In estate aumentano abbandoni di tartarughe, pesci e uccelli

Aidaa conferma che soprattutto in estate quando arrivano le tanto sospirate ferie, i padroni senza problemi di coscienza che vogliono correre nelle località balneari o di montagna e non avere noie di nessun genere, non esitano ad abbandonare pure tartarughe, uccelli e pesci. Chi credeva, quindi, che il fenomeno fosse legato solo a cani e gatti dovrà ricredersi, ma questo non fa altro che preoccupare ancora di più gli amanti degli animali e le associazioni che si occupano della loro protezione.

Estate 2011 e animali: meno abbandoni

E’ presto per parlare e quasi ci si spaventa con simili affermazioni ma anche un risultato positivo merita di essere reso noto e non solo le terribili cifre legate a maltrattamenti e abbandoni. La coscienza civica degli italiani quest’anno sembra migliorata, nonostante le ferie per molti non siano arrivate, per cui non si è presentato neppure il classico problema su come comportarsi con gli amici a quattro zampe. La speranza è che però sempre più persone decidano di portare anche loro in viaggio con le dovute precauzioni o che almeno li lascino in apposite strutture specializzate o in casa dei propri cari.

17mila gatti abbandonati ogni anno secondo Aidaa

L’estate è arrivata e Aidaa come ogni anno è impegnata su più fronti, non ultimo su campagne di sensibilizzazione per tentare di fermare il più possibile il fenomeno dell’abbandono degli amici a quattro zampe. Tuttavia, se l’attenzione viene concentrata soprattutto sui cani considerati in fondo anche più deboli in questo senso, si calcola che nella bella stagione pure i gatti non se la passino tanto bene. Del resto le famiglie che partono per tante settimane anche se sanno che il micio è più indipendente non possono farlo restare in casa. Questo ovviamente non giustifica la terribile crudeltà di lasciare il proprio animale domestico fuori dalle pareti domestiche e senza alcun rimpianto.

Abbandono animali a quattro zampe: attualmente cifre più basse

Lo aveva già annunciato qualche tempo fa, ma in vista dell’estate il pericolo era ancora piuttosto presente, adesso anche se il grande esodo deve ancora arrivare da Aidaa giunge la conferma che al telefono amico nel corso dei primi sei mesi del 2011 le segnalazioni di cani lasciati al proprio destino sono leggermente calate. Quest’anno, infatti, sono arrivate 2764 segnalazioni di persone allarmate dopo aver visto qualche pet che vagava triste e confuso lungo le autostrade o in luoghi pericolosi e trafficati. Nel 201o, fino a giugno, si era parlato invece di 3216. La diminuzione, quindi, è stata del 13,7%.

Aidaa chiede aiuto all’Ue: turisti a quattro zampe discriminati

Se è vero che, purtroppo, esistono ancora troppe persone che soprattuto in estate abbandonano i propri amici a quattro zampe per partire per le ferie, è altrettanto sicuro che coloro che invece li voglio portare con sè, quando non sono in auto propria incontrano spesso delle reali difficoltà. Chi vuole viaggiare su un treno con il cane ad esempio ha delle limitazioni e lo stesso vale per chi vuole prenotare una vacanza con il proprio cucciolo o esemplare adulto negli albeghi o nelle pensioni. Qualcosa migliora con il tempo ma ancora non è semplice spostarsi con gli animali ad esempio negi stabilimenti balneari e nelle spiagge libere. Ancora, sono meno del 30% i proprietari delle case di vacanza sia al mare che in montagna che affittano immobili ai possessori di cani di media e grossa taglia.

Estate 2011: ronde anti abbandono cani

La piaga dell’abbandono degli amici a quattro zampe ogni anno si ripete, inesorabile, lasciando dietro di se tanta tristezza e amici pelosini che spesso non riescono a sopravvivere. Le campagne di sensibilizzazione si ripetono costanti ma pare proprio che il triste fenomeno non trovi soluzione: per questa ragione con l’arrivo della stagione estiva riparte l’operazione Io l’ho visto. Si tratta di un servizio realizzato dall’Associazione italiana difesa animali ed ambiente (AIDAA), Prontofido e dalle radio del gruppo Finelco (Radio 105, Virgin e Radio Montecarlo),  per salvare gli amici a quattro zampe abbandonati sulle autostrade.

Cani avvelenati nei parchi in aumento secondo Aidaa

I maltrattamenti e le crudeltà nei confronti dei cani non sono destinati purtroppo a terminare a breve termine, almeno non senza leggi veramente pesanti che possano far desistere anche il più cattivo degli esseri umani. Una nuova denuncia dell’Aidaa mette in allarme gli amanti degli animali o semplicemente coloro che li rispettano. Si perchè ha segnalato che sono in continuo aumento casi di amici a quattro zampe avvelenati nei parchi pubblici.

Fate l’amore contro l’abbattimento dei cani

Oggi è il solstizio d’estate, data in cui inizia la stagione più bella e calda dell’anno: è la giornata scelta da Aidaa per lanciare la Giornata contro la pena di morte per i cani. Le coppie italiane sono state invitate in questa data a fare l’amore per dire basta alla pena di morte dei cani in Europa ed in particolare per dire no alla morte dei cani nelle perreras spagnole e al massacro dei randagi previsto in Romania, la cui votazione è prevista proprio in questi giorni. Sono circa un migliaio le coppie che hanno aderito nel gruppo costituito sul social network facebook, mentre altre 4.000 coppie hanno inviato la propria adesione direttamente via email all’associazione.

