Giammanco: si agli animali domestici in condominio

Una nuova proposta arriva dalla deputata del PdL Gabriella Giammanco la quale vorrebbe cancellare tutti i regolamenti condominiali che vietano di detenere un animale a quattro zampe in famiglia: l’obiettivo sono quindi quei regolamenti condominiali rigidi, che vietano animali domestici in apartamenti e parti comuni del condominio.  I maggiori problemi di vicinato tra condomino sono proprio a causa degli amici a quattro zampe: finora il divieto doveva essere introdotto nel regolamento all’atto del contratto di acquisto. Cioè se il costruttore decide per il no all’animale, quando si acquista una casa bisogna tenerne conto. Solo dopo un’assemblea condominiale si può modificare tale norma, ma spesso le opposizioni sono aspre.

Aidaa: no all’aumento dell’Iva sulle prestazioni veterinarie

Aidaa ancora in campo per tutelare il benessere degli animali: in questo caso l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente dice no all’uamento dell’Iva sulle prestazione veterinarie. Nella nuova manovra il governo prevede un aumento di un punto percentuale dell’Iva per le prestazioni veterinarie in particolare sulle visite, terapie, esami e chirurgia di questi cani e gatti che verrebbe innalzata dall’attuale 20% al 21%.

Gattara vince contro condominio, sentenza storica a Milano per le colonie feline

Una sentenza definita storica dagli animalisti dell’AIDAA quella che a Milano ha visto vincere  qualche mese fa i gatti contro il condominio. Ne avevamo già dato notizia sulle pagine di Tuttozampe ma l’associazione animalista ci tiene che si torni a parlarne perché d’estate cresce l’intolleranza nei confronti delle comunità di gatti che vivono nei pressi di condomini ed è bene che si sappia che la legge riconosce il diritto dei mici a riunirsi in gruppi sociali. Il tribunale del capoluogo lombardo ha dato infatti ragione ad una gattara di un palazzo ubicato in via Mar Nero, dopo ben tre anni di contenzioso.

Toscana: ecco il regolamento per la tutela degli animali

Finalmente una buona notizia per i nostri amici a quattro zampe proviene dalla regione Toscana: pochi giorni fa infatti la Giunta regionale ha approvato il Regolamento di applicazione della legge 59/2009, dal titolo Norme per latutela degli animali. Si tratta di un regolamento formato da quindici articoli e quattro allegati tecnici, nel quale sono indicate espressamente le modalità con cui custodire, vendere, trasportare e gestire gli animali domestici, rispettando la loro dignità di esseri viventi.

Pitoni e pappagalli, gli animali esotici non sono souvenirs

Cari amici di Tuttozampe, se state per partire per le vacanze occhio a non acquistare animali esotici protetti dalla Convenzione di Washington che regolamenta a livello internazionale il commercio di specie minacciate di estinzione, meglio nota con il suo acronimo CITES. Altrimenti il rischio è di vedervi comminare una multa a dir poco esosa. E’ successo ad un turista originario di Brindisi che è sbarcato al porto, di ritorno dalla Grecia, con degli a dir poco insoliti souvenirs viventi: un pitone reale ed un’Ara ararauna. Il personale dell’Ufficio delle Dogane di Brindisi lo ha bloccato, confiscandogli gli animali.

Salute animali, per l’ANMVI a rischio con la manovra

Veterinario

La salute degli animali trascurata dalla manovra economica del Governo che in questi giorni sta facendo parlare di sé sollevando polemiche da parte di alcuni schieramenti, approvazione da altre fazioni politiche. L’opinione pubblica ed il mondo delle associazioni dicono la loro su tagli e tasse previste dal provvedimento finanziario messo a punto da Tremonti per risanare il bilancio dello Stato.
Esprime il suo parere in merito, con un giudizio fortemente negativo e critico, anche l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI) in un comunicato diffuso tramite il suo portale.

In viaggio con Fido: normative speciali

Tempo di vacanze, tempo di spostamenti per milioni di italiani che non vogliono rinunciare alle vacanze con gli amici a quattro zampe: ecco dunque alcune normative speciali, da tenere in grande considerazione e rispettare nel caso in cui vogliate recarvi in alcuni di questi paesi. Ci occupiamo dell’Europa, in particolare iniziamo il nostro viaggio analizzando la normativa specificia per viaggiare in Norvegia.

Furetti: anagrafe e microchip anche per loro

I furetti sono molto presenti nelle case degli italiani: animaletti piccoli e teneri sono diventati, al pari del cane e del gatto, un vero e proprio animale domestico. Forse non tutti sanno cheperò anche per la loro corretta detenzione occorre rispettare alcuni obblighi: il pirmo di questi è la loro iscrizione all’anagrafe degli animali che si trova all’interno di ogni comune, dove il padrone del furetto risiede. Inoltre anche al furetto deve essere inserito il microchip identificativo e nel caso in cui si vuole viaggiare nell’Unione Europea insieme a questo animale, occorre richiedere un suo speciale passaporto.

Il passaporto per gli animali

Il Regolamento CE n. 998/2003 successivamente modificato dal regolamento del 30 marzo 2004, dell’Unione europea, stabilisce che cani, gatti e furetti che viaggiano nei paesi dell’Unione Europea devono avere un loro passaporto: si tratta di un documento identificativo, rilasciato dalle Asl della zona in cui l’animale risiede è registrato all’anagrafe, ed è obbligatorio dal 1° ottobre 2004.

