Lo hanno lasciato solo, in appartamento, ed è morto senza poter rivedere i suoi amati padroni. La storia straziante riguarda un pitbull che ha perso la vita a Roma, dopo essere caduto dal settimo piano. L’evento è ancora più terribile se si pensa che si tratta del secondo caso negli ultimi giorni: un altro amico a quattro zampe, infatti, si era lanciato nelle scorse ore dal terzo piano e sia il primo che il secondo, non avevano alcuna compagnia tra le quattro mura domestiche.
Nozze in un rifugio per animali
In Florida una giovane coppia ha deciso di sposarsi all’interno di un rifugio per animali, il Sun Coast Animal League di Palm Harbor, ed hanno invitato al banchetto di nozze anche sei gatti. Mary Lyn e James Marino, questi i nomi dei novelli sposi hanno dichiarato a proposito della bizzarre scelta:
Abitavamo già insieme a avevamo tutto a casa, così abbiamo chiesto agli invitati di regalarci soldi e li abbiamo devoluti tutti in beneficienza al rifugio. Abbiamo portato sei gatti al banchetto nuziale che si sono rimpinzati di cibo e di coccole. I cani purtroppo sarebbero stati troppo impegnativi, ma abbiamo deciso che organizzeremo un’altra festa proprio al rifugio, per tutti gli animali!
La damigella d’onore della sposa è stata una gatta che è stata adottata dalla coppia lo stesso giorno delle nozze, insieme a un gattino orfano di tre mesi: gli invitati, perplessi, si sono poi lasciati andare ad applausi e qualche lacrimuccia, contenti del ben gesto compiuto da Mary Lyn e James.
Perché ai gatti piace stare in alto?
Se non trovate il vostro micio da nessuna parte, provate a guardare in alto. Accovacciato sulla televisione, piuttosto che appollaiato sul frigorifero, quando siamo molto fortunati sul suo trespolo personale. E’ un fatto risaputo che ai gatti piaccia stare in alto, scovare cantucci della casa un gradino più su di tutti gli altri e dominare, con lo sguardo, il mondo rimasto sotto.
Se tutti sanno che al gatto piacciono le postazioni in alto, non tutti forse sanno perché il nostro affascinante felino domestico si senta così a suo agio lassù.
L’istinto gioca un ruolo fondamentale nel determinare questa tipica tendenza dei felini. I gatti sono mammiferi esperti nell’arrampicarsi sugli alberi, che discendono da Proailurus, il primo gatto vero, circa 34 milioni di anni fa. I primi gatti erano cacciatori e molti di loro vivevano nella foresta pluviale. I loro artigli gli hanno permesso di sopravvivere e di scalare abilmente, fuggendo e mettendosi in sicurezza sugli alberi o salendo ad appostarsi per meglio osservare le prede. In altre parole, l’arrampicata ha valore di sopravvivenza ed è diventato un modus vivendi per i gatti.
La Brambilla si difende: non ho mai parlato di abolizione del Palio di Siena
La polemica sembra non finire più e sta coinvolgendo i cavalli e le persone in un botta e risposta continuo. Da un lato, infatti, c’è il ministro del Turismo, Michela Bittoria Brambilla e dall’altra i cittadini, soprattutto quelli di Siena. Nei giorni scorsi, infatti, lei aveva detto che va bene mantenere vive certe tradizioni in città e paesi, ma queste non devono mai coincidere con maltrattamenti ai danni degli animali. Sono troppe, infatti, ancora oggi, le manifestazioni dove esemplari a quattro zampe sono costretti ad assecondare il volere dell’uomo e ad esibirsi fino allo sfinimento, in una vergognosa mancanza di rispetto della loro dignità. A Siena questo discorso aveva avuto una grande eco e persino il sindaco si era sentito chiamato in causa, confermando che la frecciatina era rivolta al Palio della città, vero simbolo toscano e non sussisteva il reato ma si trattava soltanto una mossa per colpire una kemesse storica. Adesso la Brambilla risponde in questa sua precisa ricognizione delle feste popolari.
Vacanza da bollino nero anche per gli animali
Fine settimana da bollino nero anche per gli animali in vacanza al seguito delle famiglie: secondo le stime del movimento del turismo delle famiglie con animali di Aidaa saranno infatti circa 800.000 gli animali che si sono messi o si metteranno in viaggio al seguito delle loro famiglie verso le località di vacanza. In particolare si tratta di circa 750.000 cani diretti verso le località turistiche, dei quali circa 700.000 trasportati in auto, mentre 50.000 arriveranno in treno, aereo o con altri mezzi.
