Quella per i cavalli è una passione a parte che accomuna moltissime persone di tutte le età che appena possono si iscrivono ad un corso di equitazione o vanno alla ricerca di esemplari particolari, solo per poterli allevare o coccolare per qualche istante. Ne esistono molte specie, ognuna legata ad una particolare area geografica e con caratteristiche specifiche. Simbolo di fierezza e libertà e non soltanto di corse clandestine, purtroppo oggi troppo spesso nelle pagine di cronaca o, ancora, di fiere di paese dove vengono fatti correre oltre le loro possibilità, sono fedeli amici dell’uomo da tempi ormai remoti.
Altre Specie
Rischiano di estinguersi anche le tartarughe d’acqua dolce
Non sono soltanto i cambiamenti climatici e il conseguente aumento delle catastrofi naturali a far preoccupare gli esperti: sono, infatti, sempre di più le creature viventi che rischiano l’estinzione se non si riuscirà ad intervenire in tempo. L’allarme è lanciato continuamente dagli esperti, eppure sembra che non ci siano grossi miglioramenti all’orizzonte e, adesso, anche le tartarughe d’acqua dolce potrebbero scomparire per sempre a breve termine. L’allarme è stato lanciato da poco da Conservation International e sarebbe legato, in particolare, ad alcune specie che devono tenere conto di molti fattori per poter sopravvivere.
Il cavallo che si ammala di tetano
Il tetano non è assolutamente una malattia da sottovalutare e, tra l’altro, nel cavallo è pure piuttosto grave e, quindi, al minimo sospetto che sia proprio quello il disturbo di cui soffre l’animale, bisogna assolutamente favorire un immediato controllo da parte di un veterinario. Non è un disagio di natura contagiosa e si scatena a seguito della penetrazione in una ferita de cosiddetto “bacillo di Nicolaier” che può trovarsi quasi dovunque, ad esempio in un chiodo arrugginito o in una scheggia di vetro, tanto per fare qualche esempio. In effetti la causa del problema è annidata dove meno si pensa e il microbo può restare in attesa di un attacco persino nella polvere della strada, nelle ragnatele o, peggio, nelle vie digestive dello stesso equino. Se la mucosa intestinale, però, è integra, l’animale non se ne accorge almeno fino a quando una leggera abrasione lo fa penetrare all’interno del circolo sanguigno. si assiste così all’arrivo del tetano criptogenetico.
L’anoressia e l’inappetenza nei conigli
Il coniglio è uno di quegli animali che si sta sempre di più diffondendo nelle case degli italiani. Nonostante sembri meno “partecipativo” alla vita familiare rispetto ad un cane o a un gatto e rischi di rosicchiare mobili e tutto ciò che si trova vicino, questa la paura più grande delle mamme, ormai non è raro vederlo batuffoloso e tenero sulle gambe di qualche bambino. Tuttavia, come tutte le altre creature viventi può soffrire di una serie di disturbi e malattie che vanno tenuti in considerazione e, senza esagerare ovviamente, è giusto chiedere consiglio al veterinario se si nota qualcosa di strano nel suo comportamento.
La rogna o scabbia nel cavallo
Nonostante sia un animale di grandi dimensioni, il cavallo sta piano piano tornando ad essere molto amato dall’uomo e non sono pochi coloro che pure in città, avendo a disposizione delle strutture adeguate, decidono di allevarlo per farlo partecipare alle gare o, semplicemente, per passione. Tale equino evoca libertà e bellezza al primo sguardo e vivergli accanto infonde un grande senso di tranquillità e rilassamento. Tuttavia, come ogni altro essere vivente, è soggetto a molte malattie, per fortuna gran parte delle quali curabili. Tra queste c’è, ad esempio, la rogna o scabbia che viene prodotta da parassiti che sono di dimensioni quasi irrilevanti ma molto dannosi e fanno parte della famiglia degli Acari. Come loro, infatti, con il loro particolare corpo ovale, tendono a pungere e succhiare, soprattutto nel caso delle femmine che sono le più temibili e causano un proliferare quasi incontrollato del disturbo.
