Cuccioli come regali di Natale: la parola d’ordine è “responsabilità”

animali come regali di Natale

Fra qualche settimana inizierà la caccia ai regali di Natale, e si sa, che in questa occasione spesso vengono regalati dei cuccioli di animali. Inutile dire che la scelta di un dono come questo deve essere ben ponderata: un cucciolo non è un giocattolo e se deciderete di regalarlo a qualcuno siate ben certi che il destinatario lo desideri veramente e che sia disponibile a prendersene cura per tutta la vita dell’animale. In particolare fate attenzione a donare cuccioli ai bambini: parlatene prima con i genitori e siate ben certi che anche i grandi lo accoglieranno con lo stesso entusiasmo dei piccoli.

Se dopo aver riflettuto bene sull’opportunità o meno di regalare un cucciolo, avete concluso che chi lo riceverà sarà disposto ad custodirlo con amore e responsabilità, nella scelta dell’animale non fatevi guidare solo dalla bellezza del primo cucciolo che vedrete nel negozio di animali:dovete considerare la taglia, le cure necessarie, le attitudini, sia dell’animale che di chi lo riceve, la sua necessità di spazio, ovvero se ha bisogno di un giardino o se può vivere anche in appartamento, insomma: anche in questo caso la parola d’ordine è responsabilità.

I luoghi migliori ove acquistare un animale sono i negozi specializzati e gli allevamenti; il cucciolo dovrà essere venduto insieme ad un libretto sanitario compilato con i dai dell’animale, compresa la data di nascita; mai comprare un cucciolo prima dello svezzamento, ovvero prima dei 40 giorni, l’età ideale è di circa un mese di vita. Nel libretto sanitario dovranno essere riportati anche i trattamenti antiparassitari, le vaccinazioni già effettuate con firma e timbro del veterinario.

La storia di Balto

 Balto

La storia che vi racontiamo oggi è quella di un cane speciale, Balto, nato nel 1919 e morto nel 1934: si trattava di un cane razza siberian husky, di proprietà di Leonhard Seppala, vincitore di tutte le più grandi corse di cani da slitta. Sulle sue avventure è stato realizzato anche un film d’animazione diretto da Simon Wells e prodotto da Steven Spielberg.

La storia narra che nel 1919 in Alaska scoppiò una grande pandemia di difterite, senza che vi fossero medicinali a sufficenza per curare tutti i malati: le uniche medicine disponibili si trovavano a più di millesettecento chilometri, non raggiungibili nè via cielo nè via mare. Per risolvere il problema si scelse di usare dei cani da slitta, attraverso una staffetta sarebbero andati a recuperare la sorta d medicinali ed a riportarli al villaggio.

Balto, insieme al suo padrone, percorsero più strada di tutti, attraverso tempeste di neve e ghiacciai, ed entrarono al villaggio con le medicine congelate (si toccarono fino a 40 gradi sotto zero): per questa sua impresa Balto fu onorato nel 1927 con una statua nel central park di New York realizzata da Frederick George Roth.

I film Disney e gli animali domestici

Aristogatti

Sappiamo benissimo come la Disney e proprio il carissimo Walt Disney in persona, si siano sempre interessati agli animali, studiandone le caratteristiche e rendendoli degli eroi per grandi e piccini. Film come Il Libro della Giungla o Il Re Leone sono rimasti nella storia proprio per il modo in cui il mondo animale riesce a insegnarci come vivere e personalmente credo che indipendentemente dall’arrivo del 3D, o delle nuovissime particolari tecniche di animazione, ogni bambino dovrebbe guardare Dumbo, Biancaneve e i Sette Nani, Peter Pan e Alice nel Paese delle Meraviglie, non dovrebbe perdersi nessun film Disney, con un occhio di riguardo rispetto a quelli realizzati dal signor Walt in persona, quindi fino al 1966 (Il Libro della Giungla è del 1967 ed è stato lasciato incompiuto da Walt Disney).