Per quanto riguarda i gatti, si prevede che siano circa 40.000 quelli in viaggio con la famiglia, comodamente al sicuro in appositi trasportini. Le vacanze degli amici a quattro zampe quest’anno dureranno mediamente nove giorni (rispetto ai dieci dello scorso anno) e gli esperti prevedono che complessivamente nell’arco dell’estate saranno circa quattro milioni gli animali che andranno in vacanza, con una spesa complessiva di oltre trecento milioni di euro. Oltre alla spesa per la famiglia infatti va aggiunta quella per l’animale: molto alberghi applicano una sovra tassa, ombrellone o ingresso in spiaggia, cibo, giocattoli, medicinali.
Saranno circa 600.000 cani e 180.000 gatti che passeranno la settimana di vacanza in una pensione a loro dedicata con una spesa complessiva di circa dieci milioni di euro. A questi già citati occorrerà poi aggiungere i circa 400.000 cani e 100.000 gatti che saranno lasciati alla cura di dog e cat-sitter o amici e parenti, per i quali i padroni sborseranno complessivamente venti milioni di euro per la loro gestione nel periodo di vacanza.
Quando il cane si rifiuta di mangiare…
Avere a che fare con un cane schizzinoso non è facile. Davanti alla solita ciotola storce il muso e se ne va, anche quando non mangia da ore. Che fare? Innanzitutto bisogna capire se il nostro amico a quattro zampe rifiuta il cibo perché è inappetente, e questo potrebbe essere il sintomo di una qualche malattia, o semplicemente perché non è di suo gradimento e non fa parte della categoria di cani che divorano di tutto, incluso il non commestibile.
Se la risposta è la prima, occhio soprattutto a notare sintomi associati come diarrea, vomito e perdita di peso. Una visita dal veterinario e la corretta diagnosi del problema scatenante la perdita di appetito (spesso con l’analisi delle feci), con la prescrizione della terapia adeguata risolveranno, di rimando, anche i disturbi di alimentazione del cane. Se invece il cane è schizzinoso, perché è stato abituato ad un certo cibo specifico e non ama i cambiamenti nella dieta, o ancora è stufo dei soliti croccantini, bisogna correre ai ripari, per evitare che diventi denutrito.
Le allergie alimentari nel cane
Le allergie alimentari consistono in reazioni avverse al cibo che possono manifestarsi in seguito all’ingestione di alcuni alimenti; come succedete agli umani, anche i cani possono presentare o sviluppare delle allergie alimentari.
Le allergie alimentati sono frequenti nei cani, e pur non essendo stata finora riscontrata una predisposizione di razza, ci sono alcuni cani che soffrono più di altri, come ad esempio il Boxer, il Labrador Retriever, lo Spaniel inglese, il Pastore Tedesco, il Bassotto e il Dalmata. Questa patologia può comparire a qualsiasi età, anche se di solito i primi sintomi si manifestano prima del compimento del primo anno.
Tutti i cibi possono causare allergie alimentari, tuttavia, quelli le determinano più frequentemente sono la carne di manzo, il latte e i suoi derivati, le uova e la soia. Il principale sintomo che compare in caso di allergia alimentare è un prurito persistente non a carattere stagionale; all’inizio la cute del cane appare arrossata e successivamente compaiono croste, eczemi e cadute del pelo localizzate.
Si ai palii solo se non fanno soffrire gli animali
I palii possono essere organizzati ancora, ma gli animali non devono soffrire per maltrattamenti o affaticamenti eccessivi durante le gare. Lo conferma il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla, da sempre una grande animalista che difende a spada tratta il benessere di tutte le creature viventi. Per questo ha ribadito: “Se la Catalogna ha rinunciato alla corrida anche noi possiamo rinunciare a qualche corsa o pali“. Le polemiche, come sempre, però, non sono mancate. Gli abitanti di Siena, ad esempio, si sono immediatamente risentiti ed hanno pensato che si riferisse a loro direttamente e, per questo sono insorti, convinti che la loro città resta la protagonista in tal senso, visto che ospita la più famosa kermesse di tale tipo. Del resto l’esponente del governo non parlava soltanto ed in particolare della corsa dei cavalli, ma anche a tutte le altre iniziative collaterali organizzate in occasione dell’evento. “Ci sono manifestazioni – ha continuato – che prevedono l’uso dei cavalli, asini e che spesso sono crudeli con questi animali e ormai non hanno certamente più senso e di cui anzi potremo volentieri fare a meno”.
Obbligo di soccorso per gli animali feriti
Il nuovo codice della strada, che entrerà ufficialmente in vigore il prossimo 13 agosto, contiene alcune norme a tutela degli animali, in caso di incidente stradale. Infatti le nuove norme introducono il principio secondo cui anche gli animali hanno diritto al soccorso in caso di incidenti stradali. Il testo approvato dal parlamento tiene conto anche degli emendamenti proposti dalla Lav nel corso dell’iter parlamentare e sostenuti dai deputati e senatori dell’Intergruppo Parlamentare Animali.
