Blondi, il cane caro ad Hitler

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Blondi era il cane, razza pastore tedesco, appartenuto ad Adolf Hitler: Blondi nacque il 23 febbraio del 1934 e morì insieme al Fuher nel 1945. La storia narra che il cane venne regalato a Hitler da Martin Bormann nel 1941: il dittatore ed il pastore tedesco erano sempre insieme, immortalati anche in numerose fotografie, vivevano insieme durante il regime nazista e successivamente Blondi entrò nel bunker nel quale Hitler trovò la morte.

In precedenza Hitler aveva un altro pastore tedesco, che lo accompagnò negli anni di gioventù, ma nel 1921 per motivi economici lo dovette regalare, privandosi della sua compagnia: si racconta che nonostante l’abbandono il cane fosse tornato da Hitler, che sviluppò in seguito all’accaduto una simpatia per i cani e per quella razza in particolare.

In ogni caso la storia vuole che Blondi fosse accanto al suo padrone negli ultimi giorni all’interno del bunker, poco prima della caduta di Berlino: all’interno del bunker Blondi partorì una cucciolata di cinque cuccioli, con il pastore diGerdy Troost, Harass.  Uno solo di questi cuccioli morì insieme alla madre, altri quattro sopravissero ma non si seppe mai che fine fecero: di Blondi invece si sa che morì per mano del dottor Stumpfegger, incaricato dallo stesso Hitler di testare sul proprio cane pillole di cianuro con le quali poi si sarebbe suicidato.

Un diamante con dentro Fido è per sempre

lifegem diamante animaliQuando da cuccioli entrano nelle nostre vite cani e gatti ci sembrano talmente piccoli e vivaci che il giorno della loro morte appare lontanissimo nel tempo e non ci turba affatto. Ma niente dura in eterno e affrontare la perdita dei nostri amici a quattro zampe a volte si rivela più dura del previsto. Anche se ci ripetiamo e ci ricordano da più parte che sono solo animali, la tristezza tarda a scomparire.

In varie regioni italiane sono sorti cimiteri per accogliere le spoglie dei nostri amati pets e c’è chi addirittura offre la possibilità di cremarne i resti e conservarli in un’urna in casa, per sentirli ancora vicini malgrado non ci siano più fisicamente. Ma c’è chi ha pensato a qualcosa di ancora più duraturo e di valore, volendo creare un diamante da un ciuffo di peli o dalle ceneri dell’animale. Ad avere quest’idea è stata la Lifegem, che dalle spoglie, capelli, peli, placenta o altro materiale organico dei dipartiti, che siano umani o animali, riesce a ricavare un gioiello.

Dogue de Bordeaux, il molosso della tv

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Tutti i sostenitori e gli appassionati del Dogue de Bordeaux amano sostenere che questo cane sia il progenitore di tutti i Mastiff discendenti dai Molossi. Vero è che le testimonianze dell’esistenza dei Molossi affondano fino al 2000 a.C. e anche al 3000 a.C., su alcuni vasi Sumeri vengono raffigurate scene di caccia intorno alle paludi di Babilonia in cui sono chiaramente distinguibili i Molossi. Anche bronzi e bassorilievi che provengono da molte parti del mondo, dalla Persia alla Cina, mostrano la presenza dei Molossi tra queste popolazioni. Non possiamo però sapere con certezza quale dei Mastini si sia sviluppato per primo, con le caratteristiche giunte poi fino ai giorni nostri. Probabilmente in ogni luogo una particolare razza ha avuto più fortuna, il Mastiff in Inghilterra, il Mastino Napoletano in Italia e il Dogue de Bordeaux, detto anche Mastino Francese, in Francia.

Sappiamo che i Molossi furono utilizzati come cani da guerra, e fin dai tempi più antichi (dagli Egizi fino alle truppe di Enrico VII) questi cani furono utilizzati per la caccia all’uomo, in guerra, inseguendo i nemici e facendoli scappare per la paura, spesso aiutati da armature o da collari a punta.

Il Dogue de Bordeaux potrebbe essere il discendente del Mastino Tibetano portato in Grecia da Alessandro Magno, mentre il Mastiff sembra sia giunto in Inghilterra grazie ai Fenici. Comunque sia quando i Molossi arrivarono a Roma vennero fatti combattere nei circhi, contro gli uomini ma anche contro gli orsi, le tigri, i leoni e i tori. Anche in Inghilterra questa pratica del combattimento divenne molto popolare e iniziarono anche le prime scommesse.

