Io amo i cavalli, il mondo equino spiegato ai bambini alla Fieracavalli di Verona

Io amo i cavalli è un progetto ludico dedicato ai bambini delle scuole primarie e secondarie, nato con lo scopo di sensibilizzare i più piccoli alla bellezza ed al rispetto del mondo equino. A presentarlo il sottosegretario alla salute Francesca Martini, nell’ambito della 122ma Fieracavalli in corso a Verona.

L’iniziativa, giunta alla sua seconda edizione, replica quest’anno visto il grande successo dello scorso anno, quando il progetto ha visto coinvolti ben 4mila bambini.
Con Io amo i cavalli, gli alunni di molte scuole italiane vengono guidati attraverso un percorso didattico sensoriale/cognitivo, che prevede il diretto contatto con gli equini, arricchito dalle spiegazioni di medici veterinari, etologi che faranno da cicerone ai bambini nello stand del Ministero presente all’interno della Fiera di Verona, che vale la pena ricordarlo è il più grande appuntamento del mondo equino.

A disposizione dei più piccoli ci saranno i cavalli più gettonati dai bimbi: i tanto amati pony che verranno utilizzati come esempio dagli esperti per spiegare ai bambini tutto quanto c’è da sapere sul magico regno equino: il comportamento naturale, il linguaggio del cavallo, notizie sull’alimentazione, sulla cura ed il benessere dell’animale.

Aidaa: è nato l’avvocato degli equini

La nuova iniziativa dell’Aidaa, l’Associazione italiana difesa animale e ambiente, si rivolge alla tutela degli equini, con la creazione del servizio on line dell’avvocato dei cavalli e degli asini. L’idea dello sportello, spiegano dall’Aidaa, è nato dall’indignazione per le numerose segnalazioni di maltrattamenti ai danni dei cavalli, dai rapporti del crescente fenomeno del randagismo equino e dalla volontà di manifestare per l’abolizione della macellazione dei cavalli e di promuoverli quali animali d’affezione, oltre a quella di eliminare il doping per gli equini da corsa.

Anche i furetti hanno bisogno del passaporto

Chi ha un cane o un gatto sicuramente lo sa: per portare i propri cuccioli all’estero, dal 3 luglio 2004, è necessario il passaporto; ma dell’esistenza di questa legge ne sarà di sicuro al corrente anche chi possiede un furetto. Infatti anche per portare in viaggio questi piccoli mammiferi è necessario il passaporto rilasciato dalla Asl.

Botticelle romane, raccolte 5.000 firme per abolizione sfruttamento cavalli

botticelle

Ancora polemiche su quello che ormai è il caso botticelle romane. Quest’estate noi di Tuttozampe avevamo seguito con apprensione le vicissitudini turbolente dei cavalli della capitale occupandoci della morte atroce di Birillo, a due passi dal Colosseo, e delle iniziative a supporto del benessere degli animali, costretti, anche sotto il sole cocente, a turni massacranti su stradine irte e tortuose. Una tra tutte aveva colpito favorevolmente la nostra attenzione: l’ambulanza veterinaria ed il pronto soccorso per i cavalli delle botticelle.

Iniziative insufficienti, evidentemente, a placare le ansie degli animalisti e dell’opinione pubblica sensibile al tema delle sofferenze dei cavalli e ben poco propensa, a giusto titolo, ad accontentarsi ancora del ritornello delle “botticelle non si toccano, fanno parte della tradizione di Roma”. Non dopo aver assistito impotenti ai tanti incidenti mortali di cui sono stati vittime negli anni i cavalli, costretti a lavorare in mezzo al traffico, e vittime del mancato rispetto delle regole per il benessere animale da parte dei vetturini.
D’altra parte anche la corrida è una tradizione e questo non è certo una giustificazione valida alla stupidità e alla barbarie insita in alcune pratiche che vanno avanti da secoli, e cui sarebbe bene finalmente anteporre la lucidità che dovrebbe contraddistinguere la contemporaneità.

Oggi, dicevamo, è ancora battaglia aperta sul caso botticelle: sul piede di guerra le associazioni ambientaliste e i cittadini contrari allo sfruttamento dei cavalli, supportati dal ministro del Turismo Michela Brambilla, che hanno presentato 5000 firme, ieri, in Campidoglio, per l’abolizione delle botticelle a Roma. La petizione popolare chiede al Comune, attraverso una delibera, il divieto dell’esercizio dell’attività a trazione animale. Dietro l’iniziativa ben diciotto associazioni animaliste, tra le quali l’Oipa e la Lav e gli schieramenti politici di PD e UDC.