Se il merlo ti insulta, hai diritto ad un risarcimento…
Il titolo è provocatorio, come del resto la storia incredibile che ha visto come protagonisti proprio un merlo “maleducato” ed una ragazza probabilmente un pò troppo suscettibile. Certo, in effetti, non è carino sentirsi offendere quotidianamente, secondo quanto ha riferito la giovane, non appena rientrata a casa dal lavoro. Il merlo indiano dei vicini, per anni, non perdeva occasione di dedicarle dei pesanti apprezzamenti e lei, di origine ucraina, alla fine, si è veramente stancata. Per questo si è rivolta al Tribunale degli animali dell’Aidaa di Milano.
Il gatto selvatico africano
I luoghi dove è più facile vedere questa specie di “micio” così particolare, sono soprattutto i parchi e le riserve africane del Masai Mara, Tsavo, Samburu e Buffalo Springs, almeno per quel che riguarda l’area del Kenya. Si tratta del più piccolo felino del continente e uno dei più grintosi e scattanti, fra gli esemplari che abitano la savana. Durante un safari, non è semplicissimo o frequente avvistarlo, ma di certo chi riesce a trovarselo di fronte è davvero molto fortunato. Parliamo del gatto selvatico africano che è un parente, neppure troppo lontano, del corrispondente europeo e recenti studi, hanno dimostrato che proviene direttamente dal gatto domestico. Gli esami del DNA, infatti, sono piuttosto chiari. In effetti, a ben guardarlo, somiglia molto ad un gatto soriano, anche se gli arti sono più lunghi e sviluppati, ma come lui si occupa principalmente di cacciare roditori, uccelli ed insetti.
Il Petauro dello zucchero, ovvero lo scoiattolo volante
Oggi vogliamo parlarvi di un animaletto che sta diventando sempre più frequente nelle case di chi ama i piccoli animali, ovvero il petauro dello zucchero; anche se a prima vista potrebbe essere scambiato per un roditore, tanto che viene chiamato anche scoiattolo volante, questo bellissimo animaletto è un marsupiale di origine australiana, la cui caratteristica principale è quella di effettuare lunghi salti planati grazie ad una particolare membrana estensibile che collega i suoi arti.
Questi marsupiali si chiamano “dello zucchero” perché amano molto la dolce linfa di una specie di eucalipto. Il petauro dello zucchero in natura vive poco, ma in cattività, se ben tenuto, può arrivare anche alla veneranda età di dieci o dodici anni.
Il petauro è un animale notturno e si caratterizza per la testa dalla forma triangolare, dagli occhi molto grandi, al contrario delle orecchie che sono piccole e prive di pelo; possiedono unghie molto affilate e la coda prensile, che gli permette di aggrapparsi dopo il volo; lungo i lati del corpo si trova il patagio, ovvero la membrana che gli permette di saltare. I petauri sono lunghi circa dieci o dodici centimetri, ai quali va aggiunta la coda più o meno della stessa lunghezza.
Le vaccinazioni del furetto
Se avete deciso di adottare un furetto dovete sapere che è necessario fargli alcune vaccinazioni indispensabili per la sua salute; vediamo quali sono.
Cimurro. Il furetto deve essere vaccinato contro il cimurro; la profilassi si esegue facendo un primo ciclo di vaccini: uno a sei settimane, uno dopo un mese dal primo, e il terzo dopo un altro mese. A partire dal terzo vaccino bisognerà farne uno all’anno per sempre.
Rabbia. La rabbia è una malattia mortale per il furetto, ma dato che ormai sono anni che non si verificano casi in Italia, è inutile vaccinarlo in quanto lo stressereste inutilmente; il vaccino contro la rabbia è invece obbligatorio se il furetto deve viaggiare all’estero o andare in regioni come la Sardegna dove questa vaccinazione è richiesta.
Cavalli, il decalogo della Martini per difenderli dal caldo
Le ondate di calore tipiche dei mesi estivi mettono in ginocchio anche i tuttozampe. Abbiamo già abbondantemente parlato di come difendere i nostri animali domestici dal colpo di calore, dalla disidratazione e dagli altri pericoli dovuti al caldo e al tasso di umidità eccessivo. Le regole sono più o meno le stesse per cani, gatti, conigli, roditori e uccelli: tanta acqua fresca, un posto garantito all’ombra, niente esposizione al sole nelle ore più calde ed un monitoraggio costante per individuare tempestivamente i sintomi tipici dei malori dovuti alle temperature eccessivamente elevate.
Oggi trattiamo del giusto comportamento da adottare nello specifico con i cavalli, raccogliendo i consigli diffusi dal Sottosegretario alla Salute On. Francesca Martini, stilati in un decalogo, redatto in collaborazione con la F.I.S.E., la Federazione Italiana Sport Equestri, l’U.N.I.R.E. (Unione Nazionale Incremento Razze Equine) e la Federazione Italiana Giochi Storici.
