Beagle, una simpatica galleria di immagini

Beagle (5)Nell’articolo “Una simpatica canaglia: il Beagle!” non avevo proposto una galleria di immagini che rendesse onore a questo piccolo amico a quattro zampe, che è il preferito di tantissime persone ed è anche assolutamente adorato dai bambini. E’ necessario invece aprire una parentesi fotografica su questo cane, anche se lo è per tutti in verità, perchè il Beagle è uno di quei cani che colpisce proprio al primo sguardo, e di solito la sensazione è molto estrema, o lo si ama o lo si odia. C’è chi lo trova e lo crede un tontolone, e chi lo reputa divertente e arrogante quel tanto che basta a renderlo un cane sicuramente particolare.

Visto che ci troviamo ad ammirare il Beagle è giusto soffermarci un attimo sulla sua fama. Prima di addentrarmi in questo mondo di Beagle noti non ero a conoscenza di tutta una serie di apparizioni che meritano assolutamente di essere sottolineate. Troverete una brevissima serie di curiosità sull’utilizzo della sua immagine e anche delle sue caratteristiche caratteriali in fumetti, cartoni, film e quant’altro!

Iniziamo da un classico dei classici. Ma voi lo sapevate che Snoopy, il personaggio dei Peanuts, quello che si accompagna sempre al simpatico uccellino giallo Woodstock, è un Beagle?! Sinceramente io non ero a conoscenza di questa cosa, e trovo davvero una scelta perfetta che si sposa benissimo con le caratteristiche del fumetto di Snoopy.

Cani di piccola taglia: il Maltese

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Le origini del cane Maltese non sono del tutto chiare: di sicuro risalgono all’antichità, ma ancora gli studiosi non riescono a determinarle con precisione. Secondo la maggioranza degli esperti questi cani di piccola taglia sarebbero originari dell’isola di Malta, che nell’antichità si chiamava Melite o Melita, ed era l’isola nella quale venivano mandati in esilio i romani. Altri invece pensano che  erano i cani usati dai navigatori fenici e greci per difendere i magazzini dei porti dai  topi, e fanno risalire  il nome dalla parola semitica “malàt”, che significa “rifugio”, e quindi per estensione “porto”.

Di sicuro c’è il fatto che il Maltese è sempre stato il cane dell’aristocrazia e della nobiltà: dalle patrizie di epoca romana, alle dame rinascimentali, fino alle signore dell’ottocento; il Rinascimento è il periodo in cui il Maltese era più amato, non per niente è stato ritratto in numerosi quadri dei più grandi pittori dell’epoca come Tiziano e il Tintoretto.

Per un certo periodo di tempo l’Inghilterra ha rivendicato il patronato di questa razza, sostenendo che l’isola di Malta fino al 1964 era una colonia inglese; ma il tutto si è risolto con un niente di fatto a causa delle origini non ancora chiare di questa razza, che alla fine è stata registrata come italiana.

Lo sport giusto per Fido quando il termometro scende (fotogallery)

Dammi solo altri cinque minuti!
Dammi solo altri cinque minuti!

Il freddo pungente di quest’atmosfera prenatalizia sommati alla voglia di starsene al calduccio che caratterizza l’inverno certo non conciliano lunghe passeggiate nel parco insieme al nostro cane o giochi e corse da farsi in giardino e all’aria aperta. Per la serie anche i cani possono impigrirsi, ma solo se ci mette lo zampino un padrone particolarmente poltrone. Le temperature rigide non devono scoraggiare dal mantenersi attivi e dallo svolgere un minimo di attività fisica insieme al nostro cane.

Prima di iniziare qualsiasi tipo di esercizio fisico, è bene però controllare lo stato di salute generale di Fido: ad esempio tenere bene a mente che i cani obesi e quelli con malattie cardiache e polmonari potrebbero avere qualche problema nello svolgere sport troppo intensi. Consultate il veterinario prima di sottoporre il cane a sessioni di allenamento particolarmente dure.

Pappagalli: immagini e un po’ di notizie

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Psittaciformes. Ovvero l’ordine a cui appartengono una gran moltitudine di uccelli, noti a tutti come Pappagalli. La diffusione di questi animali è avvenuta principalmente nelle zone tropicali e subtropicali del mondo, Africa, Oceania, India e Asia sudorientale.

Possiamo riconoscere i pappagalli da alcune caratteristiche fisiche:

  • La posizione del corpo, che a differenza di quella di molti altri (piccoli) volatili non è piegata, ma tende ad essere eretta;
  • Il becco ricurvo, che ricorda quello dei rapaci (falchi e avvoltoi ad esempio), e che rende il pappagallo specializzato nell’apertura dei frutti o dei semi legnosi;
  • La mandibola superiore non si fonde con il cranio, in questo modo i pappagalli possono effettuare dei movimenti piuttosto sciolti con il becco e con la testa;
  • Il numero delle dita delle zampe, che sono quattro e sono opposte tra loro e accoppiate a due a due;
  • E infine la caratteristica forse più famosa: alcune specie riescono a imitare e riprodurre suoni e voci umane.

