Non ha mai fatto mistero di amare gli animali, tanto che da tempo è la testimonial dell’Enpa, Ente Nazionale Protezione animali e adesso proprio non ci sta e conferma il suo deciso no contro la nuova direttiva europea legata alla sperimentazione. L’attrice nota per la sua grinta e allegria, è molto seria sulla questione ed ha deciso di intervenire con un video di tre minuti che serve da appello e monito contro quello che sta accadento. Il sito che ha pubblicato la denuncia si trova all’indirizzo www.ilrespiro.eu ed è stato girato proprio in collaborazione con la stessa Enpa.
Ginger, una storia d’amore
Sta commuovendo l’Inghilterra la storia di Ginger, una piccola cagnolina abbandonata dal suo padrone: una telecamera a circuito chiuso ha ripreso la piccola cagnolina appena abbandonata mentre tentava invano di inseguire l’auto del suo ex padrone. A impedirglielo è stata la sua andatura claudicante, dovuta alle unghie che il padrone non le aveva tagliato da mesi e che le foravano la pelle.
Ginger è stata raccolta da alcuni impiegati di un ufficio posto vicino al luogo dove è stata abbandonata, questi hanno portato il cane da un veterinario, che le ha tagliato le unghie e curato le ferite: adesso Ginger cammina perfettamente ed è in ottima salute. Steve Sudworth uno degli impiegati che ha raccolto ed accudito Ginger appena dopo l’abbandono, ha dichiarato alla stampa inglese:
Ho visto quello che è successo. Pensavo che stesse portando il cane a fare una passeggiata nel bosco che sta dietro il nostro edificio. E invece pochi istanti dopo ho visto quell’uomo salire sull’auto e andarsene, lasciando lì il cane. Che ha tentato di inseguirlo, ma non ce l’ha fatta.
Aggressività cani, bambini scambiano ringhio per sorriso
L’aggressività nei cani è imputabile in parte a fattori genetici, in parte, larga parte, a fattori ambientali. Cane aggressivo, padrone aggressivo. Un’associazione appurata dalla ricerca, così come accertato è il ruolo di un corretto addestramento e dell’attività fisica quotidiana per prevenire spiacevoli aggressioni del cane.
Oggi parliamo di bambini: avere un cane in casa è un ottimo deterrente contro l’obesità e un valido metodo per responsabilizzare i giovanissimi a prendersi cura di qualcuno, ma occhio ai cani aggressivi. Non perdete mai di vista vostro figlio se sospettate atteggiamenti del cane, piuttosto che del bambino, rischiosi per la sua incolumità. Il limite che noi adulti sappiamo riconoscere quando in qualche modo infastidiamo il cane e scateniamo la sua ira non è altrettanto percepito dai più piccoli che, spesso, scambiano un ringhio per un sorriso e persistono nel gioco troppo spinto, come tirare la coda al cane, ad esempio, inconsapevoli del pericolo che corrono di essere morsi ed azzannati.
A dirlo è una recente ricerca condotta da un’équipe di psicologi della Lincoln University, presentata nel corso della World Safety Conference in corso in questi giorni a Londra.
Educare il cane all’attenzione, essere il capobranco (parte 1)

La prima cosa da fare, e badate bene che questo vale per tutti i percorsi di apprendimento per qualsiasi cosa si voglia insegnare, è, come dicevamo nell’articolo http://www.tuttozampe.com/clicker-training-educare-addestrare-cane-gatto, essere riconosciuti come capobranco.
Gli avvistamenti della pantera a Palermo, sarebbero un clamoroso falso
Adesso sembra definitivo: la storia della pantera che questa estate passeggiava tranquillamente per le vie di Palermo, soprattutto nella zona di via Bronte, sarebbe stata tutta inventata ad arte da qualcuno che aveva interesse a creare un pò di “panico” in città. La vedevano aggirarsi per le colline e i boschi del capoluogo siciliano, a poca distanza dai centri abitati e tutti si chiedevano come riuscisse a nutrirsi e se fosse realmente pericolosa per la popolazione. Ma il felino, in effetti, non esisteva, almeno questo è quello che hanno dedotto gli esperti dopo mesi di inutili ricerche, anche perchè suona veramente strano che qualcuno possa aver tenuto l’animale in casa e, dopo averlo perso, possa averlo rintracciato con facilità.
Pet Click: il protagonista di questa settimana è Pippo
Pippo, il cane di Federico da Ravenna, ha una triste storia alle spalle: è stato infatti abbandonato da piccolo insieme alla madre ed è praticamente cresciuto in un canile.
Adesso però è stato adottato ed è il cane più felice del mondo! Ha sette anni ed è un gran giocherellone: appena sente la parola pallina scatta sull’attenti pronto a giocare!
Una coperta per Fido
Con l’arrivo di temperature meno miti Fido trascorrerà più tempo in casa: per tale ragione occorre che abbia una coperta tutta per lui, per evitare in tal modo che prenda la brutta abitudine di salire sul divano o su altri mobili, sporcandoli. La coperta di Fido sarà uno spazio tutto suo, sulla quale stare la sera, mentre si guarda la televisione, dopo pranzo o cena, per riposarsi un pò.
Nella gallery presentiamo alcuni modelli di coperte per cani, differenti tra loro: l’importante è che le coperte dedicate al vostro animale domestico siano lavabili e resistenti, isolanti e che proteggano da sporco e peli. Per il resto via libera alla fantasia, con colori, disegni e accessori differenti e nuovissimi!