Soccorrere gli animali feriti è un diritto-dovere che deve essere compiuto da ogni cittadino,assicurando un pronto intervento in caso di incidente stradale. Colui che, responsabile di un incidente, non si fermerà o non si adopererà per assicurare un tempestivo soccorso agli animali coinvolti, sarà condannato al pagamento di una sanzione amministrativa da 389 a 1.559 euro, mentre se si è comunque coinvolti in un incidente e non si chiama aiuto per gli animali coinvolti si rischia la sanzione amministrativa da 78 a 311 euro.
Un bel giro di vite contro i furbetti che pur causando sofferenze agli animali coinvolti in incidenti stradali, non si fermavano a soccorrerli, commettendo azioni degne da veri e propri pirati della strada. Oltre a ciò chi si occupa della cura urgente di animali feriti (veterinari o trasporti appositi o anche semplici cittadini) non potrà essere sanzionato se violerà il codice della strada per raggiungere l’ambulatorio veterinario più vicino.
Cane morso da serpente, come comportarsi
Cose strane accadono. Me ne sono convinta negli ultimi mesi, sentendo di pantere che si aggiravano per Palermo, di pitoni che strisciavano nel soggiorno di ignari condomini milanesi, boa a spasso per le vie del centro e alligatori che spuntano da altrimenti placidi laghetti. Non siamo nella giungla, siamo in Italia, dove la manìa degli animali esotici tra quattro mura porta a sempre più frequenti episodi di fughe e abbandoni. E ogni volta che immagino la scena di qualcuno che si alza di notte per andare a bere in cucina e si ritrova davanti il pitone del vicino non posso fare a meno di trovarlo divertente. Credo sia molto meno divertente e anche pericoloso per chi lo vive.
Ad ogni modo, nel caso in cui vi troviate in vacanza in località, italiane e non, o tranquillamente seduti nel vostro soggiorno, e un serpente dovesse mordere il vostro cane è bene sapere come comportarsi. Ci vengono in aiuto i consigli degli esperti su cosa fare e soprattutto cosa non fare in caso il nostro amico a quattro zampe sia stato morso.
Un video divertente ogni lunedì, gatti e…papere!
Se non siete in vacanza in qualche rilassante località di villeggiatura avrete certamente bisogno di
Il Vizsla, ovvero il Bracco Ungherese
Il suo nome è Vizsla, ma, questo maestoso cane da caccia da ferma, è conosciuto da noi come il nome di Bracco Ungherese a pelo corto. “Vizla” è una parola turca che significa “cercare”, e infatti questo cane discende da incroci di razze che accompagnavano diverse etnie indoeuropee negli spostamenti, e avevano il compito di aiutare l’uomo a cacciare la selvaggina, grazie al loro fiuto molto sviluppato.
La razza di cane autoctona ungherese si modificò nel corso sedicesimo secolo a causa dell’invasione dei turchi in Ungheria, ovvero quando il cane ungherese si accoppiò con il cane “giallo” turco: da questi incroci nacque il Vizsla.
Il Vizsla è sempre stato un cane molto amato dall’aristocrazia: da quella asburgica in primis, ma anche da quella italiana, basti pensare che questo animale è stato introdotto in Italia da Jolanda di Savoia, che era un’esperta cinofila.
I pesci delle Maldive
La ricchezza della fauna marina delle Maldive è famosa in tutto il mondo e anche chi non si dedica costantemente alle immersioni o allo snorkeling, ne conosce tale meravigliosa realtà. Chi, poi, ha la fortuna almeno una volta nella vita di recarsi tra gli atolli della zona, può notare anche a riva il passaggio di coloratissimi pesci tropicali dai colori così particolari da sembrare direttamente rubati alla tela di un pittore. Vediamo nello specifico di quali esemplari si tratta.
Pericolo zecche: ecco come combatterle
L’estate porta con se, purtroppo, due pericoli per i nostri amici a quattro zampe: i parassiti, in particolare pulci e zecche. Nel nostro paese si possono incontrare prevalentemente 2 tipi di zecche: la zecca dei boschi (Ixodes Ricinus) che può rendersi responsabile della trasmissione all’uomo di alcune malattie e la zecca del cane (Rhipicephalus sanguineus), che normalmente colpisce solo il cane e solo eccezionalmente si attacca all’uomo o ad altri animali.
Questi piccoli insetti si attaccano alla cute dell’animale e si nutrono succhiando il suo sangue: le dimensioni variano ma possono diventare particolarmente grosse quando sono gonfie di sangue. Hanno un effetto debilitante sul benessere dell’ospite e possono trasmettere alcuni agenti infettivi patogeni agli animali ed all’uomo (es: encefaliti virali). Le zecche più comuni nel nostro paese sono le seguenti:
1) Riphicephalus sanguineus, detta anche zecca dei canili, è frequente in queste strutture d’accoglienza dei randagi. È specie endofila e privilegia quindi gli ambienti interni, parassita soprattutto il cane iniettandovi sostanze che possono risultare neurotossiche. Può trasmettere la Babesiosi, la Rickettsiosi, ed è agente vettore anche di Ehrlichiosi.