I pappagalli che meglio riproducono suoni e parole sono i Cinerini, ovvero quelli di colore tendente al grigio, e anche quelli della specie Ara più grandi (quelli dal caratteristico colore rosso e blu). Quando sono liberi in natura i pappagalli comunque tendono a non imitare suoni e versi, questa loro tendenza si sviluppa quando sono tenuti in cattività e instaurano un rapporto affettivo con i loro proprietari. I pappagalli infatti spesso “parlano” o per attirare l’attenzione o anche quando qualcuno, principalmente il loro padrone, si avvicina e tende ad instaurare una sorta di dialogo con loro. Questa capacità sembra sia data dal fatto che numerose loro emissioni vocali, proprie della specie, somiglino ad alcune consonanti e vocali del parlato umano, e quindi per i pappagalli risulta estremamente semplice riprodurre dei suoni così simili alla loro “lingua”.

Jack Russel Terrier, il cane matto che adora la terra

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Il Jack Russel Terrier prende il nome dal reverendo John Russel, che all’inizio del XIX secolo selezionò in Inghilterra, nel Devonshire, questo bellissimo Terrier per la caccia alla volpe. Ormai abbiamo tutti notato che la religione, la caccia e i cani da caccia sono tre elementi che in passato era ben correlati tra loro, facciamo l’esempio del cane di Sant’Umberto, il Bloodhound, selezionato sempre grazie a un monaco appassionato di caccia.

Il reverendo Russel ha dato vita a un cane molto determinato e di umore variabile, un cane da caccia testardo e aggressivo, indipendente e con un’innata capacità di cacciarsi nei guai. Chi possiede un Jack Russel sicuramente avrà pareri diversi sul cane e sul suo carattere, ma per quanto riguarda quelle caratteristiche di razza che non possono essere cancellate probabilmente tutti padroni concorderanno sul fatto che questo cane è aggressivo, con i cani della sua stessa razza e anche con tutti gli altri, è un abile cacciatore ed è un cane che possiede davvero un gran senso dell’umorismo.

Cane Breton, origini e caratteristiche

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L’Epagneul Breton, più conosciuto semplicemente come Breton, è un cane da caccia da ferma di origine francese, utilizzato da sempre a scopo venatorio. Quella del Breton è una razza piuttosto recente, pare nata dall’accoppiamento tra una razza ormai scomparsa,  l’Epagneul de Fougères , con il setter irlandese; il Breton fu esposto per la prima volta a Parigi ne 1896, e fu riconosciuto nel 1907.

Il Breton è un cane di taglia media, classificato come Braccoide; possiede la testa arrotondata con muso e labbra risalenti, orecchie piuttosto corte e con l’attaccatura alta. Il Breton è dotato di una struttura leggermente tarchiata, ma è anche agile e atletico, con petto profondo e dorso; la coda è lunga circa 10 centimetri ma può essere anche anuro.

Schnauzer, l’elegante cane dalle sembianze umane

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Gli Schnauzer. Tre facce per un’unica razza, che in realtà risulta ben distinta e con particolari caratteristiche se stiamo parlando di Schnauzer nano, Schnauzer medio e Schnauzer gigante. L’eleganza di questo cane non ha pari, tanto che non è difficile scoprire che un padrone molto attento (e molto ricco), che vediamo intento a comprare un collare di diamanti sia il padrone di uno Schnauzer. Questo perchè nessuno meglio di lui sarà in grado di indossarlo! Ma qui non si parla di cani, che di certo non hanno bisogno di oggetti per dimostrare la loro personalità, ma di padroni un tantino eccentrici!

Lo Schnauzer di taglia media è la più antica delle tre varianti, se ne hanno tracce in alcuni dipinti della fine del Quattrocento e si sa che sempre in quel periodo questo cane, allora conosciuto come Pinscher a pelo duro, era un apprezzato cane da compagnia. Lo Schnauzer gigante invece fu ottenuto dall’incrocio con alcuni cani da gregge, con l’Alano e forse anche con il Bovaro delle Fiandre. Era un eccellente conduttore di bestiame, mentre adesso lo conosciamo come cane da guardia, cane poliziotto e anche più semplicemente come cane da compagnia. Lo Schnauzer nano è la versione più recente della razza, risale all’inizio del secolo scorso e nasce come cane da compagnia allo stato puro. In realtà come i piccoli Terrier si dimostra sia un buon cane da guardia, caratteristica che accomuna le tre taglie di Schnauzer, sia come cane da caccia di ratti e topi. Basta lasciarlo per un po’ all’aperto che immediatamente, sentendo il richiamo della natura, parte alla ricerca di prede, e proprio come un Terrier adora questa attività.

