Pet Therapy e anziani: gli animali come supporto alle terapie tradizionali

pet therapy e anziani

Abbiamo parlato più volte dell’importanza della Pet Therapy, ovvero gli animali come terapia, e oggi vogliamo parlarne dal punto di vista dei benefici che gli amici a quattro zampe possono portare agli anziani. La presenza di un animale domestico nella casa o nella vita di un anziano è molto importante per il suo benessere psicologico, perché è fonte di stimoli; il rapporto che si crea con l’animale aiuta a rilassarsi e a distendere i pensieri, e nel caso delle persone sole, è fonte di affetto.

Ovviamente l’anziano che possiede un animale domestico è costretto ad una maggiore attività rispetto a quello che non ce l’ha, perché nel caso di un cane, deve portarlo a passeggio e, in quello del gatto, deve spazzolarlo, e in entrambi i casi, deve dargli da mangiare, pulire la ciotola e la lettiera.

La Pet Therapy è applicata anche nelle strutture per anziani, e ad essere impiegati in questi progetti sanitari sono sopratutto i cani. Le iniziative definite “attività assistite da animali”, prevedono occupazioni simili a quelle che gli anziani potrebbero svolgere nella loro abitazione, mentre quelle chiamate “terapie assistite da animali” prevedono la presenza degli animali come supporto ai farmaci, per migliorare le funzioni sociali ed emotive delle persone coinvolte nell’attività.

Canili comunali e oasi feline in bancarotta a Roma

canili Roma

I canili comunali sarebbero ai ferri corti in molte città italiane. In particolare, nella capitale la situazione si fa sempre più insostenibile. Non arrivano abbastanza fondi dalle istituzioni e i volontari ricorrono al fai-da-te, organizzando collette, sfruttando l’amore per gli animali di veterinari disposti a vaccinare e sterilizzare gratuitamente le centinaia di randagi che affollano le strade e le strutture preposte.

La denuncia di Simona Novi, membro dell’associazione Volontari Canile di Porta Portese, non lascia adito a dubbi: la situazione è ormai sull’orlo del tracollo.

Siamo arrivati al punto del “fai da te”.  La miccia è scoppiata ai primi di ottobre, quando abbiamo chiesto all’Utba, l´Ufficio Tutela benessere animali del Comune, l’autorizzazione al ricovero e all’intervento chirurgico di un gatto che aveva riportato gravi fratture. Ci è stato risposto che non c’era più disponibilità economica. Ci siamo rimboccati le maniche, come facciamo da un anno, e abbiamo chiesto, per curare il gatto, donazioni ai cittadini su Internet e nei nostri tavoli informativi.

Il veterinario della mutua arriva a Torino

veterinario gratis torino

Avete sempre pensato che portare un animale dal veterinario fosse troppo caro? Bene a Torino è stata istituita la mutua per gli animali, un servizio che prevede visite, analisi ed esami, gratis o a prezzi scontati, per gli amici a quattro zampe.

L’associazione animalista Enpa ha attivato dalla settimana scorsa un servizio veterinario di base gratuito presso un canile municipale di Torino, presso il quale sarà possibile far effettuare al proprio animale una visita di base, e quindi diagnosticare eventuali patologie e avere la prescrizione di una terapia. Potranno usufruire di questo servizio, attivo dal lunedì al venerdì, tutti quelli che hanno adottato un animale in un canile e le persone con problemi economici in possesso di un’apposita dichiarazione rilasciata dal Comune.

Salviamo i gatti neri da Halloween

gatti neri e halloween

Ci siamo: stasera sarà Halloween, la famosa “notte delle streghe”, una festa arrivata in Italia dall’America e dal Canada. A parte la tradizionale frase “dolcetto e scherzetto” e le celebri zucche, sono le superstizioni e le leggende popolari a farla da padrone in questa notte.

Se questa festa affonda le sue origini nelle tradizioni dei popoli precristiani del nord Europa, in particolare degli antichi Celti, oggi è diventata soprattutto un modo per sballarsi e fare confusione, e spesso a rimetterci sono i gatti neri, da sempre considerati portatori di sfortuna.

