Scottish Terrier, il signore scozzese

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Alcuni sostengono che lo Scottish Terrier sia la razza indigena più antica della Gran Bretagna. Fu conosciuto come Aberdeen Terrier, prendendo il nome dalla cittadina in cui venne allevato. La razza così come la conosciamo adesso deriva da quell’antenato e probabilmente proviene dallIsola di Skye, nelle Highlands occidentali. Ha conosciuto una grandissima popolrità sia agli inizi del secolo scorso che nel dopoguerra, popolarità che si è diffusa dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti ed ha fatto in modo che le forme così deliziose dello Scottish divenissero stemmi per i mazzi di carte, simpaticissimi pupazzi di pezza, e infine anche oggetto di pubblicità e di trame di romanzi, che vedevano lo Scottish sempre appiccicato all’investigatore di turno.

Come ogni Terrier anche lo Scottish è un cacciatore, in questo caso la sua selezione dette vita a un cane per la caccia alla volpe e al tasso, specializzato nello scavare nelle pietraie. Lo Scottish come molti cacciatoti, ad esempio il Jack Russell, è devoto a questa sua attività, unghie e zampe lavorano solo per trovare la preda, scavando incessantemente. In più questo cagnolino dal fare così simpatico è pronto ad accendersi per un nonnulla, abbaia di fronte a qualsiasi cosa gli sembri sospetta, o gli sembri una preda.

Jack Russel Terrier, il cane matto che adora la terra

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Il Jack Russel Terrier prende il nome dal reverendo John Russel, che all’inizio del XIX secolo selezionò in Inghilterra, nel Devonshire, questo bellissimo Terrier per la caccia alla volpe. Ormai abbiamo tutti notato che la religione, la caccia e i cani da caccia sono tre elementi che in passato era ben correlati tra loro, facciamo l’esempio del cane di Sant’Umberto, il Bloodhound, selezionato sempre grazie a un monaco appassionato di caccia.

Il reverendo Russel ha dato vita a un cane molto determinato e di umore variabile, un cane da caccia testardo e aggressivo, indipendente e con un’innata capacità di cacciarsi nei guai. Chi possiede un Jack Russel sicuramente avrà pareri diversi sul cane e sul suo carattere, ma per quanto riguarda quelle caratteristiche di razza che non possono essere cancellate probabilmente tutti padroni concorderanno sul fatto che questo cane è aggressivo, con i cani della sua stessa razza e anche con tutti gli altri, è un abile cacciatore ed è un cane che possiede davvero un gran senso dell’umorismo.

Pechinese: il cane leone

PECHINESE

Il cane leone del Tibet, molto noto nelle leggende orientali, somiglia al Pechinese. La storia di questo piccolo cane da tenere in mano si perde nelle dinastie dei Khan dell’antica Cina e attraversa le religioni che hanno visto il Pechinese protagonista accanto alle divinità. Il leone che era accucciato ai piedi del Buddha divenne un canide, quando il buddismo migrò dall’India alla Cina, e questo fu ritenuto giusto perchè il cane non avrebbe solo protetto il Buddha, ma lo avrebbe anche servito.

In Giappone i miti del Buddha vennero affinati e il pechinese divenne il cane di Foo. Nell’arte nipponica esso venne molto spesso dipinto accanto al Buddha e in una pittura giapponese dell’XI secolo il dio viene mostrato mentre entra nel Nirvana e accanto ai suoi discepoli si scorge anche questo cane leone, rappresentato mentre sta disteso sulla schiena , con le zampe all’aria, la tipica posa del Pechinese.

Nel 1861 durante l’invasione di Pechino da parte delle forse europee gli ufficiali inglesi e francesi si trovarono davanti a una visione paralizzante. In una stanza segreta c’era il corpo di una principessa defunta, che prima di togliersi la vita aveva chiamato i suoi cinque cani leone, che erano rimasti lì fermi e immobili a vegliare sul suo corpo senza vita.

Siberian Husky, il cane da slitta

Funerale Husky

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Il nome di questo cane deriva da quello del popolo del freddo nord, gli Eschimesi, e si diffuse in Alaska, dove subì variazioni passando da Esky, a Eskimo, fino a diventare quello che tutti noi adesso conosciamo: Husky. La razza è stata allevata per più di tremila anni dal popolo Inuit della Siberia, che lo ha reso un cane perfetto per la cura delle mandrie di renne e il traino delle slitte. L’Husky è stato sempre apprezzato per la sua forza, la potenza nel traino, la sicurezza, la concentrazione nel lavoro e una resistenza che è sempre sembrata illimitata.

Oggi l’Husky è un cane molto dibattuto. Alcuni lo definiscono amabile e gentile, un cane da compagnia ideale, che ama i bambini e la famiglia, mentre altri ritengono che sia un cane a cui non piacciono affatto i bambini, che crea problemi per la sua totale incapacità a stare con persone che non siano i suoi padroni e che ha molta difficoltà a conviere con cani della sua specie e anche con altre razze. Risulta comunque per tutti un animale socievole, semmai molto particolare, caratterizzato da un fortissimo senso del territorio.

