Anche i cani sognano!

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E’ bello guardare i nostri amici animali mentre dormono, accoccolati sul divano o stesi in terra, con il musino rilassato e le zampe distese: spesso sembra che siano svegli, nonostante gli occhi chiusi e l’aria sognante, altre volte invece sembrano proprio “crollati”! Ma i cani, sognano proprio come facciamo noi mentre dormono?

Diversi studi scientifici hanno dimostrato che il sonno dei cani e dei gatti può distinguersi in due categorie: il sonno ad onde lente (che viene chiamato anche snno della mente) ed il sonno paradosso o Rem (che viene invece definito il sonno del corpo). È questo secondo gruppo di sonno quello maggiormente interessante, in cui si muovono involontariamente i muscoli e vi sono rapidi movimenti degli occhi.

Il sonno Rem è caratterizzato da contrazioni dei muscoli e degli arti: nel cane tale fase si manifesta in particolare con una contrazione del muso, degli arti e spesso con sottili uggiolii. E’ questa la fase nella quale l’uomo sogna: è dunque probabile che anche il cane, oltre ai movimenti involontari possa sognare e rapprentarsi delle situazioni. Non si hanno ancora certezze in tale senso ma appare assolutamente probabile che gli animali si comportino esattamente come gli uomini.

Piccolo dizionario cinofilo (seconda parte)

Dog Fell Asleep

Eccoci di nuovo a parlare di questa specie di vocabolario canino, per capire meglio alcune parole che vengono utilizzate quando si parla dei nostri amici a quattro zampe, che siano cani di razza o meticci, e in più anche per poter capire “da soli” tutta una serie di caratteristiche che contraddistinguono il nostro cane (il suo pelo, il muso e tutto ciò che contribuisce a renderlo il più bello del mondo!).

Stripping: termine inglese che significa strappare, togliere via. Si tratta della particolare toelettatura per dare bella forma alle razze a pelo ruvido, ma anche per eliminare i peli morti, sporchi, intrecciati, che danno fastidio ai cani con un pelo particolare. E’ un’operazione che va eseguita da specialisti e consiste nello strappare al cane il pelo superfluo con le dita o con l’aiuto di un coltellino. Lo stripping, specialmente se effettuato nella stagione in cui il pelo è morto, è indolore.

Tartufo: termine utilizzato in cinofilia per indicare la parte terminale del naso del cane. Il colore del tartufo può variare da razza a razza ed essere influenzato dalla tinta del mantello.

Toelettatura: la tosatura del cane fatta a regola d’arte.

Trotinatura: si dice trotinato il mantello del cane quando il suo fondo chiaro è coperto da piccole macchie rosse simili a quelle della trota.

Sport con cani: il dog trekking

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Il dog trekking è uno sport creato per tutti coloro che vogliono divertirsi in mezzo alla natura con il proprio cane, può essere praticato da tutti proprio per la sua semplicità: si tratta di una sorta di trekking eseguito insieme al proprio amico a quattro zampe. Tutti i cani possono praticare il dog trekking, purchè siano socievoli e con un buon carattere.

Il cane è gidato da un conduttore chiamato musher, il quale dovrà dare dei comandi al cane, semplici e secchi, in modo che possano essere compresi facilmente ed eseguiti. Per praticare il dog trekking basta avere un’attrezzatura base facilmente reperibile in qualunque negozio di articoli per animali e di sport.

Occorre innanzitutto una buona imbragatura: questa deve adattarsi all’anatomia del cane, lasciandolo libero nei movimenti e garantendo una distribuzione della forza di traino fra le spalle ed il torace in modo che l’animale non si sforzi eccessivamente. Il guinzaglio che unisce il cane al musher deve esere solido e va legato tramite dei moschettoni ad una cintura posta sui fianchi del conduttore: la cintura, preferibilmente imbottita, evita che il musher possa farsi male alla schiena.

