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Vivisezione: la LAV chiede l’immediato intervento del Senato

lav contro vivisezione

Dopo il ritrovamento del carico di 900 poveri macachi, destinati ad una morte certa in nome della vivisezione, la LAV (lega anti vivisezione) torna a gridare il proprio sdegno nei confronti di questa pratica barbara, che sacrifica ogni anno migliaia di animali in nome della scienza. L’associazione chiede un intervento concreto da parte del Senato della Repubblica, su un tema quanto mai dibattuto e controverso. Il Ministro della Salute Renato Balduzzi dopo il macabro ritrovamento ha disposto una verifica immediata del rispetto delle procedure previste dalla normativa nazionale, per quanto riguarda l’ingresso in Italia di primati destinati alla sperimentazione scientifica, ma non è sufficiente: occorre una presa di posizione da parte delle istituzioni e una normativa ad hoc. La LAV dichiara:

Dopo l’onda di indignazione per il carico di 900 macachi in viaggio verso la Harlan (Monza), è indispensabile far seguire azioni concrete: il Senato approvi al più presto l’articolo 14 del Disegno di Legge Comunitaria 2011, attualmente in seconda lettura, che prevede anche il divieto di allevamento di cani, gatti e primati sul suolo nazionale. Si tratta di un articolo che colpisce duramente gli interessi di stabilimenti come Green Hill e Harlan, che potrebbero aver anticipato “gli ordini” di questi animali per paura dei vincoli legali che stanno per essere introdotti.

I primati ritrovati arrivavano dalla Cina, nonostante di solito i paesi di partenza siano le isole Seychelles e Mauritius: i macachi vengono prelevati dal loro stato naturale e costretti in anguste gabbie a voli interminabili: nei paesi occidentali arrivano in fin di vita e sotto shock, continuando il viaggio verso gli istituti di sperimentazione, dove ne usciranno solo come carcasse e catalogati come rifiuti speciali.  Ricordiamo che la sperimentazione su queste specie, geneticamente simile all’uomo, è particolarmente invasiva: vengono usate per investigazioni neurologiche, procedure sul dolore e studi di malattie come l’AIDS, nonostante non ci siano evidenze scientifiche che ne dimostrino l’utilità.

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