Le vaccinazioni del gatto: perché è importante farle

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Quando si decide di accogliere un gatto nella propria vita, dobbiamo tener conto che dovremo occuparci non solo dei suoi bisogni primari, come il cibo e l’acqua, ma anche, e soprattutto, della sua salute, e in questo senso, le vaccinazioni sono lo strumento ideale: non solo contribuiscono a proteggere il micio dalle malattie, ma aiuta a prevenire anche l’insorgenza di problemi futuri.

Come negli uomini, le vaccinazioni proteggono il gatto dalle malattie infettive perché stimolano il sistema immunitario a produrre gli anticorpi; è importante sapere che le vaccinazioni si devono fare anche ai gatti che vivono in casa, anzi, è particolarmente importante, perché il sistema immunitario dell’animale non è particolarmente sviluppato, e può contrarre malattie da oggetti provenienti dall’esterno.

I vaccini che deve effettuare il gatto sono decisi dal veterinario, che istituirà un preciso calendario da rispettare, e alle vaccinazioni vere e proprie seguiranno i richiami, proprio come per i bambini. Oltre ai vaccini obbligatori, il veterinario potrà decidere di farne alcuni particolari dopo aver verificato lo stato di salute dell’animale; è importante che il medico visiti il gatto prima di ogni iniezione, in quanto, se l’animale non è in piena salute, il vaccino non sarà efficace.

Laika, primo cane in orbita

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Oggi raccontiamo la storia di un cane divenuto celebre nella storia per essere il primo esemplare canino ad essere andato in orbita: si tratta della cagnolina Laika. Laika era una bastardina femmina di circa due anni di età, presa in un canile di Mosca e poi addestrata insieme ad altri due cani, Albina e Muska. Alla fine, nonostante i documenti di repertorio indicano che Laika in realtà durante l’addestramento soffrisse di panico ed il suo cuore, sottoposto a stress incredibile, fosse quello meno forte, scelsero proprio lei, per le dimensioni ridotte e la miglior capacità di adattamento.

A Laika il 3 novembre del 1957, in una base segreta russa, venne fatta indossare una tuta piena di elettrodi, per tenere monitorato il suo battito cardiaco e venne fatta entrare all’interno dello Sputnik 2, veicolo conico alto 396 cm e diviso in tre parti: la cagnolina era sistemata in una cabina alla base della capsula, imbragata e legata senza possibilità di movimento.

Sullo Sputnik era stato predisposto un sistema per mantenere una temperatura costante di 15 gradi (sitema che in realtà non funzionò), e molto cibo gelatinoso per Laika: tuttavia nonostante l’attrezzatura per il supporto vitale, nel programma spaziale non era previsto un rientro della capsula. Possiamo certamente affermare che la sorte della piccola Laika era segnata fin dal momento in cui è iniziata la missione spaziale: Laika, piccola cagnolina color miele sarebbe morta in volo nello spazio.

Fotografa il tuo animale domestico, diventerà un francobollo (fotogallery)

francobollo animali foto 5Dopo calendari, book di moda e campagne pubblicitarie disparate, ecco che gli animali domestici conquistano un altro posto d’onore nelle nostre vite, colonizzando con le loro tenere sembianze nientepocodimenoche i francobolli. L’idea parte nel gennaio del 2009, esattamente il 15 del mese, quando viene bandito un concorso dal titolo “Fotografa il tuo animale domestico“.

A indirlo l’Azienda Autonoma di Stato Filatelica e Numismatica. Requisito per partecipare essere cittadini residenti della Repubblica di san Marino e amare il proprio amico a quattro zampe. Cani e gatti, dunque, ma non solo. Anatre, oche, iguana, criceti, coniglietti, sono diventati modelli d’eccezione dei francobolli.

Molossi: Mastiff, Bullmastiff e Mastino Napoletano

Mastiff

Della famiglia dei Molossidi fanno parte il Mastiff, il Bullmastiff e il Mastino Napoletano. Anche il Dogue de Bordeaux è un Molosso, ma apriremo una parentesi solo per lui e per la sua storia. Tutti questi cani derivano dal Mastino d’Oriente, definito il Molosso per l’appunto.

Mastiff

Il Mastiff è un cane di grossa taglia, massiccio, vigoroso, ben costruito, potente. Nessun canide ha un’ossatura simile alla sua. L’altezza va dai 75 agli 80 centimetri, il peso dai 70 ai 90 chilogrammi. La testa è massiccia, larga, rettangolare, gli occhi sono piccoli e color nocciola, il naso grande e nero, le orecchie attaccate alte, arrotondate e ricadenti. Il mantello è a pelo corto e fitto, e i colori variano dal fulvo chiaro, giallastro, al fulvo cinerino, fino al fulvo deciso e al nero.