La medicina alternativa al servizio del cane

medicina alternativa caniLa medicina alternativa così come viene applicata alla veterinaria può comprendere molti trattamenti diversi, ma è soprattutto un modo diverso di pensare e contrastare le malattie che affliggono i cani. Nella medicina veterinaria tradizionale, una malattia si vede soprattutto dai suoi sintomi che conducono ad individuare di volta in volta le cause di tali sintomi specifici. La terapia è quindi somministrata per cercare di alleviare i sintomi ed eliminare gradualmente l’origine del disturbo patologico. Nella medicina veterinaria alternativa, l’alleviamento dei sintomi è comunque un obiettivo basilare. Tuttavia, la malattia è vista come uno squilibrio e tutti gli aspetti della salute del cane sono considerati nel loro complesso in modo da trattare la malattia e al contempo ristabilire l’equilibrio.

Vengono dunque presi in considerazione fattori come la nutrizione, il funzionamento del sistema immunitario, la salute emotiva, allargando il raggio delle indagini sulle cause scatenanti in modo da determinare dove risieda lo squilibrio.

Piccolo dizionario cinofilo (prima parte)

dizionario

Ci sono dei termini specifici che si utilizzano quando si parla dei cani, delle loro caratteristiche, del comportamento, della parte strettamente fisica o del loro carattere che non sono parole di uso comune e quindi a volte non sono esattamente chiari. Tutti sappiamo che il naso dei cani è chiamato tartufo, ma se si parla invece di stop c’è una definizione vera e propria che un appassionato di cani magari ha piacere di conoscere!

Ecco allora la prima parte di un breve e veloce dizionario (i termini da analizzare sarebbero davvero molti di più!)

Appiombo: la verticalità che viene richiesta dallo standard agli arti anteriori di molte razze canine.

Autoctono: si dicono autoctone le razze canine stanziate in epoca remota in un determinato territorio, nel quale si sono poi sviluppate e formate, senza imbastardimenti, per cui si ritengono nate in quello stesso territorio.

Carnicino: roseo, delicato color carne. Si definisce carnicino il naso del cane quando è privo di colore. Lo standard di alcune razze prevede il naso non pigmentato, ovvero carnicino.

Focatura: si dice di un mantello scuro con macchie di colore fulvo acceso.

Sport con cani: il flyball

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Il Flyball è uno sport cinofilo di squadra tra il cane ed il proprio padrone, nato in California negli anni settanta da Herbert Wagner: in Italia non è ancora particolarmente sviluppato. Si tratta di una vera e propria gara a staffetta dove quattro cani per squadra corrono effettuanto un percorso e seguendo una pallina.

Il flyball consiste in una successione di quattro salti che devono essere eseguiti dal cane fino ad arrivare ad una macchina che, tramite la pressione delle zampe del cane sulla pedana, lancia una pallina grande come quelle utilizzate per il tennis: il cane deve ripetere i quattro ostacoli nel senso opposto e portare la palla al padrone. Appena giunto a destinazione parte il secondo cane che deve ripetere il percorso allo stesso modo e così via per il terzo e il quarto cane.

Il percorso è formato da quattro salti posizionati a 3 m l’uno dall’altro, i salti devono essere alti 10 cm per i cani di taglia piccola, non meno di 22,6 cm per i cani di taglia media e 40,5 cm per i cani di grossa taglia. Il padrone dei cani in tutto questo percorso ha un ruolo rilevante in quanto deve incitare il proprio cane ad effettuare correttamente e velocemente il percorso: la tentazione per il cane di scappare o di rilassarsi una volta raggiunta la palla potrebbe essere forte, proprio per questo il flyball richiede una grandissima concentrazione.

Cosa fare se il cane piange durante la notte

cane che dormeSarà capitato a tutti, la prima notte che si porta a casa un animale domestico, di avere l’impressione che si tratti di un neonato. Che sia un cane piuttosto che un gatto, difficilmente chiuderemo occhio per colpa dei suoi lamenti che spezzano il cuore.

Anche nel film Io e Marley, che ha avuto tanto successo negli ultimi mesi, si vede il protagonista cedere ai latrati strazianti del tenerissimo labrador e farlo entrare in camera da letto. Ma che comportamento è giusto adottare se dopo le prime notti di adattamento i latrati diventano un’abitudine che ci impedisce di dormire e disturba la quiete pubblica?

