Paola Italiano della Zampa apre un dibattito a mio avviso interessante sui due modi di concepire ed essere cane oggi. Un rapporto che rispetti la sua natura non forzandolo a comportamenti che non gli sono congeniali, o piuttosto una propensione al cane-oggetto, bello ad ogni costo, rigorosamente di razza, in concorso con altri cani, alle prese con phon, bigodini, spazzole e fronzoli.
Accanto ai cani in, con il pedigree, quelli di cui vantarsi in giro, ci sono i meticci, amabili al di là della bellezza ossessiva per il pelo fuori posto, al di là di un concorso vinto e di quello che ci fruttano in termini di accoppiamento e riproduzione.
Posta così può sembrare quasi che far partecipare il cane ad un concorso di bellezza sia una reato orribile.