Il nostro breve percorso tra i film Disney che parlano di animali domestici parte proprio dai film più vecchi, quelli in cui è ancora riconoscibile la mano del grande ideatore e disegnatore di cartoni animati, per poi arrivare alle storie più moderne, sempre e comunque molto suggestivi ed affascinanti.

Lassie, il divo della tv

Continuando nella nostra analisi dei cani celebri, come non ricordare Lassie, il collie protagonista di

God and dog, i cani a Los Angeles vanno a messa

messa per cani Los AngelesStanco di vedere i soliti quattro gatti in chiesa, un pastore presbiteriano di Los Angeles, il reverendo Eggebeen, ha pensato bene di organizzare una funzione per i cani, convinto che coinvolgere nei riti sacri gli animali domestici tanto amati dai fedeli avrebbe riportato le pecorelle smarrite a seguire la messa.

E come capita con tutte le stranezze la città californiana  ha accolto più che positivamente l’invito alla spiritualità da condividere con Fido e le navate si sono presto riempite di cani fedeli o se preferite di fedeli cani, e ci scuserete senz’altro per il gioco di parole.

Magnificat 2009: i gatti in mostra il 21 e il 22 novembre a Roma

mostra felina roma 2009

Al grido “yes, we cat” la mostra felina Magnificat 2009 sta per aprire le porte e accogliere gli oltre 150.000 visitatori previsti; la manifestazione in onore dei gatti avrà luogo il 21 e il 22 novembre presso la Nuova Fiera di Roma.

Magnificat 2009 è una sfarzosa celebrazione del gatto e del suo mondo, che mette d’accordo tutti gli appassionati del mondo felino; le novità dell’edizione di quest’anno sono numerose e soprattutto volte ad esaltare il connubio tra gatto e bambino, non a caso è stato istituito un concorso in collaborazione con il Comune di Roma dal titolo “Disegna Magnificat”, per sensibilizzare il bambini di scuole elementari e medie, sul rapporto uomo-animale.

I numeri della manifestazione sono imponenti: partendo dalla presenza di 500 gatti provenienti da tutto il mondo, e passando per i 5000 mq di esposizione con stand ricchi di iniziative e servizi; ad esempio, saranno a disposizione del pubblico un gruppo di veterinari che risponderanno a tutte le domande sulla salute dei propri mici, il baby garden con animatori vestiti da gatto, che provvederanno ad intrattenere i bambini, mostre dedicate ai quadri che hanno per soggetto i gatti e lo shop village con tantissimi gadget e libri dedicati al mondo dei felini.

Blondi, il cane caro ad Hitler

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Blondi era il cane, razza pastore tedesco, appartenuto ad Adolf Hitler: Blondi nacque il 23 febbraio del 1934 e morì insieme al Fuher nel 1945. La storia narra che il cane venne regalato a Hitler da Martin Bormann nel 1941: il dittatore ed il pastore tedesco erano sempre insieme, immortalati anche in numerose fotografie, vivevano insieme durante il regime nazista e successivamente Blondi entrò nel bunker nel quale Hitler trovò la morte.

In precedenza Hitler aveva un altro pastore tedesco, che lo accompagnò negli anni di gioventù, ma nel 1921 per motivi economici lo dovette regalare, privandosi della sua compagnia: si racconta che nonostante l’abbandono il cane fosse tornato da Hitler, che sviluppò in seguito all’accaduto una simpatia per i cani e per quella razza in particolare.

In ogni caso la storia vuole che Blondi fosse accanto al suo padrone negli ultimi giorni all’interno del bunker, poco prima della caduta di Berlino: all’interno del bunker Blondi partorì una cucciolata di cinque cuccioli, con il pastore diGerdy Troost, Harass.  Uno solo di questi cuccioli morì insieme alla madre, altri quattro sopravissero ma non si seppe mai che fine fecero: di Blondi invece si sa che morì per mano del dottor Stumpfegger, incaricato dallo stesso Hitler di testare sul proprio cane pillole di cianuro con le quali poi si sarebbe suicidato.