Le specializzazioni dei cani da caccia

Setter Caccia

Ieri abbiamo iniziato questo discorso sui cani da caccia, aprendo una piccola parentesi proprio per farci delle domande sulla caccia in sè e poi proseguendo, in punta di piedi visto l’argomento delicato, sul rapporto cane-uomo, nato proprio a partire dalla caccia, e ci siamo fermati al punto in cui gli uomini hanno iniziato ad addestrare i cani, scoprendo come fossero veloci e attivi durante l’assimilazione e come, generazione dopo generazione, i cuccioli riportassero le caratteristiche fisiche, e quelle acquisite durante le esperienze e gli addestramenti, ed è così che sono poi nate le specializzazioni nella caccia, in base alle razze, alle caratteristiche e all’apprendimento dei cani.

Quindi l’uomo insegnò al cane, non bastava solo che annusasse e cercasse, stanasse in modo approssimativo, che inseguisse la preda per prederla o per farla prendere al cacciatore, e il cane imparò. Innanzi tutto la ferma. Sia per attitudine che per addestramento il cane doveva arrestarsi quando avvertiva la presenza della selvaggina. In quegli attimi il cane diventa immbile come una stanza, vibra, alza la zampa, questo è il segnale, la ferma, che indica al cacciatore dove si trova la preda, propriò lì vicino, dove indica il muso. Tra i cani da ferma più famosi conosciamo i Bracchi, gli Epagneul, i Griffoni e i ben famosi Pointer e Setter.

Sport con cani: lo sleddog

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Oggi ci occupiamo di uno sport che è possibile svolgere con il proprio amico a quattro zampe: lo Sleddog. Il termine sleddog è di origine americana e deriva dalla fusione dei termini sled, slitta e dog, cane. In sostanza si tratta di una slitta trainata da una muta di cani con un conduttore, chiamato musher. Lo sleddog tempo fa, prima che vi fosse la diffusione delle motoslitte, era l’unico mezzo di locomozione per popolazioni dell’Europa Nordica come Eschimesi, Indiani Atabàskan e Nord America.

Oggi lo sleddog non è più un mezzo di trasporto ma uno sport dove si utilizzano soprattutto cani di razza Alaskan Husky, Siberian Husky o Groellandesi o Samoiedi, cani particolarmente robusti, capaci di percorrere anche duecento chilometri al giorno e che non temono il freddo pungente del Nord.

Le gare con le slitte trainate da cani risalgono agli inizi di questo secolo: la più famosa si chiama Iditarod e si svolge ogni anno a marzo un percorso di 1000 miglia in Alaska da Anchorage a Nome, con temperature che arrivano anche a -40°. Questa corsa è legata ad una gloriosa impresa compiuta negli anni venti dal cane Balto, ricordato come un eroe e del quale abbiamo parlato tempo fa.

Un cane per ogni tipo di caccia

Pointer caccia

Tempo fa abbiamo fatto un piccolo viaggio nel rapporto cane-uomo dal punto di vista storico e abbiamo scoperto, anche se molti di noi già lo sapevano o lo immaginavano, che questo connubio, indissolubile e incredibilemente profondo è nato proprio da una comune esigenza, a suo tempo, ovvero la caccia. I primi uomini che entrarono in contatto con quei canidi, molto più simili ai lupi che ai comuni cani che oggi conosciamo, lo fecero per la caccia, e gli stessi lupi si avvicinarono all’uomo e si fecero addestrare, diventando “domestici”, proprio per questo comune interesse, perchè capirono che il loro istinto non bastava, l’uomo poteva essere il loro vero capo branco. Poi la storia si è evoluta, il legame è diventato affettivo e noi non possiamo fare a meno di loro e viceversa, ma non solo per motivi pratici e materiali, ma perchè i cani fanno parte della nostra vita, la colmano d’amore e la rendono più dolce e giocosa.