Le numerose selezioni hanno eliminato la grande ferocia che per molti secoli ha caratterizzato questo cane. Oggi lo conosciamo come un animale mansueto, equilibrato, desideroso di affetto e buonissimo con i bambini. Se ben addestrato si dimostrerà un ottimo cane da guardia.

Animali domestici e influenza A: cosa c’è da sapere

animali domestici e influenza A

Si fa un gran parlare di influenza A e di virus H1/N1 nell’uomo e da qualche giorno anche negli animali, e più precisamente su quelli domestici, soprattutto da quando è giunta la notizia che negli Stati Uniti, un gatto è stato colpito dall’influenza A.

Ad insospettire i padroni del micio in questione, sono stati i suoi frequenti starnuti, gli occhi lucidi e il suo continuo sonnecchiare; dopo averlo visitato, il veterinario gli ha fatto fare una serie di analisi dalle quali è risultato che il gatto aveva contratto il virus H1/N1, passatogli probabilmente dai padroni che ne mostravano i sintomi. Questo del gatto dello Iowa è il primo caso di influenza A sui felini, perché fino ad adesso il virus aveva colpito maiali, furetti ed uccelli.

Infatti, secondo gli esperti, gli animali più propensi ad ammalarsi dei virus che si solito colpiscono gli umani sono proprio i maiali, i cavalli, i furetti e gli uccelli, quindi il fatto che sia successo a un gatto, costituisce un episodio sporadico, in quanto l’influenza non è una malattia tipica dei felini, i quali si ammalano solo di virus respiratori particolari.

Miss Nanette, abiti da sposa per cani (fotogallery)

abiti da sposa cani foto 10In molte famiglie l’animale domestico è così integrato da ritenere impensabile non renderlo partecipe di eventi importanti che riguardano la sfera privata dei proprietari. Che dire dei matrimoni? Se ci si sposa il nostro amico a quattro zampe non può non presenziare alla cerimonia. Molte coppie si sono conosciute proprio grazie ai cani, magari al parco durante la consueta passeggiata fatta ogni giorno alla stessa ora, e sono in molti ad asserire che Fido renda più agevole ai single conoscere nuove persone, cuccare, come si dice in gergo.

Ebbene ma per un matrimonio ci vuole l’abito adatto e questo vale anche per i cani (o no?). Niente paura, a questo ci pensa Miss Nanette, una maison di moda a quattro zampe, con protagonisti modelli degli adorabili cuccioloni, chic e vanitosi e senza alcun dubbio glamour. E Nanette è il nome di un cane che con la sua eleganza continua ad ispirare i designers.

I Molossi, la storia e le leggende

MolossiIl cane Molosso fu visto per la prima volta nell’antica Grecia e nell’antica Roma. Alcuni sostenevano che esso fosse l’antico Mastino Tibetano portato in Grecia da Alessandro Magno, oggi si pensa invece che il Molosso sia stato portato in Inghilterra dai Fenici, e che da questo cane discenda il Mastiff, o Mastino Inglese. Veniva chiamato anche Bandog, Dogue o Alano, ma il nome che gli rimase e che è giunto fino a noi è proprio Mastiff, dal francese massif.

Il Molosso ha da sempre rispettato la potenza che riesce ad incarnare, con le sue spalle possenti e il pelo ispido. Quando Marco Polo ne vide uno per la prima volta, in visita dal Gran Can, raccontò che i Molossi d’Oriente erano così forti e potenti che ogni uomo che doveva partire per un viaggio ne portava due con sè. Questo avveniva perchè gli uomini incontravano i leoni lungo il loro cammino e due Molossi erano perfettamente in grado di attaccarne uno e anche se il leone si rivoltava contro di loro non poteva far altro che soccombere.

In Gran Bretagna, visto il numero molto elevato di cani da caccia, il Molosso venne impiegato principalmente per il combattimento contro i tori. In realtà uno dei principali usi che è sempre stato fatto di questo cane è quello di fedele compagno da guerra, un vero e proprio soldato, conosciuto in tutto il mondo proprio per la sua funzione di accompagnamento e attacco tra le truppe e tra i conquistatori.

Cavalli: il decalogo del benessere in vigore anche per gli equini

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Dopo il decalogo del benessere al quale devono attenersi i proprietari di cani e gatti, arriva quello dedicato ai cavalli. Il Codice per gli equini, presentato nell’ambito della Fieracavalli di Verona, servirà a preservare i cavalli dai maltrattamenti e garantire loro il benessere che si meritano. Basta quindi con gli sfruttamenti, addio al suo utilizzo come mezzo di trasporto turistico nelle più famose città d’arte, adesso chiunque possieda un cavallo dovrà attenersi alle regole presenti nel decalogo, pena salatissime multe.