Un diamante con dentro Fido è per sempre

lifegem diamante animaliQuando da cuccioli entrano nelle nostre vite cani e gatti ci sembrano talmente piccoli e vivaci che il giorno della loro morte appare lontanissimo nel tempo e non ci turba affatto. Ma niente dura in eterno e affrontare la perdita dei nostri amici a quattro zampe a volte si rivela più dura del previsto. Anche se ci ripetiamo e ci ricordano da più parte che sono solo animali, la tristezza tarda a scomparire.

In varie regioni italiane sono sorti cimiteri per accogliere le spoglie dei nostri amati pets e c’è chi addirittura offre la possibilità di cremarne i resti e conservarli in un’urna in casa, per sentirli ancora vicini malgrado non ci siano più fisicamente. Ma c’è chi ha pensato a qualcosa di ancora più duraturo e di valore, volendo creare un diamante da un ciuffo di peli o dalle ceneri dell’animale. Ad avere quest’idea è stata la Lifegem, che dalle spoglie, capelli, peli, placenta o altro materiale organico dei dipartiti, che siano umani o animali, riesce a ricavare un gioiello.

Laika, primo cane in orbita

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Oggi raccontiamo la storia di un cane divenuto celebre nella storia per essere il primo esemplare canino ad essere andato in orbita: si tratta della cagnolina Laika. Laika era una bastardina femmina di circa due anni di età, presa in un canile di Mosca e poi addestrata insieme ad altri due cani, Albina e Muska. Alla fine, nonostante i documenti di repertorio indicano che Laika in realtà durante l’addestramento soffrisse di panico ed il suo cuore, sottoposto a stress incredibile, fosse quello meno forte, scelsero proprio lei, per le dimensioni ridotte e la miglior capacità di adattamento.

A Laika il 3 novembre del 1957, in una base segreta russa, venne fatta indossare una tuta piena di elettrodi, per tenere monitorato il suo battito cardiaco e venne fatta entrare all’interno dello Sputnik 2, veicolo conico alto 396 cm e diviso in tre parti: la cagnolina era sistemata in una cabina alla base della capsula, imbragata e legata senza possibilità di movimento.

Sullo Sputnik era stato predisposto un sistema per mantenere una temperatura costante di 15 gradi (sitema che in realtà non funzionò), e molto cibo gelatinoso per Laika: tuttavia nonostante l’attrezzatura per il supporto vitale, nel programma spaziale non era previsto un rientro della capsula. Possiamo certamente affermare che la sorte della piccola Laika era segnata fin dal momento in cui è iniziata la missione spaziale: Laika, piccola cagnolina color miele sarebbe morta in volo nello spazio.

Animali domestici e influenza A: cosa c’è da sapere

animali domestici e influenza A

Si fa un gran parlare di influenza A e di virus H1/N1 nell’uomo e da qualche giorno anche negli animali, e più precisamente su quelli domestici, soprattutto da quando è giunta la notizia che negli Stati Uniti, un gatto è stato colpito dall’influenza A.

Ad insospettire i padroni del micio in questione, sono stati i suoi frequenti starnuti, gli occhi lucidi e il suo continuo sonnecchiare; dopo averlo visitato, il veterinario gli ha fatto fare una serie di analisi dalle quali è risultato che il gatto aveva contratto il virus H1/N1, passatogli probabilmente dai padroni che ne mostravano i sintomi. Questo del gatto dello Iowa è il primo caso di influenza A sui felini, perché fino ad adesso il virus aveva colpito maiali, furetti ed uccelli.

Infatti, secondo gli esperti, gli animali più propensi ad ammalarsi dei virus che si solito colpiscono gli umani sono proprio i maiali, i cavalli, i furetti e gli uccelli, quindi il fatto che sia successo a un gatto, costituisce un episodio sporadico, in quanto l’influenza non è una malattia tipica dei felini, i quali si ammalano solo di virus respiratori particolari.

