Crisi economica, il cane diventa un lusso

cani crisi economicaUn po’ come le vacanze, i vestiti griffati, l’auto sportiva, anche avere un cane è diventato un lusso che molte famiglie non possono permettersi o peggio non possono più permettersi. La crisi economica ha infatti colpito tutti i consumi non strettamente necessari e di fronte al conto in rosso in tanti sono ricorsi ai canili nel migliore dei casi, all’abbandono nel peggiore, per liberarsi di quella che ormai era divenuta una zavorra per il bilancio familiare: l’amico a quattro zampe.

Malgrado le numerose iniziative di visite veterinarie gratuite, veterinari della Asl, prendersi cura come si conviene di un cane ha degli oneri economici non trascurabili e chi ha perso il lavoro o è in cassa integrazione si è ritrovato nella difficile condizione di non poterli più sostenere.

Io e il mio amico cane, diritti degli animali e doveri dei cittadini a Torino

educazione cinofila torinoo e il mio amico cane. Questo il nome del progetto che vede unite la Regione Piemonte, la Città di Torino, la Questura e la Asl Torino 1. Una campagna di sensibilizzazione di massa a quelli che sono i diritti fondamentali dei nostri amici a quattro zampe e i doveri dei cittadini. Coscienza civica e amore per gli animali, infatti, non devono più essere considerati atteggiamenti disgiunti, bensì procedere nella stessa direzione, quella di garantire il benessere dei cani, da un lato, e la sicurezza dei torinesi, dall’altro.

L’iniziativa nasce per via del gran numero di aggressioni dovute proprio ai cani nella città di Torino: circa 350 all’anno gli episodi di morsicamenti ai danni di bambini al di sotto dei dodici anni di età (il 12% circa del totale), perlopiù nell’ambiente familiare (il 34, 7% dei casi). La causa delle aggressioni è imputabile non certo al brutto carattere del cane, bensì ad una scarsa educazione cinofila. Da qui è nata l’esigenza di informare i torinesi di quali sono i propri doveri in quanto proprietari di cani e in quanto cittadini proprietari di cani.

Marzo è il mese della prevenzione: visite gratis per cani e gatti

visite veterinarie gratis

La percentuale di coloro che possiedono un animale e che lo portano regolarmente dal veterinario è molto bassa: solo il 25%; per ovviare a questa tendenza, nel mese di marzo partirà, per il quinto anno consecutivo la “Stagione della prevenzione”, un’iniziativa promossa dall’Associazione nazionale medici veterinari italiani e da Hill’s Pet Nutrition, con il patrocinio del ministero della Salute e della Federazione nazionale degli ordini veterinari.

Come per gli uomini, anche per gli animali la prevenzione è il primo passo per tutelare la salute e proprio sensibilizzare i proprietari a far controllare periodicamente i propri pets, ben 3.200 i medici veterinari saranno a disposizione nel mese di marzo per effettuare visite gratuite a cani e gatti. Per conoscere i nominativi dei medici che aderiscono all’iniziativa basta collegarsi al sito internet www.stagionedellaprevenzione.it, oppure telefonare al numero verde 800.189.612, che sarà attivo nei prossimi giorni.

Idee regalo per San Valentino: Lav me, l’adozione a distanza di un cane

regalo san valentinoSe possedete già un cane o non potete ospitarne uno, ma non volete rinunciare ad un San Valentino a quattro zampe, un’idea regalo per il partner, requisito indispensabile è ovviamente che ami gli animali, potrebbe essere l’adozione a distanza di un cane. Un modo per rendersi utili verso tutti i cuccioli che soffrono abbandonati nei canili e che hanno bisogno di cibo, coperte, cure. Un dono allo stesso tempo originale  e tenero, che di sicuro vi farà anche fare una bella figura, dal momento che dimostrerete di avere un grande cuore. A suggerire l’adozione a distanza di un cane come dono per la festa degli innamorati, è la Lav, la Lega Antivivisezione, che destinerà i fondi raccolti in particolare alla riabilitazione di alcuni cani colpiti dai maltrattamenti o salvati dagli incontri clandestini:

Con un contributo di almeno 30 euro si può procedere all’Adozione una tantum di Yoghi, Billy o Penna Bianca: basta procedere al versamento on line, indicare nome e indirizzo e.mail del destinatario del regalo, e la LAV gli invierà un certificato elettronico, nella nuova versione pensata proprio per S. Valentino, con i nomi dei due innamorati.