Petbook, il social network per gli animali domestici

petbook

Lo confesso, prima di capire bene quello che il mio computer mi stava mostrando sul monitor ho avuto brividi a fior di pelle e sudore freddo. “Petbook, il Facebook per gli animali domestici”. E quindi, questo cosa significa? Che registro il mio cane, il mio gatto, il mio coniglio o il mio criceto e poi lo faccio interagire con gli altri animali e carico le sue foto, come se fosse lui lì davanti al pc, come se avesse non la sua fantastica personalità animale ma una pseudoumana? Fortunatamente niente di tutto questo!

Petbook è un’idea tutta italiana, è un Animal Network nato con l’intenzione di mettere in comunicazione tra loro tutti gli amanti degli animali, in modo che possano scambiarsi foto, opinioni, racconti, confidenze, idee simpatiche e suggerimenti, un po’ come accade per tutti i social network, che al momento vanno per la maggiore praticamente in tutto il mondo!

In acqua con Fido, a Mantova la pet therapy si fa in piscina

pet therapy acquaPet therapy, se ne parla sempre più spesso come un metodo coadiuvante di cure accreditato. Questo perchè funziona e dà risultati molto spesso al di sopra delle aspettative. Il potere terapeutico di cani e gatti, efficace su numerose patologie, dalla depressione all’ansia all’autismo, può essere esercitato in varie modalità. Per aiutare a sconfiggere i traumi provocati dalla solitudine e gli stati depressivi negli anziani o la timidezza negli adolescenti è sufficiente avere un cane o un gatto in casa. Un animale domestico di cui prendersi cura, con cui  sentirsi capiti e amati.

Per patologie più complesse, come l’autismo, l’ausilio della pet therapy, lo sappiamo, è più complesso e afferisce ad una vera e propria metodologia gestita da esperti e mirata a risolvere problemi specifici. L’ultima frontiera in questo campo, di cui si sono occupati al Cnr (Centro Nazionale delle Ricerche), è l’impiego dei cani in piscina insieme ai bambini affetti da malattie psicosomatiche.

Sindrome da Grande Fratello, anche Fido soffre rinchiuso nella casa

sindrome da grande fratello caniGrande Fratello, siamo arrivati alla decima edizione e non ci si è ancora stufati di vedere ogni anno le stesse facce e tette clonate, le medesime storie strappalacrime riproposte in più salse e le tresche più o meno finte. Aggiungete una bella bestemmia e la pappa è fatta, il reality è in tavola. Non si può certo negare che lo stress psicofisico dello stare rinchiusi tra quattro mura per giorni e giorni, senza privacy, sia il motivo scatenante per cui molti concorrenti danno di matto. Ma lo sapevate che esiste una sindrome da casa anche per gli animali domestici? A quanto pare stare molte ore al giorno all’interno di un appartamento, senza contatti con il mondo esterno, può risultare frustrante per molti animali, al punto da sfociare in veri e propri disturbi comportamentali e in quella che è stata opportunamente ribattezzata Sindrome da Grande Fratello.

Anche l’adeguato apporto di cibo, una fornitura piuttosto ampia di giochi, e addirittura la presenza di un giardino in cui scorrazzare liberi non aiuta quando manca l’interazione sociale, le attenzioni del padrone e soprattutto l’evasione dalle quattro mura o dal solito metroquadro di terreno. Un malessere che si manifesta attraverso sintomi legati al rapporto con il padrone.