Con un cane in famiglia, bambini meno a rischio obesità
Se vi state chiedendo sia il caso o meno di cedere alle suppliche di vostro figlio che vi chiede da tempo un cane, nella lista dei pro, già molto lunga, aggiungete un minor rischio di obesità. L’epidemia infantile del nuovo millennio, in crescita nei Paesi occidentali, può essere arginata, se non addirittura scongiurata, stimolando anche i bimbi più pigri a fare un po’ di movimento.
Se dietro le nostre insistenze non ci pensano neanche a staccarsi dalla play station, dalla tv e dal pc, non sapranno invece resistere agli occhioni dolci del loro cucciolo. Garantito. A dirlo è un recente studio effettuato da un’équipe di ricercatori della St George’s University di Londra, che ha preso in esame un campione di 2.065 bambini tra i nove e i dieci anni, constatando un’attività fisica maggiore tra quanti possedevano un cane.
Scuole di educazione e l’ambiente favorevole

Il cane della prateria: conosciamo un simpatico roditore
Oggi continuiamo il nostro viaggio all’interno del mondo dei roditori con un dolcissimo mammifero appartenente proprio all’ordine dei Rodentia, ovvero il cane della prateria. Questo animaletto appartiene alla stessa famiglia delle marmotte e deve il suo nome al caratteristico suono, molto simile al latrato di un cane che emette quando deve comunicare ai propri simili l’esistenza di un pericolo. Il cane della prateria vive soprattutto nella parte ovest degli Stati Uniti e in alcune zone del Messico e del Canada, può raggiungere i 30 o 35 centimetri di lunghezza per un chilo e mezzo di peso.
L’unica specie di cane della prateria che può essere commerciato legalmente è il Cynomis Ludovicianus, ovvero il cane della prateria dalla coda nera e, dal 2003 è possibile l’acquisto solo delle specie nate in cattività. Il cane della prateria è un animale sociale e in natura vive in gruppi di quattro o cinque esemplari, in prevalenza femmine; anche per l’allevamento in cattività è consigliabile acquistare due esemplari, in modo da non farli soffrire di solitudine.
Nonostante il cane della prateria sia un animale selvatico, è anche molto dolce e tenero, e se adottato da piccolo è in grado di stabilire un legame affettivo molto forte con il padrone; anche se viene preso da adulto si affeziona facilmente, ma gli ci vorrà più tempo per fidarsi degli umani.
Paris Hilton ama gli animali e salva venti conigli
Lei che alla pubblicità, più negativa che positiva per la verità, non può proprio rinunciare, nei giorni scorsi si è resa protagonista di un atto di generosità nei confronti degli animali, che oltre a riportarla ancora una volta agli onori della cronaca, ha evitato la morte certa di creature innocenti. Almeno secondo il racconto di Paris Hilton, sembra che da oggi oltre ad una serie di maialini e chiwawa, nella sua “collezione” ci saranno anche venti coniglietti. Per carità, in effetti la biondissima ereditiera ha sempre dimostrato una sorta di amore per gli amici a quattro zampe e non solo, tanto da aver fatto costruira una specie di castello per i suoi cani, dotato di tutti i comfort, solo che dato il suo essere così bizzarro, a volte si fa fatica a comprendere un lato tanto affettuoso e delicato.
La tracheobronchite infettiva canina o tosse dei canili
La tosse dei canili, chiamata comunemente in tal modo i quanto è riscontrabile soprattutto in comunità di cani provenienti da origini diverse, è un’affezione contagiosa alle vie respiratorie, caratterizzata da una tosse che può durare fino a diverse settimane, in alcuni casi anche mesi. La sindrome è dovuta all’azione combinata di un insieme di microorganismi, batteri e virus il cui principale batterio è la Bordetella bronchiseptica, che interviene contemporaneamente ad un’infezione virale.
Dopo circa tre giorni di incubazione il cane presente una forte tosse e uno scolo nasale più o meno purulento: a questo generale stato di malessere si può associare una leggera infiammazione della regione rinofaringea, per diversi giorni. Si tratta di una patologia molto contagiosa che si trasmette di conseguenza ai cani circostanti.
La forma clinica più frequente di tosse dei canili è una forma semplice, caratterizzata da tracheobronchite. In questo caso si verifica una tosse secca, forte, spasmodica, non produttiva e persistente. I sintomi possono scomparire o persistere alcune settimane nelle forme più gravi. Spesso insieme alla tosse compaiono congiuntiviti, sinusiti, tonsilliti, faringiti, ma per la maggior parte del tempo lo stato generale del cane non viene colpito. Più raramente, se i cani colpiti subiscono cali al sistema immunitario, sviluppano una forma più grave, con la comparsa di polmonite associata ad un peggioramento dello stato generale.
Salviamo i gatti neri dal massacro, diciamo no alla superstizione
Salvare i gatti neri dalla superstizione. Smettere di pensare che portino sfortuna se ci attraversano la strada. Sciocchezze. Anche se in molti pensano non ci sia niente di male a fare gli scongiuri quando se ne incontra uno, non è così: tutt’altro, anche questi semplici gesti scaramantici non fanno altro che alimentare questa assurda credenza popolare. Il risultato? E’ il massacro di centinaia di gatti neri ogni anno. E chiunque prenda provvedimenti nell’incontrare un gatto nero si macchia di questo crimine, anche se non è l’esecutore materiale della mattanza.
Pensate che sono ben 15 milioni gli italiani che credono il gatto nero porti sfortuna. Questo stando alle cifre diffuse dal centro studi AIDAA, l’Associazione Italiana per la Difesa di Animali e Ambiente. Quindici milioni di italiani creduloni e poco intelligenti.
Clicker training, educare ed addestrare il cane e il gatto
Una serie di lezioni per imparare ad educare il cane.