Chow chow, dall’Oriente con furore

Chow_chowLe origini del Chow Chow si perdono davvero nella notte dei tempi, visto che è sicuramente uno dei cani più antichi del mondo e la sua prima raffigurazione risale al 150 a.C., durante il dominio della dinastia Han. Il Chow Chow è originario del territorio nordasiatico, non se ne conosce la provenienza precisa, che comunque è tra la Cina settentrionale, la Mongolia e la Siberia. Anche il nome contribuisce a raccontarne la storia, che lo ha reso un cane serio e duro. Mentre alcuni sostengono che Chow Chow indichi le cianfrusaglie che venivano portate in nave dall’Asia all’Europa, per altri invece il termine chow indica cibo, in cantonese. Il cane infatti veniva mangiato, e anzi, le sue carni tenere erano molto apprezzate, e la pellicia venduta. Destino infame per un cane nato in una terra in cui i cani sono davvero un piatto prelibato.

Il Chow Chow è arrivato in Europa, in Inghilterra per la precisione, alla fine del 1800, e grazie sempre alla Regina Vittoria, che abbiamo nominato più volte parlando di razze canine, e che infatti era soprannominata “la Regina dei Cani”, proprio per la sua passione per tutti i cani, grazie a lei il Chow Chow venne conosciuto e apprezzato, e agli inizi del ‘900 portato anche negli Stati Uniti. Nel 1906 la razza venne riconosciuta.

Collie, il pastore del ritorno a casa

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CollieIl Collie è il cane pastore dei bassopiani scozzesi, il guardiano di greggi che discende dal Borzoi, dal Terranova e dal Levriero scozzese. Il suo nome deriva probabilmente dal termine coalie, o coaly, che significa nero come il carbone. Questo probabilmente si riferisce al muso scuro del cane che pascolava le greggi in Scozia, ma è anche possibile che molto tempo fa il Collie fosse prevalentemente di colore nero e che quindi gli scozzesi gli abbiano dato questo nome riferendosi al pelo scuro e non solo al muso del suo antenato.

Il Collie da sempre possiede due caratteristiche fondamentali, che lo hanno reso nel corso del tempo uno dei cani preferiti dalla letteratura, dal cinema e dalla tv. Ha un senso del dovere innato, non è in grado di non portare a termine un compito, e collegato a questo l’amore che lo lega alla sua famiglia e talmente tanto grande che tante sono diventate le leggende e le storie vere che narrano di Collie indispensabili per il padrone o di cani che sono sempre tornati al nido, anche se lontani chilometri e lottando contro mille difficoltà, perchè non potevano fare altrimenti.

Il Terranova, nostromo dei cani

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Le origini del Terranova sono sconosciute ai più, visto che le storie sulla nascita della razza sono troppe e difficili da accorpare. Possiamo affermare con certezza solo che la razza prende il nome dall’isola canadese di Terranova e che lì sono stati così tanti gli incroci di genti (e cani), che qualcosa sarà successo ed è venuto fuori questo splendido cane, enorme e dolcissimo.

Alcuni pensano che i vichinghi lo abbiano portato sull’isola, altri invece che gli inglesi, dopo averla conquistata, vi abbiano portato degli esemplari di Mastino Tibetano, che incrociandosi con i cani del luogo, usati per la caccia agli orsi, abbiano dato vita al nostro Terranova. Altri sostengono che la vicinanza tra le isole Labrador e Terranova indichi che sono stati i Labrador Retriever, attraversando a nuoto, in nave o a piedi lo Stretto dell’Isola Bella, ad arrivare lì a Terranova e ad accoppiarsi con i cani del luogo. E se invece la razza discendesse dal Pastore dei Pirenei, arrivato qui grazie ai pescatori di merluzzo? Poco importa, alla fine pare che esistessero già degli esemplari di cane sull’isola, che cacciavano gli orsi, e questo ci basta, perchè ciò spiega non solo le dimensioni, ma anche il grande coraggio dell’immenso Terranova.

Levriero Afgano, il cane di Noè

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Io ho una vera passione per questo cane. Devo ammettere che se a volte immagino per me per la mia futura famiglia una grande casa, magari con giardino, non posso fare a meno di pensare a un paio di cani da possedere, e nei sogni, in cui non vado nei canili a recuperare dei piccoli trovatelli, tra le fronde degli alberi e in mezzo ai cespugli spunta fuori un favoloso Levriero Afgano. Non è detto che un giorno non accada! Ma veniamo a questo cane, che nasconde anche una mitologia che lascia senza fiato.