Legge Martini: corsi per cani che hanno manifestato aggressività

Cane aggressivo Halloween

Nel 2009, in seguito all’Ordinanza del Ministro della salute del 14 gennaio 2008, concernente la Tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani, è stata presentata ed è entrata in vigore la così detta Legge Martini, frutto dell’Ordinanza contingibile ed urgente concernente la tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani. Si tratta di un’ordinanza importante che dispone al suo interno numerosi articoli relativi alla coretta gestione dell’amico a quattro zampe: in particolare l’articolo tre risulta interessante per tutti coloro che hanno a che fare con un cane aggressivo o che ha mostrato aggresività.

Cavalli: passaporto UE

Dal mese di luglio 2009 tutti gli equidi con più di sette mesi di età devono avere un passaporto a norma UE che deve sempre seguire l’animale nei suoi spostamenti e durante i trasporti. Le norme che regolano tale obbligo sono chiare e devono essere rispettate, pena sanzione amministrativa: il passaporto UE deve sempre seguire l’animale, anche in caso di spostamento a piedi qualora non si concluda entro la giornata.

Questo significa che se un cavallo esce per una passeggiata che duri meno di un giorno non è necessario averlo al seguito ma se il cavallo partecipa ad un trekking di più giorni, si deve avere il passaporto al seguito. Il passaporto, che viene rilasciato dopo l’identificazione dell’animale, deve contenere alcuni dati specifici per il riconoscimento del cavallo stesso:

  • I dati identificativi dell’equide (data di nascita, sesso, mantello, eventuale genealogia, microchip)
  • Lo spazio per il segnalamento grafico
  • I dati identificativi del primo proprietario e dei proprietari successivi in caso di passaggi di proprietà
  • Gli spazi per le vaccinazioni
  • Gli spazi per le prove sanitarie e per i controlli anti doping
  • Gli spazi per i visti delle dogane nel caso in cui l’animale vada all’estero
  • Gli spazi per la somministrazione di ben determinati farmaci
  • Lo spazio per la destinazione finale (il cavallo verrà macellato per uso alimentare umano oppure animale?)

Interventi coda e orecchie, Martini: “Niente mostre per i cani operati”

Gli interventi sui cani che implicano il taglio delle orecchie e della coda, e in generale tutte le operazioni che modificano la morfologia canina per rispettare standard di razza, caratteristiche estetiche, esigenze pratiche, sono da mesi oggetto di polemiche e di scontro, oltre che tra le associazioni della caccia, gli allevatori e gli animalisti, anche politico. Nello specifico a divergere a riguardo sono le posizioni dell’onorevole Francesca Martini, sottosegretario alla Salute e del Ministro della Salute Ferruccio Fazio.

Gli interventi a fini estetici devono essere vietati o no? E chi decide quando si tratta di fini meramente estetici piuttosto che delle necessità additate dai cacciatori per preservare i cani dal rimanere impigliati nei rami e nel sottobosco ferendosi ed esponendosi a fratture? Fazio aveva aperto a una deroga poco tempo fa, i maligni sostengono proprio per via della sua passione venatoria.

La Martini oggi rilancia: l’Italia, recependo la Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, è tenuta a specificare come comportarsi per quanto concerne queste procedure.

Maltrattamenti: tipologie e leggi di riferimento

La parola maltrattamento ci porta subito a pensare ad animali abusati, picchiati o torturati: invece il concetto di maltrattamento animale è molto più ampio. Esistono tre tipi di leggi che regolamentano la protezione animale: nazionali, regionali e comunali. Le leggi nazionali sono valide su tutto il territorio italiano, ed in particolare sono la legge 281 del 1991 (Legge quadro in materia di animali d’affezione e prevenzione del randagismo) e la legge 189 del 2004 (Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali).

Dopo l’approvazione della 281 tutte le regioni italiane hanno fatto propria la normativa nazionale emettendo una loro legge regionale collegata. Infine, ci sono le leggi comunali: sono tanti i comuni italiani che in questi anni si sono dotati di un ordinamento completo sulla tutela animale. Per le città e i paesi che ancora non l’hanno emesso, la questione è un po’ più complessa perché occorrerà far riferimento alle singole ordinanze emesse dal sindaco.

La legge nazionale è molto generale ed afferma che è vietato abbandonare, picchiare, uccidere un animale o farlo vivere in
condizioni non etologicamente compatibili con le esigenze della sua specie: per tutte le specifiche situazioni occorre fare riferimento alle leggi regionali e comunali (regolamenti ed ordinanze).

Animali e condominio: modifica del regolamento condominiale

Continuiamo ad occuparci degli animali e delle problematiche legate alla loro detenzione all’interno del condominio: in particolare oggi analizziamo una sentenza interessante relativa alle clausole del regolamento condominiale che impongono limitazioni ai poteri e alle facoltà spettanti ai condomini, Cassazione civile, sez. II, 15 Febbraio 2011, n. 3705. In particolare relativamente agli animali domestici, essi sono di esclusiva proprietà dei condomini che li detengono, occorre verificare se il regolamento contrattuale ne consente la detenzione.

Le disposizioni condominiali relative alla detenzione di animali hanno natura contrattuale, in quanto vanno approvate ed eventualmente modificate con il consenso unanime dei comproprietari degli appartamenti: occorre infatti la volontà dei singoli condomini, fonte giustificatrice degli atti dispositivi incidenti nella loro sfera giuridica. Tali disposizioni vanno oltre dalle tradizionali attribuzioni dell’assemblea.

Tutto ciò premesso è evidente che il divieto di tenere negli appartamenti i comuni animali domestici non può essere contenuto negli ordinari regolamenti condominiali, approvati dalla maggioranza dei partecipanti, non potendo detti regolamenti importare limitazioni delle facoltà comprese nel diritto di proprietà dei condomini sulle porzioni del fabbricato appartenenti ad essi individualmente in esclusiva (Cassazione 12028/1993).