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Vivisezione, decisione art. 14 rinviata a settembre

Vivisezione decisione art. 14 rinviata settembre

L’articolo 14 sulla vivisezione continua ad impaludarsi, nonostante il mese scorso sia passato il sì al Senato. La discussione, infatti, riprenderà non prima del 3 settembre. La proposta di legge comunitaria vieta l’allevamento di cani, gatti e primati destinati alla sperimentazione animale su tutto il territorio nazionale, ed è stata presentata dall’On. Michela Vittoria Brambilla.

L’art. 14 sin da subito ha suscitato le polemiche di vari esponenti del PD, della Lega e del PdL, nonostante fosse in linea con la scadenza prevista dalla Direttiva europea sulla sperimentazione animale. L’Italia, infatti, è in  vistoso ritardo su questo fronte, e già durante il Governo Berlusconi avrebbe dovuto presentare all’Europa le sue proposte restrittive, che chiaramente non sono mai arrivate e ora c’è il rischio di infrazione.

Il problema principale di questo emendamento, accolto con preoccupazione dal fronte anti-vivisezionista, è che pur vietando lallevamento di cani, gatti e primati sul territorio italiano, resta comunque la possibilità di poter lavorare con la sperimentazione animale in caso di ricerche finalizzate alla salute dell’uomo o delle specie coinvolte, e di studi relativi alla farmacopea nazionale e internazionale.

Cosa cambia, allora? È quello che mi chiedo anch’io onestamente, tanto rumore per nulla. Il problema della legge italiana è che al divieto segue subito dopo la deroga e tutto continua esattamente come prima. Con l’art. 14 la vivisezione dovrebbe essere vietata in linea teorica, ma di fatto, grazie alla deroga, è sufficiente che non sia possibile avvalersi di altre specie perché la sperimentazione si renda indispensabile.

Lo stesso vale per le modalità di vivisezione. La legge dice che può essere eseguita solo dopo l’anestesia locale o generale, fatta eccezione dei casi in cui sia incompatibile con i fini dell’esperimento. La domanda da farsi, allora, è: chi stabilisce i casi, se non gli stessi vivisettori? Ecco, perché non confido molto in questa legge, che all’atto pratico non migliorerà la vita dei nostri amici a 4 zampe.

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