L’Afghan Hound è ritenuto da molti il cane più antico del mondo. E’ originario del Sinai, le immagini, ma anche testi che lo citano, appaiono su papiri e iscrizioni all’interno di antiche tombe. E’ rimasto puro per secoli, così come è arrivato a noi, perchè in Afghanistan, sua terra d’origine, ne era proibita l’esportazione, infatti è giunto in Europa, di contrabbando, nel primo Novecento. E’ uno dei cani più versatili che esistono, è stato pastore di pecore, cacciatore di lupi, cervi, gazzelle, conigli, sciacalli, marmotte, e le leggende narrano che sia stato in grado di inseguire e fermare anche i leopardi.

Greyhound, il Levriero dei Re

LevrieroIl Greyhound, che noi conosciamo come Levriero, ha come nazione d’origine la Gran Bretagna, ma le sue radici affondano nell’Antico Egitto, passano per Roma e attraversano il Medioevo. In Egitto veniva allevato per i Faraoni, per intrattenerli durante le feste con la caccia alla lepre. Ai tempi dei Romani e per tutto il Medioevo invece accompagnava i signori durante le uscite e i riti religiosi, pare che nell’Antica Roma i Levrieri siano stati costretti anche ad assistere alla orge, attendendo che i loro padroni fossero pronti per tornare a casa. Ci sono poi manoscritti miniati del XII secolo in cui l’occhio attento scorge le figure dei Levrieri sotto i tavoli dei ricchi signori e accanto alle loro panche in chiesa.

Una volta giunto in Gran Bretagna il Greyhound è stato “perfezionato”, ed è proprio da lì che è partita la sua diffusione, fino agli Stati Uniti, ed è diventato il cane da caccia, e da corsa, che ancora oggi apprezziamo e guardiamo stupiti mentre velocissimo ci passa davanti con la sua sinuosa figura.

Bassotto, il cacciatore spiritoso

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Pare che il Bassotto abbia assunto questa sua caratteristica corporatura allungata proprio per l’utilizzo prolungato nei secoli come cane da caccia in tana. Quel suo fare che l’ha reso così simpatico e adorabile in realtà è dovuto a una sorta di anomalia da lavoro, che poi l’uomo ha provato a perfezionare nella speranza che il Bassotto diventasse sempre più lungo e stretto, in modo da poter arrivare fino in fondo ad ogni tana!

Le sue origini tuttavia pare non siano tedesche, anche se la razza fu messa a punto in Germania alla fine dell’Ottocento, ma il Bassotto fu anche Teckel, nome con cui infatti è consciuto dai tedeschi e non solo, ovvero una sua versione antica, di cui si trova traccia nella tomba di un faraone.

Esistono tre diverse varietà di Bassotto, a pelo corto, a pelo duro e a pelo lungo, scopriamole una alla volta.

Rottweiler, il cane guardiano

RottweilerIl Rottweiler con molta probabilità discende dal Mastino Italiano. Troviamo sue tracce già nell’Antica Roma, infatti ci sono portoni e bronzi con la sua figura scolpita, e probabilmente fin da quei tempi era per eccelenza il cane che guidava le mandrie. Arrivò in Gran Bretagna proprio grazie ai Romani, e in seguito in Germania, nazione che oggi gli attribuiamo come patria, e proprio lì divenne ufficialmente il cane dei macellai. Questi ultimi potevano permettersi di andare in giro senza alcun problema: quando portavano le mandrie al pascolo il Rottweiler era vigile e attento, quando andavano in giro per la città era il cane a portare il sacco che conteneva le monete, e in più, caratteristica che è rimasta immutata, per sua natura il Rottweiler difende tutto ciò che è del padrone, quindi la casa, così come la bottega da macellaio, erano al sicuro.

Nell’Ottocento il bestiame non era più guidato dai cani con i loro padroni, i trasporti avvenivano tramite le ferrovie e gli animali iniziavano ad essere gestiti senza troppi spostamenti e così il Rottweiler è diventato ciò che conosciamo adesso, un buon cane da compagnia, un ottimo cane da guardia e cane poliziotto.

Yorkshire Terrier, dalle miniere ai salotti

yorkshireOttenuto nel XIX secolo dall’incrocio tra lo Skye e altri Terrier, lo Yorkshire è un cane che appare semplice e da coccolare, anche da esibire, invece nasconde un passato e delle caratteristiche “da combattimento” sconosciute ai più.

Lo Yorkie, così lo chiamano gli inglesi, era un cane da caccia di ratti. Lo faceva sia nei quartieri, ma soprattutto nelle miniere, infatti era il cane che i minatori si portavano dietro durante il lavoro in modo che non solo trovasse i ratti, ma anche che li uccidesse, pare in modo molto violento e brutale! Quindi oltre che un simpatico birbante lo Yorkshire è anche un duro, anzi, a dirla tutta le femmine sono delle dure, sono più scattanti e più propense non solo alla caccia, ma anche alla difesa, sembra addirittura che i maschi che crescono con le sorelle delighino a loro tutto il lavoro. Evitiamo di fare commenti e paragoni!