Libro choc: E’ tempo di mangiare il cane, inquina più di un Suv

cane suvScandalizzerà più di un cinofilo lo studio realizzato da Robert e Brenda Vale, due architetti specializzati in vita sostenibile alla Victoria University di Wellington in Nuova Zelanda. In un libro provocatorio dal titolo  Time to eat the dog: the real guide to sustainable living, i due sostengono infatti che avere un cane è tutt’altro che una scelta ecologica. Gli amici a quattro zampe, in un anno, inquinerebbero infatti più di un Suv.  Secondo la teoria elaborata dagli studiosi, riportata da La stampa:

Un cane di taglia media consuma giornalmente 90 grammi di carne e 156 grammi di cereali essiccati, che prima della lavorazione del prodotto equivalgono a ben 450 grammi di carne fresca e 260 grammi di cereali. Ciò significa che nel corso di un anno, Fido fa fuori da solo qualcosa come 164 kg di carne e 95 kg di cereali.
Calcolando che occorrono 43,3 metri quadrati di terreno per produrre 1 kg di carne di pollo all’anno – e ne servono molti di più per le carni bovine e di agnello – e 13,4 metri quadrati per produrre un chilo di cereali, ogni anno un cane medio consuma l’equivalente di 0,84 ettari. E per un grande cane come un pastore tedesco, la cifra è di 1,1 ettari. Mentre un Suv (i coniugi Vale prendono come modello il classico Toyota Land Cruiser) che percorre 10.000 chilometri in un anno utilizza 55,1 gigajoule, cioè, visto che un ettaro di terreno serve per la produzione di circa 135 gigajoule di energia all’anno, l’equivalente di circa 0,41 ettari. Meno di metà di quanto consumato da un cane di taglia media.

Gli sport cinofili: tra illegalità e campioni

cane cervello allenato

cane sport

Anche il combattimento è stato definito uno “sport cinofilo”. L’usanza di far combattere gli animali arriva dall’Antica Roma, nelle arene si scontravano cani con tigri, con leoni e con altri cani. Venivano impiegati per questo “sport” i Molossi dell’Epiro, enormi cani di circa 80 chili che spesso riuscivano a sopraffare anche le bestie più feroci, di fronte a plebei e nobili che condividevano gli stessi luoghi solo per assistere a questo trionfo del sangue. Anche in Bretagna c’erano numerosi combattimenti, infatti il Bulldog fu creato proprio per il combattimento contro i tori. Il suo naso rincagnato era stato creato da incroci tra razze proprio per permettergli di respirare quando azzannava il toro alla gola.

Anche in Asia i combattimenti tra animali, e tra cane e cane, sono sempre stati numerosi, così come negli Stati Uniti. La prima nazione a impedire i combattimenti per legge fu l’Olanda, seguita a ruota dalla Francia e dall’Inghilterra, anche se poi in tutto il mondo i combattimenti non sono mai terminati, nonostante le leggi, il mercato delle lotte clandestine non perde proseliti. Anche in Italia esistono normative a riguardo, che prevedono sanzioni per chi alleva e organizza combattimenti, e alcune azioni sono anche punite con la reclusione, la leggi vengono aggiornate e tenute al passo con i tempi, non solo nel nostro paese, ma questo fenomeno è davvero difficile da eliminare completamente.

Animal sex, la prostituzione che sfrutta i cani e le galline

animal sexLa libertà è un valore irrinunciabile. Anche libertà di trasgredire, certo. Ma dove si ferma la nostra libertà? Risposta scontata, forse banale, ma tremendamente vera: laddove intacca quella degli altri. Finchè si tratta di persone consenzienti che si divertono un po’ come gli pare, senza ledere nessuno, contenti loro ci viene da dire. Ma quando, ad esempio, si costringono animali innocenti a soddisfare le perversioni sessuali a domicilio, dire che si tratta di una crudeltà è riduttivo.

Lo chiamano animal sex, ovvero la prostituta con al seguito il cane. Quando va bene solo il cane. Ma è stata trovata anche una gallina. E non parliamo dei conigli torturati con i tacchi a spillo, in quello che viene definito trampling legato alla zoofilia (crusching e squishing, pratiche che sono state dichiarare illegali in America proprio per le sevizie praticate sugli animali, spesso uccisi e filmati dalle telecamere). Stavolta però non siamo negli Usa, non siamo nei trasgressivi Paesi Bassi. Siamo nella cattolicissima e perbenista Italia, la tutta casa, scuola e chiesa.