Tornando alla caccia. Non è questa la sede per discutere su quanto sia giusta o no questa pratica… E’ un po’ brutto è strano fare un intero discorso sui cani da caccia andando a trattare un’attività che uccide altri animali, però proviamo solo a concentrarci sulle razze e sulla loro evoluzione, pur ammettendo che c’è qualcosa da discutere su chi ama e addestra un cane con tutto l’affetto e la passione di cui dispone, e poi lo utilizza per stanare e ammazzare i passerotti e i conigli… Ma l’uomo è anche questo.

Cani da valanga

I cani da valanga e da soccorso sono indispensabili per chi si trova coinvolto in

Cani troppo belli con problemi di salute

cani belli

Cani troppo belli e soggetti a numerose malattie, in Inghilterra scatta l’allarme. Gli allevatori dovrebbero smettere di incrociare i cani che provengono dalle stesse famiglie, perchè questo crea gravi problemi nei cuccioli, innanzi tutto malformazioni (ad organi interni così come ben visibili esternamente), ma anche la probabilità di essere soggetti a determinate malattie, anche proprio quelle caratteristiche delle razze, probabilità che potrebbero essere evitate, o molto diminuite almeno, se si smettesse di lasciar accoppiare giovani cani consanguinei, alla ricerca del cane perfetto.

Gli scienziati britannici, giudati dal biologo Patrick Bateson hanno lanciato l’allarme e si sono rivolti a chi di dovere, in modo che le regolamentazioni degli standard possano impedire questa feroce ricerca del cane sempre più bello e sempre più perfetto esteticamente, questo per far sì che gli allevatori non cerchino in ogni modo di non perdere caratteristiche “rilevanti” di una certa famiglia canina cercando di riprodurle accoppiando i cani in ogni modo possibile (fratelli con sorelle, ma anche i cani genitori con la loro prole).

Strage di lupi in Svezia

lupo

Negli ultimi anni i paesi europei più industrializzati hanno fatto moltissimi passi avanti per la tutela, il rispetto e la salvezza dei diritti degli animali: ma evidentemente tutto questo non è ancora sufficiente, anni di progressi sono spesso cancellati da politiche sbagliate che legittimano stragi ed azioni contrarie al buon senso.

La caccia di molte specie protette ed in via di estinzione è vietata in moltissimi paese europei, come ad esempio in Italia dove è bandita la caccia al lupo: tale animale, erroneo simbolo di violenza, solitario abitante di boschi montani, in Svezia invece purtroppo è cacciato. La Svezia, infatti dopo decide di anni di protezione delle specie, ha riaperto la caccia al lupo.

È palese come tale decisione sia in contrasto e violazione con le norme comunitarie che regolano la normativa della caccia e la tutela delle specie protette: il paese scandinavo ha fatto sapere che tale decisione di cacciare i lupi è dettata da ragioni di eccessività delle colonie di lupi, in quanto vi sarebbero troppi animali che popolano la penisola, costituendo un pericolo per la popolazione e le culture agricole.

Siete più cane o più gatto?

cani e gattiLo ammetto, sono gattofila, malgrado io abbia sempre avuto in casa sia cani che gatti, il fascino del misterioso felino dagli occhi verdi mi ha stregato sin da bambina. Non so resistere alla vista di un gattino. La propensione per i cani piuttosto che per i gatti ci dice qualcosa anche sulla nostra personalità. Da questa preferenza, infatti, un team di ricercatori guidato dallo psicologo Sam Gosling dell’Università del Texas ad Austin, ha ottenuto dei profili psicologici per gli amanti dei pets.

Gli studiosi hanno inviato un questionario online come parte di un più ampio studio sulla personalità denominato Gosling-Potter Personality Internet Project.
I circa 4.500 partecipanti hanno risposto alle domande che hanno misurato le loro inclinazioni di personalità in cinque settori: l’apertura mentale, la coscienziosità, l’estroversione, la gradevolezza, le nevrosi. Queste cinque dimensioni sono state esposte in precedenti ricerche per comprendere i tratti più salienti della personalità di ognuno. Essi hanno inoltre dovuto indicare la predilizione maggiore per i cani o per i gatti.