Perché il cane abbaia

cane che abbaia

Il cane abbaia per comunicare qualcosa ai propri simili o all’uomo e questo suo modo di esprimersi varia di volume e di intensità in base alla situazione in cui si trova, alla razza e all’indole dell’animale. L’abbaiamento è proprio dei cani e degli sciacalli, ed è un’attività vocale generalmente associata a uno stato di allerta, tipico degli esemplari che vivono al margine territoriale o della famiglia di cui fanno parte, ovvero quando un intruso viola i limiti del territorio. Nei cani domestici questi vocalizzi sono in genere associati a situazioni di dolore, di abbandono o comunque di disagio.

L’abbaiamento non è sempre un fattore di fastidio, basti vedere come sono gratificati i cani da guardia o i Segugi quando effettuano tali vocalizzi, ma alla lunga può diventare un disagio , anche per le persone che gli sono vicino. Non sempre è facile trovare una soluzione al problema, soprattutto se l’animale è adulto; un tentativo di rieducazione al non abbaiare può essere effettuato con l’aiuto di addestratori esperti, anche se per i cani che vivono in giardino, svolgendo il ruolo di guardiano di casa, la risoluzione del problema risulta un po’ più complicata.

Cani col silenziatore, corde vocali recise per evitare lamentele dei vicini

cane che abbaiaCastrare un cane, decisione condivisibile o meno, ma giustificabile per molte ragioni. Recidere completamente gli artigli al gatto per evitare rovini la moquette, tagliare la coda e le orecchie al cane per fini estetici, sono invece crudeltà assolute. E sull’onda di questa barbarie si colloca anche un altro intervento, ed è la prima volta che ne sento parlare, la notizia mi ha scosso non poco: la recisione delle corde vocali del cane affinchè non abbai dando fastidio ai vicini di casa.

Sono tanti i  veterinari che eseguono quest’operazione senza battere ciglio, accogliendo le richieste di proprietari stanchi di continue denunce e rimostranze dei condomini insofferenti ai latrati. Non in Italia. Ma negli Stati Uniti. Precisamente a New York. Un fenomeno, quello di mettere il silenziatore al cane, in diffusione nella megalopoli americana, tanto che se ne è occupato persino il New York Times, riportando le testimonianze di chi lo ha fatto ed è convinto si tratti di un’ottima scelta, ma anche il crescente fronte del no, scandalizzato da una simile atrocità.

Il comportamento del cane in auto

cane in auto

La maggior parte dei cani sale volentieri in macchina, perchè considerano l’automobile segnalatrice di una gita o di altre attività da fare con il padrone; infatti, non tutti i cani soffrono di mal d’auto. Pare che la causa del mal d’auto nei cani, a differenza dell’uomo, sia legata soltanto a nervosismo e paura; infatti, negli animali predisposti, anche un viaggio brevissimo può provocare perdita di bava, vomito e irrequietezza.

La somministrazione di farmaci per attenuare questo problema può rivelarsi inefficace, e quindi la cosa migliore da fare è educare il cane fin da cucciolo a stare tranquillamente in macchina, facendo in modo di associare l’auto a qualcosa di piacevole, come a una gita in un prato. Se il cane tende a manifestare del vomito, evitate di dargli da mangiare e da bere prima del tragitto; come l’uomo, anche il cane si sentirà meglio se avrà la possibilità di guardare fuori dal finestrino, ma attenzione: dovrete stare attenti che non si affacci durante il tragitto, perché potrebbe farsi male oppure spaventarsi.

Arte canina: quando Fido è un artista

Sam

Sam è un meticcio del Maryland, Stati Uniti, davvero particolare: è un cane pittore, che ama dipingere su grandi tele vere e proprie opere astratte, vendute nelle aste artistiche a migliaia di dollari. Sam, che predilige per le sue opere i colori accesi come il rosso ed il giallo, ha dipinto fino ad ora ben 22 quadri, alcuni dei quali esposti in famose gallerie di New York.

