Gli accessori per la gabbia dei criceti

Nella gabbia per i criceti, oltre alla ruota, non devono mancare degli accessori che servano a divertire e intrattenere il vostro piccolo amico. Tra gli accessori più amati dai criceti ci sono i tubi di plastica atossica all’interno dei quali i vostri piccoli roditori possono giocare, nascondersi e dormire; infatti, i tubi servono a ricreare l’ambiente naturale del criceto, che ama molto scavare gallerie e tane sotterranee.

Inoltre, questi tubi, essendo componibili, sono molto utili anche per aumentare lo spazio a disposizione del criceto collegando, ad esempio due gabbie. Un’alternativa più economica ai tubi di plastica sono i rotoli voti della carta da cucina o dalla carta igienica, che pur non essendo collegabili offrono l’innegabile vantaggio di poter essere rosicchiati, per la gioia del vostro criceto o gerbillo.

Molto importanti sono anche i bastoncini per rosicchiare, perché permettono all’animale di mantenere la giusta lunghezza dei denti, oltre ad evitare che il criceto rosicchi le sbarre di ferro della gabbia o si accanisca contro la casetta; attenzione a non fornire al criceto legno di pino o di cedro perché sono tossici per lui; un’alternativa ai bastoncini di legno è data dal semplice pane secco.

Calendari 2011 per aiutare cani e gatti maltrattati

Ha sempre amato gli animali e combattutto per non vederli più soffrire a causa di sevizie e maltrattamenti. Per questo la signora Grazia Simonari di Fauglia, paese delle colline pisane ha pensato che era necessario portare avanti qualche iniziativa, magari non troppo costosa, che potesse essere utile per gli amici a quattro zampe. Per i cuccioli abbandonati, maltrattati e senza una casa, è nato il calendario 2011, anzi non uno ma due, uno per i cani e l’altro per i gatti.

Reality Panda: due cucciole di panda rosso sul web

Due cucciole di panda rosso sono diventate le principali attrazioni del parco zoologico di Knoxville, nel Tennessee, ed ora si apprestano a diventare delle starlette nel web: infatti saranno le protagoniste di una sorta di reality con telecamere che consentiranno agli spettatori della Rete di ammirarle in ogni momento della giornata. I promotori dell’iniziativa, destinata a destare molta curiosità tra i navigatori nel web, hanno come obiettivo quello di accendere i riflettori su una specie protetta e fortemente minacciata.

A lanciare l’iniziativa è Mozilla, l’organizzazione no profit che promuove l’apertura e la partecipazione in Internet nota per avere lanciato sul mercato quello che è considerato il browser di navigazione Firefox, e che ha deciso di adottare le due piccole di panda.Il portavoce di Mozilla a tal proposito commenta:

Proprio perché abbiamo scelto il firefox come nostro simbolo abbiamo ora deciso di impegnarci nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica nei confronti di questa specie protetta, incominciando dal mostrarla a tutti, visto che l’80% della popolazione a livello mondiale non l’ha mai vista o non la conosce.

Cosa fare se il gatto mangia le piante

Il gatto mangia le piante di casa: che fare? Iniziamo con il dire che non è un problema inconsueto e che chiunque possiede un micio sa bene di che si tratta. E’ un comportamento molto diffuso tra i nostri felini domestici.
Abitudine che non è dannosa per l’animale (a meno che la pianta non sia tossica) quanto piuttosto per noi che amiamo le piante.

Escludendo il problema delle piante tossiche per il pet, che in casa non ci dovrebbero nemmeno stare, occupiamoci di difendere le piante che restano dalle grinfie del nostro micio.

Gli esperti ancora stanno cercando una risposta concorde sulle cause che spingono un carnivoro come il gatto ad addentare le piante.
Probabilmente si pensa lo faccia per un qualche beneficio di sopravvivenza e quindi per una ragione ormai divenuta genetica. Oppure per rifornirsi di fibre alimentari per i processi digestivi. A sostegno di questa teoria c’è il fatto che anche i gatti allo stato selvatico, non solo quelli domestici alimentati a crocchette, alternano alle prede uno spuntino vegetale.

Il gatto che giocava con il fuoco

Pepper

Gatto incendioParafrasando il titolo di un libro del compianto Stieg Larsson andiamo a parlare di un gatto che ha avvisato i vicini aprendo una finestra e lasciando uscire il fumo mentre la sua casa stava andando a fuoco .