I gatti della Sapienza, un futuro precario

colonia gatti sapienzaAll’Ateneo La Sapienza di Roma i gatti occupano ormai da molto tempo un posto d’onore e sono un po’ le mascottes della rinomata università. Da circa dieci anni, infatti, una colonia di felini è ospitata alla Sapienza, grazie all’idea di un professore di statistica, Alighiero Erba.
E’ proprio lui ad essersi sempre preso cura dei gatti, avvalendosi del prezioso aiuto di un’altra professoressa gattara, Francesca Balboni.

Questa colonia ha rappresentato molto per i gatti della capitale. In tanti, abbandonati nei pressi della colonia, sono stati curati, sterilizzati, sottratti alle grinfie dei cani dei punkabbestia e soprattutto amati. Decine e decine hanno trovato una casa, adottati dagli studenti, dai professori o semplicemente da amanti degli animali. La colonia, però, è oggi a rischio. I due professori che se ne occupano sono infatti andati entrambi in pensione quest’estate.

Hachiko A dog’s story: Richard Gere, l’amore per i cani in una fiaba per adulti

Hachiko- Richard GereHachiko: A Dog’s Story. Una di quelle storie da raccontare davanti ad un falò. Così la definisce l’attore protagonista, Richard Gere, amante da sempre dei cani, che si cimenta nel ruolo del serio professor Parker, che un giorno si porta a casa un cane dando vita ad un sodalizio senza fine.

Alla presentazione (fuori concorso, nella sezione Alice, dedicata ai ragazzi) al Festival del cinema di Roma è stato accolto dagli aggettivi sentimentale e commovente. Un film, quello prodotto dalla Lucky Red per la regia di Lasse Hallstrom, dalla trama semplice, e forse per questo alquanto disarmante, per un pubblico del grande schermo abituato a ben più complessi intrecci ed effetti speciali. In Italia la pellicola approderà nelle sale a dicembre. E per riscaldare una fredda e lunga  serata invernale non esiste niente di più appropriato, a giudicare dai primi commenti piovuti sul film. Ma guai a chiamarla favoletta per bambini. La storia si basa su fatti realmente accaduti in Giappone e Gere è pronto a giurare che ci lascerà qualcosa di indelebile dentro, cosa che una comune storiella non potrebbe certo fare.

Gatti a scuola

Dopo le scuole di addestramento per cani, ecco nascere le prime scuole dedicate esclusivamente ai

Simon’s cat, il terribile gatto della rete!

Simon\’s Cat

Qualcuno di voi sicuramente già lo conosce, qualcun’altro si appassionerà non appena vedrà questi video, e molto probabilmente ci sarà chi non riuscirà ad arrivare alla fine della visione perchè trova Simon’s Cat davvero troppo irritante! Io non ho mai posseduto gatti, ma persone molto care e vicine a me sono invece amanti di questi felini domestici, e devo ammettere che questa visione buffa, scaltra, fastidiosa e irriverente del gatto di Simon la trovo perfetta e ricca di realtà, anche perchè lo stesso effetto lo fa Simon’s Sister’s Dog, quindi da appassionata di cani resto imparziale nella presa in giro!

Tutto ciò nasce dal genio di Simon Tofield, un giovane animatore inglese, che possiede tre gatti, Hugh, Maisie e Jess e probabilmente non ha potuto fare a meno di raccontare a modo suo la vita con un gatto, che è ricca di tenerezze e anche di indifferenza a volte, ma la presenza di un felino in casa, che chiede spesso il cibo, si fa le unghie ovunque, vuole le coccole quando siamo impegnati (mentre se siamo noi ad avvicinarci ci respinge), ci sveglia la mattina infilando le unghie nelle coperte e arrivando fino alla pelle (lo fa apposta?), che ci porta in dono mosche, grilli, lucertole, o anche topini di campagna, dopo averli lasciati senza vita si presta perfettamente a delle vignette umoristiche! Questa è l’ironica e simpatica visione del mondo gatto di Simon’s Cat!