Per permettere a Sam di esprimere la propria arte, la sua padrona Mary Stadelbacher gli ha creato un pennello appositamente studiato per essere maneggiato con la bocca: Mary, che di professione ammaestra i cani affinchè aiutino le persone disabili nelle faccende domestiche, ha scoperto questo talento in Sam quasi per caso. Mentre si trovava costretta a letto per una degenza post operatoria, Mary ha deciso di insegnare a Sam a dipingere.

Inizialmente era un gioco per Sam, poi a poco poco è diventato grande l’interesse nei confronti del cane pittore e Mary ha deciso di iniziare ad esporre e vedere le sue opere: con il denaro guadagnato dalle vendite Mary finanzia il centro di addestramento canino, in modo che altre persone diversamente abili possano godere dell’aiuto insostituibile e dell’affetto di un amico a quattro zampe.

Modena, presto un bio parco per cani

tempo-di-cena-per-i-cani-di-hotel-bau-101609

In un paese in provincia di Modena, Spilamberto, è in fase di realizzazione una struttura da un milione e mezzo di euro, interamente dedicata ai nostri amici a quattro zampe: la città di Fido, una sorta di canile “Grand hotel” per animali con circa 250 posti cuccia e tanto, tanto verde intorno. La struttura nasce dall’idea di un gruppo di comuni del modenese di bonificare un’area a rischio inquinamento, dove prima sorgeva un’ex cava di pietre. L’idea iniziale è stata quella di creare una sorte di bio parco per gli animali.

Certo si tratta di un grande investimento ma grazie ai finanziamenti pubblici, provinciali e ministeriali, il progetto pare proprio che prenderà piede, rendendo una vecchia cava un piccolo spicchio di oasi per amici a quattro zampe e per tutti coloro che amano la natura. In collaborazione con la provincia di Modena c’è l’Enpa, l’ente nazionale per la protezione degli animali, che ha vinto l’appalto per la gestione degli spazi riservati ai cuccioli.

I cuccioli saranno ospitati nella struttura che sorgerà adiacente al parco: nella struttura sarà possibile promuovere attività di educazione e rispetto per gli amici a quattro zampe, ma anche attività di adozione per i cani, che potranno essere adottati da famiglie che ne faranno la domanda.

Rivoluzione in Cina: no alla carne di cane e gatto

hot-dog

Come noto la carne di cane (e di gatto) in Cina è considerato un piatto come un altro, una pietanza buona e consumata da moltissime persone. Ma questo piatto considerato tradizionale adesso potrebbe scomparire: infatti sta per essere approvata in Cina una legge nazionale che intende vietare la produzione ed il consumo della carne di questi due animali.

In un recente sondaggio online tuttavia ben il 63,2% dei partecipanti si sono dichiarati contrari a questa nuova legge: un monito che sembra voler proteggere un piatto della tradizione asiatica, per nulla condiviso dagli altri paesi del mondo. In ogni caso la nuova legge punirà chiunque sarà sorpreso a mangiare carne di cane o gatto, applicando una multa pari a 5mila yuan che equivalgono a 500 euro circa, oppure a quindici giorni di carcere.

Invece a chi commercializzerà tale carne sarà applicata una sanzione che va dai 10mila e ai 500 mila yuan: una pena assolutamente severa ed esemplare che finalmente metterà fine ad una barbaria che si protraeva da secoli. La carne di gatto infatti fa parte di un piatto tradizionale famoso ed antico, il Tiger, che difficilmente potrà essere cancellato dalle tavolate soprattutto delle zone più povere della Cina meridionale.

I cani sono in grado di capire fino a 250 parole

cani imparano parole

Che il cane fosse un animale intelligente non c’era bisogno che ce lo dicesse una ricerca, ma adesso la conferma arriva anche dalla scienza: il cane è in grado di comprendere i nostri gesti e di comunicare; infatti, come le scimmie, anche il miglior amico dell’uomo, è in grado di capire che le cose hanno un nome e di comprendere circa 150 parole.

Lo studio è stato condotto dallo psicologo Stanley Coren dell’University of British Columbia, in Inghilterra, autore, tra l’altro, di diversi libri sul comportamento dei cani, che ha realizzato molti test atti a dimostrare che i cani riescono a risolvere problemi più complessi di quanto potessimo pensare.