Zoo: la Cina ne chiude 7, in Italia partono i controlli

Qualcosa si muove in tema di violenze sul mondo della fauna? Forse si e magari nel 2011 potrebbe non essere più soltanto un sogno nel cassetto di molti, quello di vedere diminuire sensibilmente ogni tipo di maltrattamento sugli animali. A partire dagli zoo che, non sempre, rispettano tutte le normative che servono a cautelare la salute e la dignità degli amici a quattro zampe e non solo. In Oriente, e precisamente in Cina, il China Daily ha riferito che almeno il 10% delle circa 500 strutture di tale tipo sono fuori legge ed è scattata la chiusura per 7 luoghi dove centinaia di creature vengono tenute al freddo, con poco cibo e costrette a divertire il pubblico intervenuto.  Le autorità cinesi, hanno quindi deciso di revocare la licenza a chi non si adeguerà alla legge vigente.

Faenza: tagliato il servizio di reperibilità veterinaria

Dal primo gennaio 2011, il servizio di pronta reperibilità veterinaria a Faenza non sarà più in funzione. L’accordo tra il Comune e l’Ordine dei medici veterinari della provincia non è stato infatti rinnovato. Nell’incontro con l’Ordine, l’amministrazione comunale ha spiegato che i problemi finanziari dell’ente impongono dei tagli, e tra i servizi cancellati figurerà anche la reperibilità notturna e festiva che undici medici liberi professionisti convenzionati hanno garantito da almeno dieci anni a questa parte.

Da annotare che il costo della reperibilità è minimo: il medico veterinario assicura infatti la propria prestazione sull’animale d’affezione a un costo lordo di 3 euro l’ora (naturalmente, l’eventuale prestazione medica si paga a parte). Per il Comune di Faenza, che aveva un accordo che copriva anche Castel Bolognese e Solarolo, il costo annuo era di 11mila euro. Spiega Giovanni Cottignoli, presidente dell’Ordine dei veterinari Questo servizio può essere ben considerato un fiore all’occhiello per un Comune. Non è dovuto per legge, ma cancellarlo è a nostro avviso un grave errore. Sappiamo che il servizio veniva utilizzato, con varie centinaia di chiamate durante l’anno.

La reperibilità veniva garantita la notte dalle 23.30 alle 7.30 del mattino successivo, nelle giornate festive e il sabato, dalle 14.30 in poi. In questi orari si dava la possibilità al proprietario di un cane, un gatto o un animale domestico di parlare comunque con un veterinario, nel caso non fosse riuscito a trovare il proprio medico di riferimento, per un tranquillizzante colloquio telefonico e anche un’eventuale controllo in ambulatorio.

Diabete nel cane, la curva glicemica

diabete cani,

Il diabete mellito è un disturbo della regolazione degli zuccheri nel sangue molto diffuso, comune ad uomini e tuttozampe. Similmente a quanto avviene nelle persone, anche gli animali domestici diabetici in numerosi casi sono costretti a sottoporsi ad iniezioni quotidiane di insulina.

La difficoltà nasce spesso nell’individuare la giusta tipologia, il corretto dosaggio e la frequenza di somministrazione appropriata. Come per le persone diabetiche, ogni animale è diverso dall’altro. Una posologia inadeguata ha gravi conseguenze ma anche dosi eccessive possono causare debolezza, coma e morte.

Uno dei modi migliori per determinare la dose ottimale di insulina in un animale domestico è la curva glicemica. In questo test, la misurazione dei livelli di glucosio avviene ripetutatamente nell’arco di 24 ore, per determinare, dopo l’iniezione, come agisce l’insulina, in quanto tempo, quanto a lungo ha effetto sul cane. Con i dati raccolti a più riprese sui tassi di zuccheri nel sangue si crea una curva, detta appunto glicemica, che fornisce al veterinario informazioni preziose ed un quadro chiaro su come gestire il diabete.

Inscatola il gatto e lo getta nei rifiuti

Ha buttato un gatto nei riufiuti

Ha buttato un gatto nei riufiutiIl 2010 non è finito bene per un povero gatto in Alabama che è stato chiuso in uno scatolone con tanto di nastro adesivo e gettato tra i rifiuti.