Cavalli: il decalogo del benessere in vigore anche per gli equini

decalogo benessere cavalli

Dopo il decalogo del benessere al quale devono attenersi i proprietari di cani e gatti, arriva quello dedicato ai cavalli. Il Codice per gli equini, presentato nell’ambito della Fieracavalli di Verona, servirà a preservare i cavalli dai maltrattamenti e garantire loro il benessere che si meritano. Basta quindi con gli sfruttamenti, addio al suo utilizzo come mezzo di trasporto turistico nelle più famose città d’arte, adesso chiunque possieda un cavallo dovrà attenersi alle regole presenti nel decalogo, pena salatissime multe.

Tra le raccomandazioni previste dal decalogo c’è l’obbligo di offrire all’animale una ciotola d’acqua capiente, piena e sempre pulita e cibo di buona qualità e senza muffa, e di ospitarlo in un box dotato di pavimento antiscivolo e di scolo dell’acqua; ad essere regolate sono sia le attività quotidiane del cavallo, che dovrà, cioè, avere a disposizione uno spazio ampio per l’attività fisica e dovrà essere addestrato per un certo periodo di tempo, sia in quelle straordinarie, come i trasferimenti, che dovranno avvenire in convogli non troppo stretti e dotati di alcuni servizi.

Studenti e animali domestici, un’accoppiata vincente

studenti animali domesticiEsami, interrogazioni, test di ammissione. La vita degli studenti non è certo facile. Che si sia all’università, alle scuole medie, o al liceo, fa lo stesso: le prove non finiscono mai e certe volte lo stress e l’ansia possono giocare brutti scherzi. Ma lo sapevate che gli animali domestici possono aiutare gli studenti nei periodi difficili, come la preparazione di un esame, di un’interrogazione particolarmente pesante, o gli esami di maturità?

A scoprirlo è stato uno studio realizzato nei colleges americani da un’équipe di ricercatori dell’Ohio State University che ha evidenziato come gli studenti universitari possano gestire meglio le situazioni stressanti se hanno con sè un animale domestico.
La ricerca ha già dimostrato che gli animali possono migliorare la qualità della vita per le persone che stanno invecchiando, per i bambini e per i malati cronici. Ma recentemente ha constatato che anche molti studenti universitari possono beneficiare del possedere un gatto o un cane.

Ordinanza sui cani pericolosi: ora è il tempo delle polemiche

polemica ordinanza cani pericolosi

Con l’entrata in vigore nei giorni scorsi dell’ordinanza sui cani pericolosi, com’era prevedibile, si è alzato un coro di polemiche da parte dei proprietari dei cani; prima di affrontare questo argomento, ricordiamo brevemente cosa prevede l’ordinanza.

Il decreto, che sarà in vigore per 24 mesi, prevede l’obbligo del guinzaglio lungo non più di un metro e mezzo, la museruola da mettere in caso di pericolo e la paletta per raccogliere gli escrementi dell’animale. Queste norme sono valide per i cani di tutte le razze ad eccezione di quelli addestrati a sostegno dei diversamente abili, quelli in dotazione delle Forze Armate, della Polizia, della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco, e di quelli a conduzione delle greggi.

L’ordinanza prevede sanzioni in caso di omessa custodia e di maltrattamento dell’animale, di mancato rispetto dell’obbligo di guinzaglio e di museruola, di incitamento all’aggressività, e al tentativo di creare incroci per esaltare la combattività del cane.

I cani provano invidia

invidia caniSpesso attribuiamo ai nostri amici a quattro zampe sentimenti e stati d’animo propri di noi esseri umani e che certamente non gli appartengono. Crediamo ad esempio che ci facciano i dispetti, che disobbediscano ai nostri ordini per farcela pagare di una nostra assenza o mancanza. Eppure non tutti i sentimenti umani che appioppiamo agli animali domestici sono così lontani dal loro modo di essere. Recentemente, infatti, si è scoperto che i cani sono capaci di provare una forma di invidia.

A dirlo è uno studio effettuato da un’équipe di ricercatori coordinata da Friederike Range e pubblicato sulla nota rivista di divulgazione scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences. Esperimenti con diverse specie hanno dimostrato che le scimmie spesso esprimono un comportamento risentito quando un partner riceve una ricompensa più grande per l’esecuzione di un compito identico.