Secondo i test comportamentali svolti dal professore Coren, i cani avrebbero capacità mentali simili a quelle di un bambino di due anni o due anni mezzo. Il grado di intelligenza e di obbedienza dell’animale cambia a seconda della razza, e secondo lo studio condotto su 208 cani, il primo posto va al Bordier Collie, seguito dal Barboncino, dal Pastore Tedesco, dal Golden Retriever e dal Doberman.

Tricase, un canile tra ignoranza e cattiva gestione

cucciolo

Tricase è un paese del Salento, piccolo, dove il sole splende tutto l’anno e dove il comune si è reso complice delle sofferenze di decine di piccoli amici a quattro zampe: l’ignoranza ed il cinismo in questa brutta storia regnano sovrani. Il canile del paese, pubblico, è allo stremo, pieno di cani malridotti e sofferenti dei quali nessuno sembra curarsi oltre ai volontari che si occupano della struttura.

Struttura che tra l’altro è fatiscente, quattro mura, gabbie, reti e filo di divisione: in tutto questo orrore occhi spauriti, malattie che prolificano come neoplasie, Leshmaniosi e simili. E l’asl pugliese deve tenere ricoverati tutti questi cani nel canile, cani che ovviamente difficilmente verranno adottati in quanto malati. I volontari fanno di tutto per favorire le adozioni o comunque la conoscenza degli animali alle famiglie locali, attraverso fotografie o altre attività ma il tutto si risolve spesso in una bolla di sapone.

L’amministrazione dal canto suo risponde che non vi sono anomalie e che il canile, pur sovraffollato è pulito e rispettoso delle norme igienico sanitarie: di diverso avviso chi vi presta la propria opera di volontariato, lottando nel tempo libero per tutelare i cani ospiti. Il canile convenzionato con la asl e gestito da un privato, riceve fondi e finanziamenti per il cibo e per le cure mediche agli animali: ma nessuno pare prestare attenzione a ciò che accade veramente all’interno della struttura.

Una bellezza patologica, l’ossessione per la perfezione estetica nuoce ai cani di razza

bellezza patologica caniBellissimi, tanto da poter concorrere per i più svariati titoli, cane dell’anno, cane più bello del mondo, mister perfezione a quattro zampe. Mai ci si potrebbe aspettare che dietro tutta questa magnificenza estetica si nascondano insidie per la salute dell’animale. Eppure, è l’avvertimento che viene dagli esperti: cani troppo belli può voler dire anche cani molto malati. L’ossessione per la perfezione genetica porta per esempio allevatori senza scrupoli a incroci frequenti tra esemplari strettamente imparentati, con il rischio di un impoverimento genetico causa di malattie anche gravi.

A mettere in guardia  dal rischio di una bellezza patologica è il biologo ed etologo inglese Patrick Bateson che chiede vengano create regole più rigide che impediscano ad alcuni allevatori di minare la varietà genetica delle razze canine che è strettamente legata alla loro salute. In che modo?

Patentino cani pericolosi: è entrato in vigore il decreto

patentino cani pericolosi

Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, lunedì 25 gennaio, è entrato in vigore il decreto che istituisce i corsi di formazione obbligatori per chi possiede un cane cosiddetto “a rischio”, e facoltativi per i proprietari di tutti gli altri cani. I corsi saranno organizzati a livello locale, ovvero dai Comuni insieme alle Aziende Sanitarie locali, con la collaborazione dei medici veterinari, delle associazione di protezione animali, delle facoltà universitarie di medicina veterinaria e di educatori cinofili professionisti, e verteranno, oltre che sulle normative vigenti, sulle caratteristiche fisiologiche ed etologiche del cane.

I corsi saranno volti anche al riconoscimento dei segnali che il cane manda all’uomo tramite olfatto, vista e udito, e alla demitizzazione di alcune convinzioni sbagliate e pericolose; il punto centrale dei corsi sarà la prevenzione dei comportamenti aggressivi e potenzialmente pericolosi dell’animale, imparando a riconoscere gli eventuali “segnali d’allarme” come un latrato o un ringhio fuori contesto.