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Vivisezione, che fine faranno le scimmie della Harlan?

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E’ scaduta la quarantena per i 104 macachi della Harlan, nei laboratori Corezzana, in provincia di Monza, ma le scimmie non sono ancora state liberate, nonostante le proteste degli animalisti e l’eco mediatica. Dalla multinazionale americana, infatti, tutto tace, e le promesse fatte all’On.le Brambilla dal numero uno di Harlan, David Broken, sono cadute nel vuoto.

Il presidente della multinazionale, infatti, aveva rassicurato l’ex ministro sulla sorte delle scimmie destinante ad un’azienda farmaceutica per la vivisezione. Dall’arrivo in Italia dei macachi è passato più di 1 mese oramai, e di loro non si ha più alcuna notizia, nonostante la richiesta di acquisto da parte dell’On.le Brambilla e la presentazione di un esposto alla Procura di Monza dell’associazione Freccia 45.

Come ha spiegato Susanna Chiesa, presidente dell’associazione animalista:

Quelli della Harlan non hanno neppure risposto, questo silenzio ci preoccupa. Tutte le promesse fatte dai politici sino ad oggi sono state vane: i macachi non sono stati comprati e non sono salvi.

Chiedersi che fine faranno le scimmie della Harlan è più che legittimo, soprattutto in vista del probabile annullamento dell’emendamento che avrebbe dovuto vietare gli allevamenti di cani, gatti e primati destinati alla sperimentazione. A quest’ora, infatti, le 104 scimmie potrebbero essere già state inviate in qualunque laboratorio all’interno dell’Unione Europea.

Sorte ben diversa è toccata invece ai 90 macachi in Israele destinati ai laboratori americani. La spedizione, fortunatamente, è stata bloccata dalla Suprema Corte, poiché le scimmie, pur provenendo da un allevamento estero, erano state prelevate in natura e in Israele è vietato esportare animali di cattura.

In Italia, invece, qualora passi l’emendamento aggiuntivo in calce all’articolo 14, fortemente voluto dalle lobby del mondo della vivisezione (multinazionali di settore), l’importazione di animali a fini sperimentali, che siano di allevamento o prelevate in natura, si potrà continuare a fare, così come si potrà continuare ad importare cani e gatti.

Via| Associazione per la protezione animale Freccia 45; Photo Credits|ThinkStock

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