Carlino, il cane di Giuseppina Bonaparte

Carlino

Nonostante le varie e fantasiose leggende sulle origini del cane Carlino una cosa è certa, e cioè che proviene dalla Cina, dove era estremamente venerato: basti pensare che poteva essere solo di proprietà della famiglia imperiale e degli alti dignitari di corte. Nel Vecchio Continente arrivò nel XVII secolo, grazie ai navigatori olandesi che ne portarono alcuni esemplari nei Paesi Bassi, e sotto diversi nomi fu accolto con approvazione in tutte le corti europee.

In Francia, a causa del suo muso scuro fu nominato Carlin, dal nome di una maschera della commedia dell’arte, interpretata, intorno alla fine del XVIII secolo, dall’attore italiano Carlo Bertinazzi. Per far capire quanto questo cane fosse apprezzato Oltralpe, basti dire che la moglie di Napoleone Bonaparte, Giuseppina, ne aveva uno che amava al tal punto da portarlo perfino nella camera nuziale sfidando le iniziali ire del marito.

In seguito gli italiani ne hanno nazionalizzato il nome facendo diventare il francese Carlin, un italianissimo Carlino! Dopo i fasti della vita di corte il Carlino ha avuto momenti di alterna fortuna; in Italia è abbastanza popolare, anche se la sua massima diffusione si ha nei paesi del Nord Europa e in quelli Anglosassoni.

Barbone: il cane umano

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Germania, Italia e Danimarca sostengono di essere le nazioni da cui arriva il Barbone, ma la vera discendenza di questo simpatico cane deriva dalla Francia, dove è nato il Barbet, antico cane d’acqua e Retriever di notevoli capacità. L’attuale Barbone francese era chiamato originariamente caniche, termine che derivava da chien canne, ovvero cane da canna, utilizzato per la caccia all’anatra.

Il Barbone giunse in Inghilterra dalla Indie Occidentali. Alla regina Anna fu mostrato un gruppo di questi graziosi cani che si posizionavano sulle zampe posteriori e saltellavano roteando, ballando quasi, al ritmo di musica. La regina ne rimase divertita e questa caratteristica il Barbone non l’ha mai persa. Sembra che questi cani provino davvero piacere nel divertire, come se capissero perfettamente le risate umane e facessero di tutto per generarle e ascoltarle.

Un’altra caratteristica fondamentale è quella del nuoto. Il Barbone veniva istruito per andare a recuperare le anatre nell’acqua fredda e non aveva alcun problema nel farlo perchè il suo folto e riccioluto pelo, molto spesso in corrispondenza delle articolazioni, si trasforma in una sorta di muta da sub. Bravissimo anche nella caccia, soprattutto la varietà del Barbone nano, si è dimostrato abilissimo nella ricerca dei tartufi, dentro i boschi umidi della Francia.

Pointer inglese, ovvero il cane da caccia per antonomasia

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Il Pointer, conosciuto anche come Pointer inglese, è il cane da caccia per antonomasia; le sue origini sono piuttosto complicate nel senso che è nato da un mix di varie razze, ma con la dicitura attuale è presente da circa ottant’anni. Il suo nome deriva dall’inglese to point, ossia indicare, perché la caratteristica principale di questa razza è il fatto che è un cane da punta, il cui compito è appunto indicare al padrone la presenza di selvaggina durante la caccia; non a caso il Pointer inglese è particolarmente rinomato per il fiuto e la velocità con cui segue la preda.

Fisicamente il Pointer possiede la testa larga sopra ad un collo piuttosto lungo; il corpo è potente e robusto, ma anche aggraziato ed elegante, le zampe sono lunghe e muscolose con i piedi tondi. Il mantello ha il pelo corto e liscio, di colore soprattutto bianco, con macchie che vanno dall’arancione al nero e al marrone, ma può essere anche tutto in tinta marrone.

Dal punto di vista del carattere, il Pointer è un cane molto intelligente ed attivo, è particolarmente leale nei confronti del padrone e per niente aggressivo; essendo un cane pieno di energia e molto giocherellone, è decisamente paziente con i bambini e sa adattarsi a tutte le situazioni.

Setter Irlandese, il cacciatore sensibile dal manto fulvo

Setter Irlandese
Il Setter Irlandese nasce come cane da ferma e da caccia, che accompagnava i cacciatori del Medioevo, in Europa,  nella caccia alla beccaccia, acquattandosi sulla pancia intento a fare la sua punta. La razza che oggi conosciamo discende da un cane bianco e fulvo, i suoi antenati erano Setter Inglesi, Spaniel, e cani da ferma, tra i quali spicca qualche intervento del Setter Gordon. Il Setter Irlandese, fulvo, come lo conosciamo noi, spunta fuori nel XIX secolo, deludendo molti cacciatori convinti che tutte queste mescolanze, che avevano dato vita a questo bellissimo cane dal manto morbiso e rosso, gli avevano fatto perdere la resistenza per cui si era distinto nella caccia alla selvaggina.