Aidaa: 35mila animali uccisi ogni anno per giochi erotici

Giochi erotici e abiti sexy, costituirebbero una delle principali cause di morte degli animali ogni anno. La notizia ha dell’incredibile anche perchè fornisce nuovi numeri in merito al giro che c’è intorno a questo mercato che si pensava decisamente più limitato. Quello che chiaramente fa gola a chi produce tali tipi di materiale, è la pelle di moltissime creature indifese e quindi quando si entra in un sexy shop italiano, soprattutto se si amano tanto gli amici a quattro zampe, bisognerebbe prima farsi un esame di coscienza su ciò che si sta portando alla cassa, in modo da non incrementeare ulteriormente tale triste fenomeno.

Cani: no ai puntatori laser

Continuano ad aumentare le segnalazioni ad AIDAA (sigla dell’Associazione italiana difesa Animali ed Ambiente) in relazione a cani torturati durante la notte con i puntatori laser. Dall’ultima segnalazione del mese di marzo scorso, in cui le denunce si aggiravano all’incirca su 235 casi, oggi le segnalazioni sono circa 600: praticamente più che raddoppiate.

Il puntatore laser viene utilizzato dalle persone di notte, contro cani che abbaiano o disturbano il sonno altrui: le segnalazioni che giugnono ad Aidaa sono quelle relative a cani irrequieti che continuano ad abbaiare di notte all’interno di vicinati o condomini. Le persone usando il laser per infastidire o spaventare il cane durante la notte: tuttavia il laser non tranquillizza afffatto o spaventa il cane, m al contrario lo innervosisce e lo induce ad abbaiare di più.

Gran parte delle segnalazioni proviene dal centro nord: 77 casi a Venezia, 68 a Milano e 43 a Roma. Nella maggior parte dei casi i responsabili sono i vicini adulti che cercano di risolvere da soli i problemi con i cani dei vicini. Purtroppo il dato preoccupante è che anche i ragazzi stanno prendendo questa brutta abitudine: utilizzano il puntatore per infastidire i cani, per divertirsi a modo loro, in danno ai poveri quattro zampe.

Del nonno mi fido, cuccioli dei canili in libera uscita con gli anziani soli

Per la serie iniziative che meritano una menzione perché riescono, con una singola azione, a fare la felicità di due categorie fragili, nel caso specifico gli anziani soli ed i cani abbandonati ospitati nei canili.

Si chiama Del nonno mi fido e prevede la possibilità per le persone avanti con gli anni di prendere in affidamento, portare a spasso e godere della compagnia di un tuttozampe e sappiamo quanto gli anziani, e non solo, beneficino dell’affetto incondizionato e della tenerezza degli animali domestici, con risultati tangibili sull’umore, accertati da numerosi studi.

Non tutti, però, hanno la possibilità economica di tenere un cane, alcuni non possono per motivi logistici, perché manca lo spazio in casa o vivono con i figli che non amano gli animali o ancora in strutture poco pet-friendly.

Cane ceduto per debiti di gioco

Succede a Milano: un signore appassionato, o per meglio dire ossessionato, dal gioco d’azzardo e dalle slot machine, ha venduto il cane della moglie agli strozzini per ripianare un debito di gioco. Il debito raggiunto dal giocatore era diventato ingente, così l’uomo, nel totale disinteresse per i sentimenti che poteva provare il cane ed il suo legittimo proprietario, ha preso il pincher della moglie e lo ha dato in pegno per la somma di cinquecento euro.

La donna, rientrata dal lavoro, ovviamente si è subito resa conto dell’assenza del suo cane: chiede spiegazioni al coniuge il quale ammette di aver ceduto il cane in pegno: il cane sarebbe stato restituito appena il debito fosse stato saldato. Fortunatamente nei giorni successivi una vincita fortunata permette al signore di poter restituire la somma ed il pincher, spaventato, viene reso alla sua legittima proprietaria.

La quale, a quel punto, decide di rivolgersi all’Aiida, tribunale degli animali: il tribunale ha condannato l’uomo ad un risarcimento di 500 euro alla moglie per i danni morali causati e ha stabilito il divieto di avvicinarsi al cane per tre mesi. Se l’accordo non verrà rispettato allora l’uomo verrà denunciato per furto.

Pesci, a Roma muoiono per asfissia sui banchi del mercato di Piazza Vittorio

Torniamo a parlare di maltrattamento ai danni degli animali. Ha stupito non poco nelle scorse settimane la vicenda dei pesci e delle tartarughine murate vive con un filo di acqua e di aria dentro ai portachiavi, ultima cruenta moda del mercato cinese, specializzato in gadgets improbabili e tanto bizzari quanto inutili.

Oggi rimaniamo in Italia per riportare dell’ennesima denuncia giunta al telefono amico, servizio messo a disposizione dall’AIDAA, l’Associazione italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente, sempre in prima linea per raccogliere gli appelli e le segnalazioni degli amici dei tuttozampe.

Si tratta di numerose chiamate giunte per evidenziare la morte cruenta, per asfissia, cui vengono condannati i pesci sui banchi del mercato di Piazza Vittorio, ora in via Principe Amedeo ex caserma Sania, a Roma.