, Romana Wegemann, 32 anni, ha ammesso di aver dormito pochi minuti per notte nelle quattro settimane che sono state necessarie per garantire la sopravvivenza a tutti questi splendidi cuccioli: Quando l’ultimo aveva finito di mangiare, il primo aveva di nuovo fame, ha spiegato alla stampa.

Per nutrirli, era necessario dare a ciascuno cinque bottiglie di un latte speciale, perché Etana non avrebbe mai potuto sfamare da sola tutti questi cuccioli. Si tratta di un evento unico che tutti questi cuccioli siano riusciti a sopravvivere: secondo gli esperti parti record di questo genere comportano sempre la morte di una parte della cucciolata.