Oggi si celebra la “Giornata degli animali”

Il grande evento ha avuto inizio ieri ed è dedicato a chi ama queste meravigliose creature, ma soprattutto a loro, i protagonisti, in primo piano in questa “Giornata degli Animali”. Si tratta di un appuntamento ormai tradizionale, tanto atteso ogni anno e che interessa moltissime piazze dello stivale. Gli amici a quattro zampe, pur vivendo situazioni al limite come maltrattamenti e abbandoni, in realtà, sono tanto coccolati soprattutto in Italia, e sono pochissimi i cittadini che non allevano almeno un gatto o un cane fra le quattro pareti domestiche. La grande compagnia, il calore che riescono ad infondere aiutano gli esseri umani che, dalla loro, li sfamano, li curano e consentono ai cuccioli con immenso affetto di vivere meglio e più a lungo.

Gli avvistamenti della pantera a Palermo, sarebbero un clamoroso falso

Adesso sembra definitivo: la storia della pantera che questa estate passeggiava tranquillamente per le vie di Palermo, soprattutto nella zona di via Bronte, sarebbe stata tutta inventata ad arte da qualcuno che aveva interesse a creare un pò di “panico” in città. La vedevano aggirarsi per le colline e i boschi del capoluogo siciliano, a poca distanza dai centri abitati e tutti si chiedevano come riuscisse a nutrirsi e se fosse realmente pericolosa per la popolazione. Ma il felino, in effetti, non esisteva, almeno questo è quello che hanno dedotto gli esperti dopo mesi di inutili ricerche, anche perchè suona veramente strano che qualcuno possa aver tenuto l’animale in casa e, dopo averlo perso, possa averlo rintracciato con facilità.

Cavalli in corsa verso la libertà intrappolati da elicotteri, succede in America

Sono 40.000 in tutto, sparsi fra dieci Stati americani, e continuano a correre verso la libertà, sovrastati da elicotteri che li inseguono per intrappolarli, tarpando quelle criniere al vento, ultime reduci di un passato tormentato.
Stiamo parlando dei branchi di cavalli ancora liberi presenti sul suolo americano. La loro è una storia che affonda le sue radici al XVI secolo quando gli Spagnoli importarono i primi mustang in Messico che formarono branchi liberi.

La storia dell’evoluzione della caccia per impossessarsi della libertà del cavallo è lunga e burrascosa. Dai cowboys con il lazo del Far West agli elicotteri che oggi, nel deserto californiano, cercano di spingere i cavalli verso trappole tecnologiche, utilizzando un cavallo-giuda che guida il branco verso una trappola ad imbuto. La corsa verso la libertà si trasforma così in una corsa senza senso, di chilometri e chilometri, incontro alla prigionia.

Il cavallo Berbero, splendido esemplare dell’Africa settentrionale

Quella per i cavalli è una passione a parte che accomuna moltissime persone di tutte le età che appena possono si iscrivono ad un corso di equitazione o vanno alla ricerca di esemplari particolari, solo per poterli allevare o coccolare per qualche istante. Ne esistono molte specie, ognuna legata ad una particolare area geografica e con caratteristiche specifiche. Simbolo di fierezza e libertà e non soltanto di corse clandestine, purtroppo oggi troppo spesso nelle pagine di cronaca o, ancora, di fiere di paese dove vengono fatti correre oltre le loro possibilità, sono fedeli amici dell’uomo da tempi ormai remoti.

Rischiano di estinguersi anche le tartarughe d’acqua dolce

Non sono soltanto i cambiamenti climatici e il conseguente aumento delle catastrofi naturali a far preoccupare gli esperti: sono, infatti, sempre di più le creature viventi che rischiano l’estinzione se non si riuscirà ad intervenire in tempo. L’allarme è lanciato continuamente dagli esperti, eppure sembra che non ci siano grossi miglioramenti all’orizzonte e, adesso, anche le tartarughe d’acqua dolce potrebbero scomparire per sempre a breve termine. L’allarme è stato lanciato da poco da Conservation International e sarebbe legato, in particolare, ad alcune specie che devono tenere conto di molti fattori per poter sopravvivere.