Furetti e vacanze estive: regole di viaggio
Il furetto è un animale da compagnia che è sempre più frequente trovare nelle case degli italiani; per quanto riguarda le vacanze vale lo stesso accorgimento che vi abbiamo segnalato qualche giorno fa per il coniglio: questo animale non ama gli spostamenti e i viaggi lunghi, soprattutto se in automobile o se fa molto caldo.
Come per i roditori, la scelta migliore nel caso in cui vi allontaniate per le vacanze estive, è quella di lasciare il furetto nel proprio ambiente e trovare una persona che si occupi di lui in vostra assenza; le persone più indicate sono quelle che conoscono bene il furetto, perché non è un animale facile da gestire. Ci sarebbe anche la possibilità della pensione in alcune strutture che si occupano di questi tipi di animali, ma c’è di contro il fatto che l’animale dovrebbe restare sempre in gabbia.
Se, tuttavia avete deciso di portare il furetto con voi, adottate alcuni accorgimenti durante il viaggio; se viaggiate in auto sistemate il furetto nel trasportino e munitevi di salviette umidificate per rimediare a bisogni imprevisti; in genere questi animali non soffrono il mal d’auto e quindi possono mangiare sia prima che durante il tragitto.
Conigli e vacanze estive: come comportarsi
Se avete un coniglio e vi state apprestando a partire per le vacanze estive, sappiate che il vostro morbido e piccolo amico non ama viaggiare, e ancora più del gatto soffre per il cambiamento dell’ambiente circostante. Il coniglio è un animale delicato, timido e abitudinario, e se portato in viaggio potrebbe sviluppare addirittura dei problemi di salute legati allo stress; inoltre non sopporta le alte temperature e un colpo di calore potrebbe arrivare ad ucciderlo.
Se dovete partire per le vacanze la soluzione migliore è quella di lasciarlo a casa e trovare una persona affidabile che possa accudirlo, meglio se già esperto nella cura dei conigli che non amano essere toccati da estranei.
L’alimentazione è molto importante: evitate cambiamenti improvvisi che potrebbero provocare disturbi digestivi e intestinali; lasciate al coniglio abbondanti provviste di fieno e alimenti non deperibili, ma anche una buona scorta di pellet, carta igienica e altro materiale il gioco e per la gabbia. La verdura deve essere sempre fresca e quindi fornite al momento della somministrazione, avendo cura di lavarla e asciugarla, come sempre.
Un’estate da conigli, come difenderli dal caldo
Abbiamo già parlato di come difendere il cane ed il gatto dal colpo di calore e dagli altri malori dovuti all’afa, all’alto tasso di umidità e alle temperature roventi. Se il vostro animale domestico è un coniglio le regole non cambiano. Come tutti i pelosi, la pelliccia non lo fa sentire proprio a suo agio d’estate, creando qualche problemino se non si prendono alcune semplici precauzioni.
Stando al parere degli esperti, bisogna stare molto attenti perché il colpo di calore può arrivare persino ad ucciderli, se non riconosciuto e preso in tempo.
Il respiro accelerato non è inusuale per il coniglio, ma se sta ansimando pesantemente e ha il muso gocciolante, può essere dovuto proprio al caldo.
Il furetto: tutti vogliono possederne uno
Fra le braccia di sorridenti adolescenti, per strada o anche sulla metro, comodamente accucciato sulle gambe dei padroni: è il furetto la nuova mania in tema di animali che ha colpito non soltanto gli italiani e soprattutto i più giovani. Con il suo minuscolo e tipico gunzaglietto, scorrazza felice per le vie cittadine o nei parchi, accompagnato da soddisfatti proprietari che sembrano trovare in questo animale da compagnia grandi benefici anche a livello spirituale. La sua presenza, infatti, infonde pace e accarezzare il morbido pelo riduce persino i livelli di stress e poi, con il muso furbo e tenero, il corpo allungato e il pelo folto è davvero estremamente carino. Un tempo più vicino agli esemplari selvatici, oggi invece è diventato a tutti gli effetti un animale domestico e si calcola, che se la tendenza continuerà a crescere, potrà raggiungere quasi i livelli di presenza di cani e gatti, all’interno del nucleo familiare.