Secondo stime recenti sono circa 10 milioni gli italiani che preferiscono l’omeopatia alla medicina tradizionale, e ora, sembra che questa tendenza si sia allargata anche sugli animali domestici: pare, infatti, che sempre più proprietari di cani e gatti preferiscano far curare i loro amici a quattro zampe con terapie alternative.
Non solo cani e gatti; ad essere affidati alle cure dei veterinari omeopati sono anche criceti, tartarughe, canarini e addirittura pesci rossi. I numeri sono tutti dalla parte di questi medici: oltre ad essere molto richiesti, pare che i casi da loro seguiti con le cure alterativi, abbiamo gli stessi esiti positivi di quelli curati con la medicina tradizionale.
L’omeopatia veterinaria, non è però nata sulla scia di una moda; è dal 1989 che a Cortona, in provincia di Arezzo, è stata istituita la Scuola superiore internazionale di medicina veterinaria omeopatica, che insegna, anche ai veterinari tradizionali, i segreti della medicina omeopatica applicata sugli animali. Gli italiani sono i terzi in Europa per numero di veterinari che, accanto alla medicina classica, propongono quella omeopatica: ben 500 a fronte dei 700 della prima in classifica, cioè la Francia.