Tra le raccomandazioni previste dal decalogo c’è l’obbligo di offrire all’animale una ciotola d’acqua capiente, piena e sempre pulita e cibo di buona qualità e senza muffa, e di ospitarlo in un box dotato di pavimento antiscivolo e di scolo dell’acqua; ad essere regolate sono sia le attività quotidiane del cavallo, che dovrà, cioè, avere a disposizione uno spazio ampio per l’attività fisica e dovrà essere addestrato per un certo periodo di tempo, sia in quelle straordinarie, come i trasferimenti, che dovranno avvenire in convogli non troppo stretti e dotati di alcuni servizi.

Il calendario 2010 di United Bamboo, modelli d’eccezione i gatti (fotogallery)

calendari-2010-united-bamboo-foto3Torniamo a parlate di animal glamour e del riuscito connubio che si sta verificando da qualche tempo tra i nostri amici a quattro zampe e i designers di moda. Se ieri vi abbiamo presentato la galleria Ritratto di signora con cane, realizzata dal noto fotografo Giovanni Gastel con i cani dei vip, oggi passiamo a parlare dei gatti protagonisti del calendario 2010 di United Bamboo.

Sono loro infatti i modelli d’eccezione dei vestiti della nuova collezione della nota etichetta. Tutti capi riadattati nelle misure ai sinuosi corpi di bellissimi gatti che faranno da testimonial al brand. Gli stilisti non sono certo nuovi ad utilizzare gli animali per pubblicizzare le loro creazioni. Prada lanciò questa moda in una sfilata piena di abiti con su raffigurati stampe di gatti di ogni tipo.

Spesso i gatti e i cani hanno accompagnato sfilate, partecipato a servizi fotografici e si sono create intere linee di moda apposta per loro, anche di griffes prestigiose come Cavalli, per fare solo un nome.

Basset Hound, il cacciatore d’alto lignaggio

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Il Basset Hound discende dal Bloodhound, e il suo aspetto lo dimostra senza dare adito a dubbi. Fuori dalla Francia non fu mai conosciuto fino al 1863, quando partecipò alla prima esposizione canina che si tenne a Parigi. Da quel momento in poi è sempre stato un cane estremamente popolare, tanto che gli inglesi iniziarono una contesa tra il considerarlo un cane da caccia o un cane da compagnia, per perfezionarne la razza, e alla fine la spuntarono gli allevatori americani che hanno selezionato un cane buffo e simpatico, che mantiene il suo lusso e ama la vita casalinga pur mantenendo inalterate le sue caratteristiche da grande cacciatore.

E’ stato utilizzato quasi per tutti i tipi di caccia, innanzi tutto per il tasso, ma poi anche per la caccia alla volpe, al procione, all’opossum e allo scoitattolo, ma ha sempre avuto una naturale predisposizione anche per stanare i conigli e per far alzare in volo i fagiani. In più ha seguito anche le piste dei caprioli, dei lupi e degli orsi.  Davvero un cacciatore nato, il “Cyrano dei Cani”, è stato definito, proprio per quel lungo naso dal fiuto infallibile.

Il termine inglese basset, ovvero bassotto, deriva dal francese bas (basso), abbiamo infatti già detto che la razza ha origini decisamente francesi. Nella sua fisicità non riconosciamo solo la testa del segugio Bloodhound, ma anche il mantello del Foxhound e la fisicità, decisamente irrobustita, del Bassotto.

Il cane Volpino: caratteristiche e comportamento

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Del Volpino si dice che fu il cane dell’uomo delle caverne, perché sono stati trovati dei fossili neolitici che lo raffigurerebbero, anche se la sua prima immagine ufficiale risale al tempo dei Faraoni. Il suo nome deriva dalla parola “volpe” ed è considerato una delle razze di cane più elegante

Il Volpino è un cane di piccola taglia, la cui altezza raggiunge nei maschi i 30 centimetri e nelle femmine i 28; anche il peso è piuttosto contenuto: non supera mai 5 chilogrammi. La sua struttura fisica è alquanto armoniosa, possiede il muso allungato, le orecchie a punta, il collo molto eretto e gli occhi color ocra molto espressivi. I colori del mantello più ricorrenti sono il bianco, il rosso e la sfumatura dello champagne; il pelo è molto folto e lungo sul collo e sul corpo, tranne che sui piedi, sul muso e sulle orecchie.