Questa nuova stirpe “di bellezza fatale”, fu considerata un errore, perchè l’animale era stato indebolito da lla selezione. Quando arrivò negli Stati Uniti e in Gran Bretagna venne celebrato in numerose esposizioni e proprio in America, dal 1875 in poi, non solo vinse numerosissimi premi grazie al manto color castagna lucido e al suo incedere altero, ma divenne anche un vero e proprio simbolo. Negli anni Cinquanta ogni famiglia possedeva un mazzo di carte con stampato sul retro il nostro amico Setter Irlandese, i pittori dilettanti lo dipingevano come soggetto prediletto e non esisteva casa di campagna che non ne possedesse uno.

Setter Gordon, il cacciatore scozzese guidato dall’amore

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Il Setter Gordon prende il nome da quello che fu il suo primo selezionatore il Duca di Gordon, intorno al 1800, anche se le origini di questo cane risalgono a molto tempo prima. E’ del 1620 la descrizione di un cane fulvo e nero che andava per la maggiore in Scozia. E’ probabile però che questo cane fosse originariamente un pastore delle Highlands, un Collie nero e fulvo, e che il Duca di Gordon abbia incrociato proprio questo cane con i Setter della sua proprietà, e che così sia venuto fuori il Setter Gordon.

Dalla metà dell’Ottocento molti Setter Gordon vennero esportati prima in America e poi nel resto del mondo, partendo dalla Gran Bretagna e dalle Isole Scandinave, così la stirpe del Gordon si diffuse in tutto il globo. Il Setter Gordon è un cane da caccia dalla struttura perfetta, i toni dei suoi colori si addicono perfettamente al suo lignaggio scozzese e alle brughiere coperte di erica dei suoi territori di origine.

E’ un cane da ferma, a volte criticato per le differenze che sembra lo mettano un gradino sotto i suoi cugini Setter Inglese e Setter Irlandese. Il Gordon è un cane fedele al padrone, che predilige restargli accanto e puntare, ma è anche un ottimo cane da riporto, nonostante ciò è stato accusato di avere poco coraggio e di essere poco lesto e agile.

Fox Terrier, il cane di terra

Fox Terrier (8)Il Fox Terrier era e rimane il terrore delle piccole prede. La sua terra di origine sono le Isole Britanniche, che come ormai abbiamo detto infinite volte sono da sempre state la patria dei cani da caccia. La prima testimonianza che ci parla dei Terrier arriva da Plinio il Vecchio che nel 55 a.C. scrisse che i Romani aveva trovato questi piccoli cani che attraverso il terreno seguivano le piste delle loro prede.

I Terrier appartenevano alla gente comune. I grandi cani avevano fatto strage delle prede più grandi e anche della selvaggina, molto apprezzata per la carne, e allora subentrarono questi piccoli cani, che stanavano le piccole prede e potevano permettere che la passione per la caccia non dovesse cessare a causa della scarsità di animali da cacciare. Nel XVIII secolo non esisteva un villaggio o un casale che non avesse i suoi Fox Terrier che terrorrizzavano non solo i ratti e gli altri roditori, ma anche tutti gli altri animali nocivi per gli appezzamenti di terreno e per le case.

Anche durante il colonialismo i Terrier la fecero da padroni, gli inglesi li portavano con sè e loro in qualunque posto erano pronti a cacciare la prede, stanarle, scovarle, strattonarle e tirarle fuori dalla tana. Altra cosa ben nota è la passione per i combattimenti dei cani, sempre in Inghilterra, e nell’arena di combattimento che aveva visto anche i Molossi, la Westminster Pit, arrivarono anche i Fox Terrier, lanciati verso orde di ratti che venivano annientati in cinque minuti e mezzo.

Fotografa il tuo animale domestico, diventerà un francobollo (fotogallery)

francobollo animali foto 5Dopo calendari, book di moda e campagne pubblicitarie disparate, ecco che gli animali domestici conquistano un altro posto d’onore nelle nostre vite, colonizzando con le loro tenere sembianze nientepocodimenoche i francobolli. L’idea parte nel gennaio del 2009, esattamente il 15 del mese, quando viene bandito un concorso dal titolo “Fotografa il tuo animale domestico“.

A indirlo l’Azienda Autonoma di Stato Filatelica e Numismatica. Requisito per partecipare essere cittadini residenti della Repubblica di san Marino e amare il proprio amico a quattro zampe. Cani e gatti, dunque, ma non solo. Anatre, oche, iguana, criceti, coniglietti, sono diventati modelli d’eccezione dei francobolli.