Il cavallo che si ammala di tetano

Il tetano non è assolutamente una malattia da  sottovalutare e, tra l’altro, nel cavallo è pure piuttosto grave e, quindi, al minimo sospetto che sia proprio quello il disturbo di cui soffre l’animale, bisogna assolutamente favorire un immediato controllo da parte di un veterinario. Non è un disagio di natura contagiosa e si scatena a seguito della penetrazione in una ferita de cosiddetto “bacillo di Nicolaier” che può trovarsi quasi dovunque, ad esempio in un chiodo arrugginito o in una scheggia di vetro, tanto per fare qualche esempio. In effetti la causa del problema è annidata dove meno si pensa e il microbo può restare in attesa di un attacco persino nella polvere della strada, nelle ragnatele o, peggio, nelle vie digestive dello stesso equino. Se la mucosa intestinale, però, è integra, l’animale non se ne accorge almeno fino a quando una leggera abrasione lo fa penetrare all’interno del circolo sanguigno. si assiste così all’arrivo del tetano criptogenetico.

L’anoressia e l’inappetenza nei conigli

Il coniglio è uno di quegli animali che si sta sempre di più diffondendo nelle case degli italiani. Nonostante sembri meno “partecipativo” alla vita familiare rispetto ad un cane o a un gatto e rischi di rosicchiare mobili e tutto ciò che si trova vicino, questa la paura più grande delle mamme, ormai non è raro vederlo batuffoloso e tenero sulle gambe di qualche bambino. Tuttavia, come tutte le altre creature viventi può soffrire di una serie di disturbi e malattie che vanno tenuti in considerazione e, senza esagerare ovviamente, è giusto chiedere consiglio al veterinario se si nota qualcosa di strano nel suo comportamento.

La rogna o scabbia nel cavallo

Nonostante sia un animale di grandi dimensioni, il cavallo sta piano piano tornando ad essere molto amato dall’uomo e non sono pochi coloro che pure in città, avendo a disposizione delle strutture adeguate, decidono di allevarlo per farlo partecipare alle gare o, semplicemente, per passione. Tale equino evoca libertà e bellezza al primo sguardo e vivergli accanto infonde un grande senso di tranquillità e rilassamento. Tuttavia, come ogni altro essere vivente, è soggetto a molte malattie, per fortuna gran parte delle quali curabili. Tra queste c’è, ad esempio, la rogna o scabbia che viene prodotta da parassiti che sono di dimensioni quasi irrilevanti ma molto dannosi e fanno parte della famiglia degli Acari. Come loro, infatti, con il loro particolare corpo ovale, tendono a pungere e succhiare, soprattutto nel caso delle femmine che sono le più temibili e causano un proliferare quasi incontrollato del disturbo.

Se il merlo ti insulta, hai diritto ad un risarcimento…

Il titolo è provocatorio, come del resto la storia incredibile che ha visto come protagonisti proprio un merlo “maleducato” ed una ragazza probabilmente un pò troppo suscettibile. Certo, in effetti, non è carino sentirsi offendere quotidianamente, secondo quanto ha riferito la giovane, non appena rientrata a casa dal lavoro. Il merlo indiano dei vicini, per anni, non perdeva occasione  di dedicarle dei pesanti apprezzamenti e lei, di origine ucraina, alla fine, si è veramente stancata. Per questo si è rivolta al Tribunale degli animali dell’Aidaa di Milano.

Il gatto selvatico africano

I luoghi dove è più facile vedere questa specie di “micio” così particolare, sono soprattutto i parchi e le riserve africane del Masai Mara, Tsavo, Samburu e Buffalo Springs, almeno per quel che riguarda l’area del Kenya. Si tratta del più piccolo felino del continente e uno dei più grintosi e scattanti, fra gli esemplari che abitano la savana. Durante un safari, non è semplicissimo o frequente avvistarlo, ma di certo chi riesce a trovarselo di fronte è davvero molto fortunato. Parliamo del gatto selvatico africano che è un parente, neppure troppo lontano, del corrispondente europeo e recenti studi, hanno dimostrato che proviene direttamente dal gatto domestico. Gli esami del DNA, infatti, sono piuttosto chiari. In effetti, a ben guardarlo, somiglia molto ad un gatto soriano, anche se gli arti sono più lunghi e sviluppati, ma come lui si occupa principalmente di cacciare roditori, uccelli ed insetti.