La storia fortunatamente ha un lieto fine e viene fuori grazie ad una signora che stava portando il suo cane a fare i bisognini, ad un certo punto il quadrupede punta un cassonetto della spazzatura, subito la signora avrà pensato a del cibo ma avvicinandosi nota delle unghie spuntare da uno scatolone.

Per la Peta è Bill Clinton l’uomo dell’anno

Secondo la Peta, acronimo di People for The Ethical Treatment of Animals, l’organizzazione che da anni si batte per il trattamento etico degli animali, oltre che per l’abolizione delle pellicce, l’uomo dell’anno 2010 è l’ex Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton.

Clinton è stato insignito dell’autorevole menzione grazie al fatto di essere diventato vegano, incentivando così la popolazione a passare dal junk food, il cibo spazzatura, e dalla cultura degli hamburger, ai prodotti vegetali e senza derivati animali. La motivazione del riconoscimento a Bill Clinton si legge sull’homepage del sito della Peta:

Clinton ha aiutato gli animali sfruttando la sua influenza per promuovere nel mondo uno stile di vita vegano sano. Grazie alla sua nuova dieta basata sui vegetali, l’ex presidente ha perso qualche chilo, ha diminuiti i rischi di futuri problemi cardiaci e ha risparmiato la vita di numerosi animali.

Aidaa conferma: è allarme vendita cani on line

La crisi economica degli ultimi mesi ha portato i consumatori ad acquistare di meno e lo stesso vale per il settore degli amici a quattro zampe. Se comprare un cane o un gatto costa sin dall’inizio, per non parlare poi della continua assistenza, i venditori aguzzano l’ingegno e trovano la soluzione. Un gruppo di allevatori di cuccioli di cani di razza, infatti, ha deciso di venderli on line in rete. Aidaa sempre attenta al benessere di queste creature indifese, venuta a conoscenza della situazione ha subito denunciato l’accaduto, nonostante si tratti di un fenomeno tristemente in ascesa.

Pulizia delle orecchie del cane

Una buona pulizia delle orecchie del cane è vivemente consigliata, una volta ogni tanto salvo diverse indicazioni del veterinario, per evitare gli accumuli di cerume e prevenire l’insorgenza di otiti o altre malattie infettive del cavo auricolare. Tenete presente che l’orecchio del cane ha una struttura complessa, piena di curve e molto sentibile: è sconsigliato pertanto utilizzare dei bastoncini di cotton fioc che potrebbero fare male al nostro amico a quattro zampe.

Per la pulizia interna delle orecchie del cane occorre utilizzare un’apposita soluzione, che viene venduta in un boccettino con beccuccio morbido per non provocare dolore al cane. Insderite alcune gocce di soluzione all’interno del canale uditivo e massaggiate un pochino le orecchie, per far rilassare il vostro amico e tranquillizzarlo: solitaqmente e se non vi sono delle patologie in atto, si tratta di una operazione piuttosto semplice e gradita dal pet.

Terminata l’operazione, asciugate le orecchie del cane per evitare che vi siano tracce di umido: in un paio di giorni la soluzione applicata dovrebbe pulire le orecchie raccogliendo il cerume in eccesso che poi verrà eliminato con alcune scrollate di orecchie. Ecco che le orecchie di Fido sono pulite come si deve! Controllate sempre che le stesse non emanino cattivo odore: anche questo è un segnale di squilibrio. Il cattivo odore potrebbe infatti celare un’infezione batterica in corso, meglio rivolgersi al veterinario per adottare la soluzione medica migliore da applicare.

I cani che vivono meglio al freddo, seconda parte

Pastore tedesco

Continuiamo, in questo gelido gennaio, la nostra carrellata di cani che si adattano meglio alle rigide temperature invernali, ripartendo dal cagnolone che vedete in homepage, il San Bernardo. Nessun altro cane è stato così fortemente legato ad un barile di whisky. Compagno dei monaci, il San Bernardo ha salvato molte persone che si erano smarrite o ferite nel gelo sferzante delle Alpi svizzere. E ancora:

  • Greater Swiss Mountain, il Grande Bovaro svizzero. Questa razza è stata sviluppata in Svizzera come cane da lavoro.  Utilizzato come animale da guardia e per guidare le mandrie,  il Grande Bovaro svizzero gode l’aria aperta  e vive bene al freddo.
  • Bovaro bernese. Come lo svizzero, il bernese è forte e possente e si adatta bene a vivere fuori casa, in climi freddi.